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sabato 31 ottobre 2015

Con FURminator il Natale diventa pet friendly sotto l'albero!

Con FURminator un piccolo pensiero per prenderci cura dei nostri amici a quattro zampe festeggiando in famiglia
  
 

Parte della famiglia ormai a tutti gli effetti, la tentazione di mettere sotto l'albero un regalino anche per i cuccioli di casa è irresistibile!

È chiaro che non lo pretendono, a loro basta condividere il momento di gioia sapendo che qualcuno li cura con affetto, ma se fargli trovare un piccolo dono sotto l'albero fa stare bene noi e i nostri bimbi che di certo li vogliono all'appuntamento, siamo convinti che ne trarranno beneficio anche loro.

Se poi è qualcosa di particolarmente utile allora è duplice il benessere, nel vero senso della parola. Non sarà difficile trovare il regalo ideale partendo dalla valutazione delle loro caratteristiche e primarie necessità.

FURminator ha pensato alla loro salute con una serie di spazzole e accessori per la toelettatura appositamente creati per rimuovere il pelo in eccesso e curare le unghie. 

La perdita di pelo è infatti un processo naturale e non c'è modo di eliminarlo, tuttavia, rimuovere il pelo del cane può comportare un grande impiego di tempo.

Le spazzole FURminator deShedding eliminano la frustrazione associata alla perdita di pelo e mantengono i manti di ogni lunghezza sani e belli in modo veloce ed efficace.

Decidere quale spazzola fa al caso del nostro amato CANE è semplice, si sceglie in base alla taglia e alla lunghezza del pelo per un'esperienza di toelettatura personalizzata ad hoc che aumenta in modo significativo le prestazioni per ridurre la perdita di pelo fino al 90%.

Altrettanto utile è la lima per le unghie cordless a due velocità, di facile uso, che include due strisce abrasive sostituibili.

La cura delle unghie è uno degli aspetti più importanti del benessere generale del cane, poiché devono essere tagliate e limate e molti proprietari temono di far male ai loro amici, ignorando che non curarle è molto più dannoso.

HALLOWEEN: COLDIRETTI, E’ ZUCCA MANIA, DA PADELLA AD INTAGLIO

Dalla padella all'intaglio si registra una tendenza all'acquisto della zucca  che in Italia se ne producono 35 milioni di chili all'anno su duemila ettari di terreno per l'utilizzo in cucina ma anche ornamentali e per realizzare il caratteristico simbolo di Halloween.

E' quanto afferma la Coldiretti che ha voluto dedicare questo prodotto l'ultimo giorno della presenza degli agricoltori ad Expo con la preparazione di ricette, esposizioni e dimostrazioni è pratiche. In molte famiglie – sottolinea la Coldiretti - si è svoltato verso la naturalità abbandonando trucchi e giochi, spesso pericolosi, in vendita  tradizionale ricorrenza originaria del Nord America e celebrata tra il 31 ottobre ed il 1 novembre.

Il prezzo al consumo – continua la Coldiretti - si mantiene sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno, tra uno o due euro al chilo, in funzione delle dimensioni e della qualità. Regina indiscussa delle tavole nella versione dei famosi tortelli, la zucca – afferma la Coldiretti - è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana e può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. Ma è indubbio che l'affermarsi della notte delle streghe ha aperto il nuovo "mercato" delle zucche intagliate con le quali si cimentano un numero crescente di italiani.

Per intagliare un'autentica zucca di halloween invece - suggerisce la Coldiretti - occorre innanzitutto scegliere una bella zucca dal peso compreso tra i cinque e i dieci chili, rotonda e senza imperfezioni perché, più liscia è la superficie, più facile è intagliarla. Con uno scalpello a forma di V poi bisogna tracciare le linee sul volto della zucca e con un coltello da cucina ben affilato e non troppo flessibile occorre scavare per intagliare i tratti del "volto" in modo da ricavare dei fori da dove fuoriesca la luce.

Per inserire al suo interno una candela accesa è sufficiente scavare un buco sul fondo della zucca per ricavare una via d'entrata senza rovinare "l'opera d'arte". Per chi volesse conservare a lungo il ricordo della magica notte delle streghe - continua la Coldiretti - deve una volta alla settimana passare sulla parte esterna un po' di olio vegetale con un panno morbido e lasciarla in un luogo fresco e asciutto. Successivamente ogni 4-5 giorni immergerla in acqua fresca. In caso di aria particolarmente secca, in casa, di notte è consigliabile - conclude la Coldiretti - coprire la zucca con un panno umido.

venerdì 30 ottobre 2015

Il grande filosofo e matematico "venuto dal nulla" - a duecento anni dalla nascita

Cade tra pochi giorni, per la precisione, lunedi' 2 novembre, il bicentenario della nascita di George Boole, grande filosofo e matematico "venuto dal nulla", senza la cui opera la nostra esistenza avrebbe forse assunto un altro corso.

Boole uomo d'eccezione anche per convinzioni etiche e spirituali.

"Scienza in rete" celebra l'avvenimento storico, e non solo storico, of course, con un articolo di Nicla Vassallo, una tra le massime esperte internazionali di Boole stesso (Prof. Ordinario di Filosofia Teoretica –  www.niclavassallo.net – www.treccani.it/enciclopedia/nicla-vassallo/ – http://unige-it.academia.edu/NiclaVassallo)

Qui di seguito l'articolo di Nicla Vassallo:
«Anche coloro che nascono nella povertà, possono trasformarsi in geni intellettuali, se non si girano le dita per l'intero giorno, o non si limitano a corteggiare agiate donne annoiate, che nutrono invidie per qualche ricca interiorità altrui (non, scontato, del povero di turno), o non si confinano in un campetto di calcio, a tirar calci a un pallone – il che sarà anche sportivo, ma non ti renderà genio e colto, capace di donare a noi tutti e tutte qualcosa di rivoluzionario.

Allora torniamo al duecento anni fa. Precisatamene a Lincoln: 2 novembre 1815: Mary Ann Joyce e John Boole danno alla luce George Boole, da subito battezzato, poiché si credeva non sopravvivesse. Lo si credeva delicato e non troppo bello. Alcune cose vanno diversamente dalle previsioni genitoriali. Non potrei affermare che George si sia trasformato in uomo di grande bellezza esteriore, ma nutro pochi sospetti sulla sua bellezza interiore, anche etica. 

Quest'anno ricorre il bicentenario della sua nascita, parecchio celebrato, non nel nostro paese. Non so darmene una spiegazione. Ma su queste pagine intendiamo ricordarlo, per la sua straordinaria vita di scienziato, filosofo, uomo, che donato in lascito molto.

