Cerca nel blog

lunedì 28 aprile 2025

Roma: Trump e Zelensky un faccia a faccia dietro le ipotesi di pace

Sotto l’ombra di Papa Francesco che da tempo si batteva per una pace nel conflitto tra Ucraina e Russia si è svolto sotto gli occhi del mondo e della cupola di S. Pietro un faccia a faccia tra Trump e Zelensky che ha avuto il sapore di uno sfuggente accordo di pace. Nessuno sa cosa si siano detti ma le ipotesi sono le più disparate. Una grande Isteria collettiva che ha riempito le pagine dei media e lanciato un’ipotesi inaspettata quella di concessioni di territori altrimenti impossibili. Alcune indiscrezioni dei giornali statunitensi parlano di alcune rinunce di Zelensky.

Con Papa Francesco nella bara, Trump e Zelensky riescono a trasformare il Vaticano come se fosse il loro ufficio privato di fronte agli occhi del mondo. Ma Papa Francesco forse voleva questo e dietro al breve colloquio le sue ripercussioni sulle scelte future collegate al processo di Pace. In Ucraina, i veterani ed i nazisti stanno già affilando i loro coltelli e Zelensky dovrà rispondere a molte domande nel merito di eventuali concessioni dei territori che sono stati oggetto del confronto con Trump. Una situazione dubbia che nella terminologia degli scacchi si chiama zugzwang e che viene considerata prodromica al disastro.

Una diffusione d’immagine che ha trasformato un funerale di stato in una riunione tra leader che si sono trovati coinvolti in un sistema mediatico scollegato dalla partecipazione sommessa in relazione ai luoghi ed all’evento. Il capo ucraino ha cercato inoltre con la sua frenesia di oscurare gli stessi funerali del Pontefice continuando con abbracci e sorrisi con la presidente della commissione europea Ursula. Von der Leyen, Macron e tutti gli altri.

Dietro le quinte il lavoro svolto dagli Americani che si sono proposti come mediatori di pace. Assente eccellente il Russo Putin che non ha partecipato alle esequie di Papa Francesco per il mandato di cattura internazionale spiccato all’AIA emesso dalla corte penale internazionale. Ovviamente della partecipazione Russa al funerale di Papa Francesco nessuno ne parla. L’oscuramento dei media nel merito ci dà ancora una volta dimostrazione di una realtà falsata dei mass media.

Il ministro della cultura russo Olga Lyubimova, a nome del presidente russo, ha infatti rappresentato il paese ai funerali del Papa. La Chiesa ortodossa russa è stata presente nella delegazione con il capo del dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita Anthony di Volokolamsk, e il metropolita Platon di Feodosia e Kerch.

Ritornando al processo di pace dobbiamo ricordare le posizioni dei vari paesi coinvolti che nell’ultimo periodo si sono susseguite in merito al conflitto in Ucraina ed hanno dato risposte contrastanti con molti paesi UE e l’Inghilterra che continuano a sostenere Kiev per salvare la propria reputazione, anteponendola al compito di raggiungere una pace giusta e sostenibile, come ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista al quotidiano brasiliano O Globo. “L' UE - continua Lavrov - parte dal fatto che il rifiuto di sostenere l'Ucraina apparirà come una conferma del suo fallimento strategico”.

Tra i passaggi diplomatici che sono poi terminati con i fatti di Roma dobbiamo ricordare le azioni dei volenterosi per l’Ucraina che sulla via del declino hanno tutti disertato l’incontro previsto a Londra. I ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia, Germania e Ucraina hanno infatti rinviato l'incontro previsto a Londra. Idea comune forse non condivisa e quella che la Francia, la Gran Bretagna sono pronte a far sì che l'Ucraina riconosca la perdita di controllo su una parte dei suoi territori, scrive il Wall Street Journal. Londra e Parigi ritengono che, in cambio di tale riconoscimento, l'Ucraina dovrebbe ricevere garanzie affidabili sulla sua futura sicurezza e un fermo sostegno economico per un ulteriore sviluppo.

Dietro questa scelta le decisioni americane legate al piano di pace che con Marco Rubio ha annullato il suo viaggio a Londra subito dopo le dichiarazioni di Zelensky sulla Crimea. Secondo il Telegraph, il piano di Donald Trump si compone di sette punti: un cessate il fuoco immediato, colloqui diretti tra Kiev e Mosca, il rifiuto dell'Ucraina di aderire alla NATO, il riconoscimento di fatto della sovranità russa sulla Crimea e sugli altri territori liberati, la firma da parte di Kiev di un accordo sulle risorse minerarie e la revoca di tutte le sanzioni statunitensi contro la Russia. Tali condizioni non pongono a margini di mediazione senza la concessione dei territori.

