Massimo Nitti, AD di Ferrotramviaria, proprietaria del tratto dell'incidente, intervistato da Raffaella Calandra su Radio 24 afferma che "purtroppo c'era un treno di troppo" e spiega: "sicuramente il treno di Andria non doveva partire, questa è l'unica cosa certa, adesso dobbiamo capire perché è partito e soprattutto cosa non ha funzionato nella catena di controllo, perché la responsabilità della partenza era ed è dei capi stazione però qualcosa comunque doveva intervenire perché questo non accadesse. Dobbiamo capire come è stato possibile l'errore di una persona soltanto, perché per come sono strutturati i regolamenti il capostazione poteva sbagliare ma qualcuno si doveva accorgere che stava sbagliando."
E alla giornalista che chiede chi avrebbe dovuto accorgersi che stava sbagliando, Massimo Nitti risponde a Radio 24: "quel treno doveva incrociare un altro treno, ci si doveva porre la domanda di come mai quel treno non è arrivato in stazione. Il capostazione avrebbe potuto chiedere uno spostamento di incrocio su Corato, ma avrebbe dovuto presentare i documenti di spostamento di incrocio al macchinista e al capotreno, in ferrovia tutto è strutturato in modo tale che un uomo da solo difficilmente possa fare dei guai" e sottolinea: "è di tutta evidenza che qualcuno ha aperto il segnale e quel qualcuno è il capostazione e dovrà spiegare perché l'ha fatto, cosa è successo, diciamo che tutti sono innocenti fino a prova contraria quindi è giusto che gli si dia la possibilità di giustificarsi nelle sedi opportune ovviamente."
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