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giovedì 24 ottobre 2024

BRICS la nuova era dell’Economia Mondiale

L’evento di ottobre a Kazan città della Russia sud-occidentale posta sulle rive del Volga e capitale del Tatarstan ha rappresentato uno degli eventi Planetari più importanti del 2024 svoltosi tra il 22 ed il 24 ottobre. Il Brics è un’organizzazione intergovernativa nata nel 2001 nell’ambito ONU che inizialmente aveva l’obbiettivo di evidenziare opportunità di investimento per i paesi aderenti ma che poi si è evoluto come blocco geopolitico all’interno del quale sono nati accordi bilaterali importanti con l’intento di costruire condizioni di non interferenza, uguaglianza e reciproco beneficio dallo strapotere di altri Paesi.

I membri che attualmente ne fanno parte sono i paesi fondatori quali il Brasile, la Russia, l’India ed il Sudafrica a cui si sono aggiunti nel 2024 Iran, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti.  L’Arabia saudita viene invitato come paese invitato alle attività dell’organizzazione. Molti i paesi che hanno chiesto di entrare nel gruppo tra questi la Turchia, l’Algeria, la Bielorussia, la Bolivia, Cuba, L’Indonesia, il Kazakistan, la Malesia, la Nigeria, la Tailandia, l’Uganda, l’Uzbekistan ed il Vietnam invitati all’evento come paesi in procinto di essere accettati.

Un vero colosso mondiale che comprende il 30% della superficie terrestre mondiale ed il 45% della popolazione del globo. Un’economia quella del Brics che ha un Pil di 28 trilioni di dollari che rappresenta il 27% del Pil Mondiale   con riserve di 5,2 trilioni di dollari dal 2024. Una compagine che oggi sfida ampiamente il G7 che passa in secondo ordine per ricchezza nominale e crescita economica con un importante predominio Geopolitico Mondiale.

Il presidente Vladimir Putin nel suo discorso di apertura ha sottolineato proprio l’aspetto economico del BRICS che oggi supera i 60 miliardi di dollari superiore al minoritario G7 con un divario che tende ad allargarsi, infatti, un quarto delle esportazioni di beni mondiali avviene all’interno dell’associazione di stati. Secondo il presidente Russo il tasso di crescita dei Paesi Brics nel 2024 è al 4% mentre per i paesi del G7 solo l’1,7%. Uno sconvolgimento di poteri economici a livello planetario che vede la Russia cooperare con 24 paesi.

Naturalmente guardando le sanzioni palesate dall’UE si crea una fonte di dubbio mediatico che in realtà e stato solo un Bumerang per i paesi del G7. Nel breve periodo si prevede una crescita significativa da parte di Russia, Cina, India e Brasile, mentre il contributo dei paesi del G7, tra cui Stati Uniti, Germania e Giappone, dovrebbe diminuire, ha affermato Bloomberg citando il Fondo monetario internazionale.

L’UE oramai in declino per le sue scelte atlantiste a discapito dei cittadini europei vede alcuni paesi che volevano entrare nell’UE voltarsi verso l’astro nascente del BRICS, è il caso della Turchia di Erdogan che ha chiesto di entrare nell’organizzazione dei BRICS con la dichiarazione del suo presidente: "Solo perché siamo un Paese della NATO, non possiamo interrompere il nostro legame con il mondo turco e islamico. I BRICS e l’ASEAN sono strutture che ci offrono l’opportunità di sviluppare la cooperazione economica”.

La cooperazione prevede anche attraverso la Banca BRICS la creazione di una moneta comune che sostituirà il dollaro negli scambi tra i paesi aderenti secondo il Presidente Russo “Il tempo di Biden, Macron, Scholz è finito. I paesi vogliono vivere in un mondo multipolare ed equo, basato sul rispetto reciproco e sull’uguaglianza sovrana degli Stati”. Il presidente Vladimir Putin ha anche proposto di creare una nuova piattaforma di investimenti BRICS per sostenere le economie nazionali e i paesi del sud e dell’est del mondo. Ridurre la dipendenza dal dollaro è una priorità e potrebbe consentire ai paesi BRICS di diventare invulnerabili alle sanzioni occidentali sia ora che in futuro.

 

Ma sono le dichiarazioni del presidente Cinese XI Jinping a fare riflettere la sua richiesta di attuazione del concetto di “sicurezza comune e indivisibile” per prevenire altri conflitti è chiudere le guerre in atto dando importanza ad un progetto di sicurezza globale contro le guerre attraverso la mutua deterrenza. pone, inoltre, il BRICS come soggetto di programma di una “riforma della governance globale”, che oggi non riflette il peso crescente dei Paesi del “Sud del mondo” nel mondo.

Ad avvalorare l’entità della manifestazione sotto il cappello ONU è il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che ha colto l’occasione del vertice BRICS in Russia per lanciare un forte appello alla pace in Ucraina, invocando una pace giusta. La guerra in Ucraina alimentata dai paesi occidentali attraverso la fornitura di armi ha infatti permesso che in Ucraina oggi vi sia un calo demografico di dieci milioni di persone che scappano dall’idea illusoria di vittoria.    

 

martedì 22 ottobre 2024

GANDHI - EMERGONO NUOVI ED ECLATANTI RETROSCENA

INDIA - Recentemente il signor Kristal Gandhi è venuto a capo di una verità che gli era stata celata per ben 37 anni. Chi ha seguito le sue vicende di famiglia è a conoscenza che Kristal è il figlio naturale di Antonia Maino meglio conosciuta come Sonjia Gandhi e di Rajiv Gandhi entrambi noti perché volti di spicco della scena politica indiana ,  Rajiv era il premier indiano  mentre consorte Sonia Gandhi è stata  la leader del partito di famiglia. Sino ad oggi a Kristal sono state raccontate molte versioni del suo “allontanamento forzato “ dall India e le molte narrazioni sembrano quasi una raccolta di realtà di vari multiversi. Solo venerdì 18 Ottobre Kristal è venuto a conoscenza della verità assoluta. Kristal secondo le ultime ricostruzioni, fu portato via da Delhi  quando ancora era in fasce perché nel mirino di un possibile attentato essendo lui erede di sangue nonché vero Gandhi. Egli  fu fatto sparire sia sotto forma giuridica che quella sociale e in India  la sottrazione di minori prevede pene molto severe  compresa una  confisca di tutti gli  averi. A kristal è stata nascosta la data ultima di attesa per rientrare in possesso della sua identità e dei suoi beni. Dunque la sua attesa giunge al termine a novembre per ufficializzare la sua situazione. Kristal era totalmente ignaro di questa abominevole situazione , anche se non ha mai creduto fino in fondo, alle versioni riportate antecedentemente, quest'ultima lo ha  provato e deluso. Lui è incredulo del gesto fatto nei suoi riguardi pur se fatto a fin di bene, considera tale gesto scorretto e ingiusto perché pur se lui non era in grado di scegliere per la sua incolumità trova ingiusto non poter essere cresciuto a casa sua con i suoi affetti e la sua cultura. In questo modus operandi l'artefice di tutto ciò è solo il signor Rajiv Gandhi e solo dopo 21 anni il resto della famiglia è stata messo al corrente della realtà del fatti e che Kristal fosse vivo. La signora Gandhi ha volutamente scriverci due righe che vi riportiamo senza alcuna limitazione.