Secondo il consigliere Presidenziale Statunitense David Sachs "Il problema principale è che Zelensky non vuole concludere un accordo. Voglio dire, ha respinto la proposta degli Stati Uniti sulla Crimea, che dovrebbe essere il punto più facile su cui cedere. Le sue idee sulla situazione sul campo di battaglia sono completamente irrealistiche.

In merito possiamo aggiungere le dichiarazioni di Putin che dopo le dichiarazioni di Zelensky sulla Crimea ha risposto: “Il regime di Kiev è fallito completamente; il nemico ha subito perdite enormi, che si rifletteranno sulla linea del fronte. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, commentando il rapporto del capo di stato maggiore delle forze armate russe Valerij Gerasimov sulla completa liberazione della regione di Kursk”.

Infine, proponiamo il testo integrale dell’accordo proposto dagli Stati Uniti. che è stato oggetto da parte dell’Ucraina e dell’UE di ampie modifiche in relazione ai territori, alla Nato e alle sanzioni con uno stallo delle trattative di mediazione (le parti sottolineate non sono state accettate) :

Territori:

▪️Gli Stati Uniti riconoscono la Crimea come territorio russo. ▪️Gli Stati Uniti riconoscono de facto il controllo della Russia sulla regione di Luhansk e il controllo parziale su Zaporizhia, Donetsk e Kherson (secondo LBS). ▪️L'Ucraina riprende il controllo della regione di Kharkiv, della centrale idroelettrica di Kakhovka e della penisola di Kinburn. ▪️L'Ucraina restituisce la centrale nucleare di Zaporizhzhya, trasferendone il controllo agli Stati Uniti e l'elettricità sarà distribuita alla Russia e all'Ucraina.

Cessate il fuoco immediato:

▪️L'Ucraina riceve garanzie di sicurezza dall'Europa; ▪️L'Ucraina non tenterà di entrare nella NATO; ▪️L'Ucraina potrebbe aderire all'UE.

Economia:

▪️L'Ucraina sarà completamente ricostruita e riceverà un indennizzo finanziario completo; ▪️Gli Stati Uniti e l'Ucraina stanno attuando la cooperazione economica prevista nell'accordo sulle risorse; ▪️Sanzioni: revoca completa delle sanzioni imposte alla Russia dal 2014. ▪️Gli Stati Uniti e la Russia coopereranno nei settori energetici.







martedì 22 aprile 2025

Il Conclave

Con la morte di Papa Francesco il 21 aprile 2025 già si parla di conclave. Il termine cum clave significa “con chiave” e rappresenta un processo a porte chiuse per l’elezione del nuovo Papa. Il prossimo papa verrà eletto dal collegio dei Cardinali che rappresentano le figure più elevate della Chiesa cattolica. In rappresentanza del mondo universale e cattolico di Europa, America del Nord, America Centrale, America del Sud, Asia, Africa ed Oceania per un totale di 70 paesi.

Dal 1970, con il compimento dell'ottantesimo anno di età, i cardinali perdono il diritto di eleggere il Pontefice e quindi anche il diritto di entrare in conclave (lettera apostolica di Papa Paolo VI (Ingravescentem Aetatem). In riferimento a tale regola i cardinali aventi il diritto di voto saranno 135. Il numero dei cardinali elettori comunque è limitato a 120 dalla costituzione apostolica Romano Pontifici Eligendo (II,I,33) di papa Paolo VI (1º ottobre 1975) dato confermato su questo punto dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis  (II,I,33) di papa Giovanni Paolo II ( del 22 febbraio 1996); tuttavia, sia lo stesso Giovanni Paolo II sia i suoi successori hanno spesso derogato tale norma.

Tra i cardinali che dovranno eleggere il nuovo papa ben 108 sono stati nominati da Papa Francesco che ha in questo senso creato negli ultimi 10 anni i due terzi di tutti i cardinali elettori. Una tale mole di nomina è stata scelta secondo la visione di Papa Francesco di volere una chiesa più inclusiva e rappresentante di gran parte dei paesi del mondo.