John Boole è un piccolo fabbricante di scarpe e commerciante, e come tale considerato inferiore, nella Gran Bretagna dell'epoca, giustamente o ingiustamente che fosse. La famiglia non si trova affatto in buone condizioni economiche, anche perché John si dedica, con amore, a scienza e matematica, trascurando allegramente tutto il resto, incluso il proprio lavoro. Tuttavia questo padre, un po' disgraziato quale padre – ammettiamolo - si rivela un buon insegnante per George. A parte le scuole, concesse all'epoca al figlio di un irrilevante commerciante, George, da giovanissimo, anche grazie al padre, aspira, al pari di ogni suo coetaneo altolocato, alla conoscenza vera e propria delle lingue, e, spesso da autodidatta, la coltiva, a partire dalla conoscenza delle lingue antiche e moderne: latino, greco, francese, tedesco. Cosa che parecchi giovinetti e giovinette d'oggi non intravvedono neanche al fondo della bottiglia dei propri desideri.

Le delusioni non lo fermano. Nessuna università per George, costretto a calarsi, a soli sedici anni, nelle vesti dell'assistente di un insegnante, al fine di assistere economicamente l'intera famiglia, ormai sull'orlo di una quasi totale miseria (padre, madre, sorelle e fratelli). I suoi interessi scientifici e per le lingue antiche e moderne non vengono meno, anche se si vedrà costretto a fondare una propria scuola per sostentare i propri cari. Nel corso di quella che noi oggi considereremmo ancora tra la giovinezza più da sostenere. Cambridge? Oxford? 

Neanche a pensarsi. Eppure George sa cosa vuole. E, fortunatamente, non è l'italiano o l'italiana che, negli anni settanta/ottanta dello scorso secolo, si reca a Londra, come se nulla fosse, senza progetti, da viziato/viziata di buona famiglia, per andare ai concerti, per sopravvivere di social security, o per lavorare in ristoranti e alberghi: esistenze al limite del borderline.

George inizia a studiare Laplace e Lagrange, per poi stampare articoli con una qualche continuità sul Cambridge Mathematical Journal, dedicandosi all'algebra, e pubblicando in seguito su altre diverse prestigiose riviste specialiste. Così, non per uno strano caso, né per raccomandazioni, nel novembre del 1844 viene insignito della Society's Royal Medal per i risultati conseguiti.

Nel 1849 gli viene attribuita la cattedra di matematica al Queens College di Cork in Irlanda, dove lui si reca con qualche amarezza, non avendogli l'accademica inglese riconosciuto quanto gli sarebbe spettato. Tuttavia, l'Irlanda non lo delude, visto che nel 1851 gli viene conferito l'incarico di "Dean of Science", e al contempo incontra Mary Everest, donna istruita (il cui solo cognome la dice lunga sul padre di lei): si sposeranno nel 1855. Matrimonio felice, sia per le cinque figlie (che importano i figli maschi a genitori che non praticano l'agricoltura?) sia, soprattutto per l'integra condivisione di entusiasmi e interessi di ogni sorta, nonostante i parecchi anni di differenza anagrafica tra loro (diciassette, se non ricordo male). Solo per nominare una delle figlie: Ethel, comunista che Idro Montanelli adorava. Dall'Irlanda sanguinea all'allora fredda Berlino, spedita lì a studiare pianoforte. Perché no? Eppure, somiglia molto a padre ribelle, e si interessa del pensiero economico di Marx, e traduce i classici russi (Gogol', Dostoevskij, Garsin), e incontra un fantastico marito, Wilfrid Voynich.

Torniamo a Gorge. Da scienziato "venuto dal nulla", coltiva un robusto impegno sociale: tiene sempre legami con Lincoln, supportando un'energica azione contro la prostituzione, e non gli manca mai un vigoroso senso della spiritualità. Per uno dei suoi biografi, Des MacMale, Bool, si limita a essere un teista agnostico, ma forse che le cose si prospettano diversamente, dato che in lui matematica e teologia si trovano intrecciate: se il problema dell'unità lo ha sempre sedotto – e non certo un'eccezione tra gli intellettuali – ritengo abbia ragione la moglie quando adduce che, sotto il capolavoro di Boole, The Laws of Thought, risiede l'adesione infine di Boole stesso all'Unitarismo, contro determinismi e fatalismi (si veda il capitolo 13 del volume).  

E non dimentichiamo che a Boole, anche se non solo a lui, dobbiamo i nostri computer. Basti dare un'occhiata alla biografia The Life and Work of George Boole: A Prelude to the Digital Age, un'opera colta di MacHale, pubblicata presso la Cork University Press.
Da figlio di un padre povero, eppur desideroso di conoscenza, Boole si trasforma in matematico dai mille interessi e in filosofo non privo d'importanza, anzi – basti leggere proprio The Laws of Thought. Se Dummett lo ha sempre osteggiato, contrapponendolo fortemente a Frege, mentre Frege con lui si sia dovuto confrontare in alcuni scritti, permane ancora in noi il dubbio di chi sia il "vero" fondatore della logica matematica. Forse, entrambi. Forse, qualcuno prima di loro: Leibniz? E poi cos'è questa specie di avara competizione, creata soprattutto dagli interpreti, su chi sia il fondatore di che cosa?

Infine, l'opera di Boole viene riconosciuta, attribuendo a lui onori e cariche di diverso tipo, da Dublino a Oxford. Ma onori, cariche e medaglie non rappresentano sempre il sintomo di una carriera personalmente soddisfacente. In ogni caso, Boole muore giovane, a quarantanove anni, per una polmonite e successiva pleurite, che la moglie tenta di curare, assecondando le loro, comuni, convinzioni omeopatiche.

L'impiego di Boole e i risultati di tale impegno vengono riconosciuti e sviluppati da William Stanley Jevons, da Augustus De Morgan, da Charles Sanders Peirce. Purtroppo, l'asse Boole-Peirce cade presto nel dimenticatoio, soprattutto nella cultura del nostro paese – lo conferma un peraltro bel volume, Su Peirce: Interpretazioni, ricerche, prospettive, curato da ottimi nomi (Bompiani 2015) ovr non vi si contempla Boole in bibliografia.

