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sabato 31 dicembre 2011

Acquistare e risparmiare online. Ecoo come fare

L'attuale crisi economica e le manovre finanziarie per riprendere un paese sull'orlo del baratro stanno costrigendo gli italiani a esaminare e dare un nuovo significato alla parola risparmio.
Sono quindi sempre più le persone che per risparmiare decidono di acquistare su internet.
In un contesto così vasto è facile naufragare e allora per trovare le offerte più ghiotte la migliore cosa è servirsi dei comparatori di prezzo.
Vediamo cosa è un comparatore di prezzi:-http://www.blogger.com/img/blank.gif
Un comparatore di prezzi è un software online che ci permette di effettuare dei confronti del prezzo sulla base di parametri come il codice del prodotto o sku, il nome del prodotto e le sue similitudini, nel nome, con altri prodotti. Un comparatore di prezzi è dunque stato strutturato per considerare le offerte di più mercanti per il medesimo prodotto o per prodotti del medesimo tipo e indicarcele.
Tuttavia non è tutto oro quello che luccica. Infatti a questo punto molte persone potrebbero pensare di realizzare un ecommerce o un comparatore di prezzi e iniziare a lavorare online. Al riguardo ricordo che un investimento del tipo ha un impatto economico sulla persona o società che lo finanzia per decine di migliaia di euro.

Gela,corsa alla solidarietà per il Movimento polo Oncologico


Non termina la corsa alla solidarietà familiare per il Movimento Polo Oncologico di Gela,che ricevuta una segnalazione della presenza di una famiglia che vive in completa povertà, ha voluto dare il suo contributo attraverso la consegna di una cesta natalizia di beni alimentari. Una storia che segna la reale presenza di una povertà nascosta e non pubblicizzata, quella della signora T.G. , che dopo la sua vedovanza ha dovuto affrontare varie vicissitudini economiche e crescere i suoi due figli con grande difficoltà. Oggi la famiglia sfrattata più volte per mancanza di denaro e di lavoro vive negli stenti con pochi euro e riduce anche i bisogni primari. La signora madre di famiglia si sfoga dicendo: “ I servizi sociali fanno quello che possono, ma quello che serve è proprio un vero lavoro”. Quello della signora è solo un piccolo esempio di una realtà più ampia che caratterizza il territorio del Gelese, martoriato nell’ultimo periodo da licenziamenti di massa.
M.C.

Slash e Greenpeace: Il Futuro del Pianeta


Greenpeace Italia e Slash: una campagna per "Il Futuro del Pianeta" 

Greenpeace Italia realizza con Slash una campagna di comunicazione online volta tanto all'acquisizione di nuovi sostenitori  via web quanto alla fidelizzazione e al rinnovo della donazione degli attuali sostenitori dell'Organizzazione. 

 Greenpeace, organizzazione globale indipendente che da 40 anni agisce grazie al solo contributo dei privati cittadini per proteggere l'ambiente e promuovere la pace, nel mese di Dicembre è online in Italia con una campagna firmata dall'agenzia di marketing digitale Slash.

La comunicazione sviluppata è dedicata al "Futuro del Pianeta" e richiama tre ambiti d'azione particolarmente cari a Greenpeace: la promozione delle energie rinnovabili, la lotta contro la deforestazione e la salvaguardia degli oceani (www.ilfuturodelpianeta.org).  

Attraverso un concept creativo emotivamente coinvolgente,  il visual della campagna sottolinea l'importanza del contributo individuale per la tutela del Pianeta, e evidenzia, attraverso la navigazione proposta e all'utilizzo di tre simboli rappresentativi delle cause trattate (l'orso per il clima, la tigre per le foreste e la nave per gli oceani), come il futuro dell'ambiente sia realmente nella mani delle singole persone. 

Differenti sono le possibilità di interazione offerte agli utenti: approfondire la conoscenza dell'organizzazione lasciando i propri dati personali, regalare una donazione in occasione del Natale completa di certificato personalizzabile da inviare al destinatario, procedere con una donazione diretta e attivare un sostegno regolare a favore di Greenpeace. 

La campagna di web marketing sviluppata dalla Media Director Chiara Arvonio prevede Direct e-Mailing su database di utenza in target, display advertising in vari formati standard e Facebook Ads.  
 

Firenze , l'Istituto Olandese licenzia il personale


Firenze, l'Olanda e la crisi



Riduzione dei fondi governativi per la cultura e l'Istituto Olandese di Firenze licenzia il personale addetto ai servizi



Siamo in un momento critico e di licenziamenti se ne parla quotidianamente, forse non è nemmeno più una notizia interessante.

In questo caso però ,l'interessante sta nel fatto che chi ha preso questa drammatica decisione sia il nuovo direttore dell'Istituto universitario Olandese di Firenze.

Il 21 novembre scorso con una lettera recapitata da un corriere ha decretato il licenziamento dei dipendenti addetti ai servizi di pulizia , custodia e giardinaggio , 4 persone che lavoravano presso l'istituto da moltissimi anni (15,20 e 24 anni) di cui tre donne e il custode che risiedeva all'interno del fabbricato . La spiegazione scarna è stata solo per lettera “assegnazione a terzi l'espletamento dei servizi di pulizia,custodia e giardinaggio , perché più economicamente sostenibili dall'istituto “,Questa frase è incredibile , è vero che l'Olanda ha qualche problemino di crisi e che ha ridotto i fondi destinati alle università però resta il fatto che L'Istituto Olandese è da oltre 50 anni meta di studiosi e studenti in gran parte PAGANTI, è sempre stato un simbolo di accoglienza e di cultura nel territorio e nel mondo artistico,.Questa scusa che non possieda fondi sufficienti a coprire il pagamento di 4 stipendi part time che non superano i 900 € massimi è talmente poco credibile che lascia senza parole

E' un fatto che da quando la direzione è cambiata per naturale avvicendamento , tutto si è gradatamente modificato in nome di una più giovane e moderna gestione. Cambio degli arredamenti dalle classiche camere d' albergo a letti a castello tipo ostello (o prigione), cambio degli arredi delle cucine tutti sportelli funzionali e freddi , arredamento Ikea delle sale comuni , trasformazione delle biblioteche ben quattro di dimensioni notevoli e degli archivi , per concludere con il cambio del personale.

Forse eravamo troppo vecchi con i nostri 53/57/60 anni, forse non coincidevamo con le sue idee di modernità oppure il direttore pensava che i dipendenti creano problemi gestionali dei quali non si voleva occupare , e per i quali non ne aveva tempo.

Così ha preferito la soluzione di affidare a un impresa le mansioni di cui quotidianamente il personale si occupava senza curarsi che non è solo un fatto asettico lavorare in un istituto ma che ci sono rapporti umani non compresi dal contratto che adesso verranno a mancare.

Un'impresa di pulizie non ha tra le sue competenze quello di accogliere con un sorriso chi arriva da lontano di accompagnarli nelle stanze o nelle aule,non ha l'obbligo di essere disponibile e socievole per risolvere ogni piccolo problemino che in una comunità come quella spessissimo sorgevano.

L'Istituto Olandese è adesso triste e vuoto , senza calore , nessuno accoglie più con il buongiorno sorridente, nessuno prepara il caffè nella sala comune abitudine consolidata da oltre 50 anni,.

Nessuno che riassetti le camere o il giardino , che si occupi della lavanderia, né del giardino, né che rassicuri chi soffre di nostalgia o che si sente solo ..

La pulizia delle camere sarà a cura degli studenti e degli ospiti , così come quella dei bagni e della cucina , pensate per un attimo a come sarà quando arriveranno i gruppi anche di 25 ragazzi....pensate all'igiene al disordine....

