L’educational, tra le verdeggianti pianure del Matese con il torrente Torano affluente del Volturno, dove sono presenti essenze officinali come la valeriana, santoreggia, camomilla, origano, lavanda, salvia e rosmarino.
La visita, guidati dal prof. Gianni Parisi si è svolta nella cittadina di origine osco-sannita, in seguito romana protetta da alte mura ben conservate, con quattro porte, fiancheggiate da due torri che permettevano di accedere alla città (Porta Napoli ad Est, Porta Piedimonte a Nord, Porta Roma ad Ovest e Porta Fiume a Sud).
La prima tappa, al Municipio, ricevuti dal sindaco Salvatore Cirioli a poca distanza il Mausoleo degli Acilii Glabriones, edificio che si caratterizza per la volumetria dell’interno, concepito come un vasto vano coperto a cupola. La cittadina vanta un Anfiteatro, in parte riportato alla luce, collocato all’esterno delle mura, fuori Porta Napoli.
Il monumento presentava dimensioni notevoli, tanto da inserirsi tra i più grandi del mondo romano e poteva ospitare circa 14.000 spettatori.
Reperti sono conservati nel Museo Archeologico, testimonianze dell’Allifae sannitica con una serie di corredi sepolcrali databili dal VII al III secolo a.C., oltre alcuni affreschi di epoca romana e una serie di bocche di fontana concernente l'impianto pubblico di distribuzione idrica della città romana.
Di particolare interesse il Criptoportico con una planimetria a tre bracci disposti attorno ad un’area centrale, i laterali misurano 27,50 m. il centrale m.44,00.
La pianta è a doppia navata suddivisa da una serie di pilastri con archi. Nelle navate interne si aprono 21 finestre rivolte verso il settore centrale che al livello sovrastante presentava una corte circondata da porticati.
La costruzione è databile ai primi decenni dell’età imperiale, in relazione con la fondazione della colonia di Allifae. Costituiva una parte secondaria di un importante complesso a doppia navata ed ambienti pavimentati in mosaico con pareti rivestite con affreschi policromi (IV stile pompeiano).
Nella Cattedrale dell’anno 1000, oltre alla cripta normanna sorretta da 12 colonne tutte diverse tra loro, nella parte superiore sono conservate le reliquie di Papa S. Sisto I, patrono di Alife. Bellissimo il presepe animato da 100 pastori del maestro Marcellino Angelillo. Le fontane, i palazzi nobiliari, le chiese, il castello diroccato.
Il vanto di questa cittadina, la Cipolla di Alife, impiegata in gastronomia e in campo sanitario come diuretico, disinfettante, contribuisce ad abbassare la pressione sanguina e il tasso di glucosio nel sangue. Il succo è utile per neutralizzare le punture di insetti e ragni. E’ ricca di composti solforati vitalizzanti nel cuoio capelluto, utile per stimolare il bulbo pilifero e ritardare la caduta dei capelli, principi antibiotici naturali.
Nel paese d’elezione della cipolla del fagiolo cerato, del tartufo del vino Pallagrello e dell’olio extravergine d’oliva, ad esaltarne il sapore di piatti poveri con ingredienti d’eccellenza, un giovane chef Umberto Ventriglia che ha deliziato gli ospiti con Ciceri e tegliarielli; pancotto con friarielli e salsiccia di maiale nero; zuppa del cannavinaro (cipolla d’Alife e fagiolo cerato); Caciocavallo di bufala con marmellata di cipolle d’Alife e pallagrello; caciocavallo fresco e ricotta con marmellata di cipolle, bergamotto e fava di Tonga.
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