A Smau 2006 il nuovo umanoide tutto italiano
Si chiama ISAAC-2 ed è la nuova generazione di robot umanoidi progettati dal team del professor Giuseppe Menga del Dipartimento di automatica e informatica del Politecnico di Torino.
Dal 4 al 7 ottobre ISAAC-2 partecipa a SMAU 2006 nell’ambito de "I Percorsi dell'Innovazione" ospite di ERA–Esposizione di Ricerca Avanzata, il nuovo science centre italiano con sede a Trieste.
L’erede di Isaac, il robot calciatore che ha partecipato più volte alla RoboCup, è realizzato con una lega leggera di derivazione aeronautica (ergal) che gli permette di ottenere elevate prestazioni dal punto di vista meccanico (resistenza, rigidità) e lo rende meno pesante rispetto a suo fratello maggiore: solo 12 chili.
Alto circa 90 centimetri, ISAAC-2 è in grado di camminare, calciare e mantenere l'equilibrio anche se disturbato da forze esterne. Oltre a muovere braccia, gambe e capo, il robot grazie a una telecamera digitale è in grado di vedere, di riconoscere semplici oggetti e di seguirne gli spostamenti.
Rispetto alla versione precedente sono state apportate notevoli migliorie alla sensoristica che controlla con precisione l'equilibrio del robot e in modo particolare ai sensori di posizione messi su ogni giunto e a quelli di pressione posti sotto i suoi piedi.
ISAAC-2 presenta inoltre un software di gestione completamente rinnovato e un sistema di visione espressamente studiato per poter affrontare le prove della Robocup, la massima competizione a livello mondiale di calcio robotico, dove dovrà confrontarsi con i robot bipedi di tutto il mondo.
Le possibili applicazioni degli umanoidi come ISAAC-2 in un prossimo futuro saranno tantissime, dall’assistenza negli ambienti domestici o nei musei al telecontrollo in ambienti ostili, dal telemonitoraggio alle missioni spaziali e all'esplorazione di pianeti remoti. La corsa internazionale verso lo sviluppo di sistemi dotati di intelligenza artificiale e di auto-aprendimento è già piuttosto avanti e anche i robot italiani concorrono a questa grande sfida.
300906
Ufficio stampa: Globo divulgazione scientifica - Monica Rio
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