Tutto è cambiato e non certo in meglio , chi ha lavorato dentro l'istituto per tanti anni sente dentro rabbia e tristezza per questa decisione e non riesce ancora a metabolizzare l'ingiustizia di aver passato tanti anni a curare la struttura come casa propria e poi essere licenziati senza spiegazioni accettabili senza che ci fosse stato un incontro prima della decisione..

Con questo concludo e ringrazio :l'università di Utrecht ,la direzione dell'Istituto Olandese di Firenze e quanti hanno collaborato a questa decisione, ringrazio per aver decretato la morte di questa storica sede ricordando che i luoghi sono fatti non solo di cose e di apparenza ma anche dalle persone.

Sono le persone che rendono speciali i luoghi e contribuiscono a renderli grandi e apprezzati .

Una prece s'impone in memoria di un luogo che fu molto speciale per tutti noi che ci abbiamo trascorso una notevole parte della vita .



Tiziana Curti

venerdì 30 dicembre 2011

INDAGINE 40814

Il primo romanzo di Luca Valente è un giallo a sfondo storico, e non stupisce, visto il curriculum dell’autore (che prima di questo ha scritto numerosi saggi storici che riguardano la “sua “ Schio, e dintorni, teatro di ricche pagine di guerra e di resistenza).

È curioso conoscere l’autore di un libro, specie quando questo ti attrae fin dalle premesse, e quando, a lettura completata, ne sei completamente conquistata. In realtà la mia conoscenza con Luca, vecchia di almeno dieci anni, è molto superficiale e mi fa pensare a quanto, pur trentenne e laureata (due cose che a parole fanno di te una persona matura) avessi ancora la testa nel sacco. Lavoravamo per una stessa piccola società, con compiti che potevano essere complementari, eppure ci siamo raramente incrociati, più alla macchinetta del caffè che sul lavoro vero e proprio. Magie (storture) dei contratti a progetto, che rendono evanescenti i ruoli e inconsistente il senso di appartenenza ad un gruppo (l’azienda), e magie delle macchinette del caffè, specie se vicino all’uscita per i fumatori, che possono più di ogni seminario di team-building.

Insomma, complice il social network, come ben si conviene ai nostri giorni, vengo a sapere di questo libro, e la simpatia per l’autore mi spinge ad impegnarmi ad andare ad una sua presentazione. Per la quale, addirittura, sono riuscita a schiodarmi da casa la sera della prima del Don Giovanni alla Scala, in diretta (che ho poi recuperato l’indomani – niente paura!). Ma quella sarebbe stata l’ultima occasione per incrociare una presentazione di Indagine 40814.
L’entusiasmo del presentatore della serata, che aveva genuinamente apprezzato l’opera, e la modesta tranquillità di Luca (dissimulava l’emozione? oppure è ormai navigato in queste cose?) hanno reso la serata piacevolissima, interessante e pure divertente.

Andando alle cose serie, il romanzo porta in sé, come naturale, le varie sfaccettature del suo autore. Ma qui viene il bello, perché Luca Valente ha il merito, o la fortuna, di accentrare su di sé il mondo del giornalismo e quello della ricerca storica, per molti versi contrastanti (nei metodi, negli atteggiamenti), e la ricerca spirituale (fino all’esoterismo) che per passione ha approfondito nel tempo. Il tutto si condisce con una notevole vena introspettiva, che gli ha permesso di creare personaggi di grande forza narrativa, entrando nella psicologia di ciascuno con delicatezza e profondità sottile. Sono persone vere, non stereotipi (anche se funzionali al racconto) alle quali il lettore si affeziona in breve tempo, restando letteralmente incollato al libro, che finisce per divorare in poco più di quattro tranche (sacrificando volentieri anche appuntamenti e occasioni sociali, se serve, pur di scoprire come procede la storia).
Se Valente si ispira ai narratori di successo, alla Ken Follett, devo dire che il paragone tiene. E personalmente lo estendo anche a Steig Larsson, che con la sua trilogia di Millennium (ancora una volta avventure di giornalisti?) ha opzionato l’intero tempo libero della mia ultima vacanza estiva.

Indagine 40814 parte da una trama fitta e ricchissima, che porta la vicenda attraverso intrighi, colpi di scena, avventure al limite (i personaggi “normalissimi” in partenza si trovano ad affrontare minacce, rapimenti, fino ad una sorta di discesa agli inferi da cui “tornare a riveder le stelle” in modo modernamente rocambolesco, non scevro da suggestioni da film d’azione), in un crescendo di intensità e di ritmo degli avvenimenti, fino ad uno scioglimento dei misteri (necessario per accompagnare il lettore ad una serena conclusione) e addirittura ad un lieto fine, per nulla stucchevole perché, ancora una volta, vincolato ad un realismo psicologico dei personaggi davvero apprezzabile.

Analizzando il libro, ci si trova giocoforza a pensare ad una gerarchia dei personaggi. Ed ecco che i due protagonisti sono Elena ed Enea. A dire il vero sono tre, con Ettore, che insieme formano la terna degli “omerici”, dati i nomi. Coincidenza (e naturalmente tutto il libro è una dimostrazione della tesi che le coincidenze non esistono, ma hanno un senso che prima o poi arriva a manifestarsi) che ritorna spesso con altre citazioni nel libro, e di cui i protagonisti sono perfettamente consapevoli.
Il romanzo ha una forte componente storica, e per questo lega in modo non lineare, a creare una trama intricata e consistente, ben quattro epoche, distanti tra loro e con fatti apparentemente isolati, per scoprire invece tutte le connessioni tra antico e moderno: si tratta di una spedizione di monaci germanici qualche anno prima del Mille, dei mesi terminali della Seconda Guerra, degli anni del liceo dei protagonisti (che per avventura sono miei coetanei – come pure dell’autore) e del presente, tempo in cui si svolge la vicenda iniziale, e principale, che funge da risoluzione delle tre precedenti.

Il passato che ritorna, con insistenza.
Piacciono da subito i personaggi, ben delineati nel carattere, nella psicologia e nei sentimenti. Quasi stupisce la capacità descrittiva, in particolare, dell’universo femminile, ben compreso nelle sue complessità e rappresentato con grande attenzione alle sfumature. Le donne sono quasi meglio definite degli uomini, forse perché sono personaggi più sfaccettati e meno prevedibili, forse perché l’autore sente la sfida di creare qualcosa così diverso da sé (è difficile non cedere alla tentazione di immaginare un legame tra Valente ed Enea, che peraltro non viene descritto nei dettagli, anche fisici, a differenza di Elena e delle altre figure femminili del romanzo).

Tra i fili rossi del romanzo, una tensione emotiva tra i due, fortunosamente single, sin dal loro primo incontro. Anzi, ri-incontro, dopo un presunto flirt giovanile. Complici le situazioni eccezionali che li uniscono, e li costringono anche ad una convivenza (come nella più romantica fantasia, molto femminile), Elena ed Enea scoprono un sentimento reciproco, fatto di attrazione fisica e mentale.
Non si contano le occasioni sprecate, mancate da Enea che tarda a prendere l’iniziativa esplicitando quello che entrambi desiderano, raggelando diversi slanci di Elena che arriva alla consapevolezza dei propri sentimenti attraverso la gelosia.

