GIULIANOVA – Altro siluro sta per colpire il già precario bilancio comunale. Infatti, grazie alla lente d'ingrandimento di Domizio Luigi Scilli, presidente provinciale del SIB Sindacato Italiano Balneari, si è venuto a sapere che il Comune di Giulianova (anno 2013) ha applicato un'addizionale non dovuta "ex legis". Si tratta del famoso 10% a favore dell'ECA (Ente Comunale Assistenza) abolito con decreto legge n° 201 del 6 dicembre 2011 e confermato dal Ministero delle Finanze con circolare esplicativa n° 1/DF del 29 aprile 2013. Stesso concetto ribadito dal Consiglio di Stato con sentenza n° 781/2015. Nonostante ciò, il Comune di Giulianova ha ignorato quanto disposto ai massimi livelli ed è andato avanti per la sua strada.
Va precisato, che da indagine effettuata, risulta che nessun comune della riviera teramana ha applicato la maggiorazione del 10% sulla Tares del 2013. Fatti i dovuti conteggi, risulterebbe che il Comune dovrebbe rimborsare ai titolari di stabilimenti balneari la cifra di 19.434 euro, mentre agli albergatori all'incirca 70.000 euro.
Senza contare le attività commerciali e privati cui è stata comunque applicata un'addizionale ECA del 10% non dovuta. Intanto i balneari annunciano battaglia con una serie di ricorsi tesi ad ottenere il rimborso delle somme illegittimamente percepite dal Comune di Giulianova.
La storia dell'addizionale ECA sulla Tares è venuta fuori da una richiesta di rateizzazione dell'imposta 2013 da parte di un titolare di stabilimento ubicato sul lungomare nord che dopo due anni, senza ricevere risposta negativa o positiva sulla proposta avanzata, si è visto recapitare una "messa in mora" per l'importo dovuto, maggiorato del 30%, comprensivo dell'addizionale ECA del 10%. Così ora il Comune di Giulianova sarà chiamato a fornire delucidazioni all'intera città in merito all'applicazione di una addizionale annullata dal legislatore.
Va precisato, che da indagine effettuata, risulta che nessun comune della riviera teramana ha applicato la maggiorazione del 10% sulla Tares del 2013. Fatti i dovuti conteggi, risulterebbe che il Comune dovrebbe rimborsare ai titolari di stabilimenti balneari la cifra di 19.434 euro, mentre agli albergatori all'incirca 70.000 euro.
Senza contare le attività commerciali e privati cui è stata comunque applicata un'addizionale ECA del 10% non dovuta. Intanto i balneari annunciano battaglia con una serie di ricorsi tesi ad ottenere il rimborso delle somme illegittimamente percepite dal Comune di Giulianova. La storia dell'addizionale ECA sulla Tares è venuta fuori da una richiesta di rateizzazione dell'imposta 2013 da parte di un titolare di stabilimento ubicato sul lungomare nord che dopo due anni, senza ricevere risposta negativa o positiva sulla proposta avanzata, si è visto recapitare una "messa in mora" per l'importo dovuto, maggiorato del 30%, comprensivo dell'addizionale ECA del 10%. Così ora il Comune di Giulianova sarà chiamato a fornire delucidazioni all'intera città in merito all'applicazione di una addizionale annullata dal legislatore.
Alfonso Aloisi
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