Dal
dibattito promosso da Junior Achievement su dati IPSOS:
- il 64% dei ragazzi che ha partecipato a percorsi didattici con le aziende crede nella forza delle proprie idee.
- Junior Achievement e 30 imprese in Italia pronte per il 2016 ad investire in un piano di formazione per oltre 14.500 studenti riconosciuto dal MIUR nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
Milano, 14.12.2015 - Junior
Achievement, l’associazione no-profit che promuove l’educazione imprenditoriale nelle scuole, ha presentato oggi a
Milano le evidenze di una ricerca
condotta da IPSOS in collaborazione con Citi Foundation dalla quale emerge
come il 64% dei giovani italiani che
hanno partecipato al percorso didattico “Impresa in Azione”, aspiri ad un futuro lavorativo in cui poter
sviluppare un proprio progetto.
Un dato che non
significa necessariamente voler fare l’imprenditore a tutti i costi, ma che
dimostra l’attitudine diffusa tra i giovani ad adottare una mentalità imprenditoriale che consenta loro di
sviluppare le proprie idee, sperimentare metodi di risoluzione dei problemi
(56%) e definire autonomamente i propri compiti (57%).
L’imprenditorialità
e le competenze ad essa associate sono infatti da anni al centro del
dibattito politico ed economico europeo, in quanto considerati fattori chiave necessari per risolvere elementi strutturali
della crisi economica quali la disoccupazione giovanile e lo skill gap,
diffondere l’innovazione e facilitare lo sviluppo di una nuova società che
ponga i giovani al centro e dia spazio alle loro capacità di visione e
creatività.
Un obiettivo quanto
mai attuale parte dell'agenda comunitaria che ha implementato un Piano
d’azione «Imprenditorialità 2020» definito della Commissione Europea e reso concreto in Italia dalla recente riforma
Renzi-Giannini sull’alternanza scuola-lavoro, che innalza le ore di formazione in azienda dalle attuali
90 ad almeno 400 per gli studenti degli istituti tecnici e professionali, e ad
almeno 200 per quelli dei licei.
Numeri imponenti che hanno spinto Junior Achievement e 30 imprese in Italia
ad annunciare per il 2016 un importante investimento su un progetto di
formazione imprenditoriale destinato ad oltre 14.500 studenti, che è stato accreditato tra i percorsi di alternanza
scuola-lavoro ufficialmente proposti dal MIUR.
Questo progetto denominato “Impresa in azione” è attivo da oltre 10 anni ed è oggi il più diffuso programma di educazione
imprenditoriale nel nostro Paese: nel 2015 ha coinvolto oltre 6.000
studenti di età compresa tra i 16 e i 19 anni, in circa 320 istituti superiori
in tutta Italia, grazie alla collaborazione di numerosi partner territoriali,
aziende e istituzioni locali.
“Abbiamo avuto una straordinaria risposta dalle imprese che ci seguono ormai da anni e dai
nostri partner locali nel progetto più ambizioso da quando Junior Achievement
è in Italia. Aumenteremo nel 2016 più
del doppio il numero di studenti coinvolti, moltiplicando ulteriormente le
ore in aula in ottemperanza della norma sulla nuova alternanza scuola-lavoro e
in linea con gli standard definiti dal Ministero”, commenta Eliana Baruffi – Presidente di Junior
Achievement Italia. “E’ un segnale
molto confortante che dimostra come i giovani siano ancora una priorità
fondamentale per la crescita del nostro Paese”.
Con il modello didattico elaborato da Junior
Achievement, gli studenti beneficiano
del supporto di professionisti provenienti sia dall’ambiente scolastico (i
docenti coordinatori) sia dal tessuto imprenditoriale locale (i dream coach).
In una logica win-win-win: gli studenti apprendono dall’esperienza di altri in
maniera indiretta, i docenti sperimentano una modalità didattica innovativa e
appassionante, i volontari delle aziende si confrontano con un nuovo “pubblico”
e mettono alla prova le proprie competenze da mentor.
Per il 2016 le imprese
italiane che sostengono Junior Achievement metteranno a disposizione i propri
volontari per oltre 11.000 ore nelle classi delle scuole. Tra queste Citi, che attraverso Citi Foundation,
collabora con JA a livello internazionale e che nell’anno scolastico in corso contribuisce
a portare esperienze di educazione
imprenditoriale in 18 paesi europei, coinvolgendo
complessivamente oltre 42.000 studenti grazie alla partecipazione di 170 volontari dipendenti della banca.