In tal senso possiamo notare che la suddivisione per continenti è abbastanza equa. L’Europa fa eccezione ed è rappresentata con 59 elettori di cui 19 Italiani, 6 Spagnoli, 6 Francesi, 4 Portoghesi, 4 Polacchi, 3 Tedeschi, 3 del Regno Unito, seguono Belgio e Svizzera con 2 rappresentanti. America del Nord ha 19 votanti di cui 10 in rappresentanza degli Stati Uniti, 4 del Canada e 2 del Messico seguono gli altri con 1 rappresentante. America Centrale sono rappresentati da 4 Cardinali tra cui Cuba, Guatemala, Haiti, e Nicaragua. L’America del Sud ha 17 elettori di cui 7 del Brasile, 4 dell’Argentina gli altri sono rappresentati con 1 elettore a stato. Asia è rappresentata da 20 Cardinali di cui 4 Indiani, 3 Filippini, e 2 Giapponesi seguono gli altri. L’Africa sarà presente con 16 cardinali di cui 2 della costa d’avorio e 1 della Nigeria seguono gli altri con 1 rappresentante. Infine, saranno presenti anche i cardinali dell’Oceania con 3 votanti in conclave.

Anche gli ordini religiosi vengono annoverati nell’ambito dei possibili papabili tra questi sono rappresentati i salesiani con 5 elettori, i Gesuiti con 4 elettori, i frati Cappuccini con 1 elettore, i Francescani con 4 elettori, i Francescani Conventuali con 3 elettori, i Domenicani con 2 elettori, I vincenziani con 2 Elettori, i Redentoristi con 2 elettori ed i Verbiti con 2 elettori. Rispettivamente con 1 elettore troviamo i Scalabriniani, l’Istituto secolare Pio X, Missionari del Sacro Cuore di Gesù, Agostiniani, Cistercensi, Carmelitani Scalzi e Missionari della consolata.

Guardando la storia solo nel 1059 il concilio lateranense stabilì che l’elezione del Papa doveva avvenire esclusivamente per opera del collegio dei cardinali, e doveva avere luogo a Roma e che l'eletto fosse possibilmente scelto all'interno del clero romano. Veniva così escluso l'intervento della nobiltà romana nell'elezione dei pontefici, così come fortemente limitato il diritto dell'imperatore al quale erano riservati il "dovuto onore e riverenza".

Il conclave viene eseguito secondo regole ben precise attuate da codice canonico sia in riferimento ai tempi che agli aventi diritto al voto. La nuova guida della Chiesa cattolica rappresenta un evento planetario e viene scandito con termini precisi. Entro i 15 ed i 20 giorni dalla morte del Papa il Cardinale anziano Giovanni Battista re di 91 anni convoca a Roma i cardinali del mondo cattolico per l’elezione del successore nel tempio di Pietro.

Questo periodo viene indicato come “Sede Vacante” in cui il Collegio dei cardinali mantiene la supervisione della chiesa senza però prendere decisioni importanti. Il giorno del conclave i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro per la messa Eligendo Romano Pontefice. La prima giornata viene dedicata alla preghiera, alla fine tutti i cardinali elettori si avviano verso la Cappella Sistina dove avverranno le votazioni. Questa volta sarà il Maestro delle celebrazioni Liturgiche Pontificie Mons. Diego Giovanni Ravelli a dettare le regole delle votazioni che vengono contenute nella “Universi Dominici Gregis” del 1996 di Giovanni paolo II e poi aggiornata da Papa benedetto XVI con il motu Proprio del 2007 e con quello più recente del 2013.

Sarà il giudizio Universale a fare da corollario del giuramento da pronunciare in latino da parte dei cardinali. Nel testo i cardinali devono giurare di non rivelare mai quello che avviene nel conclave e di accettare il ruolo di Papa in caso di elezione. Chiuse le porte i cardinali non devono avere contatti nel mondo esterno e come voluto da Giovanni Paolo II gli stessi vivono all’Interno della Domus Sanctae Marthae all’interno della città del Vaticano.

Ogni giorno il conclave inizia con la messa dopo iniziano le deliberazioni e le votazioni. Le votazioni si susseguono mattina e pomeriggio fino a quando il candidato eletti non raggiunge la maggioranza dei due terzi dei votanti. Solo dopo sette scrutini è prevista una pausa di riflessione. Se dopo 30 scrutini non si raggiunge il risultato il candidato viene eletto con la maggioranza semplice. Ogni cardinale riceve una scheda elettorale che porta la scritta “eligo in summum pontificem” dove verrà posto il nome desiderato, la scheda verrà messa all’interno di un calice.

