Questi i risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai 2015, affidata a Nextplora che ha analizzato sensazioni e attese dei leccesi legate al risparmio.
Puntata dedicata al risparmio
quella dell’ultimo Osservatorio UnipolSai 2015, dove emergono
sensazioni dettate dal vissuto della crisi economica, la quale rimane
impressa nella mente dei leccesi anche alla luce dei primi
segnali di ripresa.
Lo scenario nazionale migliora: nel secondo
trimestre del 2015 si è registrato un significativo segnale di
miglioramento della spesa delle famiglie, (+0,4% di variazione, la più
alta dal 2010) dovuta da un lato all’aumento del potere d’acquisto
(+0,2%) e in parte anche attraverso un ricorso al risparmio, la cui
propensione è scesa di 2 decimi di punto all’8,7% (dati Istat settembre
2015).
I leccesi tuttavia sembrano essere ancora cauti: un 17% afferma che il futuro dal punto di vista economico sarà sempre più incerto in quanto la crisi ha lasciato il segno, un altro 25% del campione è convinto che non si tornerà più ai livelli pre-crisi e avremo meno soldi a disposizione. C’è poi chi non è del tutto d’accordo e vede un futuro più sereno e in discesa con un po’ di attenzione al risparmio (26%). C’è infine chi è convinto che oltre allo Stato bisognerà pensare in prima persona mettendo da parte capitale e utilizzando forme di risparmio private (22%).
Cosa si desidera per il futuro. I leccesi mostrano di avere le idee ben chiare: attraverso le forme di risparmio attivabili oggi
il desiderio più inseguito risulta quello di poter mantenere l’attuale
tenore di vita (32%) o perlomeno che sia sufficiente anche se inferiore
all’attuale (30%), ma con uno sguardo costante sulla famiglia: il 10%
infatti desidera poter continuare ad aiutare i figli in caso di
necessità, un altro 8% invece vorrebbe non gravare su di loro quando
aumenterà il bisogno di cure mediche e assistenza sanitaria.
Le forme di risparmio conosciute. La conoscenza in merito degli intervistati leccesi
è ampia: si va dalle polizze vita (54%) ai fondi pensione (50%),
passando per la classica pensione (50%) e i piani pensionistici
individuali (35%). Chiudono il quadro generale i conti deposito (35%) e
l’Acquisto di immobili (34%).
Dove ci si informa.
Come già rilevato dalla precedente ricerca dell’Osservatorio UnipolSai
c’è la conferma che per avere le informazioni necessarie ci si rivolge a
professionisti del settore. In particolare, per quanto concerne piani
di risparmio personali, i leccesi si affidano principalmente alla
propria banca (28%) o a parenti e amici (21%). Un altro 21% si affida
invece a siti internet specializzati.
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