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mercoledì 28 ottobre 2020

Fsi-Usae, Fp Cgil, Nursing Up e Uil Fpl replicano a muso duro alle decisioni assunte dall’Asp Messina unitamente a Cisl Fp e Fials di sovvertire in un accordo le decisioni già assunte per le selezioni Peo 2018/2019

Assoluta mancanza di rispetto delle regole che disciplinano le relazioni sindacali, dichiarano i dirigenti sindacali della Fsi-Usae, della Fp Cgil, del Nursing Up e della Uil Fpl, arrivando addirittura alla definizione di un accordo farlocco durante una procedura di raffreddamento innanzi al Prefetto di Messina.

Ad affermarlo Mauro Bonina, Rosaria Privitera e Gaetano Salvo dirigenti sindacali della Fsi-Usae, Francesco Fucile, Segretario Generale e Antonio Trino Segretario Provinciale della Fp Cgil, Pippo Calapai, Segretario Generale della Uil Fpl e Biagio Proto Referente provinciale del Nursing Up, anche a seguito di un comunicato stampa della Cisl Fp riguardo un presunto accordo sulle progressioni economiche all’Asp di Messina.

Siamo di fronte ad un paradosso, continuano i sindacalisti della 4 sigle, dove il tentativo di mistificare la verità è palese, come pure l’asse collaborativo fra la direzione strategica e la Cisl Fp (con l’aiuto della Fials precedentemente astenutasi) organizzazione sindacale che “sente l’esigenza”, addirittura, di scrivere al Prefetto a difesa del management dell’Asp di Messina”, disconoscendo le più elementari regole degli accordi sui servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione oltre l’assoluta mancanza di rispetto delle normative contrattuali vigenti.

L’accordo tra le parti, ai sensi dell’art.81 del CCNL 2016/18 sul Fondo premialità e fasce, assolutamente valido sotto ogni aspetto, dichiarano i dirigenti sindacali, era stato raggiunto e sottoscritto il 4 agosto 2020, con la condivisione della direzione strategica che ha posto ai voti una proposta di parte sindacale passata a maggioranza delle Organizzazioni Sindacali, contraria la Cisl e astenuta la Fials. Nessuna presunta riserva era stata palesata dal management, perché se così fosse stato, per normativa contrattuale avrebbe dovuto sospendere la riunione, avendo a disposizione ben 30 giorni per addivenire ad un accordo, e rinviarla dopo aver approfondito eventuali dubbi e/o riserve. La proposta contenuta nell’accordo del a Agosto, dichiarano Bonina, Privitera, Salvo, Fucile, Trino, Calapai e Proto riusciva ad allargare la platea degli aventi diritto alla selezione, per dare la possibilità a più lavoratori di prendere la Peo. Nessuno dei dirigenti sindacali territoriali firmatari dell’accordo del 4 agosto è dipendente dell’Asp Messina e potrebbe fruire di benefici personali, a differenza dei rappresentanti di Cisl Fp e Fials che sono dipendenti dell’Asp di Messina”.

“I tavoli di negoziazione servono a trovare accordi per i lavoratori, nel rispetto del Ccnl, -dichiarano i rappresentanti sindacali – e il Ccnl prevede quale requisito minimo la permanenza nella fascia di 24 mesi, per cui è assolutamente legittimo e frequente proporre una deroga migliorativa elevando a 36 mesi senza modificare i criteri di attribuzione del regolamento approvato”.

“Il Management ha commesso una grave violazione delle norme vigenti – continuano nella nota – in quanto in fase di raffreddamento del conflitto, regolarmente richiesto al Prefetto di Messina, non poteva assumere alcuna decisione ed è proprio ciò che rende nullo il presunto nuovo accordo recentemente sottoscritto con una minoranza sindacale”.

“Stiamo procedendo a denunciare per comportamento antisindacale il direttore generale La Paglia dell’Asp Messina – concludono Bonina, Privitera, Salvo, Fucile, Trino, Calapi e Proto – perché è inammissibile il comportamento dell’azienda che ha disconosciuto l’accordo del 4 agosto 2020, sottoscrivendone un altro con una minoranza sindacale in piena procura di raffreddamento del conflitto e soprattutto a salvaguardia dei lavoratori dell’Asp di Messina che da agosto attendono inutilmente il riconoscimento di un proprio diritto. Altro che celerità!”.
 
