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giovedì 28 dicembre 2006

L'amore al tempo dell' Instant messaging "Mi dispiace, ti lascio in tempo reale"

Uno studio americano sulle nuove forme di comunicazione. La moda del "messaggino"utilizzato dai giovani e il gap generazionale: gli adulti non sanno come si usa

di AGNESE ANANASSO

 L'amore al tempo dell' Instant messaging La metà dei giovani americani li usa per fissare un appuntamento, mentre il 16% per troncare una storia d'amore. Sono gli IM, o Instant messaging (in gergo IM-ing). Usati più di ogni altro servizio di comunicazione dai giovanissimi, sono praticamente una "parolaccia" per gli adulti. E' il risultato di una ricerca condotta via web da 'Knowledge Networks' agli inizi di dicembre su un campione di 1013 adulti e 500 teenager, per conto di Associated Press e Aol.

L'indagine è stata condotta per capire come gli americani usano internet, praticano il gossip in rete, o più semplicemente come risolvere con la tecnologia piccoli e grandi vicissitudini sentimentali. Ne è emerso un quadro completamente nuovo che mette in evidenza le differenze tra adulti e ragazzi: i primi non sanno neanche cosa sono gli IM e usano internet per lo più per il lavoro o per leggere news di gossip, i secondi fanno largo uso dei messaggini in tempom reale per incontrare gli amici della comitiva, per parlare con i parenti, piuttosto che con il fidanzato o la fidanzata che magari in quel momento si trova in un altro Stato. Ma è un gap pesante testimoniato dai numeri, visto che il 48% dei giovani tra i 13 e i 18 anni comunica abitualmente via IM: il doppio rispetto agli adulti di cui ben il 75% preferisce ancora di gran lunga le e-mail.

Più della metà dei giovani ne spedisce oltre 25 al giorno e uno su cinque addirittura cento al giorno. A sostenere che "Non posso vivere senza Instant messaging" sono il 30% dei ragazzi intervistati, appena il 17% tra gli adulti. Non tutti gli 'internet-dinosauri' sono impermeabili comunque all'uso pervasivo dell'IM e, anzi, alcuni lo riconoscono come un ottimo strumento per comunicare in real time, e senza spendere una fortuna, con persone lontane o per risolvere questioni di tipo pratico come appuntamenti e comunicazioni veloci. Anzi qualcuno si fa anche contagiare dai più piccoli, come un'insegnante cinquantenne di Las Vegas, che ha iniziato a usare gli IM dopo aver visto in azione i figli. "Posso portare avanti anche due conversazioni in contemporanea" dice Faith Laichter. Forse un record per la professoressa, che però è ancora lontana dagli exploit dei suoi pargoli che probabilmente sfondano il tetto dei dodici simultaneamente.

Un'attività, quella di fare più cose insieme, come ascoltare musica, scrivere IM e magari parlare al telefono, che per i ragazzi è ormai diventata un'abitudine. Un'abilità che non è sempre vista di buon occhio dagli educatori, che, spesso vedono nell'essere sempre on line una distrazione più che un vantaggio, una consuetudine che spesso porta a un modo troppo superficiale e frettoloso di comunicare. Non è un caso infatti che sia adulti che giovani preferiscano ancora il telefono per parlare di cose serie e condividere confidenze personali e intime.


Origine: Repubblica

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