 Io non ho mai saputo della reale esistenza  in vita di mio figlio Kristal fino al dicembre 2011 né prima né dopo. E mi sono subito ( documenti alla mano ) adoperata a suo interesse pur trovando una mole di difficoltà e che una volta comunicata la sua esistenza in famiglia ho avuto tanti  “ se “ e “ ma “ da mia figlia Pryanka e da mio figlio Rahul e da’ Rajiiv per paura di ritorsioni fisiche e politiche . Però non ho mai dato ascolto e ho fatto personalmente tutto il possibile per avere un rappprto con lui e ora siamo al traguardo. Capisco il suo stato d’animo e non lo biasimo . Ma io non posso accollarmi le colpe di altri anche se questi sono della famiglia ; sono fiera di essere sua madre e con tanto orgoglio." 


Nel frattempo lo stesso Kristal ha espresso il suo pensiero pur non nascondendo un certo risentimento . 


" Io non sto qui a puntare il dito contro nessuno perché ognuno ne risponderà dinanzi a Dio un giorno. Io sono solo amareggiato che mi sia stata omessa la verità per 17 anni e che abbiano temporeggiato, in tutti questi anni, con bugie e che abbiano usato molti sortefugi per tenermi buono fino allo scoccare del ora. Sono stato privato di una vita familiare e con ciò non rinnego la vita con la mia famiglia adottiva di cui andavo d'accordo con mia nonna Nicolina e mio padre Vincenzo, ma del fatto che mi io mi sono sentito parcheggiato e usato. La famiglia Gandhi hanno ostacolato ripetute volte il mio realizzarmi come persona per paura di perdermi del tutto perché così facendo, secondo il loro pensiero, non li avrei considerati una volta giunti i tempi per il riconoscimento perché mi sarei creato una vita e non avrei dato considerazione a loro.


redazione online 

✅( fonte comunicato stampa ) 

venerdì 18 ottobre 2024

Italia in vendita!! Patrimonio Nazionale in saldo.

Il grande patrimonio italiano fatto di Industrie e intelligenza imprenditoriale comincia a sfaldarsi sotto gli interessi degli investitori Americani ed Europei. Tra i primi ad aprire le porte al processo di demolizione del Made in Italy è la Fiat. Oggi, infatti, l’azienda è inglobata all’interno del gruppo Stellantis attraverso la vendita della FIAT-FCA azienda costituita il 12 ottobre 2014 in seguito alla fusione di Fiat con Chrysler e con sede ad Amsterdam e domicilio fiscale a Londra. L’azienda in merito aveva ricevuto dall’Italia cospicue sovvenzioni statali per mantenere la produzione delle auto in Italia.

La nuova Stellantis ha nel mondo circa 160.000 dipendenti con maggiore azionista EXOR che rappresenta la Holding della famiglia Agnelli con il 14,2% mentre il secondo azionista è Peugeot con il 7,1% ed il terzo è il governo francese tramite Bpi con il 6,1%. A comandare realmente il gruppo è Henri de Castries nominato Amministratore non esecutivo di Stellantis con effetto dal 17 gennaio 2021 e Amministratore Senior Indipendente il 17 gennaio 2021. Nato in Francia nel 1954, ha ottenuto una laurea presso l'École des Hautes Etudes Commerciales (HEC) e la Scuola nazionale di amministrazione (ENA).

In pratica il nostro fiore all’occhiello dell’ automotive italiana ,la Fiat, oggi è controllata dal governo francese che sta attuando un processo di decostruzione del sistema produttivo in Italia mantenendo i siti Francesi e sviluppando industrie in Marocco, Serbia e Tuchia dove la manodopera ha un costo certamente più basso. La corsa all’Elettrico per contrastare la Cina secondo la visione Europea ha reso obsoleti i siti di produzione dei motori termici di cui l’Italia è madre specie per il diesel.

Il settore dell’auto in Italia rischia di chiudere i battenti sebbene ci siano le rassicurazioni di Tavares amministratore delegato di Stellantis. I siti di produzione italiani riescono a sfornare oggi solo 300.000 auto rispetto alla capacità di 1,5 milioni di capacità produttiva con un aggravio per lo stato collegato alla cassa integrazione ed agli ammortizzatori sociali. Sono a rischio circa 20.000 posti di lavoro che interesseranno i siti di Torino, Pomigliano D’Arco. Melfi e Piedimonte San Germano. Tra i paesi che dovrebbero subire un maggiore impatto sono Germania (121 mila lavoratori), Italia (74 mila), Spagna (72 mila), Romania (56 mila) tra il 2030 ed il 2035 (studio PWC)

Lo sciopero delle tre sigle sindacali CGIL – CISL – UIL dei metalmeccanici il 18 ottobre è la punta di un iceberg prossimo a sciogliersi sotto le politiche nazionali di un governo che ha creato un ministero ad hoc sul Made in Italy ma che in realtà non riesce a governare un sistema globale di grandi flussi di denaro che ha puntato gli occhi proprio sull’Italia Nazione indebitata che nel 2024 ha sfiorato i 30 miliardi di euro di debito ed è costretta a pagare 800 milioni l’anno di interessi. Senza contare la forca caudina europea in frazionista che chiede di ridurre il debito.

Nel processo di svendita non vi è solo l’automotive ma anche tutta una serie di società Italiane che già sono state vendute al fondo BlackRock americano, infatti, è utile elencare tutte le società in cui il fondo ha investito e nell’elenco ci sono comprese le grandi partecipate pubbliche, le multiutility, l'energia, la moda, le banche, la meccanica, le armi e altro ancora.


Per questione di correttezza saranno elencate tutte le aziende con interessi Americani in Italia: A2a, Amplifon, Azimut, Mps, Banca Generali, Banco Bpm (dove ha il 4,75), Banca Mediolanum, Bper Banca, Brunello Cucinelli, Buzzi, Campari, Diasorin, Enel (dove ha il 5%), Eni (dove ha superato il 5%), Erg, Ferrari, FinecoBank (dove ha quasi il 10%), Generali (dove ha il 3%), Hera, Interpump, Intesa San Paolo (dove ha il 4%), Inuit, Iveco, Leonardo, Mediobanca (dove ha il 5%), Moncler (dove ha il 5%), Nexi, Pirelli, Poste italiane, Prysmian (dove ha il 7%), Recordati, Saipem, Snam (dove ha il 5%), Stellantis (dove ha il 4%), St Microeletronics (dove ha il 5%), Telecom, Tenaris, Terna (dove ha il 5%), Unicredit (dove ha più del 7%) e Unipol.