                                                                                                                                       MCV 

martedì 20 ottobre 2020

Analog Devices annuncia un ADC Alias-Free

Analog Devices annuncia un ADC Alias-Free
 con maggiori funzionalità, prestazioni e facilità d'uso


Analog Devices introduce il convertitore analogico-digitale (ADC) alias-free AD7134 che semplifica notevolmente la progettazione del front-end e accelera il time-to-market per applicazioni di precisione DC-350kHz. La tradizionale progettazione della catena del segnale per l'acquisizione di precisione di dati è un'attività che richiede molto tempo, poiché i progettisti devono bilanciare i requisiti dei filtri anti-alias, le tolleranze dei componenti passivi, gli errori di fase e di guadagno, nonché i requisiti dei convertitori ADC ad alta velocità. 

L'AD7134 introduce una nuova architettura per gli ADC di precisione che cambia radicalmente il processo di progettazione. Il nuovo dispositivo elimina la necessità di un filtro anti-alias e il suo input resistivo semplifica notevolmente il pilotaggio dell'ADC.

L'AD7134 è un ADC a quattro canali, a 24 bit di precisione, con velocità di trasmissione dati scalabile da 10SPS a 1,5MSPS. L'anti-alias intrinseco fino a 102 dB elimina la necessità di un filtro anti-alias esterno, richiedendo così 60 componenti passivi e cinque componenti attivi in meno. Inoltre, è possibile risparmiare il 70% di area della scheda, rispetto ad una tipica implementazione alternativa. Il sample rate converter asincrono semplifica la sincronizzazione multi dispositivo e permette all'utente di ottenere con facilità un sistema di campionamento coerente, semplificando i requisiti di isolamento.

Caratteristiche AD7134:
  • Alias-Free: reiezione antialias intrinseca fino a 102.5dB, tipica
  • THD: -120dB tipico (ideale per misure in AC, misure di vibrazioni o acustiche)
  • 108dB di range dinamico (per ODR = 374kSPS)
  • Opzioni di filtro digitale a fase lineare multipla (SINC6 per bassa latenza, FIR per uniformità passabanda)
  • Deriva dell'errore di offset tipico: 0,7uV/°C
  • Deriva del guadagno tipico: 2ppm/°C

venerdì 16 ottobre 2020

IN CAMPANIA ANCORA RECORD DI TAMPONI POSITIVI . SONO 1261

ANSA -  Covid, aumentano ancora i nuovi casi in Campania: 1.261 in 24 ore . 

Coronavirus bollettino 16 ottobre 2020 Campania
"Il numero di asintomatici è maggiore rispetto a prima, ma con l'inverno e con gli anziani a rischio potrebbe tornare critica la situazione. Meglio prendere ora decisioni forti.  E' ragionevole prendere oggi decisioni difficili. La Campania è la più esposta, siamo la regione con la maggiore densità d'Italia, difficoltà di distanziamento, maggiore congestione urbana. Per quello prendiamo decisioni più rigorose degli altri. Area metropolitana di Napoli zona più pericolosa d'Italia per la densità. La cosa più importante è salvare la vita delle persone", ha spiegato De Luca nella diretta Facebook puntando l'indice anche sui "soli" 487 decessi in Campania rispetto alle altre regioni.

Potrebbe interessarti: https://www.napolitoday.it/cronaca/coronavirus-campania-positivi-morti-16-ottobre.html?fbclid=IwAR22lafN5Vada3AWz_cXIwK5wLEquxFMKtuErEuQ1zjtFGZoUnvKmkORVvs

giovedì 15 ottobre 2020

CAMPANIA - DE LUCA CHIUDE LE SCUOLE . VIETATE FESTE CIVILI E RELIGIOSE

 Napoli - Non c’è tempo da perdere per il governatore della Campania Vincenzo De Luca.  A breve sarà firmato una nuova ordinanza urgente studiata per contrastare il forte aumento di contagi da Covid-19 . Ecco di seguito alcune anticipazioni . 

🔴 CAMPANIA: DA DOMANI SCUOLE CHIUSE. DE LUCA VIETA OGNI TIPO DI CERIMONIA


Aumento di contagi in Campania e Vincenzo De Luca tra poco è pronto a firmare un'ordinanza. Queste le anticipazioni delle misure adottate:


🏫 Per il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico, nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre.


📚 Sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno.


🥳 Sono vietate le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente.


🤹🏻‍♀️ Sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi.


🧑🏼‍💻 E’ fatta raccomandazione agli Enti e Uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza.