Non dimentichiamo che si tratta di un’indagine, di un giallo (con sfumature di noir, qua e là). L’intrigo che si palesa sin dall’inizio del libro va complicandosi man mano che gli investigatori vi si addentrano, in un crescendo di tensione e di colpi di scena. Il mistero da risolvere è molteplice, e appartiene anche alle epoche lontane. Il lettore viene accompagnato verso la profondità (del passato, di fatti oscuri di cui si è quasi persa la memoria), rendendo familiari gli avvenimenti e appassionandolo ad ogni vicenda, fino a quelle dei personaggi “minori”, che tali non sono mai.
La forma di diario, con capitoli brevi scanditi dall’indicazione di luogo e data, favorisce l’orientamento del lettore nel continuo passaggio da un’epoca all’altra, e consente di non perdere mai il filo del discorso.
A completare il quadro di fluidità tra le epoche, una commistione tra razionalità estrema e fede nei segni del soprannaturale, primi tra tutti i sogni, che vengono considerati con serietà come tracce della realtà che esiste, e li attende in qualche luogo, o tempo.

Se siete arrivati a leggere fino a qui, e se vi solletica l’idea di leggere “Indagine 40814”, posso ora anticipare che il colpevole è
Niente paura, lo scoprirete da soli! L’unico rammarico è che il piacere della lettura durerà poco, e resterà il desiderio di un prossimo romanzo di Luca Valente, alla scoperta di nuove avventure che le zone a noi tutti familiari, come Schio o il Tretto, celano in qualche segreta piega del passato, ancora non emersa alla luce.

Flavio Cattaneo: Contro il cambiamento climatico ecco i riconoscimenti per Terna



Ethic Award, Carbon Disclosure Project e Energy Efficiency Award: continuano i riconoscimenti nazionali e internazionali per Terna, guidata da Flavio Cattaneo
Nella classifica 2011 del Carbon Disclosure Project è al terzo posto assoluto.
Terna si conferma azienda leader in Italia anche sul fronte del contrasto al cambiamento climatico.
Ethic Award 2011. A Terna, guidata da Flavio Cattaneo, il premio Futuro sostenibile nel Sud del Mondo.
Continuano i riconoscimenti internazionali per Terna, AD Flavio Cattaneo. L’azienda che gestisce la rete elettrica nazionale ha infatti vinto l’ambizioso premio Ethic Award 2011 per la categoria il Futuro sostenibile nel Sud del Mondo. L’Ethic Award, nato nel 2002 e organizzato dal settimanale Gdoweek del Gruppo 24 Ore, riconosce e premia l’impegno che le imprese dimostrano attraverso iniziative concrete in logica di “sviluppo sostenibile”, per un miglioramento della qualità della vita, dell’ambiente, del lavoro, delle relazioni sociali e della cultura. Per il 2011 sono stati oltre 70 i progetti che hanno concorso e 7 i riconoscimenti assegnati.


Contro il cambiamento climatico Terna, guidata da Flavio Cattaneo, è ai vertici in Italia e si conferma azienda leader in Italia anche sul fronte del contrasto al cambiamento climatico. Nella classifica 2011 del Carbon Disclosure Project è al terzo posto assoluto.
Il punteggio è un riconoscimento alla capacità di confrontarsi con il tema del cambiamento climatico, mettendo in atto comportamenti coerenti a partire dalla misurazione delle emissioni e da una loro trasparente comunicazione.
Grazie a questo risultato Terna si conferma nel Carbon Disclosure Leaders Index, unica utility presente nel 2010 e nel 2011.

Nel Carbon Disclosure Project Italy Report 2011, presentato a Palazzo Mezzanotte, Terna infatti è al terzo posto tra le imprese italiane nella classifica elaborata dai questionari pervenuti dalle prime 100 aziende per capitalizzazione di Borsa. Il Carbon Disclosure Project (CDP) è un’iniziativa internazionale, gestita da un’organizzazione non profit, la cui missione è facilitare la comunicazione trasparente dei dati relativi al tema del cambiamento climatico da parte delle maggiori aziende verso il mondo degli investitori.
In questa graduatoria che premia le aziende più consapevoli e maggiormente impegnate sul fronte del cambiamento climatico, Terna con 87 punti su 100 (+6 rispetto al 2010) è terza assoluta e seconda tra le utilities dopo Enel (89/100) che segue la “best in class” Fiat (93/100).
Il punteggio è un riconoscimento alla capacità di confrontarsi con il tema del cambiamento climatico, mettendo in atto comportamenti coerenti a partire dalla misurazione delle emissioni e da una loro trasparente comunicazione.
Grazie a questo risultato Terna si conferma nel Carbon Disclosure Leaders Index, unica utility presente nel 2010 e nel 2011.
Questo impegno di Terna è ancor più notevole poiché l’azienda, non producendo energia elettrica, non è sottoposta a vincoli o a schemi di emission trading e adotta politiche di contenimento su base completamente volontaria.

Abb menziona Terna, guidata da Flavio Cattaneo, per interconnessione con Sardegna (Sapei)
Sono sei le realtà individuate da Abb Italia per i concreti risultati ottenuti in termini di efficienza energetica e che sono state quindi premiate alla quarta edizione ‘Energy Efficiency Award 2011”.
I riconoscimenti, strutturati per categorie, sono andati a Nerviano Medical Sciences, alla scuola primaria Unità d’Italia di Piobesi Torinese, a Pirelli, alla Ausl di Rimini, a Costa Crociere e alle Acciaierie di Calvisano.
Una menzione speciale è stata assegnata a Terna per il progetto Sapei, l’interconnessione elettrica tra la Sardegna e il continente. I premi, attribuiti sulla base di parametri che hanno misurato e valutato, oltre ai risparmi energetici, la riduzione delle emissioni di CO2 e i tempi di ritorno degli investimenti.

Fonte: Terna

CAPODANNO 2012: ANCHE FIRENZE BRINDA CON IL SUPERIORE



Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore protagonista del concerto di fine anno che coinvolgerà una grande terra di vini rossi: Firenze.


Firenze si prepara a festeggiare un Capodanno DOCG. Merito delle bollicine del Conegliano Valdobbiadene  Prosecco Superiore e del padrone di casa, il Chianti Classico, protagonisti dell’evento che coinvolgerà migliaia di persone e ben cinque piazze di una delle più belle città italiane. Momento centrale della serata sarà il concerto di Caparezza, cui si affiancheranno molti altri artisti per una serata di buona musica e buon vino. L'appuntamento più atteso è quello in Piazza Stazione, dove sarà la musica dell'artista pugliese ad accompagnare i presenti nel conto alla rovescia che proietterà nel nuovo anno.   Nell'Area Ospitality, che ospiterà anche il Sindaco Matteo Renzi, i Consorzi di Tutela del Chianti Classico e del Conegliano Valdobbiadene offriranno in assaggio una selezione di vini dei rispettivi territori, celebrando un gemellaggio ormai consolidato.  Si potranno così degustare il Chianti Classico, nelle versioni base e riserva, e tante bollicine di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore per un brindisi Garantito.
Ma anche in tutta Italia molti saranno gli italiani che brinderanno con le bollicine del Conegliano Valdobbiadene. Nel mese di dicembre, infatti, secondo i dati del Consorzio di Tutela si stappano ben 7 milioni di bottiglie di queste bollicine, il doppio rispetto ai dati di consumo degli altri mesi dell’anno e nei consumi una parte da leone la fanno proprio le festività.

MODFITTERS al B&B e al White 2012

Modfitters vi aspetta per presentare le novità della sua linea dal 14 al 16 gennaio alla fiera WHITE di Milano e dal 18 al 22 gennaio in occasione del BREAD & BUTTER di Berlino, una delle fiere internazionali più importanti per lo Street / Urbanwear, e dell'esposizione PREMIUM, dedicata a brands di livello superiore, dove Modfitters si presenta ancora con il suo progetto ben preciso: rivoluzionare il guardaroba per quel che riguarda i pantaloni.

