"E' un attacco a quella parte della confindustria giovane che ha deciso di operare una rottura con un modus operandi degli industriali che per troppi anni hanno convissuto con la presenza della mafia, con i loro interessi, in un sistema di omertà.
Questa intimidazione dice che siamo sulla strada giusta, alla fine la democrazia vincerà anche sulla capacità intimidatrice della mafia" commenta così ai microfoni di Ecoradio l'on. Francesco Forgione, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, dopo il raid che ha colpito la sede degli industriali.
"La politica deve essere trasparente agli occhi dell'opinione pubblica - continua l'on. Forgione - deve operare rotture di ogni forma di collusione con le organizzazioni criminali, altrimenti non ha le carte a posto per chiedere agli imprenditori di essere essi stessi elemento di rottura del condizionamento mafioso".
Alla domanda "Cosa si deve fare per ripristinare la legalità tra le file dello Stato" il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia risponde: "Intervenire, innanzitutto, sulla pubblica amministrazione, sospendere e cacciare tutti i funzionari già collusi e con reati di mafia.
E poi operare una ripulitura delle liste dei partiti: chi è già rinviato a giudizio per reati di mafia, racket, usura, pizzo, traffico di rifiuti o droga, chi è sottoposto a sequestro di beni non deve essere candidato, sulla base di un principio di responsabilità politica non penale, lo si dare fare per ricostruire un meccanismo virtuoso, di fiducia e questo non è in contrasto con i principi del garantismo".
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