Uno studio americano sulle nuove forme di comunicazione. La moda del "messaggino"utilizzato dai giovani e il gap generazionale: gli adulti non sanno come si usa
L'indagine è stata condotta per capire come gli americani usano internet, praticano il gossip in rete, o più semplicemente come risolvere con la tecnologia piccoli e grandi vicissitudini sentimentali. Ne è emerso un quadro completamente nuovo che mette in evidenza le differenze tra adulti e ragazzi: i primi non sanno neanche cosa sono gli IM e usano internet per lo più per il lavoro o per leggere news di gossip, i secondi fanno largo uso dei messaggini in tempom reale per incontrare gli amici della comitiva, per parlare con i parenti, piuttosto che con il fidanzato o la fidanzata che magari in quel momento si trova in un altro Stato. Ma è un gap pesante testimoniato dai numeri, visto che il 48% dei giovani tra i 13 e i 18 anni comunica abitualmente via IM: il doppio rispetto agli adulti di cui ben il 75% preferisce ancora di gran lunga le e-mail.
Più della metà dei giovani ne spedisce oltre 25 al giorno e uno su cinque addirittura cento al giorno. A sostenere che "Non posso vivere senza Instant messaging" sono il 30% dei ragazzi intervistati, appena il 17% tra gli adulti. Non tutti gli 'internet-dinosauri' sono impermeabili comunque all'uso pervasivo dell'IM e, anzi, alcuni lo riconoscono come un ottimo strumento per comunicare in real time, e senza spendere una fortuna, con persone lontane o per risolvere questioni di tipo pratico come appuntamenti e comunicazioni veloci. Anzi qualcuno si fa anche contagiare dai più piccoli, come un'insegnante cinquantenne di Las Vegas, che ha iniziato a usare gli IM dopo aver visto in azione i figli. "Posso portare avanti anche due conversazioni in contemporanea" dice Faith Laichter. Forse un record per la professoressa, che però è ancora lontana dagli exploit dei suoi pargoli che probabilmente sfondano il tetto dei dodici simultaneamente.
Un'attività, quella di fare più cose insieme, come ascoltare musica, scrivere IM e magari parlare al telefono, che per i ragazzi è ormai diventata un'abitudine. Un'abilità che non è sempre vista di buon occhio dagli educatori, che, spesso vedono nell'essere sempre on line una distrazione più che un vantaggio, una consuetudine che spesso porta a un modo troppo superficiale e frettoloso di comunicare. Non è un caso infatti che sia adulti che giovani preferiscano ancora il telefono per parlare di cose serie e condividere confidenze personali e intime.
Origine: Repubblica
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