Ad affermarlo Mauro Bonina, Rosaria Privitera e Gaetano Salvo dirigenti sindacali della Fsi-Usae, Francesco Fucile, Segretario Generale e Antonio Trino Segretario Provinciale della Fp Cgil, Pippo Calapai, Segretario Generale della Uil Fpl e Biagio Proto Referente provinciale del Nursing Up, anche a seguito di un comunicato stampa della Cisl Fp riguardo un presunto accordo sulle progressioni economiche all’Asp di Messina.
Siamo di fronte ad un paradosso, continuano i sindacalisti della 4 sigle, dove il tentativo di mistificare la verità è palese, come pure l’asse collaborativo fra la direzione strategica e la Cisl Fp (con l’aiuto della Fials precedentemente astenutasi) organizzazione sindacale che “sente l’esigenza”, addirittura, di scrivere al Prefetto a difesa del management dell’Asp di Messina”, disconoscendo le più elementari regole degli accordi sui servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione oltre l’assoluta mancanza di rispetto delle normative contrattuali vigenti.
L’accordo tra le parti, ai sensi dell’art.81 del CCNL 2016/18 sul Fondo premialità e fasce, assolutamente valido sotto ogni aspetto, dichiarano i dirigenti sindacali, era stato raggiunto e sottoscritto il 4 agosto 2020, con la condivisione della direzione strategica che ha posto ai voti una proposta di parte sindacale passata a maggioranza delle Organizzazioni Sindacali, contraria la Cisl e astenuta la Fials. Nessuna presunta riserva era stata palesata dal management, perché se così fosse stato, per normativa contrattuale avrebbe dovuto sospendere la riunione, avendo a disposizione ben 30 giorni per addivenire ad un accordo, e rinviarla dopo aver approfondito eventuali dubbi e/o riserve. La proposta contenuta nell’accordo del a Agosto, dichiarano Bonina, Privitera, Salvo, Fucile, Trino, Calapai e Proto riusciva ad allargare la platea degli aventi diritto alla selezione, per dare la possibilità a più lavoratori di prendere la Peo. Nessuno dei dirigenti sindacali territoriali firmatari dell’accordo del 4 agosto è dipendente dell’Asp Messina e potrebbe fruire di benefici personali, a differenza dei rappresentanti di Cisl Fp e Fials che sono dipendenti dell’Asp di Messina”.
“I tavoli di negoziazione servono a trovare accordi per i lavoratori, nel rispetto del Ccnl, -dichiarano i rappresentanti sindacali – e il Ccnl prevede quale requisito minimo la permanenza nella fascia di 24 mesi, per cui è assolutamente legittimo e frequente proporre una deroga migliorativa elevando a 36 mesi senza modificare i criteri di attribuzione del regolamento approvato”.
“Il Management ha commesso una grave violazione delle norme vigenti – continuano nella nota – in quanto in fase di raffreddamento del conflitto, regolarmente richiesto al Prefetto di Messina, non poteva assumere alcuna decisione ed è proprio ciò che rende nullo il presunto nuovo accordo recentemente sottoscritto con una minoranza sindacale”.
“Stiamo procedendo a denunciare per comportamento antisindacale il direttore generale La Paglia dell’Asp Messina – concludono Bonina, Privitera, Salvo, Fucile, Trino, Calapi e Proto – perché è inammissibile il comportamento dell’azienda che ha disconosciuto l’accordo del 4 agosto 2020, sottoscrivendone un altro con una minoranza sindacale in piena procura di raffreddamento del conflitto e soprattutto a salvaguardia dei lavoratori dell’Asp di Messina che da agosto attendono inutilmente il riconoscimento di un proprio diritto. Altro che celerità!”.
MCV
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