Per
la seconda volta Webranking, la ricerca maggiormente riconosciuta nella
valutazione della qualità della comunicazione corporate sui canali
digitali, allarga il proprio campo di analisi, dalle maggiori società
quotate in Europa alle aziende non quotate, valutando aziende come SACE,
Ferrero, Rai, Coop, Esselunga, Barilla, Ferrovie dello Stato, Alitalia,
e molte altre. L'obiettivo è quello di capire come queste rispondono
alla crescente richiesta di “presa di responsabilità” da parte dei
clienti e della comunità interessati a conoscere cosa sta dietro a
prodotti e servizi.
Solo 2 delle 50 aziende valutate (SACE e Granarolo) hanno superato il 50% del punteggio massimo (ottenendo più di 40 punti su un totale di 80). 35 aziende sono stati bocciati (ottenendo meno del 30%) e 13 aziende vengono rimandati (ottenendo tra il 30 e il 50% del punteggio). Come lo scorso anno delude il "Made in Italy": i settori food e fashion ottengono i risultati più bassi.
SACE (41,4 punti su 80) si aggiudica il primo posto in classifica. Granarolo (40,7) ottiene il secondo posto e Poste Italiane (39) arriva in terza posizione, oltre a essere il best improver con un incremento di 22,2 punti. Poste Italiane è stata valutata prima della sua quotazione avvenuta il 27 ottobre.
Executive summary con i risultati completi della ricerca
Investire nella comunicazione: no obligation but business sense
Partendo dalle esigenze degli stakeholder, la ricerca Webranking misura i fondamentali della comunicazione corporate e finanziaria e l’apertura al dialogo sui canali digitali. L’obiettivo della ricerca è promuovere una cultura digitale all’interno delle aziende e aiutarle a comprendere come soddisfare le crescenti aspettative degli stakeholder.
In Italia le aziende non quotate rappresentano una parte fondamentale dell’economia e hanno un ruolo vitale sul territorio. Queste, inoltre, hanno sfide e stakeholder simili alle società presenti sul listino azionario: spesso competono sugli stessi mercati, devono attrarre dipendenti qualificati, hanno la necessità di mantenere buoni rapporti con la stampa, viene loro richiesto di rendere conto dell'impatto sul territorio, devono attrarre finanziatori ed eventualmente investitori – spiega Joakim Lundquist, fondatore dell’omonima società di consulenza.
Sebbene le società non quotate non abbiano gli stessi obblighi informativi delle società quotate, una maggiore trasparenza dimostra l’abilità di governare la propria reputazione sui canali digitali, poiché permette di ottenere una maggiore credibilità nei confronti degli stakeholder. Questa si traduce in un migliore accesso al mercato dei capitali, una maggiore fiducia presso i consumatori e una maggiore capacità di attrarre i talenti o di definire i temi chiave in un particolare settore.
Aziende non quotate italiane: punteggio medio migliorato, però ancora troppo poca trasparenza sui canali digitali
Solo 2 delle 50 aziende valutate (SACE e Granarolo) hanno superato il 50% del punteggio massimo (ottenendo più di 40 punti su un totale di 80). 35 aziende sono stati bocciati (ottenendo meno del 30%) e 13 aziende vengono rimandati (ottenendo tra il 30 e il 50% del punteggio). Come lo scorso anno delude il "Made in Italy": i settori food e fashion ottengono i risultati più bassi.
SACE (41,4 punti su 80) si aggiudica il primo posto in classifica. Granarolo (40,7) ottiene il secondo posto e Poste Italiane (39) arriva in terza posizione, oltre a essere il best improver con un incremento di 22,2 punti. Poste Italiane è stata valutata prima della sua quotazione avvenuta il 27 ottobre.
Executive summary con i risultati completi della ricerca
Investire nella comunicazione: no obligation but business sense
Partendo dalle esigenze degli stakeholder, la ricerca Webranking misura i fondamentali della comunicazione corporate e finanziaria e l’apertura al dialogo sui canali digitali. L’obiettivo della ricerca è promuovere una cultura digitale all’interno delle aziende e aiutarle a comprendere come soddisfare le crescenti aspettative degli stakeholder.