Il brand nasce da un tributo a un movimento e a una generazione di giovani che con le loro ordinarie passioni come la musica, il modo di vestire, gli scooter, la voglia di libertà e indipendenza, hanno generato una rivoluzione culturale capace di archiviare di colpo tutto ciò che era considerato “past” per proiettarsi verso il moderno: “the mods”.

Interpretare il moderno senza dimenticare il passato, nella ricerca costante di una piena e libera espressione di sé: questo il concetto a cui tali precursori si ispiravano e da cui il progetto Modfitters trae origine, reinterpretando modelli di forme classiche con vestibilità, colori e dettagli che li rendono “modernist”.

Modfitters ha così rivisitato il concept del chino, lavorando sulla vestibilità, sul lavaggio, sul colore e sulla cura artigianale dei dettagli per trasmettere la sensazione di “vissuto”, oltre che sulle personalizzazioni che identificano il brand.

Le infinite varianti cromatiche e l’attenzione per dettagli accattivanti come il bottone con la picca laccata, la catena frontale rimovibile e la stampa-logata interna, uniti ad una visione originale di un capo che fa tendenza, rendono la linea Modfitters l’espressione di un movimento “neo-modernista”, che coniuga stile, innovazione e radici.

La nuova collezione winter 2012 consolida questo messaggio e queste atmosfere proponendo ancora il modello “carnaby” che subirà dei trattamenti ancora più “estremi”.

La proposta del progetto Modfitters sarà inoltre ampliata con la possibilità di diversi tessuti e fantasie per il chino e con il lancio di due capi spalla in pieno stile vintage, un “fishtail parka” di classica foggia military surplus e un down jacket in nylon da uso urbano.

La vera novità però sarà costituita dal nuovo progetto “5 pockets” che, come abbiamo già fatto per il chino, vuole reinterpretare il concetto di 5 tasche con la nostra vestibilità e le nostre personalizzazioni, ma soprattutto con la proposta dei colori che verranno applicati con un processo di overprinting su un tessuto di classico bull denim. Un effetto più da vedere che da spiegare e che Modifitters non vede l'ora di proporre come opportunità per “lanciare il colore” anche per l'inverno.

Naturalmente tutte le linee avranno la loro versione femminile che si distinguerà soprattutto per l'utilizzo di tessuti strech che modelleranno al meglio le forme di chi le indossa.

Per i visitatori e i buyer, oltre all’opportunità di visionare l’intera gamma di prodotto presso

gli stand WHITE e PREMIUM, sono previste ulteriori iniziative.

contatti: info@modfitters.it

Navetta Malati Oncologici,operativa fino a Gennaio 2012


Sotto l’albero delle festività arriva una buona notizia per i malati oncologici dell’area del Gelese -”la navetta della speranza per i malati oncologici sarà operativa fino alla fine di Gennaio 2012”,lo stop che era stato fissato per il 31 dicembre del 2011 è stato prorogato. Tutti i malati che dovranno effettuare cicli terapeutici di radioterapia presso le sedi di Catania, potranno quindi continuare ad usufruire del servizio gratuito. Il processo di aiuto che il movimento polo oncologico e le associazioni patner (Croce Azzurra e Croce Doro) stanno portando avanti in tal senso è comunque, work in progress,in un prossimo futuro si ipotizza il mantenimento del servizio anche per i mesi successivi. I malati oncologici che vorranno usufruire della navetta dovranno come specificato dal movimento compilare un modello di richiesta per l’accesso al servizio, le sedi dello sportello Emergency Oncology,dove i volontari si renderanno disponibili a dare un supporto,sono quelle del presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele di Gela ed dei locali e dell’ex Segretariato sociale in via marsala. Gli orari attualmente disponibili all’utenza sono quelli antimeridiani,dalle 9,00 alle ore 12,30.

M.C.

Arte, Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona, prosegue il successo della Mostra sul Genio di Leonardo al Leonardo da Vinci

Fabrizio Palenzona, Presidente di Aeroporti di Roma: "La mostra dei 21 modelli di macchine del volo e degli strumenti aeronautici di Leonardo da Vinci, aperti al pubblico all'aeroporto a lui dedicato, sono qui a ricordare un genio che fa parte del passato e del futuro del Paese. Così il nostro aeroporto, per festeggiare i 50 anni dall'apertura e i 150 dell'Unità d'Italia, da "non luogo" diventa un luogo da visitare anche da chi non si trovi a partire o arrivare, un luogo che si porrà continuamente a sostegno della cultura e delle iniziative che valorizzano la naturale vocazione della Capitale a crocevia internazionale".
Queste le macchine di Leonardo da Vinci in mostra all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma.
Aliante: Ala articolata con un sistema di cinghie per l'attacco al corpo dell'uomo e di tiranti per il moto dell'aria.

Deltaplano: È possibile dividere le macchine volanti in due differenti e distinti periodi della vita di Leonardo. Le macchine del primo periodo vengono azionate dalla forza dell'uomo. Nel secondo periodo Leonardo comprende che la forza umana è insufficiente quindi decide di sfruttare la potenza dei venti e delle correnti, creando così macchine come il deltaplano. Inoltre queste macchine sono dotate di un timone che permette di regolare il volo.
Paracadute: Dal disegno di Leonardo nel foglio 1058 verso del Codice Atlantico, circa 1485. Scrive Leonardo: "Se un uomo ha un padiglione di pannolino intasato, che sia 12 braccia per faccia e alto 12, potrà gittarsi da ogni grande altezza senza danno di se".

Vite Aerea: La macchina è costituita da una spirale di tela avvolta su un albero verticale. Manca, in Leonardo, ogni indicazione e di sollevamento.
Ornitottero: Leonardo in questa invenzione cerca di utilizzare tutte le energie dell'uomo che deve azionare i meccanismi non solo con le mani e con i piedi ma anche con la testa la quale, dice Leonardo, "farà forza per libbre 200". L'uomo sta in posizione eretta al centro di un enorme vascello (12 metri di lunghezza).Leonardo indica anche qualche misura: 12 metri da terra la lunghezza della scala, con un'apertura alare di 24 metri per un'ampiezza di battuta di 4,8 metri. Date le enormi dimensioni Leonardo ritenne necessario l'uso di due paia di ali che battano "in croce, simile all'andare del cavallo".
Studio d'Ala Unita: Dopo i tentativi dell'ala a sportelli, Leonardo si dirige verso un'ala " unita "che, a somiglianza del pipistrello, prevede un unico " panno " teso su un'armatura in legno e canne. Interessante il meccanismo per muovere le ali affidato ad una manovella che avvolge la fune su un rullo. Il pilota doveva star seduto su una navicella.
Studio d'Ala Battente: Prova di ala battente, da un disegno di Leonardo. Per sperimentare un'ala di ornitottero, Leonardo prevede esattamente di realizzare l'ala di carta, armata di rete, con le "maestre di canna", lunga 20 braccia, e "fermata sopra un pancone di libbre 200". Prevede anche, "se il predetto effetto non riesce, non vi perdere più tempo".
Macchina Volante: L'apparecchio viene sistemato sulle spalle del pilota che manovrando con i piedi abbassa e innalza le ali. Sulla sua testa una striscia come una corona ("grillanda") è collegata con la coda dell'apparecchio, e sul collo è situato ("impolato") il fulcro del timone.
Vite Aerea: La macchina è costituita da una spirale di tela avvolta su un albero verticale. Manca, in Leonardo, ogni indicazione e di sollevamento.
Aliante: Ala articolata con un sistema di cinghie per l'attacco al corpo dell'uomo e di tiranti per il moto dell'aria.
Inclinometro: Un filo che sostiene una palla (di piombo?) è contenuto entro una forma conica trasparente per sottrarlo alla spinta del vento, ed è collocato entro la macchina volante. La sua inclinazione segnala al pilota la posizione dell'apparecchio rispetto ai piani orizzontale e verticale.
Anemometro: La lamella pendula, investita dal vento devia dalla posizione verticale con un angolo proporzionale alla forza del vento, misurabile sull'arco graduato.
Anemoscopio: Tra gli strumenti progettati per i suoi studi sul volo, Leonardo disegna questo anemoscopio per misurare la direzione del vento.
Igrometro a Cera: Su un piano della bilancia "cera" sull'altro "bambagia" che si appesantisce quando assorbe umidità dell'aria e segnala sull'asta orizzontale graduata il variare delle condizioni atmosferiche.(Il grande disegno nella parte inferiore del foglio di Leonardo figura una macchina che, trasformando un moto alterno in continuo, solleva un peso. La stessa macchina è presentata due volte: in azione e scomposta nelle sue componenti).
Studio per Condotti Conici: Nella tavola verticale si aprono due fori ("buche" o "busi"). Detti fori sono "piramidati", ossia formano la base di un cono o imbuto il cui vertice forato è posto davanti a pale rotanti su uno "stilo" orizzontale, su cui si avvolge la corda che solleva un peso. Chiuso il secondo foro, si misura di quanto il soffio del vento attraverso il primo solleva il peso. Chiuso il primo e aperto il secondo il sollevamento del peso dovrebbe essere superiore di cinque volte. Per verificare l'assenza di variazioni nella pressione del vento si può usare il "pennello" disegnato più in alto, cioè lo stesso anemometro a lamelle presentato nel cod. Atlantico f. 675.