🍕 A tutti gli esercizi di ristorazione è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21. Resta consentito il delivery senza limiti di orario. 


Tali misure si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa.

CAMPANIA - CORONAVIRUS. RECORD DI CONTAGI , SONO 1127 .

 


Boom di contagi oggi 15 Ottobre 2020 in Campania, il governatore De Luca prepara nuova ordinanza restrittiva . 


È questa la notizia del giorno scaturita dalla lettura del  bollettino regionale in Campania, anche se a fronte di oltre 13.700 tamponi.  Sono invece nove i deceduti.

De Luca, dopo aver constatato il superamento del temuto differenziale di 800 tra nuovi positivi e guariti, sta preparando una nuova ordinanza (dovrebbero escludersi lockdown al momento), come si apprende da fonti regionali, riguardante limitazioni in materia di trasporti e vita sociale “ 


È la Campania dunque la seconda regione, dopo la Lombardia, a registrare il dato peggiore rispetto al numero di contagi da Covid-19 nel  giorno che segna il record assoluto di nuovi casi a livello nazionale (+8.804 in 24 ore), la regione guidata da Vincenzo De Luca sfonda così il tetto dei mille contagi che per il suo presidente rappresenta la soglia massima oltre la quale sono necessari provvedimenti urgenti di restrizioni e chiusure. 

Oggi quel numero è stato abbondantemente superato, con 1.127 nuove infezioni. Situazione grave e allarmante sul fronte delle strutture ospedaliere. I reparti in tutta la Regione risultano seriamente affaticati: al momento sono occupati 762 posti letto di degenza su un totale di 820. Per quanto riguarda invece le terapie intensive, ci sono 66 pazienti ricoverati su un totale di 110 posti letto.


Marco Nicoletti 

giovedì 8 ottobre 2020

GPI: RICAVI +6,1% EBITDA +8,7% NEL 1H 2020. IL GRUPPO CRESCE IN UN SEMESTRE CARATTERIZZATO DA COVID-19


GPI: RICAVI +6,1%   EBITDA +8,7% NEL 1H 2020

IL GRUPPO CRESCE IN UN SEMESTRE CARATTERIZZATO DA COVID-19

 

  • Ricavi: 117,2 mln Euro, +6,1% (1H 2019: 110,5 mln Euro)

o    Ricavi ASA Software: 41,5 mln Euro, + 2,1% (1H 2019: 40,7 mln Euro)

o    Ricavi ASA Care: 61,0 mln Euro, +5,9% (1H 2019: 57,6 mln Euro)

o    Ricavi Altre ASA: 14,7 mln Euro, +20,1% (1H 2019: 12,2 mln Euro)

  • EBITDA: 10,5 mln Euro (1H 2019: 9,6 mln Euro)

  • Posizione Finanziaria Netta: 90,9 mln Euro (FY 2019: 82,8 mln Euro)

 

OUTLOOK 2020:
INCREMENTO RICAVI > 6% (FY2020/FY2019)
INCREMENTO EBITDA > 8,5% (FY2020/FY2019)

 

Trento, 30 settembre 2020

 

Il Consiglio di Amministrazione di GPI (GPI:IM) ha approvato in data odierna la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020, redatta secondo i principi contabili IAS/IFRS.

 

Fausto Manzana, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Gpi: "Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo semestre, che registrano un incremento sia dei Ricavi che dell'EBITDA. È un risultato che testimonia le capacità di resilienza del nostro Gruppo in uno straordinario periodo di emergenza sanitaria. Gpi ha operato in continuità e con diligenza riorganizzando le proprie attività per garantire la massima sicurezza di collaboratori, clienti e fornitori. Il nostro impegno ci ha consentito di supportare il sistema sanitario nazionale senza sosta. I servizi e le soluzioni tecnologiche che abbiamo messo a disposizione hanno contribuito a contrastare la diffusione del Covid-19 e hanno aiutato le strutture sanitarie pubbliche e private a garantire l'erogazione dei servizi di prevenzione, diagnosi e cura della popolazione. Questa pandemia ha dimostrato in concreto quanto il nostro lavoro sia vicino alla salute delle persone e quale contributo possiamo dare alla sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali. Il nostro percorso di sviluppo proseguirà con questa consapevolezza".

