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sabato 5 aprile 2014

Tutti pazzi per pit bull e simili. Un trend pericoloso

Tutti pazzi per pit bull e simili. Un trend pericoloso. Attenti al rispetto delle regole e del prossimo

È una passione contagiosa in Italia ma che pare che negli ultimi tempi stia esplodendo. Sembra che nelle nostre città tutti siano diventati pazzi per pitbull e cani di razze pericolose come ci viene segnalato da centinaia di cittadini allarmati da questo trend.

A segnalare la nuova tendenza è Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che puntualizza come in giro si vedano girare a spasso per i centri urbani giovani e meno giovani con al seguito, spesso privi dei prescritti guinzaglio e museruola, cani di razze ritenute pericolose anche per legge.

Al di là dei reati più generici in caso di lesioni o morte causati dall’aggressioni di questi animali, forse non tutti sanno che l’”omessa custodia” ed il “mal governo di animali” integrano la condotta penale stabilita dall’art. 672 del codice che prevede nel caso in cui colui che è proprietario di uno di questi cani “lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti, o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con la sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258.

Già questo, dovrebbe comportare una maggiore attenzione, specie per quei genitori che fanno andare a zonzo i propri figli, spesso minori e quindi contro le prescrizioni regolamentari e di legge, con pitubull e altri tipi di cani che per dimensioni sono spesso più grandi di loro.

Vi è da ricordare che con un’ordinanza, poi rivista, del Ministero della Salute, è stato introdotto un elenco di razze di cani, ridotto a 18, ritenute pericolose, per le quali, a tutela della pubblica incolumità, è stabilito, fra l’altro, il divieto di addestramento finalizzato ad esaltarne l' aggressività.

Le razze classificate a rischio di maggior aggressività, sulla base anche del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità, sono le seguenti: American bulldog; cane da pastore di Charplanina; cane da pastore dell' Anatolia; cane da pastore dell' Asia centrale; cane da pastore del Caucaso; cane da Serra da Estreilla; dogo argentino; fila brazileiro; mastino napoletano; perro da canapo majoero; perro da presa canario; perro da presa Mallorquin; pit bull; pit bull mastiff; pit bull terrier; rafeiro do alentejo; rottweiler; tosa inu. 

L' ordinanza precedente faceva invece riferimento a due gruppi di animali (per circa cento razze) inseriti nella classificazione internazionale della federazione dei cinofili. Tra i cani più noti, in passato giudicati a rischio di aggressività ed ora esclusi dall'elenco, figurano i dobermann, gli alani e gli schnauzer.

Tra gli ulteriori divieti previsti vi è quello di qualsiasi operazione di selezione o incrocio tra razze di cani per svilupparne l'aggressività ed il divieto di somministrazione ai cani di sostanze dopanti.

Ulteriori fondamentali prescrizioni da osservare secondo la normativa vigente sono l'obbligo per i proprietari di applicare la museruola ed il guinzaglio quando vengono condotti nei luoghi pubblici, nei locali pubblici e sui mezzi pubblici di trasporto.

Inoltre, vi è da ricordare che vige il divieto di acquistare, possedere o detenere cani delle 18 razze a rischio di maggiore  aggressività ai delinquenti abituali o per tendenza; a chi è sottoposto a misura di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per specifici reati; ai minori di 18 anni e agli interdetti e inabilitati per infermità. Questi divieti non si applicano ai cani per non vedenti o non udenti, addestrati presso le scuole nazionali come cani guida.

Non da ultimo, nel provvedimento ministeriale è stabilito l'obbligo per i possessori di cani a maggior rischio di aggressività di stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni causati dall'animale a terzi e si evidenzia che le previsioni normative non si applicano ai cani in dotazione alle Forze armate, di polizia, di protezione civile e dei vigili del fuoco. 

 


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