Firenze, 21 Novembre 2015. Sembra che solo il 6% dei contribuenti abbia finora utilizzato senza modifiche il modulo 730 precompilato che l'Agenzia delle entrate aveva inviato loro a casa nel primo anno di sperimentazione. Sono informazioni che circolano tra gli addetti ai lavori e raccolti da un importante quotidiano finanziario (1). Cioe', il 94% dei moduli inviati non sono praticamente serviti a nulla o, al massimo, come base su cui inserire i dati coretti.
Aggiunta delle spese mediche e altri oneri non inseriti, dati non coretti inseriti dall'Agenzia... i contribuenti si sono dovuti rivolgere ai loro abituali canali privati (Caf, commercialista, etc.) per onorare il proprio impegno nei confronti del Fisco.
In numeri assoluti: 19,5 milioni di moduli inviati, 7 milioni hanno optato per la carta, 1.400.000 hanno fatto da soli, il resto si e' affidato ad un intermediario.
L'Agenzia delle Entrate, in una audizione alla commissione finanze del Senato nel 2014, aveva stimato una percentuale del 70% di moduli precompilati revisionati. Quindi dal 70 siamo passati al 94 per cento.
Una débacle? E' probabile. La differenza di 24 punti percentuali, tra previsione e realta', non e' una quisquiglia. Per esprimere un giudizio piu' tagliente, essendo clementi e generosi, crediamo sia piu' opportuno aspettare i dati del prossimo turno, e capire dalle percentuali di miglioramento o peggioramento (o troppo lieve miglioramento) se il nostro motivato pregiudizio negativo rispetto alla capacita' razionali e innovative della macchina fiscale italiana dovra' continuare ad essere alimentato. Del resto, in Danimarca ci sono voluti 20 anni per arrivare al 99% degli invii diretti. Anche se tra il 6 e il 99 c'e' il 93.....
(1) Italia Oggi del 21/11/2015
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
In numeri assoluti: 19,5 milioni di moduli inviati, 7 milioni hanno optato per la carta, 1.400.000 hanno fatto da soli, il resto si e' affidato ad un intermediario.
L'Agenzia delle Entrate, in una audizione alla commissione finanze del Senato nel 2014, aveva stimato una percentuale del 70% di moduli precompilati revisionati. Quindi dal 70 siamo passati al 94 per cento.
Una débacle? E' probabile. La differenza di 24 punti percentuali, tra previsione e realta', non e' una quisquiglia. Per esprimere un giudizio piu' tagliente, essendo clementi e generosi, crediamo sia piu' opportuno aspettare i dati del prossimo turno, e capire dalle percentuali di miglioramento o peggioramento (o troppo lieve miglioramento) se il nostro motivato pregiudizio negativo rispetto alla capacita' razionali e innovative della macchina fiscale italiana dovra' continuare ad essere alimentato. Del resto, in Danimarca ci sono voluti 20 anni per arrivare al 99% degli invii diretti. Anche se tra il 6 e il 99 c'e' il 93.....
(1) Italia Oggi del 21/11/2015
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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