FONTE: Aeroporti di Roma

giovedì 29 dicembre 2011

iDRINK - Il nuovo portale Lifestyle Gourmet a Milano

Quante volte ci è capito di trovarci a mani vuote con degli ospiti all’improvviso o più semplicemente di uscire da un locale e voler continuare a festeggiare? Ora non ci saranno più problemi: nasce iDrink, il primo portale gourmet con consegne a domicilio in tutta Milano, dalle 20 alle 5.

Collegandosi su www.idrinkmilano.it si entra in un mondo di etichette di prestigio, champagne, liquori e super alcolici, ricercati e selezionati per un pubblico che sa quello che vuole. Il caviale ‘Oscietra’, il patanegra di Huelva’, il salmone ‘Balik’ il Foie Gras Perigord’e la squisita cioccolata Giraudi, sono solo alcuni dei peccati di gola che iDrink propone per soddisfare la fame notturna dei golosi più esigenti.

Si può ordinare à la carte o lasciarsi consigliare dai Menù iDrink, creati su misura per chi amala praticità.

Tutto questo arriverà a casa vostra o dove vorrete, dal tramonto all’alba.
IDrink garantisce un servizio repentino e raffinato che riflette la qualità dei prodotti e si ritrova nell’attenzione per i dettagli del packaging. I classici pony express si trasformano in “speedy papillon” e si presenteranno a casa vostra entro 30 minuti dall’ordine come fossero dei veri e propri camerieri, consegnandovi le chiavi per una serata all’insegna dello “chic at home”.
Fautori dell’iniziativa sono 4 giovani, di cui un celebre artista, che oltre all’idea di un servizio unico, diverso e soprattutto fruibile per tutta la notte, hanno messo al centro della loro attività il concetto di “home delivery di altissima qualità”.

“ L’idea – afferma Riccardo Gibertini ( presidente iDrink S.r.l ) – è quella di dare l’alternativa giusta. L’home delivery in Italia è ancora visto come un pasto d’emergenza, consumato velocemente perché non si ha voglia di cucinare o si ha il frigo vuoto. Noi abbiamo pensato di rivoluzionare questo concetto offrendo un prodotto altamente selezionato a quei palati un po’ più raffinati, ma che ugualmente han voglia di ricreare un momento speciale tra le proprie mura di casa. Crediamo nell’home delivery di qualità”

“Ci rivolgiamo – continua Gibertini – ovviamente anche a tutti i giovani che vogliono continuare a divertirsi oltre l’orario di chiusura dei locali o che preferisco un party in casa. La comodità di festeggiare tra le mura domestiche riporta anche ad un modo più responsabile di bere”.
iDrink è un progetto che parte con un test da Milano ma che presto sarà presente in tutta Italia.
iDrink: l’alternativa che non c’era per divertirsi responsabilmente e con gusto.

Contatti: ufficio stampa Dorian Ruvolo 3929511996

Fabrizio Palenzona (Adr): Resta aperto il servizio bagagli Net 6000


Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona: resta aperto il NET 6000 - sistema di smistamento bagagli in transito


  • Il servizio garantito dal Net 6000 non sarà interrotto;
  • ENAC riconosce il giusto diritto di Aeroporti di Roma di percepire il corrispettivo stabilito per il servizio;
  • Aeroporti di Roma rispetterà l’ordinanza dell’ENAC;
  • La società Aeroporti di Roma, in merito al persistente inadempimento economico delle compagnie aeree, si aspetta che lo stesso senso di responsabilità guidi le azioni dei vettori, in particolare di Alitalia, come sollecitato dalla stessa ENAC e dal Governo.
Aeroporti di Roma comunica che rispetterà l’ordinanza emessa oggi dall’Enac nella quale si ordina di non interrompere il servizio per lo smistamento dei bagagli in transito, denominato NET 6000.
Nella stessa ordinanza Enac riconosce il giusto diritto di ADR di percepire per tale servizio il corrispettivo stabilito, al momento non ancora saldato da parte delle compagnie aeree, che persistono nel loro inadempimento. Per questo, la società Aeroporti di Roma si augura che lo stesso senso di responsabilità, che sta guidando la sua azione, e al quale sono state invitate dal Presidente dell’ENAC e dal Governo le parti in causa, possa essere fatto proprio dai vettori, in particolare da Alitalia, spingendoli a saldare quanto prima l’importo dovuto per l’uso del NET 6000.

FONTE: Aeroporti di Roma

Flavio Cattaneo: Il sito www.terna.it è entrato nella top 10 Italia e nella T20 del Webranking 2011

Tra i primi 20 della classifica, Terna, AD Flavio Cattaneo, è la società che ha migliorato maggiormente la propria posizione in classifica rispetto all'edizione precedente.

Terna protagonista della comunicazione sul web. Il sito www.terna.it è entrato nella top 10 Italia e nella T20 del Webranking 2011 europeo di KWD-Hallvarson & Halvarsson, scalando ben 33 posizioni e collocandosi al 19° posto su 500 aziende europee di tutti i settori.
La prestigiosa classifica KWD Webranking Europe 500 costituisce l’analisi più completa a livello europeo sulla qualità della comunicazione istituzionale e finanziaria online. La ricerca prende in considerazione le 500 maggiori società europee per capitalizzazione tratte dalla classifica FT Europe 500.
Tra i primi 20 della classifica, Terna, AD Flavio Cattaneo, è la società che ha migliorato maggiormente la propria posizione in classifica rispetto all'edizione precedente.
Inoltre, i risultati del Webranking europeo 2011 vedono il nostro sito precedere quelli di società quotate con una capitalizzazione ben più alta di Terna.
Terna conferma quindi, anche a livello europeo, la sua posizione di protagonista nella comunicazione web di tipo energetico - istituzionale ponendosi, con il suo punteggio di 71,25, ben al di sopra della media europea di 44,2 punti.
Questo risultato segue quello ottenuto da Terna alcuni giorni fa con l’ingresso nella Top 10 della classifica Webranking 2011Italy di KWD-Hallvarson & Halvarsson sulla qualità della comunicazione corporate online. Il sito www.terna.it ha scalato ben tre posizioni salendo al 10° posto (dal 13mo dello scorso anno) con 71,25 punti (+6,25 rispetto al 2010) e si è collocato come 5° fra i siti "best improver", ovvero fra i siti web che hanno migliorato maggiormente il proprio punteggio rispetto all'edizione precedente. Con il suo punteggio, inoltre, il sito Terna si pone ben al di sopra della media italiana, scesa di quasi 3 punti (da 39,6 a 36,8 punti).
L’impegno e l’investimento nella cultura della comunicazione online di Terna si sono tradotti in risultati di successo, consolidati costantemente nel corso di questi cinque anni. Nella prestigiosa classifica specializzata, infatti, il sito è passato dal 39° posto del 2006 (con 38,5 punti) al 10° di quest’anno (71,25 punti) con un balzo di ben 29 posizioni e un incremento di 32,75 punti.

