L'ondata di maltempo che ha attraversato la Penisola ha colpito a macchia di leopardo le campagne da Nord a Sud provocato milioni di euro di danni all'agricoltura, dai vigneti ai frutteti, dagli ortaggi al mais, ma anche alle strutture. E' quanto emerge dal primo bilancio sugli effetti della perturbazione che ha avuto effetti devastanti nei territori dove ha colpito con grandine, nubifragi e trombe d'aria. Dalla Lombardia dove sono stati colpiti la Lomellina ed i vigneti e i frutteti dell'Oltrepo pavese all' Emilia Romagna nelle province di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, con danni alle pere, in pieno periodo di raccolta, ma anche a uva, mele, cocomeri, pomodoro, mais e soia, fino alla Sardegna con pecore morte e disperse che sono state sollevate dalla tromba d'aria che ha scoperchiato fienili e stalle, distrutto mangimi e scorte aziendali, divelto piante e danneggiato le coltivazioni di ortaggi e mais mentre il black out elettrico ha lasciato senza corrente un centinaio di aziende agricole con difficolta anche per la mungitura degli animali fra l'Oristanese, il Medio Campidano e il Cagliaritano.
La Coldiretti si e attivata per la verifica dei danni e l'assistenza alle aziende colpite e chiede di avviare subito le procedure per la dichiarazione dello stato di calamita nelle campagne colpite proprio mentre sono in corso le operazioni di raccolta, vanificando il lavoro di un intero anno. Il maltmepo si è abbattuto al termine di una estate 2015 che in Italia si classifica al terzo posto e sale sul podio delle piu calde dal 1800 con una temperatura media superiore di 2,3 gradi rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 con effetti rilevanti sui cicli della natura e sull'agricoltura, secondo elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr dai quali emerge che al primo posto per calura estiva si conferma il 2003 e al secondo il 2012.
A contribuire al risultato - sottolinea la Coldiretti - è stato soprattutto il mese di luglio che si classifica come il piu bollente da inizio rilevazioni ma abbastanza caldi sono stati anche giugno che si classifica al decimo posto ed agosto al nono. Il fatto che le temperature estive piu alte si concentrano negli anni successivi al 2000 è una conferma - prosegue la Coldiretti - della tendenza al surriscaldamento anche in Italia. Cambiamenti climatici che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense con vere e proprie bombe d'acqua. Se sono evidenti gli effetti sulla vita delle persone e sulla natura siamo anche di fronte - conclude la Coldiretti - ad una pesante sfida per l'impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.
La Coldiretti si e attivata per la verifica dei danni e l'assistenza alle aziende colpite e chiede di avviare subito le procedure per la dichiarazione dello stato di calamita nelle campagne colpite proprio mentre sono in corso le operazioni di raccolta, vanificando il lavoro di un intero anno. Il maltmepo si è abbattuto al termine di una estate 2015 che in Italia si classifica al terzo posto e sale sul podio delle piu calde dal 1800 con una temperatura media superiore di 2,3 gradi rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 con effetti rilevanti sui cicli della natura e sull'agricoltura, secondo elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr dai quali emerge che al primo posto per calura estiva si conferma il 2003 e al secondo il 2012.
A contribuire al risultato - sottolinea la Coldiretti - è stato soprattutto il mese di luglio che si classifica come il piu bollente da inizio rilevazioni ma abbastanza caldi sono stati anche giugno che si classifica al decimo posto ed agosto al nono. Il fatto che le temperature estive piu alte si concentrano negli anni successivi al 2000 è una conferma - prosegue la Coldiretti - della tendenza al surriscaldamento anche in Italia. Cambiamenti climatici che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense con vere e proprie bombe d'acqua. Se sono evidenti gli effetti sulla vita delle persone e sulla natura siamo anche di fronte - conclude la Coldiretti - ad una pesante sfida per l'impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.
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