Il totale del valore azionario di BlackRock in queste società è pari a 25 miliardi di euro. Ma nel giro di pochi anni il fondo riuscirà come un cavallo di troia a prendere tutto con il bene placet del nostro governo. Infine, possiamo ammettere che l’Italia non è più padrona di sé stessa e le conseguenze saranno alquanto vere proprio sull’’economia reale che porta ampi dividendi fuori dall’Italia attuando una distruzione del substrato lavorativo di operai che hanno gli stipendi più bassi d’Europa. La new Economy Italiana avrà un ruolo importante in termini di consumi ma non di produttività Made in Italy.

martedì 15 ottobre 2024

I social media hanno ucciso la TV?


venerdì 11 ottobre 2024

Israele contro tutti, una storia che si ripete, sotto il tiro anche Unifil

La guerra in Medio Oriente lanciata da Israele conto il Libano, La Siria, l’Iran e la Cis Giordania ci fa capire il vero volto degli ashkenaziti a cui appartiene Netanyahu. Una risposta quella del 7 ottobre del 2023 che ha trascinato Israele in una guerra senza quartiere con la popolazione che ancora si lamenta per la mancata liberazione dei 100 ostaggi ancora in mano ad Hamas e dopo il Genocidio attuato a Gaza.

Nel frattempo, sono morti più di 40.000 persone nella striscia di Gaza ed ora tocca al Libano meridionale sotto attacco delle bombe Israeliane che falciano morti ogni giorno. Secondo fonti d Al Jazeera un attacco al centro di Beirut ha provocato la morte di 22 persone tra cui una famiglia che scappava dal primo assalto nel libano meridionale. Una situazione che vede l’ONU passivo di fronte alla conquista territoriale di un altro paese ed alla lesione geografica dei confini sanciti dalla stessa organizzazione.

In pratica facendo un parallelismo con l’Ucraina l’organizzazione internazionale mantiene un doppio standard di visione geopolitica con quello che sta avvenendo in Medio Oriente. A farne le spese la stessa forza ONU presente in Libano che ha dovuto subire l’attacco israeliano mirato ai Peace Keeper su tre posizioni. Gli stessi Israeliani forti della loro forza militare hanno intimato alla forza ONU di andarsene ed abbandonare tutte le basi vicino al confine.

Il comportamento israeliano ha una storia e fin dalla sua nascita ha voluta da Harry S Truman avvenuta nel maggio del 1948 ha creato problemi con i rifugiati. Alcuni paracadutisti, sotto il comando del colonnello Ariel Sharon, futuro primo ministro israeliano, “sparò a ogni uomo, donna e bambino che riuscirono a trovare”, nel villaggio di Qibya, in Cisgiordania, controllato dalla Giordania, secondo la rivista Time, lasciando 69 morti. Il primo ministro Ben-Gurion gridò “antisemitismo” ma in realtà l’antisemitismo era un importante ricordo stampato nella mente degli Ebrei dopo l’Olocausto Nazista che come una mappa familiare loro riversavano agli altri.

Una sedicente “unità terroristica” di Israele attuò nel 1955 un attacco alla striscia di Gaza controllata dagli egiziani uccidendo 38 persone, e nel marzo 1956 per una cosiddetta "ritorsione" contro la Siria ne uccise altri 56 tra soldati e civili. Molte le censure in merito come quella di Eisenhover 34° presidente degli Stati Uniti molti i morti che seguirono circa 5000 infiltrati Arabi furono uccisi lungo in confini di Israele tra il 1949 al 1956 tutti pastori, contadini, beduini e rifugiati, A confermare questo negli anni avanti fu Reagan che con una telefonata fermò il massacro israeliano che definì “olocausto”. La storia è seguita con continue guerre per i territori che Israele ha attuato da sempre.

Importante è capire il doppio filo che l’America nella storia ha usato con Israele sua figlia nascitura, permettendo nel tempo di non fermare il plausibile genocidio che è sotto gli occhi di tutti. Una storia quella degli attacchi del 7 ottobre scaturiti dal terrore israeliano attuato nella storia nei territori di conquista tra cui Gaza e Cis Giordania. Ma occorre ribadire che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha semplicemente raddoppiato i massacri ricorrenti di Israele, ora sostenuti da fame e malattie e dall’odio generazionale delle nuove generazioni.

Guardando i fatti storici l’unico che può fermare la guerra è proprio Biden che deve solo seguire l’esempio dei suoi precedenti presidenti degli Stati Uniti che hanno da sempre cercato di frenare il comportamento israeliano, lo stesso statista Abba Eban, durante il precedente bombardamento di Beirut da parte di Israele, ha detto "infliggere sconsideratamente ogni possibile misura di morte e angoscia alla popolazione civile non fa parte di una azione legittima". È giunto il momento che i decisori di Washington seguano l'esempio di quei presidenti che hanno fatto la storia dell’America e revochino la protezione diplomatica e le esportazioni di armi per Israele.

Questo momento storico difficile per il Medio Oriente ha determinato inoltre la creazione di nuove alleanze strategiche come quella dell’Iran che con un disegno di legge sta creando una alleanza militare per l’Asse della resistenza, una formalizzazione di un’alleanza militare pubblica tra Iran, Siria, Yemen, Hezbollah, Hamas e tutte le fazioni della resistenza islamica in Iraq. Un patto di mutua azione militare in caso di attacco degli Stati Uniti o Israele.

La preoccupazione è alta anche per i caschi blu di Unifil in Libano e secondo Al Jazeera le immagini satellitari non mentono, infatti, i mezzi dell’esercito israeliano sono in posizione strategica vicino alla base di Maroun Al ras costringendo i militari Onu a ripararsi nei Bunker a causa della minaccia crescente nel quadro degli scontri tra Israele e Hezbollah. Gli Italiani nel merito partecipano al contingente ONU assieme a Irlanda, Polonia, Armenia e Corea del Sud. Un attacco intenzionale, verso le forze Onu che pagano con 2 feriti sebbene gli stessi abbiano dichiarato di voler rimanere nelle loro posizioni finché l'ONU non deciderà diversamente. Intanto Israele continua ad attaccare altre sedi ONU nel Libano Meridionale sotto il silenzio Internazionale.

venerdì 4 ottobre 2024

Guerra in Ucraina, la nuova economia di guerra

                                                      foto reuters 
La guerra Russia - Ucraina ha dimostrato dopo due anni di essere un grande sacrificio economico per tutta l’Europa che ha dovuto dare spunto a dei cambiamenti caratterizzanti una vera economia di guerra riorganizzando le proprie industrie per garantire la capacità produttiva in maniera tale da sopperire allo sforzo bellico con una accensione di tutta una serie di tasse mascherate da un processo di sacrificio collettivo sui cittadini.

La spesa collegata al supporto della guerra che i paesi occidentali hanno dovuto sostenere oggi si aggira sui 242 miliardi di dollari di 94 miliardi sono stati elargiti dall’Europa. Un vero piano Marshall che il vecchio continente ha dovuto sostenere per supportare la guerra. L’ultima trance da 50 miliardi di dollari è stata data al governo ucraino dalla commissione europea per sopperire ai danni relativi alla produzione di energia elettrica del paese e ai debiti di bilancio dell’Ucraina.

La risoluzione del parlamento europeo in merito al sostegno a Kiev, al punto 5 “invita tutti gli Stati membri ad aumentare i loro finanziamenti per l’Ucraina e ad astenersi dal diminuire i loro contributi”, ribadendo “la ferma convinzione che la Russia debba fornire un risarcimento finanziario per i danni causati in Ucraina”. Naturalmente tutto basato su ipotesi visti i ricorsi in essere sui beni congelati russi.