Fonte: Webmagazine Terna

meetYou il Social Network per SmartPhone GRATUITO

MeetYou è semplicissima da usare. Calcola ogni giorno l'affinità astrologica con gli altri segni e individua e localizza, grazie alla mappa, le persone più vicine.
Registrandosi fornendo nickname, password, data, ora e luogo di nascita si scoprono subito tutte le persone connesse e quali, giorno per giorno, sono le più affini.
Compilando la pagina personale si decide cosa si vuol far sapere di sé.
Si ha la possibilità di registrare fino a 5 profili differenti sullo stesso dispositivo.
Ogni giorno i cuori sveleranno l’affinità con gli altri segni dello zodiaco.
Il cuore che batte è l’affinità più alta; selezionando il segno corrispondente e “Cerca su mappa", si saprà dove si trova la persona corrispondente al segno.
Si possono selezionare i segni preferiti, uno alla volta o anche tutti insieme.
Facendo zoom sulla mappa si visualizzano nuovi amici e la loro posizione
E’ possibile selezionare contemporaneamente entrambi i sessi o cercarli singolarmente.
E’ disponibile anche un servizio di chat per permettere agli utenti di interagire tra loro, di conservare tutte le conversazioni fatte, aggiungere alla lista Preferiti le persone più affini o con il tasto blocca impedire alle persone indesiderate di vederti e contattarti.
http://www.infomeetyou.com/

mercoledì 28 dicembre 2011

Staffetta Quotidiana. Cattaneo: bloccare gli investimenti costa come un capacity payment

Intervista di Staffetta Quotidiana all’AD di Terna, Flavio Cattaneo. Infrastrutture e razionalizzazione del mix, anche chiudendo gli impianti che non servono. Una politica che non sia solo tassazione ma anche misure fiscali per lo sviluppo, per uscire dalla stagione della Robin Tax. E una “pax elettrica” tra i diversi soggetti della filiera che non sia a spese del sistema.
Flavio Cattaneo, AD di Terna è l'uomo dell'anno di Staffetta Quotidiana e Fondazione Energia per il 2011. Il 2011 è proprio l’anno in cui il Gestore della rete è stato al centro dei maggiori dibattiti in quanto punto nodale delle trasformazioni, a volte drammatiche, che hanno investito il settore: in cima a tutte l'impetuosa espansione delle rinnovabili, che ha inciso in profondità sia sugli equilibri di offerta e formazione del prezzo che sulla gestione del sistema. In questa intervista con la Staffetta, Cattaneo illustra la sua visione delle priorità della politica energetica e sulle strategie della società. E lancia l'idea di un'associazione delle reti.



Primo compito di una strategia energetica nazionale dovrebbe essere indicare gli obiettivi prioritari, ha detto Alberto Clò il 13 dicembre scorso. Atal fine quali ritiene siano oggi le priorità di politica energetica per il Paese?
In primo luogo c'è un'esigenza di sviluppo infrastrutturale nel campo della trasmissione ma anche in quello della distribuzione elettrica. Che devono viaggiare insieme a una riorganizzazione della produzione, considerando le nuove fonti e alcuni correttivi al mix. Va fatta un'analisi vera anche in un'ottica di rate-off. come si fa nei piani industriali per cui se una cosa non serve più si toglie. Per le centrali è lo stesso, se ve ne sono di non più efficienti vanno eliminate, inutile tenerle in funzione. A questo va aggiunto un piano per il risparmio energetico che inteso in senso ampio, è la nuova frontiera insieme alle fonti alternative. Impianti rinnovabili che devono essere fatti meglio e con meno incentivi. In sintesi, bisogna puntare sulle infrastrutture di rete nel loro complesso e immaginare un sistema che si modifica di pari passo con l'evoluzione tecnologica. Infine, serve una maggiore responsabilizzazione dei decisori politici. Oggi non c'è responsabilità politica nelle scelte autorizzative. A un presidente di Regione che rifiuta una centrale nel suo territorio. tanto più se è una Regione in deficit energetico, si dovrebbe rispondere facendo pagare di più l'energia ai suoi abitanti. Che a quel punto valuteranno se votarlo e non votarlo alla prossima elezione. Ma anche questo punto deve rientrare in una strategia energetica più ampia. Come si dice da anni, manca un piano energetico nazionale. Abbiamo riempito regioni come la Calabria e la Puglia di centrali e allo stesso tempo ci sono regioni del Centro deficitarie. Da sei anni facciamo notare, anche per iscritto, che non ha alcun senso lasciare completamente libera la localizzazione degli impianti: ci è stato sempre risposto che una qualsiasi indicazione localizzativa sarebbe in contrasto con la libertà di mercato. anche se si potrebbe obiettare che le libere scelte di ciascuno non debbono poi ricadere sui costi di tutti.
Il testo dell’intervista, in versione integrale, è disponibile sul Webmagazine Terna.

Fonte: Webmagazine Terna

Domiciliazione di imprese e professionisti con un click si può: domiciliazione.com

Domiciliare una società di capitali, una cooperativa, elevare un domicilio professionale è molto semplice con il portale www.domiciliazione.com.

All’interno del sito è possibile consultare le oltre 60 sedi disponibili in Italia in 15 regioni, in oltre 30 città, scegliere la sede più comoda e più vicina alle proprie necessità. Spesso esigenze di immagine, gare di appalto, operatività, richiedono una presenza dell’azienda o del professionista fuori dal proprio territorio e si perde un gran tempo per scegliere la propria location. Domiciliazione.com in 24 ore mette a disposizione uno dei propri indirizzi civici per ricevere lettere, raccomandate, comunicazione anche via fax e telefoniche. La location, che poi è un business center, oltre ad erogare servizi di domiciliazione, quindi ricevere posta, custodirla, reinoltrarla può supportare il cliente assegnando una linea telefonica dedicata, una linea fax dedicata ed un ufficio a tempo, limitato alle ore e ai giorni di effettiva necessità.

Il business center è società specializzata nell’erogazione di servizi di domiciliazione, certifica, ad esempio, la data di decorrenza del contratto a tutela delle parti, garantisce almeno 10 ore di presidio reception per il ritiro della posta, usa procedure consolidate per la ricerca e reinoltro posta, garantendo al cliente che nessuna comunicazione venga smarrita. Il prezzo medio del servizio di domiciliazione legale per 12 mesi di contratto è circa 800 euro, prezzo che può scendere fino a 400 euro per la sola domiciliazione postale. Preventivi e maggiori informazioni visitando www.domiciliazione.com e telefonicamente al numero 800

134 634 attivo dal lunedi al venerdi ( 8.45-20.00, sabato 9.00-18.30).