 

Matteo Santoro, Direttore generale del Gruppo Gpi: "La recente emergenza sanitaria ha reso ancora più urgente l'integrazione dei servizi e delle tecnologie per supportare i nuovi modelli di cura che il Sistema Sanitario Italiano deve adottare per rimanere in equilibrio a fronte dei cambiamenti in essere. La sfida per la sostenibilità, che riguarda il Mondo e non solo l'Italia, richiede l'adozione di obiettivi strategici che tengano conto degli snodi più critici: il veloce invecchiamento della popolazione e la carenza di medici, per esempio, mettono a rischio la capacità di gestione delle cronicità. È necessario tenerne conto. Gpi lavora per vincerla questa sfida e lo fa stando a fianco dei provider di servizi per la sanità e il sociale, integrando soluzioni software, tecnologie e servizi. Durante l'emergenza Covid-19 è questo che abbiamo fatto, mettendo in campo software per gestire l'impiego massivo del tampone naso-faringeo, tecnologia per guidare e tracciare i pazienti contagiati all'interno delle strutture sanitarie, sistemi per disciplinare gli accessi alle più svariate strutture evitando assembramenti. La nostra proposta di telemedicina, sintesi ottimale della nostra visione, si è rivelata un modello vincente: un vero e proprio ecosistema di tecnologie e servizi per monitorare e curare i pazienti al proprio domicilio in modo da ridurre i costi, aumentare la sicurezza e migliorare la qualità delle cure e della vita delle persone".           

 

Nel primo semestre 2020 si è registrato un incremento delle richieste di nuovi servizi (ad es. la telemedicina e le relative soluzioni organizzative per la gestione del paziente da remoto) e di soluzioni software per la gestione delle emergenze. Al contempo, la sospensione temporanea di nuove prenotazioni delle prestazioni durante le prime fasi dell'emergenza da parte di alcune ASL coinvolte in maggior misura dal Covid, ha provocato da un lato il calo delle prenotazioni, dall'altro l'aumento delle attività per gestire disdette e nuove prenotazioni. Complessivamente i volumi di attività sono però cresciuti e il bilancio netto è positivo.          
Lato software si è registrato lo slittamento di alcune attività che si ritiene saranno in buona parte recuperate nella seconda parte dell'anno.

Nella fase di lockdown, per far fronte ai rallentamenti di cui sopra, il Gruppo ha fatto ricorso alla Cassa Integrazione Covid. L'utilizzo della Cassa è stato di 14 settimane nel periodo dal 23 marzo al 31 luglio, per una media dell'11,7% del monte ore complessivo.

 

 

PRINCIPALI RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2020

 

Ricavi

I Ricavi ammontano a 117,2 mln Euro: l'incremento del 6,1% rispetto a 110,5 mln Euro del primo semestre 2019 risulta particolarmente significativo in quanto avvenuto in piena emergenza Covid-19 e, in buona misura, attribuibile alla crescita organica.   

Ricavi per Area Strategica di Affari (ASA)

La performance dei ricavi del primo semestre 2020 è attribuibile principalmente alla crescita organica dell'ASA Care che registra ricavi pari a 61,0 mln Euro, +5,9% rispetto ai 57,6 mln Euro del primo semestre 2019. Tale sviluppo è riconducibile, in gran parte, all'entrata a pieno regime della commessa della Regione Lazio, all'aggiudicazione di nuove commesse relative ai Sistemi di Telemedicina e, in generale, ai nuovi servizi legati alla gestione dell'emergenza Covid-19, che hanno compensato positivamente la riduzione delle attività di prenotazione delle prestazioni sanitarie avvenuta durante il periodo di lockdown.

 

L'ASA Software, area che maggiormente impiega i driver tecnologici (Big Data Analytics, Machine Learning, Cloud Technology) per integrare soluzioni innovative che interessano tutte le ASA del Gruppo, registra ricavi pari a 41,5 mln Euro, +2,1% rispetto a 40,7 mln Euro del primo semestre 2019, grazie a un significativo contributo di crescita per linee esterne.

 

Le Altre ASA registrano ricavi pari a 14,7 mln Euro, + 20,1% rispetto a 12,2 mln Euro del primo semestre 2019.

Le ASA Software e Care rappresentano complessivamente l'87,5% dei ricavi del primo semestre 2020 (89,0% nel primo semestre 2019).