Non intendo qui, esaltare Boole, sebbene vi abbia dedicato parte della mia vita accademica. So bene che il grande economista, John Maynard Keynes, lo ha criticato nel suo A Treatise of Probability. Ma so anche bene che, dopo un corso all'Università del Michigan, in cui si trattava della filosofia booleana, Cluade Shannon riconosce l'importanza del pensiero di Boole, sia sotto il profilo filosofico, sia sotto quello tecnologico, e al profilo tecnologico, Shannon dedica la propria tesi di master all'MIT, prevedendo molte della applicazioni che oggi noi utilizziamo comunemente, noi senza neanche sapere chi Boole sia. Eppure ricondurre il suo lavoro alla sola algebra booleana permane l'ennesimo modo di porre Boole in secondo o terzo piano, di escludere le sue riflessioni dalla filosofia. Cerchiamo di non incorrere in tale errore. Ho tentato personalmente di non farlo nei mie volumi e nelle mie pubblicazioni. In ogni caso, tra gli altri, non sono incorsi nell'errore, Ivor Grattan-Guinnes, nonché da Maurizio Ferriani, amici e studiosi di Boole, la cui recente scomparsa non può lasciare alcun intellettuale indifferente: notevole la mia tristezza emotiva e razionale per quanto avrebbero potuto dire e scrive su Boole e molto altro».



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Codacons su Istat inflazione

ISTAT: INFLAZIONE OTTOBRE IN LIEVE RIALZO ALLO 0,3%

CODACONS: RIALZO PREZZI SEGNALE POSITIVO. BENE +1,5% CARRELLO DELLA SPESA, FAMIGLIE TORNANO LENTAMENTE A SPENDERE

  

I dati sull'inflazione diffusi oggi dall'Istat segnalano per il Codacons un leggero miglioramento sul fronte dei prezzi al dettaglio, che riflette una maggiore propensione alla spesa da parte degli italiani.

"L'aumento dei listini dello 0,3% ad ottobre è un segnale senza dubbio positivo, ma lo è ancor di più l'incremento del carrello della spesa, ossia i beni acquistati con maggior frequenza dalle famiglie, che cresce dell'1,5% su base annua – afferma il presidente Carlo Rienzi – Non siamo ancora ai livelli di inflazione pre-crisi, ma l'uscita definitiva dalla deflazione e un andamento in crescita dei prezzi è un dato positivo per la nostra economia, perché dimostra che le famiglie stanno tornando lentamente a spendere".

"La crisi non è certo superata, e molte famiglie versano ancora in condizione di grave difficoltà – prosegue Rienzi – Tuttavia dagli ultimi dati Istat giungono segnali incoraggianti che attestano un leggero miglioramento dello stato dell'economia nazionale".



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Valoritalia: le certificazioni un plus per il mondo del biologico

A novembre doppio appuntamento al Simei e al Salone del Turismo Rurale

Un autunno denso di impegni per Valoritalia, realtà leader in Italia nelle attività di controllo e certificazione dei vini di qualità. Un'organizzazione che, in sei anni di vita, è giunta a coprire oltre il 70% del quantitativo nazionale dei vini DOCG, DOC e IGT, con oltre 1 miliardo e 600 milioni di bottiglie controllate nel 2014.

Due gli appuntamenti in programma nei primi giorni del mese di novembre, entrambi incentrati sulla certificazione nel settore biologico, attività che Valoritalia segue dal 2012, occupandosi non solo del settore vitivinicolo ma dell'intero comparto agroalimentare bio.

Martedì 3 novembre durante il SIMEI - Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento in scena dal 3 al 6 novembre presso Fiera Milano, a Rho (MI) – appuntamento di rilevanza mondiale nell'ambito della tecnologia del vino, organizzato dall'Unione Italiana Vini, Valoritalia sarà protagonista del convegno dal titolo "Il vino bio conquista i mercati. Strumenti, conoscenze ed esperienze"

Diversi i temi che saranno trattati, a partire da motivazioni, fattori di successo e problematiche di un settore in piena espansione, ovvero la viticoltura biologica, con focus  sulla "gestione" del vigneto bio. 

L'incontro aiuterà a comprendere quanto il biologico rappresenti sempre più un fondamentale asset nel comparto della produzione vitivinicola e come un sistema di controlli ben strutturato costituisca un valore aggiunto tanto per chi produce quanto, e soprattutto, per il consumatore.

Tre giorni dopo, venerdì 6 novembre, ci si sposta a Verona, per la prima edizione del Salone del Turismo Rurale, primo evento in Italia rivolto al grande pubblico interamente dedicato al turismo e allo stile di vita rurale, che avrà luogo, dal 5 all'8 novembre, all'interno del Palaexpo di Veronafiere, nell'ambito di Fieracavalli. Qui Valoritalia promuoverà il convengo "Bio e territorio: una strategia vincente"

Sotto la lente di ingrandimento saranno in particolar modo i Biodistretti, quelle aree geografiche dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio).


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OIL&NONOIL-S&TC, METANO: EMILIA ROMAGNA, REGIONE ITALIANA PIU’ VIRTUOSA PER NUMERO DISTRIBUTORI. SEGUONO LOMBARDIA E VENETO

Entro 2020 Assogasmetano stima 1.500 impianti per un giro d'affari pari a 2,5 mln di euro. Un'ulteriore spinta arriva dal biometano, carburante ecofriendly pronto per lo sviluppo su scala nazionale secondo il Consorzio Italiano Biogas

(Roma, 30 ottobre 2015). E' l'Emilia Romagna la regione con più distributori di metano in Italia nei primi nove mesi del 2015. Con 190 impianti si conferma infatti ancora una volta capofila sul fronte della rete distributiva di CNG, assicurandosi una leadership che detiene ininterrottamente dal 2006. 
Seguono la Lombardia (159) e il Veneto (140), che anche quest'anno si piazzano in cima alla classifica delle regioni più virtuose. Ancora indietro invece Valle d'Aosta (1), Friuli Venezia Giulia (4), Molise (4) e Liguria (8). 

A dirlo sono i dati di Assogasmetano presentati ieri a Roma nell'ambito di Oil&nonoil - S&TC (Stoccaggio e trasporto carburanti), la rassegna di Veronafiere dedicata al comparto della distribuzione carburanti e del non oil, che si chiude oggi al Palazzo dei Congressi assieme a Asphaltica World, il nuovo salone delle soluzioni e tecnologie per produzioni stradali, organizzato da Siteb (Associazione italiana bitume e asfalto) e Fiera di Verona.  

