Torino, 30 dicembre 2016 - Sono
sempre di più i Comuni in Piemonte che regolamentano l’uso di botti a
Capodanno.
Secondo un’idagine condotta
da Legambiente sulle 85 città
piemontesi con più di 8 mila abitanti sono
49 i Comuni -tra cui tutti gli 8 capoluoghi- in cui i botti sono vietati
quest’anno da specifiche ordinanze o regolamenti, mentre sono 23 quelli in cui
non sono stati emanati divieti e 13 le amministrazioni che non hanno risposto
all’indagine dell’associazione ambientalista.
“In
questi anni sono stati fatti importanti passi avanti da parte delle
amministrazioni e si è raggiunta anche una buona consapevolezza da parte della
cittadinanza sul pericolo che i botti di Capodanno costituiscono non solo per i
nostri amici animali ma anche per l’incolumità delle persone, per il rischio di
incendi boschivi in una stagione
particolarmente secca e per l’incremento dei livelli di inquinamento
atmosferico e acustico -dichiara Fabio
Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. In diversi
comuni della regione gli spettacoli pirotecnici sono stati sostituiti da
spettacoli piromusicali in cui le luci, anziché i botti, sono accompagnate da
musica. Un modo più rispettoso, economico e piacevole in cui festeggiare l’anno
nuovo. Speriamo che queste buone pratiche possano diffondersi ulteriormente e
che, anche grazie alla sensibilità della popolazione, le ordinanze vengano
rispettate”.
Un provvedimento che ha fatto scuola e che negli ultimi anni è stato adottato in tanti altri comuni della regione e del resto del Paese, ma che necessariamente deve essere accompagnato da un’incisiva azione d’informazione, prevenzione e, dove necessario, anche di repressione del fenomeno, perché le norme non rimangano pezzi di carta che in troppi ignorano o non rispettano.
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