Aniem Confapi, Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni, in rappresentanza della piccola e media impresa e dell’artigianato del settore edile, manifestano il proprio dissenso nei confronti della scelta del Governo di apportare continue modifiche sostanziali alla legislazione fondamentale in materia di appalti pubblici, senza avvertire l’esigenza di alcuna forma di consultazione e di confronto con gli operatori.
In particolare, le Organizzazioni imprenditoriali evidenziano il disorientamento a fronte degli improvvisi, mutevoli orientamenti sul Codice appalti nell’ambito del quale, nell’arco temporale di poche ore, sembrano essere rimesse in discussione scelte assolutamente centrali per il mercato: l’esclusione automatica delle offerte anomale, prima eliminata ora reintrodotta, l’innalzamento delle soglie per i lavori in economia e per la licitazione privata semplificata, elemento che doveva caratterizzare l’intero “pacchetto normativo”, improvvisamente scomparso.
Viene invece inserita all’ultimo istante una revisione straordinaria della qualificazione che penalizzerebbe decine di migliaia di imprese con un ennesimo faticoso e costoso controllo di un’attestazione che per definizione doveva essere resa certa e stabile per un congruo periodo da organismi costituiti proprio per garantire tali requisiti.
Le Organizzazione della piccola e media impresa e dell’artigianato chiedono di poter operare nel mercato dei lavori pubblici secondo i principi della libera concorrenza e trasparenza che debbono essere garantiti da normative coerenti, efficaci e condivise.
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