Giuseppe Nucci (Sogin): sostenibilità e sicurezza dei cittadini per un futuro migliore

Essere sostenibili significa rispondere nel presente alle esigenze dei cittadini, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Sogin, guidata da Giuseppe Nucci, progetta e realizza soluzioni che mirano a migliorare continuamente l'efficienza e l'efficacia delle proprie attività, impegnando know-how altamente specializzato, utilizzando tecnologie all’avanguardia e investendo nell'aggiornamento e nella formazione del proprio personale per garantire la sicurezza dei cittadini, salvaguardare l'ambiente e tutelare le generazioni future.

Sostenibilità è anche attuare politiche dirette ad assicurare attenzione alle esigenze degli stakeholder e trasparenza nei confronti di tutti gli interlocutori, con l’obiettivo di consolidare rapporti di reciproca fiducia e sviluppare relazioni di eccellenza.
Sostenere una reputazione basata sul riconoscimento della sua affidabilità è un elemento strategico per supportare lo sviluppo delle attività di bonifica ambientale degli impianti nucleari.
Responsabilità sociale d’impresa. L’adozione di un codice etico, la pubblicazione annuale del bilancio di sostenibilità (che dal 2011 sostituisce il bilancio sociale) e lo sviluppo di un processo di stakeholder engagement, sono gli strumenti con cui Sogin realizza la sua responsabilità sociale.
Il codice etico definisce i principi e i valori che Sogin adotta nei sui comportamenti verso tutti gli stakeholder ed è lo strumento attraverso il quale valutare il grado di coerenza fra un comportamento posto in essere nella pratica e gli ideali cui ci si attiene.
Il bilancio di sostenibilità è il documento che raccoglie le principali grandezze che Sogin ritiene fondamentali per rendicontare, con lealtà e trasparenza, la propria responsabilità e il proprio percorso verso livelli di sostenibilità ed eccellenza sempre più elevati.
Lo stakeholder engagement è il processo attraverso il quale Sogin sviluppa percorsi di miglioramento continuo sostenuti da una sempre maggiore consapevolezza delle scelte e dalla coresponsabilizzazione dei soggetti di volta in volta coinvolti.
Per Sogin responsabilità sociale vuol dire gestire correttamente le attività di bonifica ambientale che le sono affidate e sviluppare nuove tecnologie che contribuiscano alla crescita del Paese e alla tutela dell’ambiente, al fine di creare le condizioni per un futuro migliore.

FONTE: Sogin

ADR: "2011-1861, 150 anni dell’Unità d’Italia" la mostra alla ''Terrazza Roma'' del Terminal 3

Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona, al Leonardo da Vinci rivive la Storia d’Italia nell’anno del Centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, attraverso le pagine del giornale “l’Editore”. I passeggeri e i visitatori sono invitati ai percorsi personalizzati della Mostra, rintracciando situazioni, date, notizie, vissute in prima persona o conosciute ed elaborate attraverso la memoria di persone care o ancora, attraverso le pagine dei libri.



“2011-1861, 150 anni dell’Unità d’Italia” è il titolo della mostra di San Giorgio Editrice, in collaborazione con ADR Aeroporti di Roma, in esposizione da oggi al Leonardo Da Vinci sulla “Terrazza Roma” del Terminal 3.
Si tratta di un progetto di grande valore documentario che, attraverso le pagine del giornale “l’Editore”, tratte dal volume”2011 – 1861”, racconta gli avvenimenti più importanti e significativi della storia italiana, anno dopo anno. La Mostra, infatti, rivive la Storia dell’Italia negli ultimi 150 anni dalla sua Unità, fatti realmente accaduti e raccontati attraverso articoli di cronaca che toccano la politica, l’imprenditoria, ma anche il quotidiano di tutti coloro che li hanno vissuti: sono pagine attraverso le quali si respira la cultura e l’arte che distinguono il nostro Paese, ma anche i valori e le problematiche che ne hanno contraddistinto l’identità.
La Mostra, peraltro, offre l’opportunità ad ognuno per creare un proprio percorso, rintracciando situazioni, date, notizie, vissute in prima persona o conosciute ed elaborate attraverso la memoria di persone care o ancora, attraverso le pagine dei libri. Un allestimento essenziale e minimalista è stato scelto per creare la giusta cornice a tanta ricchezza e profondità di contenuti. Sono notizie che entrano nel quotidiano delle persone, le raggiungono emotivamente ed è proprio in questo il loro grande potenziale comunicativo. Un progetto, dunque, che parla “a tutti” e “di tutti”.

FONTE:
Aeroporti di Roma

Il re è nudo




Il re è nudo (di Lucio Garofalo)

Azzardo alcune riflessioni preliminari di ordine filosofico ed esistenziale, quindi politico.

Il re è nudo, si potrebbe osare. La realtà, che supera puntualmente ogni immaginazione, ispira e suggerisce un'elaborazione critica e mentale di straordinaria attualità storica.

Per decenni il sistema di potere creato dalla borghesia capitalista ha predicato nel mondo, a partire dal secondo dopoguerra, quella che si potrebbe qualificare come la religione più diffusa e vincente di ogni tempo e luogo, la fede cieca e incondizionata nel dio mercato e nel totem della finanza, il culto idiota e mondano del denaro e del successo, il feticismo della merce e del profitto, la morale utilitaristica dell'avere e dell'apparire ad ogni costo in luogo dell'essere, sacrificando e calpestando tutto e tutti.

Il corollario finale è stato l'avvento di una sottocultura di massa improntata al consumismo più esasperato, acritico ed alienante, all'edonismo ebete, individualista e conformista, quella che nell'età contemporanea è l'ideologia più ottusa e onnipotente, una mentalità autoritaria e pervasiva, più feroce e persuasiva rispetto a qualsiasi tipo di assolutismo e totalitarismo che si sia mai conosciuto nella storia millenaria dell'umanità.

Negli ultimi cinquant'anni, alle popolazioni del mondo occidentale è stato imposto uno stile di vita ultraconsumista: ci hanno bombardato il cervello per convincerci che bisognava lavorare e produrre al massimo per guadagnare e consumare il più possibile con il risultato che gli individui sono in gran parte stressati, assai insoddisfatti e infelici.

Pertanto, si potrebbe dedurre che la scelta più saggia sia quella di moderarsi in modo da lavorare il meno possibile e, di conseguenza, avvelenarsi il meno possibile, sentirsi meno stressati e puntare ad arricchirsi, non tanto sul versante strettamente materiale, quanto a livello umano, ossia affettivo e spirituale. In altri termini si può scegliere di condurre uno stile di vita più sobrio sul piano dei consumi in modo da permettersi un'esistenza più emancipata dal bisogno, ovvero più libera dallo stress e dalle tossine della vita moderna.

Certo, se un individuo non si accontenta di un cellulare, ma ne vuole due di ultima generazione, se invece di un'auto per ogni famiglia si avverte il "bisogno" di un'auto a persona, se si desidera la villa in campagna e l'appartamento al mare, insomma si inseguono ossessivamente le mode consumistiche, si moltiplicano i falsi bisogni indotti dal mercato, è inevitabile che non basta uno stipendio, è inevitabile essere assoggettati ad un "benessere" fittizio, essere succubi del bisogno e del lavoro, infelici e stressati.

Sia chiaro che tale ragionamento non inneggia alla filosofia, oggi in voga, della cosiddetta "decrescita", né corrisponde ad una visione "pauperistica" o "francescana" del mondo, ma si limita a suggerire un'ipotesi che è tanto necessaria quanto realistica e praticabile, un'attitudine pragmatica che potrebbe rivelarsi utile per affrontare le gravi difficoltà legate all'attuale fase di austerità e di recessione dell'economia capitalista.

