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martedì 21 marzo 2006

FORUM E CONTROFORUM DELL'ACQUA A CITTA' DEL MESSICO

FORUM E CONTROFORUM DELL’ACQUA A CITTA’ DEL MESSICO


COMITATO ITALIANO CONTRATTO MONDIALE DELL’ACQUA
MOLINARI: “UN ALTRO PASSO AVANTI E’ STATO FATTO. ACCOLTE LE NOSTRE PROPOSTE: 40 LITRI D’ACQUA A CARICO DELLA FISCALITA’ PUBBLICA, UN FONDO PER LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE, LA PARTECIPAZIONE DELLE COMUNITA’ LOCALI, LA DELEGITTIMAZIONE DEL FORUM UFFICIALE.
STORIE D’ACQUA DAL CILE E DAL MESSICO. PER CELEBRARE LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA DEL 22 MARZO!”

Roma, 21 marzo 2006 – Il 4° Forum Mondiale dell’Acqua –e il relativo controforum- si sono conclusi. Emilio Molinari, presidente del Comitato Italiano del Contratto Mondiale dell’Acqua, presente a Città del Messico al Controforum della società civile, ha dichiarato: “Un altro passo in avanti è stato fatto. Un ottimo modo di celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo! Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’inserimento nella risoluzione finale di alcuni punti da noi proposti e da sempre sostenuti: il criterio di una fascia gratuita di 40 litri d’acqua a persona a carico della fiscalità pubblica, decisa dalle comunità; la costituzione di un Fondo per la solidarietà internazionale da destinare a progetti che portino l’acqua a chi non ce l’ha; l’organizzazione delle imprese pubbliche in collaborazione con movimenti e comunità locali; la delegittimazione e le critiche al Forum ufficiale”.
E Molinari continua: “E’ stato uno dei più grandi Forum dell’acqua che io ricordi, sia per il livello di partecipazione sia per le mobilitazioni. A Città del Messico è nato formalmente il movimento dell’Acqua mondiale. Con la presenza della gente e delle organizzazioni del Sud del mondo: boliviani, venezuelani, indigeni che hanno attirato l’attenzione sull’acqua come “diritto umano”, con l’opposizione dei francesi e delle multinazionali”.
Particolarmente significative le testimonianze durante la manifestazione: hanno marciato migliaia di attivisti in difesa della risorsa acqua, come diritto umano. “L'hanno gridato in varie lingue e idiomi: in mazahua, francese, inglese, néhuatl, mixteco e spagnolo: "Acqua pubblica per sempre, la vita invece dei soldi".
A Città del Messico, migliaia di persone di diverse parti del mondo hanno marciato contro la politica globale idrica che governanti, autorità, imprese transnazionali e multilaterali discutono nel Centro Culturale Banamex, sede del quarto Forum Mondiale dell'Acqua.
Durante il percorso della manifestazione, il cileno Omar Risco ha ricordato che nove municipi del suo paese sono stati trasformati nella "rotta della merda", dopo che si è costruito un impianto di riciclaggio chiamato Acque Andine. Ha spiegato che per quei municipi transitano giornalmente 22 camion di escrementi, risultato della separazione tra rifiuti solidi e liquidi che l'impresa esegue... ed il transito di questi materiali riguarda un milione e mezzo di abitanti della zona.
In Messico si vivono storie simili. Ricardo Campos, di Iztapalapa, ha presentato una bottiglia d'acqua dove nuotavano tre scarafaggi. "Così esce l'acqua in casa mia quando apro il rubinetto. Così ci arriva".
Altri, hanno inviato il loro messaggio attraverso gli striscioni: "Togliete l'acqua a Las Lomas de Chapultepec e mandategli le cisterne. Distintamente: Iztapalapa".
Sono arrivati anche contadini di Guerrero, di Veracruz, di Oaxaca e Nayarit per narrare storie che "provocano il pianto della terra e la morte delle sementi" per la carenza d'acqua. Una contadina di Veracruz ha ribadito: "Fox ha paura di domani, quando lotteremo per la nostra acqua, perché ci stiamo organizzando nei villaggi e nelle comunità".
"Con le stupide promesse di migliorare il servizio hanno messo delle imprese come Aguas de Barcelona che in Saltillo, Coahuila, hanno solo aumentato i prezzi e siamo rimasti senza acqua", ha raccontato un'altra.
Acqua sacra: una donna dell'Istmo di Tehuantepec ha raccontato che quella regione "è fottuta dal governo col Piano Puebla Panama. Si stanno impadronendo di tutte le nostre risorse e nei villaggi non c'è acqua. Noi donne dobbiamo aspettare fino a due o tre ore per riuscire a riempire un secchio".
Presenti anche membri del Consiglio di Ejidos e Comunità che si oppongono alla diga La Parota, hanno ribadito che anche se hanno già dei morti per la loro lotta "non ci arrenderemo. Non potranno mai comprare ciò che non è mai stato in vendita: la terra e l'acqua sono sacre"...
Nel punto di arrivo della manifestazione, degli attivisti internazionali hanno detto che questa marcia sarà ricordata come quella che ha sfidato il neoliberalismo. In opposizione al modello neoliberista, vogliono che "l'acqua sia per tutti", senza che importi razza, origine, condizione sociale o credo. Si vuole una vita nella quale "abbia valore prima di tutto la gente, non i soldi".


Nicola Perrone | Ufficio Stampa |

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