"Con 1.100 impianti, un fatturato pari a 1,7 milioni di euro e circa 1 milione di veicoli a metano circolanti - ha detto il presidente di Assogasmetano, Paolo Vettori, intervenuto al convegno curato con il Consorzio Italiano Biogas (CIB) - la domanda italiana di CNG per i trasporti mostra complessivamente nel 2015 un trend più che positivo, con un erogato che a fine anno supererà il miliardo di metri cubi. E le previsioni di sviluppo di questo gas naturale sono addirittura in crescita. Per il 2020 – ha aggiunto Vettori - stimiamo infatti di arrivare a 1.500 impianti con un giro d'affari di 2,5 milioni di euro e un parco circolate pari a 1,3 milioni di unità. Senza contare che l'Italia vanta la rete di metanodotti più sviluppata d'Europa".   

A fare da ulteriore impulso, il biogas, un gas ecofriendly – riconosciuto come biocarburante  con il decreto ministeriale 5 dicembre 2013 - che vede l'Italia al terzo posto per produzione a livello mondiale, dopo Cina e Germania, con 1,8 mld di metri cubi di metano equivalente annui. 

"In ambito agricolo – ha dichiarato il presidente del CIB, Piero Gattoni - sono oltre mille gli impianti di biogas e 12mila i posti di lavoro creati grazie a investimenti quantificabili in 4,5 mld di euro nel 2014. E nei prossimi anni puntiamo ad un ulteriore sviluppo del biogas su scala nazionale, proprio grazie al DM 5 dicembre 2013 e alle successive procedure del GSE per l'incentivazione della produzione di biometano e la sua distribuzione extra rete nel settore dei trasporti. Sono certo – ha concluso Gattoni – che questo nuovo carburante green renderà le aziende agricole economicamente più competitive e al tempo stesso sosterrà il rilancio della nostra industria in un settore che vede da sempre l'Italia leader nel mondo". 


Per informazioni www.oilnonoil.it; www.asphaltica.it


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HALLOWEEN: COLDIRETTI, TORNA ZUCCA VERA CHE BATTE GIOCHI CINESI

Al posto delle diavolerie cinesi che mettono al rischio la salute e la sicurezza dei bambini, per celebrare la notte di Halloween, tradizionale ricorrenza originaria del Nord America celebrata tra il 31 ottobre ed il 1 novembre, si registra una tendenza all'acquisto di una autentica, sana e divertente zucca che registra un boom proprio in questi giorni. 

E' quanto afferma la Coldiretti nel segnalare che per quanto la zucca nel nostro Paese venga consumata in media per oltre un chilo  a testa soprattutto per preparare gustosi banchetti, piuttosto che per decorare le case, è indubbio che l'affermarsi della notte delle streghe ha aperto il nuovo "mercato" delle zucche intagliate con le quali si cimentano un numero crescente di italiani. 

La coltivazione della zucca in Italia - stima la Coldiretti - si estende su circa 2mila ettari con una produzione di circa 35 milioni di chili. Le regioni più interessate alla coltivazione risultano essere Lombardia (con circa il 25% della superficie nazionale), Emilia Romagna e Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana. Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali o da "competizione" con esemplari che possono arrivare anche a 400 chili di peso (il record mondiale spetta ad un coltivatore svizzero che nel 2104 ha prodotto una zucca di 1.054 chili). 

Quest'anno - sottolinea la Coldiretti - la produzione di zucche Made in Italy è stabile e buona è la qualità anche perché accanto a varietà internazionali molti imprenditori agricoli italiani sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca marina di Chioggia del Veneto, la zucca violina di Ferrara, la zucca di Castellazzo bormiola in Piemonte e la zucca lardaia di Siena. Il prezzo al consumo – precisa la Coldiretti - si mantiene sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno, tra uno o due euro al chilo, in funzione delle dimensioni e della qualità. Regina indiscussa delle tavole nella versione dei famosi tortelli, la zucca - sottolinea la Coldiretti - è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana e può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. 

Le specialità alimentari a base di zucca infatti - spiega la Coldiretti -  sono tantissime. Dai Tortelli preparati scegliendo una zucca dolce, compatta e un po' farinosa da unire ad ingredienti speciali come mostarda, amaretti e cioccolata fondente al risotto ormai apprezzato da nord a sud del paese ma anche la zucca fritta o al forno, la crostata di zucca, la torta di zucca e infine - conclude la Coldiretti - come leccornia i suoi semi tostati e salati.


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Unione Naz. Consumatori su Istat inflazione: stangata carrello spesa, 117 euro per fam 4 persone


 

INFLAZIONE: ISTAT, AD OTTOBRE +0,3% SU ANNO, +0,2­% MESE

 

UNC: IMPENNATA DEL CARRELLO DELLA SPESA, STANGATA DI 117 EURO PER UNA FAMIGLIA DI 4 PERSONE

 

 

Secondo i dati provvisori resi noti oggi dall'Istat, ad ottobre l'indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,2% rispetto a settembre e dello 0,3% nei confronti di ottobre 2014.


"Stangata per il carrello della spesa. L'impennata su base annua dei pezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, da +1,2% di settembre a + 1,5% di ottobre è molto grave per quelle famiglie che già non arrivano a fine mese, dato che sono spese obbligate" ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.


"L'incremento dei prezzi del carrello della spesa è allarmante. Per una tradizionale famiglia, una coppia con 2 figli, l'aumento dell'1,5% significa pagare, in termini di aumento del costo della vita, 117 euro euro in più su base annua. A settembre erano 93 euro. Un aumento tendenziale, in un solo mese, di 24 euro" ha proseguito Dona.


Secondo i calcoli dell'Unione Nazionale Consumatori, l'incremento dell'1,5% determina, su base annua, un aumento, per la sola spesa di tutti i giorni, di 108 euro per una coppia con 1 figlio (cfr tabella 1), 97 euro in più per una coppia senza figli tra 35 e 64 anni, 59 euro per un pensionato con più di 65 anni, 63 euro per un single con meno di 35 anni.

 

Tabella 1: spesa aggiuntiva per aumento prezzi carrello della spesa (valori in euro)

TIPOLOGIA FAMILIARE

single

< 35 anni

pensionato

> 65 anni

coppia s.f.

35-64

coppia s.f.

< 35

coppia s.f.

> 65

coppia

1 figlio

coppia

2 figli

Spesa aggiuntiva

63

59

97

86

90

108

117

Fonte: UNC su dati Istat

  



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I prezzi degli alimentari crescono 6 volte la media ma nei campi è crisi

INFLAZIONE: COLDIRETTI, CON +16,3% VERDURE VOLA CARRELLO SPESA

A pesare sul carrello della spesa sono soprattutto i prezzi della verdura che crescono del 16,3 per cento a ottobre e contribuiscono a far salire l'inflazione con i prezzi dei prodotti alimentari che sono cresciuti dell'1,8 per cento, sei volte la media generale dello 0,3 per cento. 