In Italia le aziende non quotate rappresentano una parte fondamentale dell’economia e hanno un ruolo vitale sul territorio. Queste, inoltre, hanno sfide e stakeholder simili alle società presenti sul listino azionario: spesso competono sugli stessi mercati, devono attrarre dipendenti qualificati, hanno la necessità di mantenere buoni rapporti con la stampa, viene loro richiesto di rendere conto dell'impatto sul territorio, devono attrarre finanziatori ed eventualmente investitori – spiega Joakim Lundquist, fondatore dell’omonima società di consulenza.
Sebbene le società non quotate non abbiano gli stessi obblighi informativi delle società quotate, una maggiore trasparenza dimostra l’abilità di governare la propria reputazione sui canali digitali, poiché permette di ottenere una maggiore credibilità nei confronti degli stakeholder. Questa si traduce in un migliore accesso al mercato dei capitali, una maggiore fiducia presso i consumatori e una maggiore capacità di attrarre i talenti o di definire i temi chiave in un particolare settore.
Aziende non quotate italiane: punteggio medio migliorato, però ancora troppo poca trasparenza sui canali digitali
- Nonostante
la media sia cresciuta del 13% - arrivando al 26% del punteggio massimo
- e numerose aziende come Poste Italiane, Fedrigoni, SACE e Cremonini
abbiano migliorato il loro punteggio, le informazioni rimangono troppo
superficiali, anche per quanto riguarda la presentazione dell’azienda e
del business.
- Ancora
oggi il 58% dei siti aziendali analizzati non fornisce l’ultimo
bilancio (documento che peraltro dovrebbe essere pubblico), il 78% tace
sulla strategia di crescita del gruppo e l’80% non presenta i dati
finanziari di base (come fatturato e EBITDA) nelle pagine del sito.
- Il
punteggio medio delle aziende a partecipazione pubblica è salito al 38%
del punteggio massimo, partendo dal 30% dello scorso anno.
- Delude il "made in Italy". Considerando i risultati per settore, le società del settore alimentare e della moda non riconoscono il ruolo della comunicazione corporate digitale per differenziarsi sul mercato e ottengono i punteggi più bassi all’interno della ricerca.
Lundquist European Seminar on Digital Corporate Communications & Webranking Awards Italy – Milano, giovedì 3 dicembre 2015
Cogliamo inoltre l'occasione per invitarvi al nostro seminario dedicato alla Digital Corporate Communication e all'appuntamento annuale Webranking Awards Italy, che premierà le migliori società quotate e non quotate all’interno della ricerca e stimolerà la discussione e la condivisione delle esperienze sulle profonde trasformazioni portate dal digitale nella comunicazione corporate.
Qui potete trovare il programma completo dell’evento.
1 | SACE | 41,4 |
2 | Granarolo | 40,7 |
3 | Poste Italiane | 39 |
4 | SEA Aeroporti di Milano | 38,9 |
5 | GSE | 37 |
6 | Ferrovie Dello Stato | 36 |
7 | Anas | 34,1 |
8 | Sisal | 33,5 |
9 | Wind | 32,6 |
10 | BNL | 27,1 |
Come è stata condotta la ricerca
- La
ricerca Webranking, arrivata alla diciannovesima edizione in Europa, è
la più riconosciuta analisi della comunicazione corporate e finanziaria
online in Europa. La ricerca in Italia è condotta da Lundquist in
collaborazione con la società svedese Comprend.
- La
ricerca Webranking ha valutato come le principali aziende non quotate
in Italia utilizzano i canali digitali (non solo il proprio sito ma
anche i social media) per rispondere alle esigenze di trasparenza e
dialogo degli stakeholder.
- Il
campione comprende 50 grandi aziende con un peso significativo a
livello Paese e rappresentanti del “Made in Italy”, società a
partecipazione pubblica e anche aziende che hanno mostrato interesse
verso una quotazione negli ultimi anni. La valutazione è stata
effettuata utilizzando un protocollo dedicato per un totale di 80 punti,
ridotto rispetto al protocollo Webranking per società quotate (100
punti), creato sulla base delle esigenze dei principali stakeholder
corporate.
- Proprio per la diversa natura di queste realtà la classifica delle aziende non quotate è stata mantenuta separata.
Per maggiori informazioni sulla ricerca dedicata alle società quotate: bit.ly/WRItaly15
Nessun commento:
Posta un commento