CASTELLABATE - Guerra all' ombrellone selvaggio. Con l'operazione "Mare sicuro" le guardie costiere stanno intensificando i controlli anche sulle spiagge. E questa estate 2016 sarà ricordata come l'estate nera dell'ombrellone e della sdraio incustoditi: sequestri sono scattati un po' ovunque, dalla Toscana alla Sardegna e dalla Campania alla Calabria e all'Abruzzo. "E continueranno ancora su tutte le altre spiagge libere", dicono dalle capitanerie di porto . D'altra parte, piantare nella sabbia l'ombrellone dopo il tramonto per prenotare il posto la mattina seguente o magari per la settimana seguente non si può. Soprattutto se gli ombrelloni piantati diventano decine, fino al punto di occupare e "sottrarre all'uso pubblico" centinaia metri di arenile demaniale, quasi sempre a ridosso del bagnasciuga.
Ultima in ordine di tempo la guardia costiera ufficio marittimo di Castellabate , ha sequestrato decine fra sedie e sdraio, e ombrelloni, un lettino, qualche bracciata di asciugamani e perfino costumi da bagno. Il tutto distribuito per svariati metri lineari di arenile, riferisce la guardia costiera, "al solo scopo di occupare porzioni di spiaggia per renderle esclusive, sottraendole al pubblico uso". In pratica, decine di contravventori. Non solo qualche singolo.
"Siamo intervenuti per reprimere una violazione che è frutto di un diffuso malcostume e di mancanza di rispetto per i vacanzieri che invece rispettano le regole", si spiega dalla Capitaneria di porto.
Mettendo sotto accusa un'abitudine antica e radicata, nata nell'Italia del boom, con le prime vacanze di massa. E mai passata di moda, nonostante i sequestri, sulle spiagge libere: "I responsabili sono ancora ignoti", si precisa . E probabilmente lo resteranno.
Chi si presenterà all'ufficio marittimo a reclamare la proprietà dell'ombrellone o del bikini si vedrà sottoporre una sanzione di 200 euro. Perché non è solo questione di rispetto: c'è un'ordinanza civica che vieta di lasciare 'attrezzaturè incustodite prima delle 8.30, posto come orario d'inizio della balneazione. Si tratta di ordinanze e di divieti stabiliti da un numero crescente di comuni italiani costieri e non , che si aggiungono al divieto di occupazione delle spiagge demaniali, per motivi relativi alla sicurezza, previsto dal Codice della navigazione (articolo 1.164 comma due). E nei casi più gravi, si tiene a precisare dall'ufficio marittimo locale , si può configurare anche illecito penale.
Un intervento questo sollecitato anche dalle tante segnalazioni dei turisti che si erano trovati davanti una spiaggia libera occupata. Altri 70 ombrelloni e 50 sdraio incustoditi sono stati portati una decina di giorni fa via ad Ascea tanto per specificare che il caso è un po ovunque .
"L'operazione "Mare sicuro" ha tra i suoi obiettivi anche quello di tutelate la collettività da ogni forma di abuso che limiti il diritto d'uso del mare e delle spiagge", ricorda d'altra parte la guardia costiera.
Marco Nicoletti
Diritti Riservati
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