24 Giugno 2014 – Si è tenuto ieri a Faenza, l'incontro tra ActionAid Italia con il gruppo Tampieri: un appuntamento in cui l'organizzazione internazionale ha presentato all'azienda le richieste delle comunità locali, cioè mettere fine al progetto agro-industriale nella riserva dello Ndiaël nel Senegal del nord, che ha come obiettivo lo sfruttamento produttivo di 20mila ettari di terra che sono in realtà fonte di sussistenza per 37 villaggi nella regione.
Durante l'incontro, che si è svolto nella sede dell'azienda, il gruppo Tampieri ha segnalato le novità nel processo dell'investimento introdotte nelle ultime settimane, tra cui l'impiego di un mediatore culturale e l'inizio di un dialogo con le comunità locali.
Durante l'incontro, che si è svolto nella sede dell'azienda, il gruppo Tampieri ha segnalato le novità nel processo dell'investimento introdotte nelle ultime settimane, tra cui l'impiego di un mediatore culturale e l'inizio di un dialogo con le comunità locali.
"Rimaniamo preoccupati del fatto che la richiesta di sospendere le attività progettuali non sia stata accolta, ma vediamo con fiducia l'apertura del management Tampieri a dialogare sulla natura delle attività", dichiara il Vice Segretario Generale di ActionAid Italia, Luca De Fraia.
Nel corso dell'incontro, ActionAid Italia ha consegnato a Giovanni Tampieri, Amministratore del gruppo, 60mila firme che sono il frutto di un appello urgente internazionale con il quale si chiede all'azienda Tampieri di fermare il progetto, che è un rischio per l'accesso delle comunità locali a cibo, acqua e terra, risorse vitali per la loro sopravvivenza.
Il Vice Segretario Generale di ActionAid Italia, Luca De Fraia che ha presenziato l'incontro, conclude : "Apprezziamo la volontà espressa dall'azienda Tampieri a incontrare i colleghi senegalesi e il Comitato dei 37 villaggi; ci aspettiamo ora che l'azienda condivida una road map chiara di come procedere nelle consultazioni e con quali interlocutori. Ci aspettiamo che i diritti delle comunità locali e l'accesso alle loro terre, vengano ripristinati."
Con la campagna #LandFor e con l'appello internazionale, ActionAid in collaborazione con Collective of the 37 villages of Ndiaël, CNCR, ENDA Pronat, Re:Common, GRAIN and The Oakland Institute ha chiesto a Giovanni Tampieri, in qualità di amministratore delegato della Tampieri Financial Group, socio di maggioranza della Senhuile SA, di attivarsi per sospendere l'investimento nella riserva naturale e di avviare una vera consultazione con il Collettivo dei 37 Villaggi per la difesa della riserva dello Ndiaël, prima di intraprendere qualsiasi nuova iniziativa.
Da due anni, le comunità della riserva di Ndiael si stanno opponendo al progetto di investimento agricolo di Senéthanol-Senhuile che, mediante una concessione governativa, ha ottenuto il diritto a produrre su 20mila ettari di terra, la principale fonte di sussistenza delle popolazioni locali.
Nel corso dell'incontro, ActionAid Italia ha consegnato a Giovanni Tampieri, Amministratore del gruppo, 60mila firme che sono il frutto di un appello urgente internazionale con il quale si chiede all'azienda Tampieri di fermare il progetto, che è un rischio per l'accesso delle comunità locali a cibo, acqua e terra, risorse vitali per la loro sopravvivenza.
Il Vice Segretario Generale di ActionAid Italia, Luca De Fraia che ha presenziato l'incontro, conclude : "Apprezziamo la volontà espressa dall'azienda Tampieri a incontrare i colleghi senegalesi e il Comitato dei 37 villaggi; ci aspettiamo ora che l'azienda condivida una road map chiara di come procedere nelle consultazioni e con quali interlocutori. Ci aspettiamo che i diritti delle comunità locali e l'accesso alle loro terre, vengano ripristinati."
Con la campagna #LandFor e con l'appello internazionale, ActionAid in collaborazione con Collective of the 37 villages of Ndiaël, CNCR, ENDA Pronat, Re:Common, GRAIN and The Oakland Institute ha chiesto a Giovanni Tampieri, in qualità di amministratore delegato della Tampieri Financial Group, socio di maggioranza della Senhuile SA, di attivarsi per sospendere l'investimento nella riserva naturale e di avviare una vera consultazione con il Collettivo dei 37 Villaggi per la difesa della riserva dello Ndiaël, prima di intraprendere qualsiasi nuova iniziativa.
Da due anni, le comunità della riserva di Ndiael si stanno opponendo al progetto di investimento agricolo di Senéthanol-Senhuile che, mediante una concessione governativa, ha ottenuto il diritto a produrre su 20mila ettari di terra, la principale fonte di sussistenza delle popolazioni locali.
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Nella foto:
Roberto Sensi, Policy Officer per il diritto al cibo di ActionAid
Luca De Fraia, Vice Segretario di ActionAidRoberto Sensi, Policy Officer per il diritto al cibo di ActionAid
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