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti che sottolinea che nei campi i compensi corrisposti agli agricoltori non coprono ormai neppure i costi di produzione, per molti prodotti, sulla base dei dati Istat. Un trend di crescita sulle tavole che - denuncia Coldiretti - non si trasferisce però agli agricoltori ai quali sono riconosciuti compensi inadeguati, dal latte alla carne. 

Tra gli alimentari aumenta su base annua anche l'olio d'oliva (+9,4%) che è – continua la Coldiretti – una componente fondamentale della dieta mediterranea. A far registrare rincari ci sono anche i molluschi freschi (+4,6%), la frutta fresca (+5,8%) e il prezzo del pesce fresco di mare di pescata diminuisce (+2,4%). 

A incidere sull'inflazione è certamente l'aumento della spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande che ha invertito la rotta e torna ad aumentare dopo sette anni di riduzione consecutiva e si prevede a fine anno uno 0,3 per cento di crescita cumulata nei dodici mesi, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base delle previsioni Ismea-Nielsen relative al 2015. 

La spesa alimentare - spiega la Coldiretti - è uno speciale indicatore dello stato dell'economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie, dopo l'abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. Il cambiamento - conclude la Coldiretti - deve ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione.



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Gruppo CAP: opere pubbliche, quattro aziende e un unico sistema di qualificazione dei fornitori

Il risultato: trasparenza delle procedure, snellimento dei tempi e dei costi, tutela per le imprese e i professionisti


Un unico sistema di qualificazione dei fornitori per Gruppo CAP, Brianzacque, Padania Acque e Gruppo Lario Reti. Tradotto nell'operatività quotidiana, l'adozione di un sistema di qualificazione unico si concretizza in vantaggi tangibili per le quattro aziende pubbliche, ciascuna impegnata a gestire il servizio idrico nel proprio territorio di competenza (l'area metropolitana di Milano e le province di Monza, Cremona e Lecco): maggiore trasparenza delle procedure, abbattimento dei tempi per l'affidamento e la realizzazione dei lavori, ma anche la certezza di  avvalersi di operatori qualificati, in possesso di tutti i requisiti per eseguire i lavori.

Si tratta di uno dei primi passi concreti dopo l'avvio della Water Alliance, la joint venture contrattuale tra le aziende pubbliche in house del servizio idrico lombardo, che sta mettendo in rete Gruppo CAP, Brianzacque, Padania Acque, SAL, Pavia Acque, Uniacque (tutte già affidatarie del servizio) ma anche il Gruppo Lario Reti, che proprio in queste settimane sta completando l'iter per l'affidamento in house in provincia di Lecco. Alle sette aziende da qualche giorno si è aggiunta Secam, gestore del servizio idrico di Sondrio.

Di fatto, Padania Acque (Cremona) e Lario Reti (Lecco) hanno deciso di aderire al sistema di qualificazione dei fornitori già istituito da CAP per l'affidamento di tre diverse categorie di opere: lavori, servizi e forniture, incarichi professionali. La stessa scelta era già stata compiuta recentemente da Brianzacque. 

Secondo le previsioni, con il sistema di qualificazione verranno gestiti almeno 300 appalti per il 2016, per un importo complessivo sopra i 30 milioni di euro.  Ovviamente restano esclusi gli accordi quadro, che riguardano le opere per importi superiori ai 5 milioni. 

"La condivisione dei sistemi di qualificazione ci permette di centralizzare il controllo dei requisiti, e di avere la garanzia di operare sempre con soggetti eticamente idonei ed effettivamente qualificati", spiega il presidente del Gruppo CAP, Alessandro Russo
"I vantaggi sono anche in termini economici – continua Alessandro Lanfranchi, presidente di Padania Acque -: avere un unico sistema di qualificazione ci consente di ridurre i costi per le nostre aziende pubbliche".

Un esempio quindi di cooperazione virtuosa, che comporta una semplificazione anche per gli operatori: "Le aziende potranno partecipare alle selezioni indette sia da CAP che da Brianzacque, Padania Acque o Lario Reti", sottolinea l'amministratore unico del Gruppo Lario Reti, Lelio Cavallier. Il sistema di qualificazione permette di tutelare meglio le imprese, perché i requisiti di idoneità sono verificati a monte – conclude Enrico Boerci, amministratore delegato di Brianzacque -. Ne deriva un accorciamento medio dei tempi di gara necessari per passare dalla lettera di invito alle imprese fino all'aggiudicazione e alla cantierizzazione dei lavori".

Nel momento dell'iscrizione, l'operatore economico dovrà ricordarsi di scegliere l'Ambito Territoriale al quale vorrà essere invitato: Ambito 1 (Province di Milano, Monza Brianza, Varese e Pavia), Ambito 2 (Provincia di Lecco), o Ambito 3 (Provincia di Cremona).

Gruppo CAP
Il Gruppo CAP è una realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Milano, Monza e Brianza, Pavia, Varese, Como secondo il modello in house providing, cioè garantendo il controllo pubblico degli enti soci nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione. Attraverso un know how ultradecennale e le competenze del proprio personale coniuga la natura pubblica della risorsa idrica e della sua gestione con un'organizzazione manageriale del servizio idrico in grado di realizzare investimenti sul territorio e di accrescere la conoscenza attraverso strumenti informatici. Gestore unico della provincia di Milano per dimensione e patrimonio il Gruppo CAP si pone tra le più importanti monoutility nel panorama nazionale. 