Bloomberg in merito alle spese folli attualmente in essere ha dichiarato, infatti, che gli aiuti a Kiev sono a rischio perché il G7 non vuole pagare. Tra i motivi il rifiuto di alcuni alleati di aumentare i finanziamenti a Kiev, il governo di Kiev, infatti, prevede un buco di bilancio del 19% del Pil con 35 miliardi di dollari di debiti. Molte le incognite anche sulla parte dell’aumento di bilancio per la spesa militare dei paesi UE.

Ma a mettere in guardia tutti e dare senso ai conti reali è Mario Draghi che ha difeso l'idea del debito comune europeo come mezzo per finanziare le transizioni verde e digitale oltre che la guerra, sostenendo che l'opposizione a tale concetto nega gli obiettivi comuni dell'Europa. E durante il suo discorso al Parlamento Europeo, ha snocciolato alcune cifre preoccupanti che si aggirano sugli 800 miliardi di euro di capitali privati che occorrono per mantenere a galla la barca europea senza farla affondare o porla sotto scacco della finanza di oltre oceano come ammette Black rock.

In casa nostra, intanto, secondo ultime notizie la presidenza del consiglio è a caccia di 5 miliardi di euro in riferimento alla risoluzione europea sul sostegno a Kiev che deve essere dello 0,25 % del Pil nostrano. Una vera illuminazione per la nuova finanziaria che sottobanco aumenta le accise sulla benzina e sul diesel oltre ad altri balzelli legati alla patente di guida e naturalmente bolli e imposte indirette.

Altro settore che il governo ha specificamente puntato è la vendita dei beni italiani di sempre come una quota di poste italiane, monte dei paschi di Siena e l’apertura al più grande fondo finanziario Black Rock per investimenti strategici e di controllo in Italia, i settori di interesse includono l'intelligenza artificiale, le infrastrutture energetiche e i trasporti, con particolare attenzione allo sviluppo di data center e alle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. In pratica una svendita totale di parte della nostra sovranità.

Ma l’economia di Guerra Italiana fatta di tasse dei cittadini impone anche un processo di riarmo con l’acquisto di 25 caccia F-35 che saranno impegnati sul fronte est della UE nell'ambito della NATO contro la Russia. Con quest'ultimo ordine siamo il secondo Paese al mondo dopo gli USA per numero di F-35. In pratica gli americani ci delegano la sicurezza sulla loro prima linea e ci vendono anche gli aerei per andare in guerra al posto loro.

Sempre in tema di guerra e di soldi dei contribuenti. In queste ore l'Italia sta consegnando una nuova batteria missilistica SAMP-T a Zelensky. Costo dell'operazione circa 1 miliardo di euro. Le batterie si sono rese necessarie perché la prima batteria è stata distrutta. Inoltre, dobbiamo aggiungere gli 8 miliardi e 246 milioni di euro che spenderemo per acquistare 132 carri armati Leopard tedeschi.

Tra le note di una economia di guerra collegata ad un programma ben preciso si nota la modifica della legge 185 del 1990 in relazione all’export di armi che dà la delega al governo per ogni eventuale revoca senza informare il parlamento con abrogazione di riferire in parlamento sulle attività delle banche e degli istituti di credito che operano in Italia sull’export di armi.

Infine possiamo dire che sono molte le similitudini che portarono all’inizio della seconda guerra mondiale in termini di riarmo e di economia di guerra, ci chiediamo in merito se nelle alte sfere atlantiste già hanno deciso per l’inizio di una terza guerra mondiale?

giovedì 3 ottobre 2024

I pini di Roma ispirano gli artisti della decima Ragunanza di poesia, narrativa e pittura


I pini di Roma sono sempre stati un simbolo per la Capitale. Lo ricorda anche il poema sinfonico composto nel 1924 da Ottorino Respighi “I pini di Roma”. Proteggere la loro esistenza è fondamentale ed è la missione di Jacopa Stinchelli, attivista che ha fondato il gruppo “Difendiamo i Pini di Roma”, per promuovere iniziative, indagini e sopralluoghi a salvaguardia del patrimonio arboreo della città di Roma.

mercoledì 2 ottobre 2024

Intelligenza artificiale e reti: Cambium lancia la sua custom GPT

Cambium Networks lancia la sua custom GPT, trasformando la comprensione e il processo decisionale della tecnologia di rete.

Milano, 2 Ottobre 2024 - Cambium Networks ha annunciato il lancio di una custom GPT (Generative Pre-Trained Transformer) personalizzata, progettata per assistere partner, distributori e decisori tecnologici nell'interazione e nella comprensione della tecnologia di Cambium Networks. Questo strumento avanzato è stato addestrato su oltre 7.000 pagine di contenuti di Cambium Networks e utilizza le più recenti tecniche di prompt engineering per fornire risposte strettamente allineate alle richieste degli utenti.

La GPT è un portale interattivo che consente agli utenti di "parlare" con la tecnologia di Cambium Networks e di esplorare vari aspetti dei prodotti e delle soluzioni dell'azienda. Pur non essendo destinato alla gestione dei problemi di assistenza sulle reti in funzione, la custom GPT offre spunti e indicazioni che possono migliorare il processo decisionale, semplificare la formazione sui prodotti e supportare le discussioni strategiche.

"Crediamo che questa GPT colmerà il divario tra la nostra tecnologia all'avanguardia e le persone che si affidano ad essa", ha dichiarato Scott Imhoff, SVP Product Management di Cambium Networks. "Fornisce agli utenti un modo intuitivo e interattivo per conoscere i nostri prodotti e le nostre soluzioni, mettendoli in grado di prendere decisioni informate che contribuiscano al loro business".

La custom GPT ha dimostrato una forte comprensione delle soluzioni Cambium Networks, ottenendo un punteggio del 92% nel Cambium Networks Enterprise Sales Certification Exam. Tuttavia, è importante sottoineare che se da un lato questo indica il suo potenziale come valido strumento di vendita in vari scenari aziendali, dall'altro il GPT potrebbe non fornire la guida precisa necessaria per gli scenari tecnici particolari o le certificazioni.

Per rendere questa tecnologia ancora più accessibile, Cambium Networks ha reso disponibile la custom GPT  nel GPT Store. Questo ampliamento consente a tutti gli utenti di ChatGPT di accedere allo strumento, offrendo una maggiore visibilità e utilità a chiunque voglia esplorare in profondità la tecnologia di Cambium Networks.

Cambium Networks rimane impegnata nell'innovazione, con l'obiettivo di fornire soluzioni di connettività affidabili, convenienti e facili da usare che consentano a individui, comunità e aziende di prosperare.


Cambium Networks
Cambium Networks consente ai service provider, alle imprese, alle organizzazioni industriali e alle amministrazioni pubbliche di offrire esperienze digitali eccezionali e connettività ai dispositivi, con la migliore economicità d'uso. La nostra piattaforma ONE Network semplifica la gestione della banda larga cablata e wireless e delle tecnologie edge di rete di Cambium Networks. I nostri clienti possono concentrare le loro risorse sulla gestione del business piuttosto che sulla rete. Offriamo una connettività che, semplicemente, funziona.

