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lunedì 30 novembre 2015

Webranking Italy Non-Listed 2015: chi passa lo stress test tra Barilla, Ferrovie, Rai, Armani e Ferrero?

Per la seconda volta Webranking, la ricerca maggiormente riconosciuta nella valutazione della qualità della comunicazione corporate sui canali digitali, allarga il proprio campo di analisi, dalle maggiori società quotate in Europa alle aziende non quotate, valutando aziende come SACE, Ferrero, Rai, Coop, Esselunga, Barilla, Ferrovie dello Stato, Alitalia, e molte altre. L'obiettivo è quello di capire come queste rispondono alla crescente richiesta di “presa di responsabilità” da parte dei clienti e della comunità interessati a conoscere cosa sta dietro a prodotti e servizi.

Solo 2 delle 50 aziende valutate (SACE e Granarolo) hanno superato il 50% del punteggio massimo (ottenendo più di 40 punti su un totale di 80). 35 aziende sono stati bocciati (ottenendo meno del 30%) e 13 aziende vengono rimandati (ottenendo tra il 30 e il 50% del punteggio). Come lo scorso anno delude il "Made in Italy": i settori food e fashion ottengono i risultati più bassi.

SACE (41,4 punti su 80) si aggiudica il primo posto in classifica. Granarolo (40,7) ottiene il secondo posto e Poste Italiane (39) arriva in terza posizione, oltre a essere il best improver con un incremento di 22,2 punti. Poste Italiane è stata valutata prima della sua quotazione avvenuta il 27 ottobre.

Executive summary con i risultati completi della ricerca

Investire nella comunicazione: no obligation but business sense

Partendo dalle esigenze degli stakeholder, la ricerca Webranking misura i fondamentali della comunicazione corporate e finanziaria e l’apertura al dialogo sui canali digitali. L’obiettivo della ricerca è promuovere una cultura digitale all’interno delle aziende e aiutarle a comprendere come soddisfare le crescenti aspettative degli stakeholder.

In Italia le aziende non quotate rappresentano una parte fondamentale dell’economia e hanno un ruolo vitale sul territorio. Queste, inoltre, hanno sfide e stakeholder simili alle società presenti sul listino azionario: spesso competono sugli stessi mercati, devono attrarre dipendenti qualificati, hanno la necessità di mantenere buoni rapporti con la stampa, viene loro richiesto di rendere conto dell'impatto sul territorio, devono attrarre finanziatori ed eventualmente investitori – spiega Joakim Lundquist, fondatore dell’omonima società di consulenza.

Sebbene le società non quotate non abbiano gli stessi obblighi informativi delle società quotate, una maggiore trasparenza dimostra l’abilità di governare la propria reputazione sui canali digitali, poiché permette di ottenere una maggiore credibilità nei confronti degli stakeholder. Questa si traduce in un migliore accesso al mercato dei capitali, una maggiore fiducia presso i consumatori e una maggiore capacità di attrarre i talenti o di definire i temi chiave in un particolare settore.


Aziende non quotate italiane: punteggio medio migliorato, però ancora troppo poca trasparenza sui canali digitali
 
  • Nonostante la media sia cresciuta del 13% - arrivando al 26% del punteggio massimo - e numerose aziende come Poste Italiane, Fedrigoni, SACE e Cremonini abbiano migliorato il loro punteggio, le informazioni rimangono troppo superficiali, anche per quanto riguarda la presentazione dell’azienda e del business.
     
  • Ancora oggi il 58% dei siti aziendali analizzati non fornisce l’ultimo bilancio (documento che peraltro dovrebbe essere pubblico), il 78% tace sulla strategia di crescita del gruppo e l’80% non presenta i dati finanziari di base (come fatturato e EBITDA) nelle pagine del sito.
     
  • Il punteggio medio delle aziende a partecipazione pubblica è salito al 38% del punteggio massimo, partendo dal 30% dello scorso anno.
     
  • Delude il "made in Italy". Considerando i risultati per settore, le società del settore alimentare e della moda non riconoscono il ruolo della comunicazione corporate digitale per differenziarsi sul mercato e ottengono i punteggi più bassi all’interno della ricerca.

Lundquist European Seminar on Digital Corporate Communications & Webranking Awards Italy – Milano, giovedì 3 dicembre 2015

Cogliamo inoltre l'occasione per invitarvi al nostro seminario dedicato alla Digital Corporate Communication e all'appuntamento annuale Webranking Awards Italy, che premierà le migliori società quotate e non quotate all’interno della ricerca e stimolerà la discussione e la condivisione delle esperienze sulle profonde trasformazioni portate dal digitale nella comunicazione corporate.

Qui potete trovare il programma completo dell’evento.


1 SACE 41,4
2 Granarolo 40,7
3 Poste Italiane 39
4 SEA Aeroporti di Milano 38,9
5 GSE 37
6 Ferrovie Dello Stato 36
7 Anas 34,1
8 Sisal 33,5
9 Wind 32,6
10 BNL 27,1


Come è stata condotta la ricerca
 
  • La ricerca Webranking, arrivata alla diciannovesima  edizione in Europa, è la più riconosciuta analisi della comunicazione corporate e finanziaria online in Europa. La ricerca in Italia è condotta da Lundquist in collaborazione con la società svedese Comprend.
     
  •  La ricerca Webranking ha valutato come le principali aziende non quotate in Italia utilizzano i canali digitali (non solo il proprio sito ma anche i social media) per rispondere alle esigenze di trasparenza e dialogo degli stakeholder.
     
  • Il campione comprende 50 grandi aziende con un peso significativo a livello Paese e rappresentanti del “Made in Italy”, società a partecipazione pubblica e anche aziende che hanno mostrato interesse verso una quotazione negli ultimi anni. La valutazione è stata effettuata utilizzando un protocollo dedicato per un totale di 80 punti, ridotto rispetto al protocollo Webranking per società quotate (100 punti), creato sulla base delle esigenze dei principali stakeholder corporate.
     
  • Proprio per la diversa natura di queste realtà la classifica delle aziende non quotate è stata mantenuta separata.
Per maggiori informazioni sulla ricerca dedicata alle società quotate: bit.ly/WRItaly15

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