Via Scarlatti
Ricevere un comunicato stampa con la
dicitura Archivio Storico, ti aspetti di partecipare ad una conferenza di
professoroni, intellettuali che raccontano, commentano antichi documenti,
custoditi in polverosi scaffali.
Arrivati all’indirizzo indicato in Via
Scarlatti, numero 30 al Vomero a poca distanza dal Museo di San Martino e
Castel Sant’Elmo, l’insegna indica un bar premium; entrati un banco per la
mescita di bibite e vino e una scala che ti porta ad una serie di ambienti da
sembrare una pinacoteca, curata in ogni particolare con quadri alle pareti e,
addirittura alla soffitta, un pianoforte e documenti di primati di personaggi
della repubblica delle due sicilie.
Sulla destra una modernissima cucina,
nella prima sala un busto di san Gennaro, in effetti, siamo entrati in un
rinomato ristorante con ricco menù che si rifà ai ricettari della corte
borbonica, corredato da foto e antiche ricette, dove si presentano piatti e la
storia della cucina partenopea, rielaborata con fantasia e creatività dal monzù
(cuochi antica nobiltà) dei giorni nostri Roberto Lepre, executive chef che entusiasta spiega ai convenuti:
“Il nostro “banchetto” si apre con una selezione di “sfizioserie” tipiche della
tradizione culinaria napoletana, nate dalla semplicità popolare e via via rese
nei secoli sempre più elaborate dalla commistione delle diverse influenze
francesi e spagnole fino a tramandarne i sapori e il gusto fino ai giorni
nostri”. I nostri classici – aggiunge – sono uovo in purgatorio; polipetti alla
Luciana; La parmigiana; Gateau; Vermicelli alla Borbonica; La genovese; il
sortù: frittura di paranza; Lingotto di stoccafisso; il soffritto; la pastiera;
il babà; la caprese, i prezzi sono in Ducati e Carlini, tradotti euro. Altri attori
dell’allegra brigata in cucina, Salvatore Incoronato resident chef; Antonio
Molfetta e Ciro Della Capa chef de partie.
A sua volta, al folto gruppo di
giornalisti e fotografi, convenuti su invito dell’ufficio stampa, curato da
Maria Consiglia Izzo e Grazia Guarino,
Luca Iannuzzi, patron del Ristorante, Cavaliere di Merito del Sacro
Militare ordine costantiniano di San Giorgio di Napoli, chiarisce con passione
e sobrietà: “L’Archivio Storico
è un omaggio alla gloria della Napoli che fu. Le cinque sale principali sono dedicate ai Re delle Due Sicilie (Carlo,
Ferdinando, Francesco I, Ferdinando II e Francesco II) e alle rispettive
Regine. Ci sono immagini che rappresentano i momenti salienti della vita del
Regno e una serie di ‘punti di vista’ (culturali, storici, antropologici e ora
anche gastronomici) omessi dalla storiografia negli ultimi 150 anni”.
Il
locale caratterizza le serate dei napoletani abbinando ad ottimi vini e
cocktail iniziative culturali, musica ed eventi di spessore.
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