Da fuoco nel fuoco a Italodisco: le canzoni italiane più amate dal 2000

'Da fuoco nel fuoco' a 'Italodisco': le canzoni italiane più amate dal 2000

 

Una canzone ha il potere di accompagnare le nostre vite come una colonna sonora che si intreccia a ricordi, persone e momenti significativi. Dal 2000 ad oggi, le preferenze musicali in Italia si sono evolute, riflettendo cambiamenti culturali e sociali. Preply ha deciso di esplorare questo legame profondo, analizzando le canzoni italiane più amate anno per anno dal 2000 fino ad oggi. Lo studio si è spinto oltre, confrontando la popolarità delle canzoni su due delle piattaforme più utilizzate: Spotify e YouTube. Chi ci sarà in testa?

Eros, Giorgia e i The Kolors: il viaggio della musica italiana negli ultimi vent'anni

Nel 2000 il brano più popolare è stata la ballad 'Fuoco nel fuoco' di Eros Ramazzotti , seguita l'anno successivo dall'indimenticabile brano d'esordio di Valeria Rossi, 'Tre parole'. 'Gocce di memoria' di Giorgia ha invece lasciato il segno nel 2003, con uno dei suoi pezzi più iconici. E come non ricordare "I bambini fanno ooh" di Povia, diventata virale durante il Festival di Sanremo del 2005 o la poetica 'A te' del 2008 di Jovanotti.

 

Negli ultimi anni, invece, sembrano riscuotere particolare successo i tormentoni estivi e i featuring. La canzone più amata del 2023 è stata "Italodisco" dei The Kolors, che ha fatto ballare tutta Italia, mentre due anni prima, il featuring tra Blanco e Sfera Ebbasta con 'Mi fai impazzire', certificato sette volte Disco di Platino, ha dominato le classifiche.

Nel 2019 e nel 2020 altre due collaborazioni, entrambe con la spagnola Ana Mena, hanno segnato l'estate: 'Una volta ancora' con Fred De Palma e 'A un passo dalla luna' con Rocco Hunt, brani che hanno dominato le radio con le loro melodie ritmate.

 

Se quindi all'inizio degli anni 2000 le ballad e il pop dominavano le classifiche, negli ultimi anni sembra invece che gli ascoltatori preferiscano sonorità più dinamiche e ritmate come trap, reggaeton, hip hop, pop rap e rock.

Differenze tra streaming e visualizzazioni: chi ha vinto la battaglia musicale su Spotify e YouTube?

Lo studio ha confrontato le canzoni italiane più ascoltate anno per anno su Spotify e YouTube, evidenziando alcune differenze tra le due piattaforme, sebbene molti degli artisti presenti siano gli stessi.

 

Nella classifica di Spotify la canzone con il maggior numero di stream è 'Torna a casa' dei Maneskin con 218 milioni di stream, seguita da 'Mi fai impazzire' di Blanco e Sfera Ebbasta (185 milioni) e da 'Una volta ancora' di Fred De Palma e Ana Mena. Nella classifica di YouTube, invece, si nota un'inversione tra il primo e il terzo posto: 'Una volta ancora' occupa la vetta con 296 milioni di visualizzazioni, mentre Torna a casa' scende in terza posizione con 180 milioni. 

 

Su Spotify il brano meno recente presente nella classifica è "A te" di Jovanotti con 71 mila stream, mentre sul più 'vecchio' YouTube, la classifica include alcune canzoni più datate. Tra queste troviamo due brani di Marco Mengoni, 'Guerriero' (2015) e 'L'essenziale' (2013), 'La notte' (2012) di Arisa e 'La differenza tra me e te' (2011) di Tiziano Ferro.

 

Nonostante qualche eccezione, è evidente che le classifiche relative a Spotify e YouTube sono pressoché dominate da canzoni recenti, sottolineando come queste due piattaforme siano influenzate dai gusti dei più giovani.

 

Se vuoi conoscere la classifica completa delle canzoni italiane più popolari dal 2000 ad oggi e il resto degli artisti della classifica di Spotify e Youtube clicca qui per saperne di più!

 

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Metodologia:

Per realizzare questo studio, è stata esaminata anno per anno la canzone italiana con la posizione più alta nella classifica di Hit Parade Italia, che valuta la posizione massima raggiunta e la durata in classifica. L'anno 2024 è stato solo menzionato ma non inserito nella classifica in quanto ancora in corso. Successivamente, sono state stilate due classifiche basate sui dati di Spotify e YouTube, selezionando le dieci canzoni con il maggior numero di stream e visualizzazioni su ciascuna piattaforma.

 

Riguardo a Preply:

Preply è una piattaforma per l'apprendimento delle lingue online che mette in contatto insegnanti e centinaia di migliaia di studenti in 180 paesi nel mondo. Il suo database contiene più di 40.000 insegnanti che insegnano oltre 50 lingue, supportati da un algoritmo di apprendimento automatico che consiglia i migliori per ciascuno studente. Nata negli Stati Uniti nel 2012 da tre fondatori ucraini, Kirill Bigai, Serge Lukyanov e Dmytro Voloshyn, Preply è cresciuta passando dall'essere un team di 3 persone a una società di oltre 600 dipendenti di 62 nazionalità diverse, con uffici a Barcellona, New York e Kiev.




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www.CorrieredelWeb.it

venerdì 27 settembre 2024

Guerra in Libano, una nuova Gaza

Il nuovo fronte di guerra è stato aperto da Israele, quello con il Libano. Nuovi sacrifici per le popolazioni che dovranno confrontarsi con il drago israeliano che dopo la strage di Gaza hanno preso una posizione di forza iniziando una nuova guerra di espansione territoriale e di controllo dell’area del Medio Oriente attorno ad Israele ed attraverso i confini del Libano.

Tutti i movimenti di guerra Israeliani sono infatti messi prima sotto la lente del Pentagono e dell’amministrazione Biden che rappresenta il cappello guerrafondaio della guerra sia in Ucraina ma anche nella zona attorno ad Israele. Il 19 di settembre 2024 più di 80 attacchi nel sud del libano segnano la nuova linea del fronte di guerra contro gli Hezbollah.

La storia è sempre la stessa difendere preventivamente il territorio israeliano da eventuali nuovi attacchi, ma il fatto che dietro tutto questo ci siano gli Stati Uniti è avvalorato dallo stesso Miller (portavoce degli stati Uniti) che si rifiuta con area molto sufficiente di rispondere alla domanda di un giornalista fatta il 20 settembre sull’attacco terroristico israeliano in cui sono morti due bambini forse qualcuno sapeva?

Il fronte di guerra è stato aperto attraverso una miccia data da una pianificazione dell’intelligence israeliana che ha determinato nella periferia di Beirut, Tiro e Saida il ferimento di 1800 persone attraverso lo scoppio dei cercapersone in possesso dei gruppi militanti di Hezbollah, molti hanno perso le mani, le braccia e sono morte circa 20 persone. Stranezza vuole che questa volta è il terrorismo e di parte israeliana a creare una scintilla utile a minare la sicurezza e la stabilità della regione.