 

in migliaia di euro

ASA Software

ASA Care

Altre ASA

 

1H2020

1H2019

1H2020

1H2019

1H2020

1H2019

Ricavi ed altri proventi

41.547

40.678

60.990

57.580

14.665

12.212

1H2020/1H2019

2,1%

5,9%

20,1%

 

 

Ricavi per area geografica

Dal punto di vista della segmentazione geografica, si rileva principalmente un incremento dei ricavi in Italia. L'incidenza dei ricavi all'estero è pari al 6,6%, concentrati prevalentemente nelle aree DACH (Austria, Germania e Svizzera), Spagna, Stati Uniti e Polonia.

 

In migliaia di Euro

30 giugno 2020

30 giugno 2019

Italia

109.450

102.733

Estero

7.752

7.737

Totale

117.202

110.470

 

Margine Operativo Lordo (EBITDA)

La marginalità operativa lorda si attesta a 10,5 mln Euro (9,6 mln Euro nel primo semestre 2019).

I livelli di redditività del primo semestre, come storicamente dimostrato e verificabile, scontano un effetto di stagionalità che comprime ricavi e marginalità del primo semestre delle principali ASA rispetto alla performance annua.

 

In termini percentuali, scorporando gli effetti dovuti ai ricavi riconducibili ai raggruppamenti temporanei d'impresa, il primo semestre 2020 esprime un EBITDA % su ricavi adjusted pari al 9,7% (in linea con il 9,7% del primo semestre 2019).

 

Margine Operativo Netto (EBIT)

Il reddito operativo netto si attesta a 0,9 mln Euro (1,8 mln Euro nel primo semestre 2019), il risultato è influenzato principalmente da maggiori ammortamenti: +1,1 mln Euro per ammortamenti immateriali, principalmente conseguenti al completamento e alla commercializzazione degli sviluppi di prodotto effettuati negli esercizi precedenti; +0,7 mln Euro l'incremento degli ammortamenti materiali, per investimenti in fabbricati effettuati nell'esercizio precedente, per effetto dei contratti soggetti al principio IFRS 16.

 

Risultato ante imposte (EBT)

Il risultato ante imposte al 30 giugno 2020 è pari a -0,8 mln Euro, in contrazione rispetto a 0,1 mln Euro del primo semestre 2019.

Gli oneri finanziari netti pari a 1,7 mln di Euro sono sostanzialmente invariati rispetto a 1,6 mln Euro del primo semestre 2019.

 

Risultato Netto

Il risultato netto è pari a 0,2 mln Euro, rispetto a 1,3 mln Euro del primo semestre 2019.

 

Capitale Circolante Netto

Rispetto al FY 2019, il Capitale Circolante Netto registra un aumento di 6,1 mln Euro. Tale variazione è riconducibile a maggiori rimanenze per 1,4 mln Euro, all'incremento dei crediti e attività da contratti con clienti per 2,1 mln Euro (al netto del fondo svalutazione) e alla riduzione dei debiti commerciali per Euro 2,6 milioni.

 

Patrimonio Netto

Il Patrimonio Netto ammonta a 70,3 mln Euro, pressoché invariato rispetto ai 70,4 mln Euro al 31 dicembre 2019.

 

 

 

Posizione Finanziaria Netta

La Posizione Finanziaria Netta si attesta a 90,9 mln Euro, in aumento rispetto a 82,8 mln Euro dell'esercizio 2019. La variazione della PFN riflette i flussi finanziari del primo semestre e la politica di investimenti del Gruppo per 15, 8 mln Euro.

 

Dipendenti

Il numero dei dipendenti del Gruppo Gpi al 30 giugno 2020 è pari a 5.327 (4.868 nel primo semestre 2019), di poco discosto dai 5.345 dipendenti al 31 dicembre 2019.

 

FATTI DI RILIEVO DEL SEMESTRE

 

  • In gennaio CERVED ha confermato il rating pubblico di Gpi A3.1;

  • la neocostituita controllata Medsistemi s.r.l., detenuta al 100% da Gpi, a fine febbraio ha acquistato interamente il ramo d'azienda Consis, azienda operante nel settore dei servizi sanitari ed assistenziali per la progettazione, realizzazione, installazione e manutenzione dei sistemi informatici e telematici;

  • in aprile è stato acquisito il 65,35% (con accordo di "put and call" per il trasferimento del residuo 34,65%) di OSLO s.r.l., società specializzata nella fornitura di sistemi direzionali per il settore sanitario pubblico e privato;

  • sempre in aprile è stata acquisita la quota di maggioranza, pari al 58,39%, di Umana Medical Technologies, start up maltese fondata nel 2017, che sviluppa innovative soluzioni non invasive quali i nanomaterial tattoo sensors per il monitoraggio da remoto dei parametri vitali;

  • a fine maggio sono stati sottoscritti due importanti accordi nel settore Blood & Transfusion per l'acquisizione degli asset Haemonetics (v. infra) e per l'acquisizione del gruppo Medinfo (casa madre francese e controllate in Tunisia e Cile) con closing previsto nell'ultimo trimestre 2020.