“La scuola ha
il compito di dare ai nostri giovani i mezzi per leggere la realtà, ma anche
gli strumenti per cambiarla in meglio”, commenta Francesco Luccisano, Capo della Segreteria Tecnica del MIUR. “Per questo iniziative come quelle di Junior
Achievement sull'imprenditorialità sono un pilastro essenziale della grande
iniziativa del Governo sull'alternanza scuola lavoro. Aprire la scuola a metodi
nuovi, come la progettazione, il lavoro di gruppo e l'apprendimento pratico, e
a nuovi mondi, come quello dell'impresa, rappresenta una priorità su cui con La
Buona Scuola abbiamo puntato con decisione”.
L’educazione imprenditoriale a scuola è quindi
un investimento cruciale capace di generare valore e offrire opportunità per
l'occupabilità dei giovani e per la società nel suo complesso. IPSOS ha
tracciato in questa ricerca dal titolo “Educazione imprenditoriale. Impatto ed effetti di una scuola che innova”,
che ha coinvolto oltre 910
ragazzi di cui 613 partecipanti ad “Impresa in Azione”, anche una serie di
abilità che vengono favorite da percorsi formativi di questo tipo.
Le 6 dimensioni dell’imprenditorialità spiccata tra i giovani di Impresa in
Azione sono: pensare in modo creativo,
fare un piano d'azione, organizzare e valorizzare le risorse, affrontare e gestire
l'incertezza e l'ambiguità, saper lavorare in gruppo, sviluppare un «sapere»
finanziario di base.
In questo quadro oltre
il 50% degli intervistati è convinto che la figura dell’imprenditore abbia non
solo una valenza sociale nella capacità di dare occupazione e crescita al paese,
ma sia anche un esempio di passione e determinazione nell’affrontare le sfide
del lavoro. Attitudine più forte forte nei maschi, e in correlazione con la
prossimità familiare, in particolare per quanto riguarda la figura paterna,
quando il padre ha esperienze dirette di impresa e un grado di istruzione
elevato.
L'ampliamento dell'esperienza nell'ambito
dell'alternanza scuola lavoro consente inoltre una serie di opportunità quale
ad esempio quella di aiutare ad
interpretare i bisogni del territorio e a sviluppare una progettualità "di
sistema" che favorisca un coinvolgimento
maggiore da parte dell'impresa o di rete di imprese.
“Insegnare
l’educazione imprenditoriale sin dai banchi di scuola è un valido strumento per
aiutare i giovani a sviluppare le proprie potenzialità e comprendere i meccanismi
del mercato del lavoro”, ha aggiunto Cristina Tajani, Assessore alle Politiche
per il lavoro, Sviluppo economico e Università e ricerca del Comune di Milano. “Questo è uno dei percorsi possibili per
contrastare efficacemente la disoccupazione giovanile. Anche il Comune di
Milano in questi ultimi anni ha investito molto per promuovere iniziative che
agevolassero l’autoimprenditorialità. Ad esempio abbiamo appena lanciato
"MI-Generation Lab", un progetto rivolto ai NEET, giovani che non
studiano e non lavorano, affinché possano formarsi sulle nuove tecnologie utili
e sviluppare idee imprenditoriali innovative. Altri tre bandi sono tutt'ora
aperti per favorire la creazione di imprese e reti d’imprese. Grazie alle nostre
politiche siamo orgogliosi di poter affermare che negli ultimi tre anni abbiamo
contribuito direttamente alla creazione di più di 570 start up”.
Junior Achievement
Junior Achievement
Italia è un’associazione non profit legalmente riconosciuta che si occupa di
Education innovativa. Nata nel 1919 negli Stati Uniti, è oggi diffusa in oltre
122 Paesi al mondo. Operativa in Italia dal 2002, raggiunge ogni anno più di 20
mila studenti su tutto il territorio nazionale. Grazie al supporto di aziende,
istituzioni e fondazioni, sviluppa e diffonde iniziative didattiche che mirano
a trasferire alla scuola attitudini e conoscenze fondamentali per preparare i
giovani al mondo del lavoro e all’autoimprenditorialità.
www.jaitalia.org
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