I dispositivi già in possesso dei malcapitati sono stati forniti da un’azienda di Taiwan Gold Apollo ed il modello interessato è l’AR924. L'uomo d’affari il norvegese Rinson Jose, proprietario della società bulgara Norta Global, presumibilmente coinvolta nella fornitura di cercapersone al Libano, è scomparso il giorno della detonazione di massa e tre ufficiali dell'intelligence israeliana, informati dell'operazione iniziata almeno due anni prima dei fatti, hanno confermato al quotidiano della Grande Mela che i dispositivi contenenti una piccola fonte di esplosivo avevano iniziato a essere spediti in Libano nel 2022.

Il dado è tratto e come da programma il 21 settembre sono iniziati gli abbattimenti dei primi droni Israeliani sul Libano nella zona di Hasbaya, nel sud del Libano. La guerra è sancita ed iniziano ad essere sganciate da parte dell’aereonautica israeliana le bombe di grosso calibro in Libano, tra cui la bomba guidata anti-bunker GBU-28. La risposta di Hezbollah non si fa attendere ed iniziano a lanciare un massiccio attacco contro Israele dove rimane sotto il fuoco nemico la più grande base aerea israeliana, Ramat David. Allarme anche a Haifa, Nazareth, Afula e Migdal Hemek.

Iniziano i danni alla popolazione e le migrazioni di guerra; infatti, l’esercito il 23 settembre ha intimato alla popolazione libanese di allontanarsi dalle zone obbiettivo contro gli Hezbollah per attacchi più estesi e precisi contro il sud del Libano. Una serie di pesanti attacchi aerei israeliani hanno colpito diversi villaggi e città nel Libano meridionale.

La nuova Gaza ha iniziato il suo percorso di devastazione con una storia che si ripete, il Ministero della Salute inizia i suoi appelli e chiede agli ospedali di fermare e rinviare gli interventi chirurgici non critici per garantire la cura delle vittime ferite degli attacchi aerei israeliani. I colpi trasversali hanno colpito anche Israele con obbiettivo distruggere le piste di decollo in Israele. Intanto il Pentagono invia subito verso il Medio Oriente soldati per aiutare Israele, perché Israele da solo non può invadere da terra il Libano, vista la resistenza di Hamas.

Il grande buono ebreo ashkenazita Netanyahu annuncia ufficialmente l'avvio della SVO e dice:” Le truppe Israeliane non combattono contro il popolo libanese, ma contro Hezbollah”. Diciamo che la manfrina e la stessa annunciata a Gaza conto Hamas con realtà speculari. Lo stesso viene smentito da Yoav Kisch, ministro Istruzione di Israele che ammette: “Nessuna differenza tra Hezbollah e il Libano. Il Libano sarà annientato e cesserà di esistere”.

Iniziano le prime vittime e tra queste una italiana, Hadi Zaiter, studente dell'Università dell'Aquila morto in Libano, durante i bombardamenti israeliani sulla città di Baalbek. Lo ha riferito lo stesso rettore dell'Università Edoardo Alesse, esprimendo a nome di tutto l'Ateneo "sentimenti di sgomento e di profondo cordoglio per la tragica scomparsa".

La popolazione civile è stata completamente terrorizzata dal bombardamento indiscriminato contro il Libano. Circa 30.000 sfollati hanno attraversato il confine con la Siria e tante storie si intrecciano come quella di Zahra (fonte al Jazeera) che si trova tra Nabatieh e Bin Jbeil nel Libano meridionale che è dovuta scappare verso Layaki nella periferia di Beirut ma ora deve di nuovo scappare perché un messaggio da un numero sconosciuto diceva di andarsene. Sono stati inviati circa 80.000 messaggi a tutta la popolazione per terrorizzarla. Sono 102.000 le persone intrappolate nei rifugi ed i morti sono 585 e 1645 feriti secondo il ministero della Salute libanese.

La diplomazia internazionale chiede il cessate il fuoco per 21 giorni tra questi la Francia, il Canada, l'Australia, il Giappone, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita ma Israele tira dritto, la seconda Gaza è iniziata.

sabato 21 settembre 2024

La Maternità e gli infanticidi in una società che cambia

Persone tranquille che vivono in una società libera, caratterizzata da mille opportunità sociali che favoriscono incontri e storie clandestine da dove possono nascere piccoli esseri frutto però di un conflitto interno nella donna scaturito da un processo di protezione cerebrale primitiva che riesce duplicare la propria coscienza dimezzandola in due figure che rappresentano il bene ed il male che si alternano secondo le occasioni in una bipolarità comportamentale attiva nel vissuto.

Sono due persone che vivono la propria vita con atteggiamenti razionali e in taluni casi fanno parte di una società giovanile che si diverte, socializzante ed anche creativa. Ma dietro di loro il Joker mentale, la rabbia, fatta di determinazione in atteggiamenti simili a quelli di un’assassina che uccide senza colpo ferire e con freddezza la propria prole, per poi dimenticare e vivere tranquillamente la propria vita, nessun rimorso anemico e determinato a continuare il percorso come se non fosse successo nulla.

L’ultimo dei casi quello del settembre 2024 a Parma dove una studentessa di 22 anni sembra avere partorito i suoi due piccoli in casa e poi averli seppelliti in giardino. Tutto fatto in casa e da sola con una conoscenza presa dalla rete su come fare per indurre il parto e poi l’epilogo. Ultimo dei due infanticidi il 07 agosto proprio all’interno della sua casa di Traversetolo che dopo essere stato partorito tagliato il cordone ombelicale venne seppellito in giardino, e solo per una causale segnalazione di un vicino viene dato l’allarme, ma la ragazza era già partita per New York con la famiglia.

Molti i casi d’infanticidio che caratterizzano il sesso femminile ed in maggioranza interessano bambini dai 0 ai 5 anni mentre per gli uomini si innalza l’età fino ai 12 anni con percentuali che vanno dal 57,5% per le donne e al 42,5% per gli uomini. In venti anni sono stati circa 535 i casi di figlicidio

Occorre in questi casi analizzare la nostra società che nella sua continua evoluzione e vede la maternità come una condizione organizzata e non frutto di un processo naturale. La stessa, infatti, può essere oggi considerata un ostacolo ad un futuro fatto di performance e di traguardi lavorativi. Condizione che pone la mente Joker come risolutrice in una considerazione giusta che si trasferisce in un atto omicida perché questo rappresenta la cosa giusta e liberatoria di un imprevisto sociale demonizzante e collegato alla maternità.

Diventare madre porta dietro angosce e principalmente paure che sfogano in rabbia che diventa predominate e violenta con manifestazioni estreme ma normali per un cervello primitivo privo di azioni normalizzanti in cui intervengono l’amigdala maggiormente interessata alle risposte di rabbia, paura e ansia. Molti i mediatori chimici che intervengono in questi casi quali l’acetilcolina, l’acido gamma - amino butirrico e la serotonina.

Una chimica che interviene sulla condizione materna che vive il senso di solitudine dato dalla depressione post partum in cui la vergogna sovrasta l’aspetto emotivo e amorevole verso il bimbo. Tutto naturalmente avviene in un processo complicato collegato con la maternità vista molte volte come strumento di pressione sociale ed emarginante. In questi casi molto importante l’ambito familiare e quello del Partner che non debbono lasciare sola la partoriente creando un ambiente di sicurezza e accogliente a prescindere da ogni situazione al di fuori di idee comuni di questa società.