 

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DEL SEMESTRE

 

·      In luglio la neocostituita Gpi USA Inc. ha perfezionato il closing per l'acquisizione da Haemonetics (NYSE: HAE) degli asset software della business unit "Blood Center". Gli asset acquisiti posizionano Gpi tra i principali player del settore a livello globale, incrementano l'offerta dei prodotti lato donatore e portano in dote più di 100 clienti negli USA;

·      in luglio, dando seguito all'esercizio dell'opzione call, Gpi ha acquisito il rimanente 29,7% di Bim Italia S.r.l., entrando così in possesso della totalità delle quote. L'operazione, congiuntamente all'acquisizione di OSLO s.r.l., rientra nel rafforzamento delle capacità di Gpi nel settore dei sistemi informativi direzionali e business analytics, settore strategico ad alta marginalità;

·      in luglio Sintac s.r.l. e Business Process Engineering s.r.l., società già facenti parti del Gruppo, sono state incorporate in Gpi S.p.A. con decorrenza 1° agosto 2020;

·      sempre in luglio, Gpi ha acquisito il restante 60% delle quote della società collegata TBS IT Telematic & Biomedical Services s.r.l.  ed ha avviato l'iter di fusione della stessa nella controllante;

·      in agosto CERVED ha confermato il rating pubblico di Gpi S.p.A. a A3.1;

·      in agosto è stata deliberata la riapertura del prestito obbligazionario "GPI S.p.A. - 3,50% 2019-2025" emesso dalla Società il 20 dicembre 2019, con ulteriori titoli per un importo nominale complessivo fino a massimi 20 mln Euro;

·      in settembre, con riferimento alla riapertura del Prestito Obbligazionario di cui sopra, Gpi ha collocato presso investitori istituzionali, titoli obbligazionari per complessivi nominali 4,5 mln Euro.

 

 

 

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

 

Alla luce di quanto riportato, per il Gruppo Gpi si prospetta un FY 2020 con incremento sia di Ricavi (maggiore del 6% rispetto al FY2019) che di EBITDA (maggiore dell'8,5% rispetto al FY2019).

Permane la volontà di supportare la crescita del Gruppo per linee esterne, con particolare focalizzazione sulle realtà che apporteranno un significativo contributo di innovazione nell'ASA Software e rafforzamento del posizionamento sui mercati internazionali.

L'emergenza Covid-19 sta attraendo una quantità straordinaria di risorse economiche (nazionali ed europee) che saranno impiegate per l'innovazione organizzativa e tecnologica dei sistemi sanitari: investimenti fondamentali per ripensare un servizio sanitario in grado di dare adeguate risposte alle nuove domande di salute. Le prospettive delineate aprono nuovi orizzonti, con potenziali di crescita significativi per il Gruppo Gpi.

***


Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Federica Fiamingo, dichiara ai sensi dell'articolo 154ter del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.



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IR TOP CONSULTING: STIMA DELL’IMPATTO DEI PIR ALTERNATIVI SU AIM ITALIA SULLE IPOTESI DEL MEF


IR TOP CONSULTING: STIMA DELL'IMPATTO DEI PIR ALTERNATIVI SU AIM ITALIA SULLE IPOTESI DEL MEF

Ampliamento dell'universo investibile per effetto delle nuove IPO attese su AIM

  • Nel 2020 afflusso di capitali stimato su AIM Italia pari a 191 milioni di euro

  • Nel quinquennio 2020-2024 attese risorse complessive per 5,2 miliardi di euro

  • 124 titoli AIM Italia potenziali target di investimento dei PIR Alternativi

  • L'analisi è elaborata sulla base delle ipotesi del MEF che ipotizza un afflusso di 33,8 miliardi nel periodo 2020-2024

 

Milano, 1 ottobre 2020

                                                                       

IR Top Consulting, Advisor finanziario per la quotazione su AIM Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI, ha pubblicato lo studio "PIR ALTERNATIVI: STIMA DELL'IMPATTO SU AIM ITALIA" a seguito dell'introduzione dei PIR Alternativi, in affiancamento ai PIR Tradizionali, con il Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19) che ha integrato l'art. 13-bis del decreto legge 124/2019 (convertito, con modificazioni, dalla legge 157/2019).

