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domenica 8 maggio 2016

Farmaci - I medicinali per i grandi non sono adatti ai bimbi . / Di Marco Nicoletti

Roma - È necessario fare molta attenzione quando si somministra un farmaco a un bambino, a maggior ragione nei primi anni di vita. È sempre meglio chiedere consiglio al pediatra, anche se si tratta di un farmaco da banco che non richiede la prescrizione del medico. La valutazione del pediatra è particolarmente importante se è la prima volta che il bambino assume quel farmaco.
I bambini non sono adulti in miniatura: possono soffrire di malattie diverse da quelle degli adulti, possono assorbire, modificare, eliminare i farmaci in maniera differente e l’azione benefica e gli effetti indesiderati dei medicinali possono essere diversi. Non solo, ma il modo in cui farmaco e organismo “interagiscono” tra di loro cambia con l’età del bambino.
Prima di somministrare il farmaco è importante leggere attentamente il foglietto illustrativo, soprattutto per quanto riguarda la dose da somministrare, e il numero di volte in cui deve essere somministrato durante il giorno, tenendo conto che per la maggior parte dei farmaci la dose deve essere calcolata in base al peso. Per calcolare la dose deve essere usato sempre il cucchiaio, il bicchierino o la siringa che sono contenuti nella confezione del medicinale. In caso di dubbio, chiedete consiglio al pediatra o al farmacista.
Nei bambini piccoli i farmaci utilizzati più frequentemente sono gli antifebbrili(paracetamolo, ibuprofene) e gli antibiotici. Questi ultimi sono utili solo per le infezioni causate da batteri e non vanno usati in modo inappropriato (per esempio in caso diraffreddore, o senza seguire la dose o la durata della terapia indicata dal medico), perché possono causare inutili effetti indesiderati nel bambino, e possono provocare delle resistenze nei batteri, con il rischio che l’antibiotico diventi inefficace.
A queste due classi, possiamo aggiungere tra i farmaci “essenziali” (da usare comunque solo dietro consiglio del pediatra) la soluzione fisiologica per i lavaggi nasali, la soluzione reidratante orale da somministrare in caso di vomito o diarrea, le pomate cortisoniche per la dermatite e i colliri antibiotici per il trattamento della congiuntivite.
Occorre, comunque, considerare che in molti casi le malattie più frequenti dei bambini guariscono senza bisogno di farmaci.
Nel neonato non tutti gli organi hanno completato lo sviluppo, e alcuni sistemi sono ancora “immaturi”. Ci sono, perciò, dei sintomi (per esempio le coliche o il reflusso) che sono in un certo senso normali nei primi mesi di vita, perché dovuti al funzionamento poco efficiente dei meccanismi che regolano il movimento del tratto gastrointestinale. Con la crescita questi sintomi scompaiono spontaneamente.
Ad oggi, non ci sono farmaci né tantomenopreparati erboristici (per esempio tisane) di dimostrata efficacia per il trattamento delle coliche del neonato, mentre per quanto riguarda il reflusso (rigurgito) i farmaci sono necessari solo in casi rari e particolarmente gravi. In questo caso sarà il pediatra a consigliare il farmaco appropriato e a fornire informazioni sulla dose e la durata della terapia.
- Di Marco Nicoletti 

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