UNA RICERCA DI VODAFONE IN 11 PAESI RIVELA CHE IL 43% DEGLI ADOLESCENTI CONSIDERA IL CYBERBULLISMO UN PROBLEMA PIU' GRAVE DELL'ABUSO DI STUPEFACENTI
- Una delle più estese ricerche mondiali di questo genere, condotta in 11 Paesi su circa 5.000 adolescenti, rivela che 1 adolescente su 5 è stato vittima di cyberbullismo e che un quinto di questi ultimi ha avuto tendenze suicide
- #BeStrong un'iniziativa contro il bullismo che include emoji (NdTsimboli pittografici, giapponesi simili ad emoticon) lanciate da Vodafone per reagirvi
- Dacher Keltner, consulente psicologo per il film 'Inside Out', l'ambasciatrice anti-bullismo Monica Lewinsky e ONG anti-bullismo coinvolte nello sviluppo di emoji per esprimere sostegno e solidarietà.
23 settembre 2015 - Una ricerca online a livello globale su circa 5.000 adolescenti in 11 Paesi* ha rivelato che più della metà degli adolescenti pensano che il cyberbullismo sia peggiore del bullismo faccia a faccia e il 43% ritiene che per i giovani sia un problema più grave dell'abuso di sostanze stupefacenti.
La ricerca Vodafone commissionata da YouGov, ha rivelato che una media pari a circa un adolescente su cinque (18%) nei Paesi in cui si è svolta la ricerca ha subito azioni di cyberbullismo e, di conseguenza:
· il 41% ha dichiarato che il cyberbullismo li faceva sentire depressi o indifesi (sempre il 41%);
· il 26% si è sentito 'completamente solo' e il 18% ha pensato di suicidarsi;
· il 21% 'non è andato a scuola' e il 25% ha chiuso i propri account sui social media;
· il 38% ha dichiarato di non averne parlato con i propri genitori o tutori, perché si vergognava (32%), temeva che i propri genitori sarebbero stati coinvolti (40%), o aveva paura di quello che i propri genitori avrebbero potuto fare (36%).
Il 43% del campione avrebbe trovato difficile sostenere un amico che avesse subito atti di bullismo sui social media, perché non sarebbero stati in grado 'di trovare le parole giuste' per dimostrare il proprio sostegno. Il 72% degli adolescenti ha dichiarato che probabilmente avrebbe usato un emoji per esprimere compassione o sostegno per gli amici vittime di cyberbullismo.
Per reagire ai risultati della ricerca, oggi Vodafone annuncia un'iniziativa #BeStrong anti-cyberbullismo che utilizza degli emoji, che ha comportato la creazione di un gruppo di 'emoji di sostegno' per innalzare il livello di consapevolezza dell'importanza di far sentire la propria compassione, simpatia e sostegno quando un amico è vittima di atti di bullismo online. Gli emoji sono stati scelti dai 4.720 adolescenti che hanno partecipato alla ricerca tra i moltissimi elaborati da Vodafone e dalla sua commissione anti-bullismo indicandoli come i loro simboli preferiti di compassione e sostegno. Di seguito si possono vedere i due gruppi preferiti di emoji.
Da oggi le immagini saranno disponibili sulle piattaforme dei social media di Vodafone e della Fondazione Vodafone come parte di una campagna di raccolta fondi. La Fondazione Vodafone annuncia che contribuirà a raccogliere fondi per ONG anti-bullismo donando 14 centesimi per ogni retweet di Twitter o "like" pubblico su Facebook simile all'immagine di Vodafone degli emoji* #BeStrong.
La prima a lanciare l'idea in Vodafone di un 'emoji di sostegno' è stata l'ambasciatrice anti-bullismo Monica Lewinsky, che è stata consulente dell'iniziativa, e che ha lavorato insieme ad esperti di semiotica (che studiano segni, simboli, il loro uso e interpretazione), ONG anti-bullismo inclusa la "The Diana Award", "ENABLE", un progetto dell'Unione Europea per aiutare nella lotta contro il bullismo e il Professor Dacher Keltner dell'Università di Berkeley – lo psicologo che ha fornito la propria consulenza nella creazione dei personaggi del fil della Pixar "Inside Out".
Il Professor Keltner, commentando un nuovo video che esce oggi, spiega l'importanza di adolescenti che possano essere in grado di offrire il proprio sostegno e dimostrare la loro vicinanza ai loro coetanei vittime di atti di cyberbullismo. Il Professore ha dichiarato: "Molti emoji possono rivelarsi limitati per trasferire le proprie emozioni. Gli astanti hanno bisogno di strumenti migliori. Emoji specifici che possano inviare ai loro amici per dimostrare che sono dalla loro parte."
Vodafone e la ONG "The Diana Award" hanno anche fatto uscire una serie di moduli pedagogici indirizzati agli adolescenti, che trattano i temi dei 'selfies', dei 'giochi online', del 'social networking' e dei 'tweet cattivi'. Nel corso del prossimo anno saranno fatti uscire altri moduli pedagogici sul sito www.vodafone.com/parents , a cura di alter OGN, inclusa la "The Diana Award" e da molti altri mercati Vodafone. Ogni modulo fornisce risorse utili agli insegnanti per formare un piccolo gruppo di studenti che possa, a sua volta, tenere delle brevi lezioni ad altri studenti a scuola. I moduli contengono anche consigli per i genitori.
Oggi vi è anche l'uscita della quarta edizione della rivista di Vodafone UK, Digital Parenting, che è stata concepita in partnership con la ONG di genitori "The Parent Zone". Nel corso dell'anno prossimo, nelle scuole, ONG, organi governativi, organizzazioni a favore dell'infanzia e molti altri punti di distribuzione.
La rivista è anche disponibile su: http://vodafonedigitalparenting.co.Regno Unito/
Andrew Dunnett, Amministratore della Vodafone Foundation, ha dichiarato: "I risultati di questa ricerca a livello mondiale – che noi riteniamo essere una delle più vaste del genere condotte tra adolescenti di così tante nazioni – farà preoccupare molto tutti i genitori. La nuova generazione che è nata già "digitale" si muove e prospera in un mondo di connettività costante ma vi sono sia rischi molto palesi che benefici per questi ragazzi e colpisce moltissimo che per molti giovani il ciberbullismo rappresenti una preoccupazione maggiore che l'abuso di sostanze stupefacenti. La nostra ricerca ha rilevato che molti adolescenti trovano difficile aiutare i loro amici quando sono vittime di atti di ciberbullismo, e la campagna #BeStrong è stata creata per aiutarli ad incanalare il loro sostegno emotivo".
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