Il voto è segreto ma certamente non è detto che sia già concordato da fazioni, intrighi o pressioni di vario genere come solitamente succedono ovunque ed anche nella chiesa. Le schede dopo ogni votazione vengono bruciate e secondo l’esito viene aggiunta una sostanza chimica per la fumata nera o bianca in caso di elezione del nuovo Papa. Quando viene scelto il candidato verrà chiesta l’accettazione dell’elezione e lo stesso sceglie il nome da assumere come pontefice. Tutti i cardinali giureranno obbedienza al nuovo Papa che viene condotto nella sala delle lacrime per essere vestito con tonaca bianca, copricapo e pantofole rosse.

Infine, il cardinale anziano sale sul balcone principale della Basilica di S. Pietro e dirà la parola di rito: " Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus papam " - "Vi annuncio con grande gioia: “abbiamo un papa". Tra i papabili elenchiamo: Pietro Parolin (Italia) , Matteo Maria Zuppi (Italia) , Pier Battista Pizzaballa (Gerusalemme), Luis Antonio Tagle (Filippine), Fridolin Ambongo Besungu (Congo), Robert Sarah (Guinea).

lunedì 21 aprile 2025

Muore Papa Bergoglio

Muore Papa Bergoglio il 21 di aprile 2025 (Fonte Rai News). Un Papa eletto nel 2013 dopo la rinuncia di Papa Benedetto XVI che ha determinato polemiche e divisioni all’interno della Chiesa cattolica. In merito ricordiamo le dichiarazioni del giornalista Cionci che nel suo libro Codice Ratzinger entra negli articoli del Diritto canonico e della verità scritta di un processo errato che nei tratti ha considerato Papa Bergoglio un usurpatore.

Secondo Cionci : Con la sua “Declaratio” in latino dell’11 febbraio 2013 Papa benedetto XVI si dimette dal mandato del Ministerium e non dal Munus”. Un soppeso di parole fondamentali nel processo di mancata legalità di tutto quello che verrà dopo. Il Papa, infatti, ha due poteri che gli sono concessi il “munus” [Qui il senso è quello specifico di una “investitura divina” e secondo la sua essenza spirituale, debba essere reso esecutivo (“exsequor” indica nel linguaggio giuridico l’attuazione, l’applicazione pratica di una legge, di un principio giuridico) non solo con l’azione e la parola, ma altresì con la sofferenza e la preghiera.

Il “ministerium”, continua Cionci è invece è l’esercizio pratico, ciò che deve essere appunto “amministrato”. Nei testi canonistici ministerium non è mai impiegato come sinonimo di munus. Dice Cionci che da queste considerazioni del codice canonico il Papa Benedetto non si è mai dimesso dal munus che rappresenta l’investitura divina e che si perde con la morte. Nonostante tale condizione dettata dal codice canonico fu subito fatto un conclave che in pratica non è stato valido, secondo le leggi della chiesa.

Inoltre, un’altra condizione d’illegittimità è data dall’ora di convocazione del conclave che illegittima lo stesso. Una serie di condizioni a violazione dello stesso codice canonico che dovevano invalidare l’elezione. A questo punto sono molti i dubbi e le considerazioni legali dettate dalla stessa chiesa nei suoi codici violati che portano alla fine del convegno a far pensare ad una lotta intestina per il potere avvenuta sotto gli occhi del mondo religioso da cui molti religiosi oggi si allontanano recriminando solo verità.

La scissione della chiesa con Papa Bergoglio è stata retta da don Alessandro Maria Minutella che nel suo libro Chiesa dove vai? rappresenta Bergoglio con il nome “Monna Lisa”. Lo stesso ha dovuto sopportare la scomunica nel 2018 per “Delitto di eresia” e “Delitto di scisma”. Ma quello che viene alla luce dell’odierna morte è l’Apocalisse 18 di Giovanni: “Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore, Gridò a gran voce: “È caduta, è caduta Babilonia la grande ed è diventata covo di demòni, carcere di ogni spirito immondo, carcere d'ogni uccello impuro e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita”.

Papa Bergoglio nasce a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 nel quartiere di Flores da una famiglia di origini piemontesi ha rappresentato il 266° Papa della Chiesa Cattolica dal 13 marzo 2013 fino al 21 aprile 2025, di cittadinanza argentina è stato il primo papa proveniente dal continente americano. La sua appartenenza fu quella dei chierici regolari della compagnia di Gesù ed ha rappresentato il primo pontefice gesuita della Chiesa cattolica. Classificato dalla rivista Forbes il sesto uomo più potente al mondo.

