L'aspetto "divertente" e' che i sindacati ora se la prendono con la Coop. I fratelli -o cugini che siano-, come tutte le famiglie che si rispettino, se la prendono e si scannano fra di loro -come al solito- per i soldi. Qui' non e' in gioco un'eredita' o la gestione del parente anziano, ma la vita di tutti i giorni, l'economia senza la quale c'e' poverta' ed emarginazione.
La Coop sembra che lo abbia capito: viviamo in un mondo globalizzato, dove non si puo' vivere solo rispetto al proprio territorio, la nostra estate che corrisponde all'inverno dalla parte opposta del Pianeta, non ci e' indifferente, non e' un racconto d'appendice di navigatori di qualche secolo fa o un film ambientato in posti lontani ed irraggiungibili, ma condiziona il nostro quotidiano, la nostra economia, il nostro futuro e la nostra felicita'. I sindacati, invece, stentano ancora, ed eccoli rinchiusi nella loro difesa corporativa di chi ha un posto di lavoro (a discapito di chi non ce l'ha e lo cerca -la
realta' e' amara quando si guarda coi paraocchi, e ti porta a travisare anche la tua missione di difesa e affermazione dei diritti dei lavoratori, tutti). Ci arriveranno?
realta' e' amara quando si guarda coi paraocchi, e ti porta a travisare anche la tua missione di difesa e affermazione dei diritti dei lavoratori, tutti). Ci arriveranno?
Ce lo auguriamo. Proprio perche' crediamo nel ruolo dei sindacati come organizzazioni per l'affermazione dei diritti dei lavoratori, ma li avversiamo quando si trasformano -come nel nostro caso- in alfieri dei privilegi, soprattutto i propri come casta conduttrice ed esclusiva di una politica.
Il nostro auspicio e' che tutte le attivita' commerciali -Coop inclusa- siano e si sentano libere di offrire i propri servizi 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. Il guadagno e' di tutti: a partire -col tempo- dal non-intasamento negli orari cosiddetti di punta. Questi ultimi tenderanno a sparire perche' non ci saranno piu' gli orari in cui tutti nello stesso momento fanno le stesse cose poiche' costretti dall'orario di lavoro, dalle consuetudini religiose e -perche' no- dagli orari scolastici dei propri figli.
E questo significhera' maggiore e piu' intelligente tempo libero, migliore e piu' ampia disponibilita' di lavoro, piu' razionalita' nella propria organizzazione, piu' serenita' e piu' felicita' per tutti. Attenzione, pero'. Questo non accadra' il giorno dopo che la Coop aprira' anche in quei giorni festivi in cui oggi le serrande sono abbassate; ci vuole tempo, disponibilita', coordinamento, comprensione, attenzione e curiosita': da parte degli imprenditori, dei lavoratori, della pubblica amministrazione, dei cittadini tutti (inclusi quelli nuovi che non sono nati nel portone accanto al nostro e che ci chiedono aiuto perche' fuggono da guerre e fame). Se invece dell'auto (o delle auto in famiglia) GPLXX, ci "accontentiamo" di quelle GPL, e magari la pubblica amministrazione ci da', oltre a maggiori e migliori mezzi pubblici, anche piste ciclabili che ci invitano ad una mobilita' piu' sana, piu' economica e piu' veloce… lo spazio c'e' per tutti.
Sembra strano e lontano, ma non lo e': tutto questo parte anche dai negozi aperti sempre, dalla liberta' di mercato e dalla concorrenza. Che' ci entrano nelle tasche e nella testa. E per farlo -difficile ma non impossibile- bisogna che tutti ci mettiamo a parlare alla testa delle persone e non alle loro pance.
Grazie Coop. Sembra che tu abbia capito e, per quanto ci riguarda, abbiamo voglia di osservarti ed imparare anche da te.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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