Pagine

martedì 10 maggio 2005

Batterie esauste: tutte a raccolta!

Batterie esauste: tutte a raccolta!
Grazie al COBAT da rifiuti pericolosi si ottengono preziose risorse

L’Italia, per risolvere il problema della dispersione delle batterie al piombo esauste, ha dato l’avvio, nel novembre del 1988, alla Legge n° 475 che ha istituito il Cobat, Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste.
Pochi mesi dopo, nel maggio del 1990, il Ministero dell’Ambiente approva per decreto lo Statuto del Consorzio. I passi immediatamente successivi si realizzano nel 1991 quando un decreto dello stesso Ministero di concerto con il Mistero delle Attività Produttive fissa il sovrapprezzo unitario per le batterie al piombo esauste ed il Consiglio europeo, con la direttiva comunitaria 91/157/CEE, rende omogenee le legislazioni in materia di smaltimento di pile ed accumulatori in vigore negli Stati Membri.
Ma la vera svolta arriva nel 1992, primo anno di piena attività del Cobat, grazie al quale il modello di raccolta delle batterie al piombo esauste, che fino ad allora aveva sempre avuto finalità soprattutto commerciali, viene finalmente vincolato anche ad obiettivi di salvaguardia ambientale.
Venendo ai giorni d’oggi, con l’unificazione europea e la libera circolazione delle merci in ambito comunitario, il Cobat ha rinunciato ad essere l’unico ente in diritto di recuperare le batterie esauste, mantenendo il compito di monitorarne ogni attività di movimentazione e commercializzazione sul suolo italiano, come è stato poi recepito dalla L. 39/02 e dalla modifica dello Statuto avvenuta con il decreto del 2/02/04. Secondo il dettato di legge, il Cobat ha il compito di assicurare la raccolta delle batterie esauste e dei rifiuti piombosi ed organizzarne lo stoccaggio, quindi cedere i prodotti stessi alle imprese che ne effettuano il recupero tramite riciclaggio, nonché il compito di monitorare tutte le attività di raccolta, commercializzazione e riciclaggio di batterie esauste che emergono sul territorio italiano.
A distanza di 14 anni dall’inizio delle sue attività, il Consorzio ha ormai raggiunto livelli di eccellenza internazionale eguagliando Paesi di alta tradizione ambientalista, come Norvegia, Svezia e Danimarca.
Nel corso del 2004, infatti, sono state recuperate oltre 16 milioni di batterie esauste, che riciclate hanno consentito lo smaltimento di 31 milioni di litri di acido solforico e, soprattutto, il recupero di 10 mila tonnellate di plastica e 107 mila tonnellate di piombo (per un valore complessivo ci circa 90 milioni di euro): in questo modo da una parte si è evitata la dispersione nell'ambiente di elementi quanto mai pericolosi per l'equilibrio dell'ecosistema e dall’altra importanti risorse sono tornate ad essere impiegate nel mercato.
Il Consorzio è un ente senza fini di lucro, che, come detto, si finanzia con un sovrapprezzo sulla vendita delle nuove batterie. Lo scorso 16 marzo 2005 un nuovo Dm Ambiente ha determinato le variazioni nel sovrapprezzo unitario di vendita delle batterie al piombo da applicarsi dal 1° luglio 2005, in ragione del riscontrato aumento della capacità delle batterie utilizzate negli automezzi. Così l’Italia, oltre a detenere il primato per le performance di recupero delle batterie, ha anche “l’eco-tassa” più bassa d’Europa. Circa 80 centesimi di euro assicurano che la vecchia batteria della nostra automobile o barca sarà sempre raccolta e riciclata, indipendentemente dalle convenienze di mercato, a tutto vantaggio della tutela dell’ambiente.

Andrea Pietrarota

Nessun commento:

Posta un commento