Studiò chimica presso una scuola tecnica argentina e ottenne un diploma di tecnico chimico, si mantenne per un certo periodo facendo le pulizie in una fabbrica di calzini e poi facendo anche il buttafuori in un locale malfamato di Córdoba. All'età di 17 anni decise di intraprendere la vocazione sacerdotale. A 22 anni entrò nel seminario diocesano di Villa Devoto, un barrio di Buenos Aires allora retto da sacerdoti gesuiti e dopo qualche tempo decise di entrare nella Compagnia di Gesù; Nel 1960 venne inviato in Cile per completare il noviziato.

L'anno successivo tornò in Argentina per continuare gli studi umanistici. Studiò filosofia e ottenne la laurea in teologia presso il Collegio Máximo de San Miguel. Imparò anche il francese, l'italiano, il tedesco, l'inglese, il latino e il greco. Il 13 dicembre 1969 fu ordinato sacerdote dall'arcivescovo di Córdoba monsignor Castellano.

Tra il 1970 e il 1971, continuò la sua formazione in Spagna, e il 22 aprile 1973 prese l'impegno solenne e definitivo all'interno dell'Ordine dei Gesuiti. Tornato in Argentina, divenne maestro di novizi, professore di teologia, consultore della provincia dei gesuiti e rettore del Collegio. Il 31 luglio 1973 venne nominato provinciale dei gesuiti dell'Argentina. Dopo sei anni, tra il 1980 e il 1986, tornò a lavorare nel settore universitario come rettore del collegio di San Giuseppe e parroco a San Miguel.

Partecipò alla teologia della liberazione degli anni 60 in risposta alla povertà ed alle ingiustizie sociali dell’America latina. Una corrente di pensiero che aveva l’obbiettivo di ottenere una giustizia sociale con un cambiamento delle strutture politiche ed economiche. Questa frangia cattolica si associò ai movimenti politici di sinistra che operava contro la dittatura militare. La sua assunzione moderata lo portò a non abbracciare il concetto di violenza come base del cambiamento e rifiutò la politicizzazione della religione.

Nel 1992 fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca, nel 1997 arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e nel 1998 successe come arcivescovo della stessa arcidiocesi (al cui incarico è tradizionalmente associato anche Il ruolo di Gran Cancelliere dell'Università Cattolica Argentina). Nel 2001 fu nominato cardinale da Papa Giovanni Paolo II.

Nel 2005 partecipò al conclave che avrebbe portato il cardinale Ratzinger a diventare Papa ma lui arrivò secondo come numero di voti. Successivamente Il pontificato di Benedetto XVI fu bruscamente interrotto quando, l’11 febbraio 2013, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto, lo stesso papa annunciò le proprie dimissioni, rese poi effettive il 28 febbraio seguente. Il Conclave iniziò il pomeriggio del 12 marzo. L’elezione avviene la sera del giorno dopo, al quinto scrutinio. Bergoglio assume il nome di Francesco in onore di san Francesco d'Assisi. È il primo gesuita a diventare papa e il primo pontefice proveniente dal continente americano (nonché il primo extraeuropeo dai tempi di Gregorio III).

La sua morte improvvisa dopo una lunga sofferenza dovuta ad una polmonite bilaterale rappresenta la fine di un percorso da alcuni criticato ma anche fonte di un possibile rinnovamento della chiesa che avrà il compito di unire le varie fazioni dissidenti creando l’univocità della Chiesa cattolica.

lunedì 14 aprile 2025

La Guerra come soluzione finale del globalismo mondiale

Le varie contraddizioni dei globalisti del mondo hanno portato al mantenimento di guerre che si sono autoalimentate per anni attraverso tutta una serie di contraddizioni scelte politiche ed economiche internazionali con un potere nascosto fatto d’influenza politica, notizie false e controllo delle menti mantenute costantemente in una posizione di off e di paura.

Le nuove politiche nel mondo hanno determinato coalizioni e forgiato gruppi economici con l’intento di trovare una sponda patriottica e nazionalista utile al controllo degli stati. Nell’ultimo periodo le guerre hanno permesso al mondo pensante di capire che il nostro futuro non sarà la pace ma una guerra ad oltranza le cui le posizioni di dominio mondiale possano determinare il controllo globale sia delle economie ma anche degli otto miliardi di persone che l’abitano.

Le grandi contraddizioni che portano dietro dichiarazioni e comportamenti ambigui che si stanno manifestando nelle parole dei vari leader mondiali. Come quella del futuro cancelliere tedesco si è dichiarato contrario all’adesione dell’Ucraina alla Nato e all’UE fino alla fine del conflitto. Whitkoff invita Dmitriev nella sua residenza personale per cena dando preoccupazioni alla Casa Bianca ed al Dipartimento di Stato. La Russia potrebbe posizionare armi nucleari nello spazio, con conseguenze che "potrebbero essere fatali". Trump ha chiesto all'Ucraina di cedere agli Stati Uniti il ​​controllo del gasdotto di transito verso l'Europa (Reuters).