Ci possiamo a questo punto chiedere se è proprio la nostra società la causa dei tanti infanticidi che sono avvenuti e quali protezioni vengono date alla Maternità sicura e accogliente. Una società che cambia cerca sempre di valutare la condizione di aiuto verso una donna che molte volte si sente sola ad affrontare un ostacolo insormontabile in una complessa interazione con la paura e la rabbia e l’io assassino.

giovedì 19 settembre 2024

Boom medicina estetica. Opening a Padova di Touch Rigenera Clinic con ospite Martina Stella

E' stato inaugurato a Padova Touch Rigenera Clinic, il nuovo Place to be dedicato al Benessere, Bellezza e Salute della persona.



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CASTELLABATE - TRE ANNI FA MORIVA IL GIOVANE TOMMASO GORGA .

CASTELLABATE- La comunità ricorda a tre anni dalla prematura scomparsa il giovane Tommaso Gorga . Questa sera giovedì 19 settembre alle ore 18 nella chiesa di Ogliastro Marina sarà celebrata una santa messa. 


L’allora 15enne Tommy, come tutti lo conoscevano, perse la vita a causa del grande ritardo dei soccorsi in seguito ad un incidente stradale che lo aveva coinvolto. Da quel tragico evento, è nata un’associazione che porta il suo nome, “Tommy125”  dedicata  alla salute pubblica e alla promozione di iniziative legate all’assistenza. 


Marco Nicoletti 

@castellabatelive24 / Pagina Facebook 

mercoledì 18 settembre 2024

GIOCO PUBBLICO: FORUM ACADI 2024, “IL SETTORE VALE 12 MILIARDI GETTITO E CHIEDE UNANIMEMENTE IL RIORDINO URGENTE”

GIOCO PUBBLICO: FORUM ACADI 2024, "IL SETTORE VALE 12 MILIARDI GETTITO E CHIEDE UNANIMEMENTE IL RIORDINO URGENTE"

Al Forum Acadi 2024, tenutosi a Roma alla presenza di importanti rappresentanti delle Istituzioni e del settore, è stato presentato il Bilancio di Sostenibilità 2023 del Comparto del Gioco Pubblico, nel quale è stata evidenziata la crescita del settore e la necessità di una gestione regolamentata e responsabile.

Nel Bilancio sono stati evidenziati alcuni dati e concetti fondamentali: tra il 2019 e il 2023, il settore del gioco pubblico ha visto un notevole aumento della raccolta, da 1 10 miliardi di euro a 147,5 miliardi di euro, e delle somme nette spese dai giocatori, da 18 miliardi a 20,9 miliardi di euro. Questo incremento è stato sostenuto dalla lotta al gioco illegale e dal consolidamento del gioco regolamentato. Il gettito fiscale del comparto è passato da 10 miliardi di euro nel 2019 a 12 miliardi di euro nel 2023, rafforzando il ruolo del settore come uno dei principali contributori alle entrate dello Stato.

Il settore supporta circa 150.000 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno (FTE), mantenendo una stabilità occupazionale. La rete di distribuzione fisica comprende oltre 85.000 punti vendita, tra cui più di 10.000 punti specializzati come sale scommesse e bingo. Circa il 90% del gettito erariale è generato dalla rete fisica. Il gioco a distanza continua a crescere, gestito da oltre 80 concessionari con 449 siti e app dedicate.

Tra il 2018 e il 2023, la spesa degli utenti è salita da 18,9 a 20,9 miliardi di euro, ma i dati indicano un calo della spesa per Apparecchi AWP e VL T, da 10,3 a 8,5 miliardi, e l'importanza della rete generalista nel presidiare la legalità su gran parte del territorio italiano.

Il comparto garantisce la legalità e la protezione dei giocatori rispetto alla minaccia del gioco illegale. Il settore è impegnato nella promozione del gioco responsabile e nella prevenzione del gioco d'azzardo patologico, con misure come la tutela dei minori e il contrasto alle attività illecite.

Le aziende aderiscono a standard di qualità e sicurezza anche attraverso le certificazioni ISO. Il comparto del territorio affronta sfide legate alla regolamentazione territoriale,
come le limitazioni imposte dai distanziometri o dai regolamenti orari, che impediscono di svolgere le gare e che potrebbero compromettere la sostenibilità delle attività. È atteso un riordino normativo che armonizzi e renda sostenibili le regolamentazioni locali, e la tassazione dei diversi giochi per garantire una gestione equilibrata tra responsabilità, legalità, fiscalità e occupazione e che tenga conto dell'importanza strategica della distribuzione territoriale e della rete generalista. Il Forum ha sottolineato l'importanza di un approccio regolamentato e sostenibile per garantire che il gioco pubblico continui a operare in modo sicuro, trasparente e con benefici per l'economia e la società italiana.

Al Forum Acadi 2024, Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE Confcommercio, ha evidenziato la necessità di un riordino del mercato dei giochi pubblici per garantire la tutela dei consumatori attraverso il gioco regolamentato, contrastando l'illegalità e le infiltrazioni criminali. Ha criticato la "questione territoriale" sulle restrizioni degli apparecchi da gioco, che ha portato alla chiusura di molte attività, soprattutto in regioni come Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna, riducendo di 35.000 i punti vendita dal 2017. Stoppani ha chiesto di estendere il "Registro di autoesclusione" ai punti vendita per prevenire il gioco compulsivo e di identificare chiaramente i punti autorizzati, simili ai rivenditori di generi di monopolio. Ha proposto un Patto con le autorità locali per migliorare la protezione dei consumatori e ha suggerito di utilizzare la Consulta Permanente dei Giochi Pubblici per sviluppare strategie contro il gioco patologico.

Al Forum Acadi 2024, Geronimo Cardia, Presidente di ACADI Confcommercio, ha illustrato l'importanza del Bilancio di Sostenibilità 2023 del Comparto del Gioco Pubblico, che evidenzia un contributo economico significativo con un valore aggiunto di 1 1,8 miliardi di euro e un gettito erariale di 12 miliardi di euro, sostenendo 150.000 posti di lavoro. Ha sottolineato la necessità di un riordino normativo per superare le limitazioni locali che penalizzano l'offerta regolamentata, auspicando un'armonizzazione fiscale per evitare aumenti di tassazione che potrebbero compromettere la sostenibilità del comparto.

Emilio Zamparelli, Presidente, STS-FIT Confcommercio, ha parlato del fatto che in passato la tutela del giocatore e del sistema in generale è passata attraverso l'affidamento del gioco a reti qualificate e professionali. Ha precisato come oggi il legislatore abbia il delicato compito di ridisegnare l'assetto del gioco pubblico nel nostro Paese, e risulta fondamentale seguire la stessa linea guida, garantendo il buon funzionamento del sistema, tra trasparenza, legalità, entrate erariali e salute dei cittadini. Zamparelli si è augurato che il riordino porti finalmente chiarezza e regole certe, e rappresenti la fine di quelle polemiche, a volte pretestuose e troppo ideologiche, che
nell'ultimo decennio hanno infangato l'intero settore.

Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP-FIPE (Confcommercio), ha sottolineato l'urgenza di un riordino normativo e fiscale per il gioco pubblico, evidenziando come le normative locali espulsive e le limitazioni orarie penalizzino le sale specializzate, compromettendo investimenti e occupazione. Ha ribadito la necessità di un quadro stabile per permettere investimenti in innovazione tecnologica, come i controlli di accesso e il Registro di autoesclusione, fondamentali per la prevenzione del gioco compulsivo e la protezione dei soggetti vulnerabili. Cangianelli ha anche richiesto un riequilibrio fiscale per il comparto degli apparecchi da gioco, che ha visto un calo del 18% nella spesa dei giocatori tra il 2019 e il 2023 a causa di un payout non più attraente.


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martedì 17 settembre 2024

Energia, Alleanza Fotovoltaico: “Evitare incertezze nel riordino rinnovabili. Necessario chiarire portata retroattiva norme su progetti presentati”

Energia, Alleanza Fotovoltaico: "Evitare incertezze nel riordino rinnovabili. Necessario chiarire portata retroattiva norme su progetti presentati"

"Il Testo Unico Autorizzazioni disciplina i procedimenti autorizzativi distinguendo tra "interventi di nuova autorizzazione" ed "interventi su impianti esistenti". Tuttavia, non viene specificato quale sia il regime autorizzativo applicabile alle modifiche eseguite sui progetti già in possesso dei titoli abilitativi ma non ancora realizzati. Sarebbe opportuno chiarire questo aspetto con una clausola di portata generale, per evitare sin da subito incertezze normative". Lo ha detto il portavoce dell'Alleanza per il fotovoltaico in Italia, Alessandro Ceschiat, intervenendo in audizione nella Commissione Ambiente ed Energia del Senato sull'AG 187 sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

"Nonostante la delega legislativa fosse orientata a semplificare i regimi autorizzativi vigenti, il Testo ha aggravato le procedure relative agli interventi sugli impianti esistenti, stabilendo che la potenza complessiva risultante dai lavori non può mai superare le soglie di potenza previste per ciascuna tipologia di impianto oggetto di intervento. Riteniamo, al contrario, che la mera modifica della potenza degli impianti debba sempre essere considerata neutrale ai fini dell'individuazione del regime autorizzativo applicabile" ha aggiunto Ceschiat. "Auspichiamo che il dialogo con le istituzioni e il legislatore possa continuare ad essere produttivo al fine di mettere a disposizione l'esperienza maturata dagli operatori nell'ambito del processo legislativo in materia".

"È necessario chiarire la portata retroattiva delle nuove norme e, in particolare, stabilire espressamente se le modifiche introdotte nel Testo Unico Autorizzazioni si applicheranno solo ai progetti presentati successivamente all'entrata in vigore della legge o se saranno applicabili anche agli iter autorizzativi pendenti. Si auspica che il predetto chiarimento interpretativo intervenga anche sugli eventuali conflitti di competenza tra amministrazioni qualora, a seguito delle modifiche apportate dal Testo, l'iter pendente debba proseguire presso un'amministrazione diversa da quella che era titolare del procedimento autorizzativo ai sensi della normativa previgente. Infine, con riferimento alle procedure autorizzative che riguardano elettrolizzatori e impianti di accumulo, andrebbero dettagliate le soglie fissate specificando anche se quelle soglie siano riferite ad impianti stand alone o ad impianti combinati oppure ad entrambe le tipologie" ha spiegato il portavoce dell'Alleanza per il fotovoltaico in Italia.



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sabato 14 settembre 2024

Guerra Russia - Ucraina: Missili a Lungo raggio un’autorizzazione pericolosa per l’allargamento della guerra in Europa.

Le parti in gioco nel conflitto cercano di impegnarsi al massimo per evitare che la Russia vinca il conflitto. Una situazione molto esplosiva che certamente parte dai partner nato Britannici, Francesi e Tedeschi ma sembra che stia influenzando anche gli Stati Uniti.

L’ultimo dibattito TV tra i due contendenti alla Casa Bianca alle elezioni del 05 novembre 2024 ha posto chiarezza sulle posizioni USA dei Democratici: La stessa Kamala Harris ha detto chiaramente: “Non permetteremo mai che Putin si vada a sedere a Kiev”, una road map di continuità netta di Guerra con l’amministrazione Biden.

Un contrappeso importante per il maggior azionista della Nato che ha scelto la guerra come atto dovuto per la campagna elettorale delle presidenziali americane. Dall’altro lato il perdente Trump perdente dell’incontro di martedì a Philadelphia ha le idee chiare sulla guerra e dice: “che se lui fosse stato presidente la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina”. Un concetto chiaro che non allarma le politiche di Guerra di alcuni paesi Europei ha adottato.

Una questione chiave è l’autorizzazione a Kiev ad utilizzare i missili Atacms per colpire in profondità sul territorio russo. Lo sostiene il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui la risposta di Mosca sarà “appropriata”. A buttare acqua sul fuoco la visita di Blinken e del ministro degli esteri britannico a Kiev.

Gli Usa sono disposti a colpire in territorio russo? L’Ucraina, infatti, ha già fornito agli Stati Uniti un elenco di obiettivi in ​​Russia che vuole colpire con i missili ATACMS" (vedi mappa), ma gli Stati Uniti si sono rifiutati ammettendo che ha pochi di questi missili da fornire e quelli già forniti all’ucraina sono finiti l’ultimo è stato abbattuto a Sebastopoli. La soluzione arriva dalle armi europee ed in special modo del Regno Unito e della Francia.

Secondo quanto si legge nella testata Times gli americani non intendono permettere a Kiev di utilizzare i missili americani ATACMS per attacchi in profondità sul territorio russo, temendo un ulteriore escalation e la reazione russa con armi atomiche favorendo però l’uso dei razzi inglesi Storm Shadow (560 Km) e i Francesi Scalp.

Le dichiarazioni del segretario per gli affari esteri della Gran Bretagna David Lemmy sono preoccupanti in merito in quanto vuole convincere gli Americani a fornire le armi di cui ha bisogno per “vincere” all’Ucraina senza considerare la risposta Russa. Il rappresentante permanente Russo all’ONU ha detto chiaramente che la Nato vuole iniziare una "Guerra diretta con la Russia" se daranno con il via libera all'uso di armi a lungo raggio a Kiev. In Russia già si parla di guerra con la Nato e di utilizzare armi nucleari per la difesa del territorio.

La Russia, infatti, inizierà i test nucleari per la prima volta dal 1990 in risposta al permesso all’ Ucraina di utilizzare missili occidentali a lungo raggio per colpire il territorio russo, (fonte Reuters). La pubblicazione afferma che la Russia potrebbe far esplodere un’arma nucleare tattica “da qualche parte nell’est del paese”, per dimostrare cosa si intende con la frase “prima o poi ricorreremo alle armi nucleari”.

Un conflitto a cadenza nucleare è una decisione difficile ma la testardaggine di una ipotetica vittoria sulla Russia potrà portare ad una distruzione del vecchio continente per colpa di chi? Credo che non possiamo permetterci tutto questo per la nostra esistenza come stato Italiano e non possiamo cadere nel tranello di una guerra che non è la nostra.

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