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Osservatorio METROnomo di METRO Italia Cash and Carry in collaborazione con IEFE Bocconi su TRACCIABILITA’ DEL CIBO: IL LASCITO DI EXPO

L'indagine METROnomo di METRO Italia e IEFE Bocconi coinvolge consumatori e ristoratori: tracciabilità decisiva nelle scelte di consumo, ma necessario migliorarne la comunicazione
EXPO sta chiudendo i battenti ed è tempo di bilanci. Tra le domande più frequenti: saranno passati i messaggi sulla sostenibilità e sull'importanza della tracciabilità degli alimenti e della filiera? 
L'Osservatorio METROnomo, nell'edizione 2015, ha cercato di rispondere al quesito mettendo a confronto per la prima volta i consumatori da una parte e i Professionisti Horeca (Bar, Ristoranti e Hotel) dall'altra.
"Quest'anno abbiamo voluto approfondire un tema specifico quale quello della tracciabilità alimentare, fondamentale per tutti gli attori del settore – ha dichiarato Claude Sarrailh, Amministratore Delegato METRO Italia Cash and Carry - Come per l'Osservatorio del 2014 non ci siamo fermati ad una semplice ricerca ma, partendo dalle evidenze dell'indagine, abbiamo deciso di fornire ai nostri clienti suggerimenti semplici e concreti per sviluppare il proprio business in linea con le aspettative dei loro consumatori finali".
Come prevedibile la tracciabilità è un valore importantissimo sia per i Professionisti Horeca, sia per i cittadini, ma con una differenza sui significati che vengono attribuiti al concetto: per i primi si tratta di un valore che va ben oltre la sicurezza e la qualità (92% e 91%), riconoscendovi altresì rispetto per l'ambiente (80%) e condizioni di lavoro migliori all'interno della filiera (84%). 
I secondi invece hanno un approccio più pragmatico e focalizzato sul prodotto: tracciabilità vuol dire conoscerne la provenienza. Questo si traduce, per l'appunto, in qualità (78%) e sicurezza (89%).
E' evidente che in questo contesto la tracciabilità sia uno dei valori che guida la scelta di un prodotto: la pensano allo stesso modo imprenditori del settore (70%) e consumatori (79%).
Ma dove vengono reperite le informazioni? La tradizionale etichetta è lo strumento principale a cui fanno riferimento gli italiani. Seguono le informazioni a scaffale (oltre 44%), i menù dei ristoranti (24%), i siti di informazione (21%) e delle aziende (19%), la pubblicità (17%). Gli ausili elettronici - QR code e codice a barre - sono ancora poco utilizzati (rispettivamente circa 4% e 3%).
"Il tema della trasmissione delle notizie sulla tracciabilità è un nodo cruciale per il futuro dell'Horeca, non solo in Italia" ha commentato Fabio Iraldo, Primo Ricercatore IEFE Bocconi e Direttore Scientifico del METROnomo. "La sfida oggi è quella di trovare strumenti alternativi all'etichetta e alla comunicazione a scaffale che non possono essere usati dai nostri Professionisti. Per esempio utilizzare i menù come dei pamphlet informativi molto agili che raccontino in poche righe e con infografiche il ciclo di vita del prodotto e la sua origine. Un'altra strada percorribile è quella tecnologica: in uno dei Paesi a maggior utilizzo di smartphone, QR code e codici a barre potrebbero essere meglio utilizzati".
Considerando lo scenario di riferimento non sorprende che solo il 2,4% dei consumatori consideri esaustive le informazioni ottenute nei bar, ristoranti ed hotel, mentre il 48% le reputa abbastanza scarse e il 36% del tutto insufficienti. Quindi emerge chiaramente come ben l'84% dei consumatori non sia affatto soddisfatto delle informazioni che reperisce durante le suo occasioni di consumo presso bar, ristoranti e affini. 
Curiosamente su questo tema i Professionisti dell'Horeca sembrano promuoversi a pieni voti: il 47% considera le informazioni fornite come approfondite e complete e il 16% come sufficienti. Solo l'8% fa autocritica mentre il 28% non ha il 'polso' dei consumatori sul tema.
In conclusione: la tracciabilità è sempre più importante ma viene ancora comunicata in modo spesso insufficiente e non appropriato. Pare infatti che i Professionisti della ristorazione non abbiano ancora colto appieno il bisogno crescente dei loro clienti di essere maggiormente informati e rassicurati, forse sopravvalutando in questo il legame fiduciario con il proprio cliente. Un canale di rassicurazione e informazione sicuramente valido ma non esaustivo e che – soprattutto – non tiene conto dell'elevata mobilità, anche geografica, del consumatore finale di oggi.
Questa è la grande opportunità dei professionisti dell'Horeca: andare a lavorare su un terreno poco esplorato, con i luoghi di consumo che possono e devono diventare luoghi di racconto e di esperienza, di condivisione e di ricerca mediante nuovi strumenti di comunicazione.
Tenendo in debita considerazione i risultati dell'indagine, METROnomo ha realizzato alcune linee guida a beneficio dei Professionisti dell'Horeca. L'intento è quello di mettere a sistema il mondo della tracciabilità con il business dell'ospitalità, evidenziando possibili opportunità di differenziazione per gli operatori del settore.

LASCIAMO UNA TRACCIA: LE 7 REGOLE D'ORO DELLA TRACCIABILITA'*
1.     Ascolta la traccia: su quali note 'canta' il tuo cliente?
Cosa significa tracciabilità per il cliente e cosa vuole venga tracciato
2.     Il candidato sviluppi la traccia
Crea la tua offerta di tracciabilità in modo coerente con la tua offerta complessiva
3.     Segui tracce credibili dei prodotti che usi
Scegli i prodotti meglio tracciati e garantiti, privilegia fornitori certificati
4.     Controlla la filiera per "scovare le tracce" di chi non è all'altezza
Analizza il ciclo di vita del prodotto affidandoti anche al tuo partner cash&carry
5.     "Straccia" i tuoi concorrenti
La tracciabilità è un elemento distintivo per essere vincenti sul mercato
6.     Comunica, non restare "sottotraccia"!
Rendi pubblica la tua offerta di tracciabilità
7.     Rintraccia il cliente: le azioni post-vendita
Mantieni costante il flusso di informazioni con i clienti


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CCPB e Consorzio il Biologico fanno un bilancio finale di Expo


CCPB srl

"Il biologico ha aiutato Expo nella ricerca di un modello agricolo per nutrire il pianeta", con il commento di Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB, si chiudono i sei mesi di Expo 2015 a Milano.

CCPB è uno dei più importanti enti di certificazione italiani per l'agricoltura biologica: certifica circa 9000 aziende, che corrispondono a circa un terzo del fatturato complessivo del bio italiano.

"Ora dobbiamo lavorare sodo" continua Piva "sia in ricerca e sperimentazione per migliorare ancora la qualità del bio, sia in semplificazione e informatizzazione perché le procedure siano più rapide e i legami di filiera più forti".

CCPB insieme a Consorzio il Biologico è stato presente all'interno del Parco della Biodiversità, l'area dell'Expo dedicata al biologico curata da Bologna Fiere, e partecipando alle iniziative, eventi e convegni, culminati con la Festa del bio e la scrittura e consegna della Carta del bio al Vice Ministro alle Politiche Agricole con delega al Biologico Andrea Olivero.

