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lunedì 24 marzo 2025

Gaza la scintilla , il Medio Oriente la Soluzione finale

Dopo la fine della tregua tra Israele e Gaza è iniziata una nuova era del conflitto che si trascina dal 07 ottobre del 2023 con 50.000 vittime all’attivo tra cui molti bambini. La politica di Netanyhau oggi diventa sempre più chiara, lasciando ogni contraddizione sul tavolo israeliano che oggi punta alla eliminazione fisica di una parte della popolazione ed al trasferimento di tutta la popolazione di Gaza in altri luoghi .

L’idea di trasferire 500.000 Gaziani in territorio Egiziano è parte del progetto di espansione Geopolitico Israeliana che vede nella fragilità dei territori confinanti una grande opportunità. La dimostrazione di tutto questo la vediamo in maniera palese in Siria dove Israele con la scusa di creare una zona cuscinetto ai confini del nuovo stato ha già annesso dei territori che non vuole cedere allargando così gli stessi confini dello stato d’Israele.

Tra le debolezze del territorio in medio oriente troviamo il Libano , la Cis Giordania dove Israele ha già fatto il suo approccio militare uccidendo migliaia di persone civili con la scusa di eliminare uno dei responsabili di Hamas e delle cellule di Hezbollah . La rottura della tregua del 19 marzo 2025 ha con forza brutale fatto ripiombare Gaza nella paura di un genocidio reale che tende ad eliminare tutta la popolazione dalla striscia di Gaza creando la condizione sociale degli “indesiderati”.

La fine della tregua è stata volutamente perpetrata da Israele che pur di non entrare nella fase 2 degli accordi mediati da Egitto,Qatar e Stati Uniti che avrebbero richiesto di ritirare le sue forze militari da Gaza , ha chiesto la modifica dell’accordo originale dando la colpa ad Hamas. Questa volta Israele si è posta l’obbiettivo di fare piazza pulita ,il 19 marzo data dell’ultima strage a Gaza non hanno dato nessun avvertimento alla popolazione che si + trovata sotto una incessante ondata di bombardamenti che hanno infranto il cessate il fuoco, sono state uccise più di 590 persone di cui 200 bambini ,fonte ministero della salute di Gaza.

Secondo le autorità sanitarie il numero di palestinesi uccisi dall’ottobre del 2023 ha superato la quota delle 50.000 persone. Di cui 50.021 palestinesi uccisi e 113.274 feriti . Il Gruppo di Hamas ha perso circa 1.139 persone e 250 sono state fatte prigioniere. Dati che ci fanno rendere conto della reale volontà d’Israele è quella di colpire la popolazione che rappresenta il principale bersaglio con l’obbiettivo di farla scappare dalla striscia e come colpire nel mucchio per uccidere una mosca.

Domenica 23 marzo l’esercito Israeliano ha invitato tutti gli abitanti della città di Rafah ,nella striscia di Gaza meridionale di evacuare forzatamente facendo entrare le sue truppe nella zona. L’attuazione della strategia militare secondo il primo Ministro Benjamin Netanyahu mira a fare pressione su Hamas per rilasciare gli ostaggi rimasti. Hamas ribadisce di essere pronta a liberare gli ostaggi se Israele accetterà di entrare nella fase 2 del precedente accordo di tregua.

L’offensiva militare Israeliana oggi arriva a Gaza mentre la popolazione si sta ancora riprendendo dal blocco totale dal marzo dell’anno scorso della carenza di acqua ,cibo ,medicine e carburante. Una azione crudele e illegale secondo Amnesty International che si è completata col levare anche la fornitura elettrica e gli impianti di desalinizzazione alla popolazione.

Mentre Gaza ed il Libano vengono attaccati da Israele gli Stati Uniti bombardano lo Yemen con un’azione di violenza integrata in Medio Oriente. Nelle ultime 36 ore una divisione Israeliana è stata schierata nel Comando Sud dopo mesi di operazioni nel nord, inclusa l'offensiva terrestre contro Hezbollah nel Libano meridionale. Israele quindi nella sua fase di conquista ha geopoliticamente preso possesso dei territori in Siria e non vuole cederli al nuovo governo di Salam. Con gli insediamenti dei coloni Israeliani sta cercando di insediarsi nella Cis Giordania che in alcuni territori è già abitata da cittadini israeliani.

Al quinto giorno di attacchi il Ministro della difesa Israel Katz palesa le sue intenzioni intensificando l’azione militare di terra con nuovi eccidi e dichiarando che :”tutte le pressioni militari e civili, inclusa l’evacuazione della popolazione di Gaza a sud e l’attuazione del piano di migrazione volontaria del presidente degli Stati Uniti Trump per i residenti di Gaza”.

La questione medio orientale si sta trasformando in una polveriera di guerra che vede Iran , Yemen e Qatar unici attori pro Gaza con azioni dirette e finanziamenti. Il popolo mussulmano sciita o sunnita in essere sta subendo un processo di trasformazione dei suoi territori con la complicità di tutti i paesi dell’area che stanno guardando da lontano una occidentalizzazione massiccia che si consoliderà proprio attraverso la striscia di Gaza ed il controllo dell’area mediterranea.

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