Bisogna rendersi conto che la decrescita è già presente oggettivamente nella realtà dei fatti, sia in Italia che altrove, nel senso che il tasso di crescita economica del nostro Paese è in costante diminuzione da quasi mezzo secolo, a partire esattamente dal "boom economico" degli anni '60. Occorre prendere onestamente atto che la decrescita o, meglio ancora, il sottosviluppo e la miseria, sono le conseguenze di un sistema di distribuzione iniqua, irrazionale e distorta delle ricchezze sociali, sono il risultato delle contraddizioni strutturali insite nel funzionamento del modo di produzione capitalistico.

Tornando al tema precedente, è ovvio che il discorso non vale in termini assoluti bensì relativi, per cui sono esclusi, ad esempio, coloro che versano in condizioni di estrema (o relativa) povertà o chi vive in realtà metropolitane in cui il costo della vita è altissimo e si è costretti a spendere oltre la metà dello stipendio per pagare l'affitto mensile. In questi casi temo che la filosofia "stoica" o la morale "francescana" servano a ben poco.

E' chiaro che la condizione proletaria non va idealizzata, bisogna battersi per l'abolizione del proletariato in quanto classe, e la sobrietà intesa come stile di vita, saggezza o moderazione, non va vissuta "stoicamente" ma come necessità contingente.

Stiamo attraversando una fase in cui dobbiamo misurarci con le condizioni storicamente determinate, senza cedere alle mode consumistiche, né ad uno stile di vita francescano.

E' altresì evidente che lo sfruttamento e la violenza di classe non possono durare a lungo senza essere accettati dagli sfruttati. A questo compito era deputata in passato la religione. Ma oggi questo strumento di convincimento è vecchio e superato, inadatto allo scopo nell'epoca dell'economia di mercato. Una nuova forma di condizionamento e debilitazione morale è intervenuta: dall'idolatria trascendente all'idolatria delle merci.

Le osservazioni esposte finora servono ad introdurre un ragionamento sul concetto di "proletariato" e sul significato (non solo simbolico) che assume oggi un vocabolo che per molti ha un sapore anacronistico e veterocomunista, di stampo addirittura ottocentesco.

E' noto che i proletari sono coloro che possiedono esclusivamente la prole, ossia i figli. Il termine indicava in origine una classe di lavoratori il cui ruolo, nel modo di produzione capitalistico, è di prestare la forza lavoro in cambio di un salario, ma nel corso del tempo il significato si è modificato, adeguandosi alle nuove circostanze storico-sociali.

Se in passato il termine designava specificamente una classe di operai che hanno come sola ricchezza la prole, in seguito il senso letterale si è aggiornato ed è stato sostituito da un'accezione più ampia che comprende la totalità dei salariati, inclusi i lavoratori intellettuali ridotti in uno stato di precarietà e che percepiscono un salario miserabile.

E' altresì indubbio che negli ultimi cinquant'anni il proletariato che vive nei Paesi sviluppati del mondo occidentale, si è imborghesito, in particolare sotto il profilo mentale e culturale. Nel contempo conviene ragionare sul fatto che l'attuale crisi recessiva sta producendo effetti di proletarizzazione dei ceti intermedi, un tempo agiati e benestanti, ed immiserisce in modo doloroso le classi operaie degli Stati occidentali.

Non serve rammentare che un numero crescente di famiglie italiane (ma il discorso vale a maggior ragione per Greci, Irlandesi, Portoghesi e via discorrendo) non riesce ad arrivare alla fine del mese, se non proprio alla terza settimana, quando tutto va bene.

Aggiungo una chiosa finale per chiarire che l'esperienza storica pregressa dovrebbe insegnarci che un rovesciamento radicale dell'ordine economico e sociale senza una corrispondente rivoluzione intellettuale in un senso antiautoritario, senza un processo di affrancamento culturale delle singole persone, non ha molto senso e rischia di rivelarsi fallimentare in quanto non produce un'effettiva emancipazione degli individui, come è accaduto nel caso delle rivoluzioni politiche e sociali compiute finora dal genere umano.

In sostanza, la trasformazione dell'esistenza si compie attraverso processi rivoluzionari paralleli che investono l'assetto della sociètà nel suo insieme e la formazione etica, civile, psicologica e spirituale delle persone, che altrimenti rischiano di sottostare ad una nuova forma di oppressione che non è solo politica e materiale, ma altresì culturale.



martedì 27 dicembre 2011

Novità: Dittologie Congelate e Café Letterario Online di Federico Li Calzi


Il poeta siculo Federico Li Calzi (1981, Agrigento), dopo il successo della raccolta “Poetica Coazione”, continua l’ascesa nel mondo della poesia con la sua nuova silloge “Dittologie Congelate” e con un’idea innovativa: un Café Letterario Online.

Federico vive e lavora a Canicattì (AG) nella quale svolge la professione d’imprenditore. Dopo i primi anni di Università, Federico preferisce dedicarsi e dunque proseguire l’attività di famiglia. L’interesse per la letteratura nell’autore germoglia sin dall’infanzia, infatti come dichiara l’autore in un’intervista:
“La passione per la scrittura nasce con lo stesso scrittore. Sembra retorico ma passione e scrittore convergono sullo stesso piano. Da bambino trascrivevo sulla carta emozioni, ricordi, (attingevo allora dalla musica, che insieme alle parole esercitavano nella mente uno stato evocativo di serenità) certo erano pensieri riferiti e non vissuti di persona.”

“Dittologie congelate”, edito da Edizioni Cerrito, sarà disponibile a partire dal mese di gennaio 2012 in due formati: cartaceo ed ebook acquistabili direttamente sul suo sito web al costo, rispettivamente, di €15.90 ed €6.90.
La raccolta consta di 128 pagine e presenta un’imponente rottura di stile rispetto a “Poetica Coazione” con stimolanti giochi di parole e controsensi in una forma ellittica, asciutta, priva di aggettivi.

La prefazione è a cura del critico Nuccio Mula, incontrato nella prima silloge, mentre, la postfazione è del genovese Enrico Testa, Professore Ordinario Facoltà di Lettere e Filosofia nell’Università degli Studi di Genova. La foto di copertina è dell’artista Mark Kostabi (1960, Los Angeles) pittore e compositore statunitense.

La tematica base de “Dittologie Congelate” è l’incomunicabilità tra due soggetti, una situazione che ognuno di noi conosce ma che, nelle liriche di Li Calzi, viene estremizzata, ricalcata, reinventata per schiudere altri fondamentali temi quali il ricordo, il rimpianto, la nostalgia per un amore, la solitudine dell’io. La musicalità del verso è altamente ricercata, giochi di parole e figure retoriche sono parte sostanziale dell’opera che si presenta in modo del tutto omogeneo e coerente con la sua struttura.

Altra novità del poeta siculo è la creazione di un vero e proprio Café Letterario Online, ubicato attualmente nella sezione “blog” del sito dell’autore ma, da gennaio avrà autonomia e nomenclatura; uno spazio nel quale ogni utente potrà liberamente discutere delle poesie, articoli, recensioni, comunicati stampa, interviste. Uno spazio comune nel quale condividere le emozioni poetiche in un’ottica innovativa ed al passo con i tempi.

Vi lascio al sito di Federico Li Calzi nel quale potrete scaricare gratuitamente la silloge “Poetica Coazione”:
http://www.federicolicalzi.it/

Per leggere l’ultima intervista di Federico Li Calzi:
http://oubliettemagazine.com/2011/11/14/intervista-di-alessia-mocci-a-federico-li-calzi-ed-alla-sua-nuova-raccolta-poetica-dittologie-congelate/


Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa di Federico Li Calzi

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