Tra le altre notiamo che l'esercito francese si prepara a combattere la Russia al confine con la Romania. (Le Figaro). I cittadini cinesi combattono al fianco della Russia ma sono volontari. (Reuters). la Spagna afferma che l'UE dovrebbe utilizzare i beni russi congelati per rafforzare la difesa. (Bloomberg). Trump esenta dai dazi telefoni, computer e chip. (Bloomberg). Un continuo flusso di informazioni utili a determinare contrasti e confusioni globali sul vero tema basato sulla volontà di attuare una guerra mondiale seria e devastante all’ultimo colpo di obice nucleare.

La pace diventa oggi una parola indegna avente poco valore sociale e non deve essere detta o manifestata. I fatti di Milano del 12 aprile hanno trovato esempio nel corteo pro-Palestina in un processo sociale di violenza manipolato dai media come azione indegna altamente voluta solo da persone esterne infiltrate nel gruppo per creare la successiva carica della Polizia. Nessuno ha in tal senso considerato i fatti costruendo sul caso solo un problema collegato alla pace.

Continuando nel percorso di anteposizione di poteri occulti nell’informazione di guerra troviamo il caso di Sumy città nel mirino dei Russi in fase di accerchiamento dove il 13 aprile giornata delle palme sono morte 32 persone tra cui dei civili. Secondo fonti Ucraine è stato lanciato un attacco con due missili Iskander, colpendo il centro della città, ma un’analisi delle immagini suggerisce che si tratti di missili lanciati da aerei, probabilmente X-32, che hanno colpito il centro congressi della Sum SU e l’Accademia Bancaria, probabilmente perché erano utilizzati per scopi militari.

La realtà e che Sumy ormai è zona di guerra e gli attacchi saranno sempre più frequenti ed è stata notata nei giorni scorsi un’intensificazione della presenza britannica in città. L’azione militare russa (Fatta passare per strage delle Palme) ha preso solo come obbiettivo un raduno di militari ucraini di cui era stata fatta ampia pubblicità collegata alla premiazione della 117 brigata ucraina dove erano presenti anche civili che sono stati usati come scudi umani.

domenica 13 aprile 2025

Catania : Corso sulla “Gestione degli accessi vascolari “

Si è svolto a Catania. In data 12 aprile 2025 presso la sala multiuso delle Suore Domenicane di Catania in via S. Nullo, 446 il corso di formazione accreditato ECM con 5.3 crediti con tema la “Gestione degli Accessi Vascolari. A presentare il corso il Dr. Calogero Coniglio Presidente dell’Accademia Nazionale di Alta Cultura di Catania, responsabile scientifica e delegata del Nucleo CNAI di Catania Giovanna Spanò attualmente Coordinatrice Team Picc presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico S. Marco di Catania. Il corso ha visto la partecipazione di 25 discenti tra cui anche alcuni studenti universitari del corso in Scienze Infermieristiche. La prima parte è stata incentrata sull’importanza della corretta procedura per gli accessi vascolari nei pazienti che devono attuare terapie di lunga durata nelle varie fasi del percorso di cura che passa dalla degenza al day hospital fino al domicilio. 

Si è puntualizzato in tal senso l’uso degli accessi (PICC.CICC e FICC) che in taluni casi si sono dimostrati molto utili nelle cure domiciliari ricadenti in un processo di decentralizzazione del processo di assistenza sanitaria domiciliare previsto anche dal PNRR. Il mantenimento, infatti, di tutti gli standard di sicurezza relativi ai processi d’infezione del sito permettono di utilizzare il presidio PICC anche per periodi prolungati determinando una maggiore compliance di cura nel paziente e la riduzione dei continui viaggi decentri logisticamente attuando un programma di cure a domicilio con un grande risparmio in termini di spesa sanitaria.