Come racconta Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico, che durante la Festa ha ritirato un premio proprio per l'impegno in questi mesi di Expo: "la Carta del bio e l'impegno del governo possono far sì che le aziende italiane del bio possano proporsi sul mercato, interno e mondiale, come modello di innovazione verso un'agricoltura sostenibile".

La partecipazione di CCPB in Expo è stata orientata alla divulgazione e consapevolezza sul funzionamento e i meccanismi della certificazione e il controllo, e del loro valore per le aziende. Ne abbiamo parlato in un'apposita infografica, in un diario e i social sempre aggiornati, o cercando di andare oltre il bio agroalimentare per arrivare alla cosmesi bio e naturale. Ne abbiamo parlato in questo convegno, sperando che la filiera sostenibile dei cosmetici sia prossimamente certificabile così come accade oggi per l'agricoltura.



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Fa tappa a Roma il road show ENEA sull’innovazione tecnologica

Imprese: a Unindustria il road show ENEA sull'innovazione tecnologica

Focus su aerospazio, chimica verde, mobilità sostenibile e nuovi materiali

Roma, 30 ottobre 2015 - Unindustria, l'Unione degli industriali e delle imprese del Lazio, ha ospitato oggi a Roma il road show nazionale sull'Innovazione Tecnologica per la Competitività, promosso da ENEA e Confindustria per facilitare l'incontro fra domanda dell'industria e offerta della ricerca pubblica. 
Le tecnologie e i servizi presentati fanno parte dell'Atlante dell'innovazione tecnologica, una banca dati con oltre 500 prodotti e servizi innovativi sviluppati dall'ENEA. In questa tappa romana focus su settori strategici per l'economia del Lazio come l'aerospazio, la mobilità sostenibile, la chimica verde e i nuovi materiali

"Attraverso la presentazione di questa ampia offerta tecnologica alle aziende e alle associazioni di categoria che operano sul territorio - spiega Marco Casagni, Vice Responsabile Unità Committenza dell'ENEA – puntiamo ad intercettare le esigenze del tessuto produttivo locale per accrescerne la competitività e indirizzare nuovi filoni di ricerca".

Partner del Distretto Tecnologico Aerospaziale, l'ENEA ha presentato filtri ottici per la costruzione di strumenti dedicati all'osservazione della Terra durante le missioni spaziali, una tecnologia che trova applicazione anche nel monitoraggio ambientale e nella conservazione dei beni culturali. Con 5 miliardi di euro di fatturato e 30 mila addetti, l'aerospazio è uno dei settori di eccellenza dell'economia della Regione.

Sul fronte della mobilità sostenibile, sono stati presentati prototipi di veicoli elettrici, ibridi e a combustibili innovativi, come le microcar ibride da città Spazia e URB-e e l'autobus di linea che utilizza una miscela di metano e idrogeno MHYBUS

E poi batterie litio-ioni con caratteristiche innovative in termini di ricarica; sistemi di accumulo elettrico per auto da competizione come quello realizzato per il prototipo HiZEV dell'azienda Picchio, in collaborazione con ENEA e il Polo per la Mobilità Sostenibile di Cisterna di Latina (Pomos); software per la stima georeferenziata dei consumi  e delle emissioni di flotte di veicoli privati (ECOTRIP©) e per la gestione ottimizzata delle piattaforme di distribuzione delle merci in città (CITYLOG©).

Nel settore dei biocarburanti avanzati l'ENEA porta avanti due principali linee di attività: 1) produzione di bioidrogeno e biogas da scarti organici della filiera agroindustriale e 2) produzione di biocarburanti e chemical con valorizzazione del glicerolo, un sottoprodotto della produzione del biodiesel. 
Quattro i brevetti illustrati nella tappa romana del road show ENEA e Confindustria: il processo bifase di produzione di bioidrogeno e biogas; il  clean-up biologico del biogas mediante ceppi batterici; la rimozione dell'azoto ammoniacale dal digestato con trattamento ad ozono;  la bioconversione del glicerolo grezzo in etanolo ed idrogeno.

Destinato ai settori automotive, navale, aeronautico e aerospaziale, lo sviluppo e la qualificazione di processi di saldatura laser e fascio elettronico ha come obiettivo quello di aumentare la produttività e l'efficienza energetica delle costruzioni saldate e di ridurne le distorsioni. 

Qualche esempio: i brevetti ENEA per la saldatura di leghe ad elevata reattività come il titanio e le innovative tecniche di saldatura per componenti di grande dimensione (laser–arco). Tutte attività sviluppate all'interno del Consorzio per lo sviluppo di applicazioni Industriali del Laser e del fascio Elettronico (CALEF), di cui ENEA è socio di maggioranza.

Infine sono state illustrate soluzioni tecnologiche basate su ceramici compositi rinforzati a fibra lunga. Resistenza alle alte temperature ed al fuoco, basso peso specifico e isolamento termico rendono questi materiali di grande interesse per il settore trasporti, perché riducono il peso della struttura, contribuendo a risparmio energetico e sicurezza. 

Per queste stesse caratteristiche, i ceramici risultano i materiali ideali per l'integrazione o la sostituzione dei metalli anche nei settori della produzione dell'energia e delle industrie energivore, con benefici potenziali notevoli, sia in termini di efficienza energetica che di riduzione dell'impatto ambientale.

L'Atlante dell'innovazione tecnologica è consultabile all'indirizzo http://www.enea.it/it/ateco. 

Ogni tecnologia è presentata all'interno di una scheda, con il proprio Technology Readiness Level (TRL) o Livello di Maturità Tecnologica, così come definito dalla Commissione Europea per il programma Horizon 2020. Continuamente aggiornate e consultabili per cluster nazionale, codice Ateco o testo libero, le schede coprono circa venti settori, tra cui energia - comprese fonti rinnovabili e servizi per l'efficienza energetica - agroalimentare, tracciabilità, laser, sensoristica, nuovi materiali e recupero di materiali di valore dalle schede elettroniche.

Il road show nazionale dell'ENEA sull'Innovazione Tecnologica per la Competitività farà tappa prossimamente ad Ancona, Napoli, Bologna, Varese, Treviso e Verona, con incontri organizzati in diretta collaborazione con ‎l'area "Innovazione e Education" di Confindustria.

Unindustria è l'Unione degli industriali e delle imprese del Lazio. È la più grande associazione imprenditoriale del sistema Confindustria per estensione territoriale e la seconda per numero di soci (circa 3.600 imprese associate con un totale di 250mila dipendenti).