 

I PIR Alternativi prevedono che, per almeno i due terzi dell'anno solare di durata del piano, il 70% del valore complessivo sia investito, direttamente o indirettamente, in strumenti finanziari - anche non negoziati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione - emessi o stipulati con imprese italiane, UE o SEE (ma con stabile organizzazione in Italia), diverse da quelle inserite negli indici FTSE MIB e FTSE Mid Cap della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati, in prestiti erogati alle predette imprese nonché in crediti delle medesime imprese.

 

Sulla base della metodologia utilizzata da IR Top Consulting, partendo dall'ipotesi del MEF, che ipotizza un afflusso pari a Euro 33,8 miliardi nel 2020-2024 (di cui 4,5 miliardi nel 2020), la stima dell'impatto generato dai PIR Alternativi sul mercato AIM Italia è pari a Euro 191 milioni nel 2020 e a Euro 5,2 miliardi nel periodo 2020-2024.

 

Anna Lambiase, fondatore e CEO, IR Top Consulting: "I PIR Alternativi, che si affiancano ai PIR tradizionali, prevedono un focus sulle PMI e sono rivolti a investitori maggiormente patrimonializzati con un orizzonte di investimento di lungo periodo. La misura di carattere strutturale introdotta dal Governo post Covid, è volta a incentivare ulteriormente gli investimenti nell'economia reale convogliando il risparmio privato in maniera sempre più efficace verso il sistema imprenditoriale italiano. Il Mercato AIM Italia, con il proprio universo investibile, è quello che include maggiormente le PMI, costituendo il canale privilegiato per gli obiettivi di crescita degli imprenditori, come dimostrato dal numero di IPO registrate nell'ultimo quadriennio. L'ampliamento delle asset class investibili, l'innalzamento del vincolo di concentrazione, una più estesa platea di Intermediari coinvolti e l'ulteriore defiscalizzazione potrebbero consentire, secondo la nostra analisi, di attrarre sul Mercato AIM Italia investimenti per 191 milioni di Euro entro l'anno in corso. Estendendo l'orizzonte temporale dell'analisi, proiettando le stime del MEF, si stima un potenziale afflusso su AIM Italia pari a 5,2 miliardi di Euro entro la fine del 2024."

 

Caratteristiche dei PIR Alternativi

 

 

 

PIR Tradizionali

PIR Alternativi

Composizione

70%

70%

Universo Investibile

25% ≠ FTSE MIB

5% ≠ FTSE MIB e FTSE MID

100%  ≠ FTSE MIB e FTSE MID

Asset Class

Azioni

Obbligazioni

Azioni

Obbligazioni

Prestiti e crediti delle imprese

Soglia d'investimento annua detassabile

Max. 30.000 Euro

Max. 300.000 Euro*

Vincolo di concentrazione

10%

20%

Destinatari

 Clientela retail

Clientela affluent

* limite raddoppiato dal D.L. 14 agosto 2020, n. 104  ad eccezione delle casse di previdenza e dei fondi pensione (150.000 mila euro)

Fonte: elaborazioni IR Top Consulting

 

Nel 2020, grazie all'introduzione del nuovo strumento complementare dei PIR Alternativi che hanno l'obiettivo di sostenere il rilancio degli investimenti sul mercato dei capitali è possibile prevedere un maggior afflusso di risorse verso il mercato AIM Italia, che meglio rappresenta le PMI, favorendo ulteriormente la liquidità sia sul secondario che sul primario.

 

Sulla base della stima del MEF sull'afflusso di liquidità derivante dai PIR Alternativi pari a Euro 4,5 miliardi nel 2020, IR Top Consulting ha stimato il potenziale impatto sul mercato AIM Italia.

Considerando il perdurare di uno scenario di tassi prossimi allo zero, nel 2020 è possibile ipotizzare che circa il 60% delle risorse, pari a Euro 600 milioni, possano confluire nell'Azionario.

Inoltre, prevedendo uno scenario conservativo nel quale il 70% delle risorse dell'Azionario venga investito su titoli non appartenenti all'indice FTSE MIB e FTSE MID, si stima un apporto di capitali sulle società SMALL Cap, MTA/MIV, AIM Italia pari a Euro 450 milioni nel 2020.

 

L'elaborazione della stima dell'impatto su AIM Italia nell'anno in corso è stata ottenuta analizzando l'universo investibile sulla base di 6 variabili, di cui:

 

-    3 "statiche" (attuale n. di società quotate, relativa capitalizzazione e controvalore totale scambiato negli ultimi 7 mesi)

 

-    3 "dinamiche" (n. di IPO e raccolta da IPO nel periodo 2017-2020, tasso di crescita atteso ponderato del controvalore totale 2020 vs 2019).  

 

 

PIR Alternativi: analisi variabili statiche e dinamiche

 

 

Variabili STATICHE

 

Variabili DINAMICHE

 

N.

Società

Capitalizzazione

(€M)

CT 7M

2020

(€M)

 

N. IPO

2017-2020

Raccolta IPO

2017-2020

(€M)

CT2020E

vs CT2019

ponderato

SMALL CAP

114

12.897

6.742

 

7

474

15%

MTA-MIV Altri titoli

15

4.032

632

 

2

721

180%

AIM ITALIA*

124

5.684

1.233

 

87

2.832

-2%

TOTALE

253

22.613

8.609

 

96

4.026

17%

 

 

 

 

 

 

 

 

*incluso segmento Professionale

Fonte: elaborazioni IR Top Consulting al 01/09/2020

 

Sulla base della metodologia utilizzata da IR Top Consulting, la stima del potenziale impatto generato dai PIR Alternativi sul mercato AIM Italia è di Euro 191 milioni nel 2020, nel periodo 2020-2024 è pari a Euro 5,2 miliardi.

 

L'universo investibile dei PIR Alternativi in Italia è formato da 253 titoli[1] che rappresentano una capitalizzazione complessiva di Euro 22,6 miliardi.

La capitalizzazione del mercato AIM Italia (Euro 5,7 miliardi) è pari all'84% della capitalizzazione delle Small Cap STAR (Euro 6,7 miliardi) ed è di poco inferiore alla capitalizzazione delle Small Cap MTA (Euro 6,2 miliardi). La capitalizzazione delle società MTA-MIV e altri titoli è pari a Euro 4,0 miliardi.

La capitalizzazione media delle società AIM Italia è pari a Euro 46 milioni, rispetto a Euro 143 milioni per le Small Cap STAR, Euro 92 milioni per le Small Cap MTA ed Euro 269 milioni per le società MTA-MIV e Altri titoli.

 

Il mercato AIM Italia, costituito da 124 società eligible[2], è il più numeroso e rappresenta il 49% del totale società (25% in termini di capitalizzazione totale). Seguono le società MTA Small Cap (26% del totale società, 27% in termini di capitalizzazione), le società STAR Small Cap (19% del totale società, 30% in termini di capitalizzazione) e le società MTA-MIV e Altri Titoli (6% del totale società, 18% in termini di capitalizzazione).


IR Top Consulting è la boutique finanziaria leader in Italia nell'Advisory per la quotazione in Borsa. Fondata a Milano nel 2001, ha maturato un solido track record sugli Equity Capital Markets e una posizione di leadership su AIM, il mercato di Borsa Italiana dedicato alla crescita delle PMI. Opera attraverso i dipartimenti IPO Advisory, Equity Research, IR Advisory, Financial Media e Sustainability Advisory con un team di professionisti con ampia esperienza sulla finanza straordinaria e sulle tecniche di comunicazione finanziaria per il mercato azionario. Con la controllata V-Finance è stata socio investitore e promoter della SPAC GreenItaly1. Proprietaria di PMI CAPITAL, SME Growth market platform, e dell'OSSERVATORIO AIM, think tank sul mercato AIM Italia. 


 


 



[1] Le società estere escluse per il segmento Small Cap – STAR sono d'Amico International Shipping e IVS Group. Sono inoltre escluse BB Biotech (STAR) e COVIVIO (MTA). Sono escluse dal comparto "MTA/MIV e Altri titoli" sei società sospese: Acotel Group, Banca Carige, CHL, Cose Belle d'Italia, Olidata e Stefanel. Sono escluse dal mercato AIM Italia: una società sospesa (CdR Advance Capital) e tre società estere (Mondo TV France, Mondo TV Suisse e Neurosoft).

[2] Incluso il Segmento AIM Professional, costituito da una società.




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