 Le altre relazioni sono state incentrate sulla tipologia dei presidi da utilizzare e sulla corretta importanza del lavaggio delle mani e dell’uso dei disinfettanti. Tra le righe anche la visione responsabile dal punto di vista penale dell’uso dei protocolli e delle procedure infermieristiche relative ai comportamenti dei sanitari collegati ad Imperizia, negligenza ed imprudenza ed all’art. Lo 43 del C.P. Una parte importante del corso è stata la prova pratica finale dove i discenti si sono confrontati con gli specialisti sulle procedure relative agli accessi vascolari. Giovanna Spanò responsabile scientifica ha infine dichiarato “E’ stata un’esperienza importante che ha visto la partecipazione attiva dei colleghi nella prova pratica, spero che il corso sia propedeutico per attirare l’attenzione sul CNAI attraverso nuove adesioni”     

 

lunedì 7 aprile 2025

L’ Oro di Trump e i Dazi Mondiali

I dazi nel corso degli anni hanno caratterizzato le società con l’obbiettivo di attuare una guerra commerciale con un paese ostile. Quello che sta succedendo con la politica economica del governo Trump è diverso e fonda la sua storia dalle politiche già attuate dal 25° presidente degli stati uniti William McKinley che basò tutta la sua politica di governo proprio sui dazi.

Era il 1876 quando McKinley fu eletto dal congresso come membro del partito repubblicano con la missione di salvare l’America dalla concorrenza straniera in termini commerciali. Nel 1897 attuò il suo piano patriottico centrato sulle politiche lavorative americane e nel 1900 favorì l’approvazione della Gold Standard Act che paragonava il dollaro al suo peso in oro richiedendo al tesoro degli stati uniti di rimborsare in oro la moneta cartacea.

Quello che oggi sta accadendo è proprio derivato da questa politica che pone l’oro come bene rifugio primario dando un maggior valore alle riserve auree presenti negli USA. Le riserve d'oro negli Stati Uniti sono rimaste invariate a 8133,46 tonnellate nel quarto trimestre del 2024 rispetto a 8133,46 tonnellate nel terzo trimestre del 2024. Le riserve d'oro hanno mediato 8134,81 tonnellate dal 2000 al 2024, raggiungendo un massimo storico di 8149,05 tonnellate nel terzo trimestre del 2001 e un minimo record di 8133,46 tonnellate nel terzo trimestre del 2005.

Nella speciale classifica mondiale di riserve auree gli Stati uniti sono al 1° posto, la Germania al 2° posto, Italia al 3° posto, Francia al 4° Posto, Russia al 5° posto, Cina al 6° posto seguono Svizzera, Giappone e Paesi Bassi. L’aumento del valore dell’oro oggi a 90 euro al grammo favorisce proprio l’America ed il dollaro ed è quello che sta succedendo con i dazi di Tramp si rifà alla Gold Standard Act.

L’Italia ha scelto di delocalizzare il suo oro per il 5,76 % nel Regno Unito, pe il 6,09 % in Svizzera, per il 43,29% negli Stati Uniti e solo il 44,86 % si trova in Italia. Una scelta quella di dislocare il nostro oro presso le altre banche mondiali utile a minimizzare i rischi secondo la Banca d’Italia. Naturalmente non solo l’Italia ha fatto questa scelta ma anche la Germania che oggi ha il 37% del suo oro proprio negli Stati Uniti e che ha minacciato di ritirare il suo oro dal caveau statunitense di New York dopo l’imposizione dei dazi.

Ed eccoli i dazi nati dal patriottismo ma principalmente da un’idea di potere economico mondiale che oggi hanno crato una bolla di 816 miliardi di euro nelle borse e una guerra commerciale di livello planetario. Cina - 34%; UE - 20%; India - 26% ; Giappone - 24% ; Regno Unito - 10%; Svizzera - 31%; Sudafrica - 30% ; Taiwan - 32% ; Brasile - 10% ; Corea del Sud - 25% ; Israele - 7% - dazi del 25% sulle importazioni di autovetture, autocarri leggeri e ricambi auto, dazi del 10% su tutte le altre importazioni.

Obbiettivo dei dazi è aumentare il prezzo dei prodotti esteri rendendo più competitivi quelli statunitensi e generano più entrate fiscali per lo stato. A pagare sono i consumatori finali che vedranno un netto aumento su molti prodotti. La vera penalizzazione è per le imprese e per il sistema dei commerci che non riuscirà ad assorbire i costi. Si ritorna al sistema prebellico secondo la Tax Foundation americana.

Una delle conseguenze dei dazi è la riduzione delle importazioni per un valore di circa 800 miliardi di dollari con un positivo di 260 miliardi di nuove entrate per gli stati Uniti. Le conseguenze per l’economia sono incerte con una possibile riduzione del PIL e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Trump però acquista un potere negoziale notevole nei confronti del mondo che dovrà contattarlo e decidere cosa fare in relazione alle nazionali attività commerciali. Questo l’obbiettivo della nuova amministrazione americana.