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Quercetti: 65 anni a suon di chiodini

Quercetti & C., la storica fabbrica di giocattoli educativi, festeggia quest'anno il suo 65° compleanno

Nel 1950, esattamente 65 anni fa, Alessandro Quercetti dà vita a uno fra gli esempi più longevi dell'industria del giocattolo in Italia. Dopo

65 anni, il tempo in Quercetti sembra essersi fermato. La fabbrica è più grande, più tecnologica, ma il nome sulla porta è sempre lo stesso.

A guidare l'azienda sempre la stessa famiglia. I giochi si sono evoluti, ma l'impronta è la stessa data da Alessandro 65 anni fa. Giochi tradizionali, manuali, intelligenti. E la star dell'Azienda è sempre lui, il "Chiodino". Quell'intuizione straordinaria di Alessandro Quercetti, che ha reso il marchio e i suoi giochi riconoscibili in tutto il mondo.

In Quercetti ci si vanta di essere una delle pochissime realtà con un controllo diretto dell'intera filiera produttiva. Tutto il lavoro, a partire dalla progettazione del giocattolo fino al confezionamento del prodotto finito è interamente realizzato a Torino. L'intero ciclo di produzione, concept, prototipazione, sviluppo, costruzione stampistampaggio, confezionamento, spedizione è svolto in Italia con manodopera residente, sviluppando un indotto sul territorio.

In 65 anni Quercetti non ha mai perso la sua identità e non è mai scesa a compromessi. Perché per fare giocattoli, per essere in grado di offrire ai bambini una ricca gamma di esperienze, per realizzare un prodotto che "serve" e che non si limiti ad attrarre, è necessario avere un'alta stima dell'intelligenza dei bambini.


Quercetti & C. S.p.A. Fabbrica Giocattoli Educativi
Corso Vigevano, 25 
10152 Torino - 011/235656 - 335/8410697
www.quercetti.com


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CREDITO: Mediocredito italiano e Consorzi Agrari insieme per lo sviluppo

30 Ottobre 2015 - "Una giornata da ricordare per l'agricoltura italiana, che può cogliere le nuove ed importanti opportunità di crescita che si aprono con la ripresa economica per il Made in Italy". Con queste parole all'unisono il presidente di Consorzi Agrari d'Italia Mauro Tonello e il Presidente di Mediocredito Italiano Roberto Mazzotta hanno presentato il rilancio dei rapporti e della storica e proficua collaborazione tra il gruppo Intesa Sanpaolo, di cui Mediocredito Italiano fa parte, e i Consorzi Agrari.

Un'agricoltura distintiva, sicura, di qualità e protagonista nel futuro dell'economia italiana sono gli obiettivi per promuovere il sistema dei Consorzi Agrari quale soggetto che garantisca, tramite un approccio di rete, una maggiore e capillare presenza sul territorio attraverso il rafforzamento e l'ottimizzazione della rete commerciale e della rete infrastrutturale (centri di stoccaggio, mangimifici, sementifici ecc…).

Nei giorni scorsi Mediocredito Italiano ha deliberato per i consorzi agrari linee di credito per oltre 45 milioni di euro complessivi, 20 milioni dei quali per finanziamenti a medio-lungo termine che beneficeranno dei fondi BEI, se saranno verificate le condizioni richieste dall'istituto europeo.
Beneficiari delle linee sono 6 diversi consorzi agrari, attivi sia nel nord che al centro e al sud del Paese.

La rete odierna di Consorzi Agrari d'Italia deriva da un ampio percorso di fusione e concentrazione delle strutture consortili provinciali in ambiti di maggior dimensione. Percorso ripartito con vigore nel 2012 che ha ridotto il numero dei Consorzi da 34 ai 21 attuali. Ciò tuttavia aumentando nel triennio sensibilmente le aree del Paese servite.

CAI con le sue infrastrutture ed i suoi 1.300 punti vendita è presente sull'80% della Province italiane, supportando quotidianamente oltre 300.000 imprese agricole.

L'attenzione del Gruppo Intesa Sanpaolo per l'agroalimentare ha una lunga tradizione ed è confermata dalla presenza di un team specialistico dedicato al settore.


L'altra Expo, quella dei Popoli, si chiude a Napoli con Blandine Sankara

31 ottobre, Napoli - San Domenico Maggiore (Sala del Capitolo)

A Napoli si chiude l'altra Expo, quella dei popoli

Food Sovereign Cities, conferenza internazionale sui progetti più innovativi di sostenibilità alimentare


Sabato 31 ottobre, mentre a Milano terminerà l'Expo ufficiale, a Napoli si chiuderà l'altra Expo, quella dei Popoli, con la conferenza internazionale Food Sovereign Cities

L'appuntamento sarà nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore (Sala del Capitolo), in Piazza San Domenico Maggiore, dalle 10 alle 17.30

Un giornata di riflessione aperta a tutti, con relatori provenienti da diverse città del mondo, per valorizzare il ruolo che un'alleanza tra amministrazioni locali e società civile può giocare nel favorire la nascita di sistemi alimentari inclusivi, sostenibili e giusti.

Verranno illustrati alcuni tra i progetti più innovativi di sostenibilità alimentare già attivi in Italia e nel mondo. Tra gli altri, parteciperà anche Blandine Sankara, sorella dello statista Thomas Sankara, eroe africano padre della rivoluzione del Burkina Faso e primo presidente del Paese, assassinato nel 1987.

Expo dei Popoli comprende 52 ONG e movimenti contadini di tutto il mondo, che si sono riuniti in occasione dell'Esposizione Universale per dar voce ai grandi esclusi di questo evento: coltivatori, pescatori e allevatori di piccola scala. Expo dei Popoli ha organizzato diverse iniziative, tra cui un Forum internazionale svoltosi a Milano fra il 3 e il 5 giugno 2015, che ha chiamato a raccolta 180 rappresentanti di movimenti contadini di oltre 50 Paesi. Insieme hanno sottoscritto il Manifesto di Expo dei Popoli: 10 grandi strategie di cambiamento per riuscire a in modo realmente sostenibile.

Proprio il Manifesto, tradotto in fumetto e infografiche dalla Casa editrice BeccoGiallo e dal centro studi Cartografare il Presente (Università di Bologna), è stato al centro del road show Grand Tour Expo dei Popoli. Otto tappe in tutta Italia (Genova, Torino, Bologna, Senigallia, Firenze, Oristano, Palermo Napoli), da Nord a Sud, per riunire piccoli produttori biologici e consumatori solidali di tutta la Penisola con eventi di piazza, mostre e degustazioni.

La conferenza Food Sovereign Cities di Napoli è l'ultima tappa di questo Tour.



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