L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha comminato una sanzione da 3 milioni di euro a WhatsApp ritenendo che la società abbia di fatto indotto gli utenti di WhatsApp Messenger ad accettare integralmente i nuovi termini di utilizzo, in particolare la condivisione dei propri dati con Facebook.
"Bene, la pronuncia afferma che non si può forzare la volontà degli utenti, in nessun caso. Neppure quando si chiede qualcosa che può essere utile o che non è a pagamento, la scelta dei consumatori deve restare sempre libera e consapevole" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, auspicando nello stesso tempo che "il principio sia esteso a tutte le piattaforme che in cambio di un servizio spacciato per gratuito impongono all'utenza la cessione di dati personali".
"Bene, la pronuncia afferma che non si può forzare la volontà degli utenti, in nessun caso. Neppure quando si chiede qualcosa che può essere utile o che non è a pagamento, la scelta dei consumatori deve restare sempre libera e consapevole" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, auspicando nello stesso tempo che "il principio sia esteso a tutte le piattaforme che in cambio di un servizio spacciato per gratuito impongono all'utenza la cessione di dati personali".
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