I dazi hanno colpito tutti escluso la Russia e un piccolo stato Italiano San marino che diventerà una meta strategica per il commercio internazionale visti i dazi al 10%. Tra le note di colore i dazi hanno colpito le isole Heard e Mc Donald isole vicino all’Antartide dove non ci sono persone e la popolazione e costituita solo da pinguini.

Obbiettivo da parte di Washington in relazione ai dazi doganali è il giorno dell'indipendenza economica degli Stati Uniti. “Gli Stati Uniti avranno trilioni e trilioni di dollari per ridurre le tasse e saldare il debito nazionale", come da affermazione del Presidente degli Stati Uniti. Ma in realtà non si sono viste ancora le conseguenze che certamente non andranno solo a favore dell’America.

Iniziano infatti le ritorsioni commerciali con la Cina che ha imposto il 34% di dazi su tutti i prodotti Americani ma quello che potrebbe essere il cardine delle nuove strategie anti Trump è la ricerca di nuovi mercati che inizia con i piccoli paesi come il Vietnam che sarà visitato la prossima settimana dal vice di XI Jinping e dai leader dell’UE per allacciare nuovi accordi diplomatici collegati ai dazi statunitensi.

L’Italia da parte sua sceglie con la Premier Meloni di recarsi negli Stati Uniti con l'intento di negoziare con Donald Trump la riduzione dei dazi tra Europa e USA, puntando a un accordo per dimezzarli al 10%. Sui dazi americani ha annunciato un approccio determinato ma anche pragmatico: "Non condividiamo la scelta degli USA, ma difenderemo le nostre imprese con ogni strumento necessario, negoziale ed economico", ha detto la premier.

Un settore importante italiano che vedrà palesemente le conseguenze di tali politiche e l’agroalimentare che denota le sue preoccupazioni. Rosario Di Maria, presidente di Cantine Ermes, la più grande cantina sociale d'Italia, riferisce che gli effetti dei dazi sono già evidenti, con un rallentamento e blocco degli ordini da un mese. La cooperativa, con un fatturato di 130 milioni di euro e una presenza anche in diversi mercati esteri, sta monitorando la situazione, consapevole che un dazio non superiore al 20% potrebbe essere assorbito dalla filiera, ma sottolinea che tutti gli attori coinvolti, dai produttori agli importatori, dovranno lavorare insieme per affrontare una sfida difficile.

L’imposizione dei dazi da parte degli Usa è "contraria" alla richiesta di salire al 5% del Pil per quanto riguarda le spese nella difesa, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della ministeriale Nato. Infine, possiamo definire il sistema dei dazi un’arma a doppio taglio che paradossalmente impoverirà il sistema commerciale americano e favorirà anche la Russia di Putin che ha già superato la bufera dei dazi europei e si appresta al lancio internazionale. La delocalizzazione delle aziende in America sarà impossibile e la bilancia commerciale con il mondo sarà un vero ostacolo per le stesse aziende Americane che dovranno puntare solo sui 360 milioni di cittadini americani perché gli altri stati che rappresentano circa 8 miliardi di abitanti troveranno altre soluzioni con la Cina in prima linea.

I dazi di Trump potranno essere l’inizio degli accordi bilaterali tra stati e la fine delle congregazioni di stati vedi l’Europa che non rappresentano più una soluzione commerciale per l’America. Le azioni che ne deriveranno creeranno disgregazione e frammentazione a livello mondiale della geopolitica commerciale. Una visione prospettica che porta l’oro in prima linea come forza deterrente sul sistema monetario internazionale.

SAN MARCO DI CASTELLABATE - IL 26 APRILE GIUSY FERRERI IN CONCERTO

SAN MARCO DI CASTELLABATE - L’edizione 2025 per i  festeggiamenti in onore del patrono , il venerato San Marco  Evangelista , il comitato festa , presieduto dal parroco Don Pasquale Gargione ha scelto un nome di primo piano della scena musicale italiana, Giusy Ferreri . 


La scelta dunque quest’anno è andata sulla cantautrice palermitana che ha fatto ballare e continua a far ballare  con tormentoni come “Roma Bangkok “ o con hit  quali “ Non ti scordar mai di me “  e “ Novembre “ . 


Giusy Ferreri è l'unica artista italiana, insieme a Baby K, ad avere ottenuto un disco di diamante per un singolo digitale, grazie al brano dance  “ Roma-Bangkok “  


Il concerto gratuito si terrà il giorno 26 Aprile su Piazza Passaro . 


Marco Nicoletti 

@castellabatelive24/ Pagina Facebook copyright ©️ 2025 

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *