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domenica 13 luglio 2025

I Dazi di Trump e le conseguenze in Italia e in Europa

Mentre la politica internazionale punta il suo focus sulla ricostruzione dell’Ucraina e sui continui aiuti militari per la guerra tra Ucraina e Russia, la nostra politica finanziaria soffre di uno stillicidio dissanguante che mira a ridurre la nostra capacità produttiva (PIL) che nell’ultimo periodo sembra sbandare verso il -0,6%. In pratica guardiamo con l’occhio di Giano quello che abbiamo davanti la guerra dando il 5% alla Nato per asset militari che dovranno essere comprati dall’America per poi girarli all’Ucraina gonfiando i guadagni stratosferici degli Americani. Una doppia faccia quella di Giano non guarda invece dietro valutando quello che ci sta’ accadendo in termini di politiche economiche.

Una grave condizione di politica economica che sembra non essere lungimirante sul sistema Italia aggravata proprio dal nostro amico di sempre. La nostra bilancia debitoria tanto sbandierata negli ultimi 3 mesi è passata da 3090 miliardi di euro a 3094 miliardi di euro ed è destinata a continuare la discesa implacabile sul grande debito nazionale.

Il valore della guerra oggi ha superato quello de cittadini che ogni giorno di dimenano in una società malata di democrazia con una continua cura di democratura da parte del governo che vede secretare le spese militari e nascondere al popolo che un missile ha la priorità su una lista d’attesa o su una riduzione dei salari del 13,8%. Una Economia reale che ha visto negli ultimi tempi chiudere il cerchio su molte aziende come i magneti marelli, la Tim e la stessa Piaggio che hanno dovuto vendere a Cinesi e Indiani ed americani la loro leaderschip per sopravvivere. Abbiamo in pratica attivato un vero e proprio cannibalismo economico nel nostro paese pronto a svendere il meglio della nostra produzione per poter galleggiare nel mare internazionale degli interessi anche americani.

Molte le fabbriche specie nel settore della pelletteria Fiorentina sono state acquisite dai grandi gruppi di investimento Americani. Da queste fabbriche parte oltre il 90 per cento di quel che vendiamo all’estero. E si tratta di una fetta molto consistente della nostra economia: 626 miliardi di euro nel 2023, quasi un terzo della nostra ricchezza. Mettendo mano Calcolatrice, l'Italia in relazione al Made in Italy rischia di perdere il 10,4 % per cento delle sue esportazioni negli Stati Uniti circa 65 miliardi di euro (2024) sotto l’onta della guerra dei dazi che dal 1° agosto 2025 passeranno in aggiunta al 10% già in essere al 40%.

I nuovi dazi imposti da Trump all’unione europea con il decreto di sabato 12 di luglio 2025 sembrano essere per l’Italia uno tsunami da 35 miliardi e 178 mila posti di lavoro. Le elaborazioni dell’Istituto Svimez sono chiare rappresentando una grave in termini di potenziale devastazione sulla nostra economia. Le categorie merceologiche interessate infatti sono tutte con delle esenzioni per la farmaceutica, semiconduttori ed energia. Del totale dell’export Usa l’Italia rischia di perdere 12.5 miliardi circa il 20% del totale ed in termini di Pil circa nove miliardi di euro. Molti i posti di lavoro che saranno travolti e circa 13000 solo al Sud.

Guardando a quello che sta’ succedendo possiamo annoverare l’ipotesi di un allargamento dei dazi a tutti i settori portando alla dissoluzione circa 15 miliardi di euro di Export con un calo del Pil di 10,8 miliardi di Pil con danno secondo la Cgia che possono arrivare a 35 miliardi. I settori maggiormente colpiti secondo Svimez Luca Bianchi la meccanica del nord e l’agroalimentare del sud che oggi trasporta in America due miliardi di euro di prodotti. A rischio anche automotive, elettronica e farmaceutica, comparti a vocazione internazionale e protagonisti della fragile ripresa industriale del Sud.

Se si include anche il settore farmaceutico la situazione sarebbe ancora più grave in quanto l’export verso gli Usa e di 1 miliardo. I farmaci, infatti, subirebbero un aggravio di 300 milioni di euro. In pratica la politica dei dazi di Trump rappresenta un vero rischio per la nostra politica industriale e l’inizio di una nuova guerra commerciale che si aggiunge alla politica di guerra già in atto.

In ambito europeo tutti danno le responsabilità alla Commissione Europea che non è riuscita a negoziare un accordo tariffario vantaggioso ponendo l’Europa in stato di parassitismo Usa. Una democrazia quella europea che riceve uno schiaffo economico con un embargo del settore vitivinicolo dell’80% sull’esportazione verso l’America.

Una sofferenza che in riferimento alle sanzioni verso la Russia provoca una perdita di 60 milioni di euro al giorno. Si tratta di mancati profitti, perdite dovute all'inflazione, perdite dovute a cambiamenti nella logistica e al rifiuto del gas russo. È apparso su Internet un sito web di esperti, https://eulosses.com, che analizza in dettaglio i rapporti sull'economia europea. In totale, l'Unione Europea ha già perso oltre 2,5 trilioni di euro.

Per l’unione europea, infatti, Le armi sono più importanti dei cereali: l'UE si è rifiutata di ridistribuire il bilancio agricolo a favore della difesa - La Commissione europea ha abbandonato i piani di riforma della politica agricola comune del l'UE (PAC), che comprendeva un parziale riorientamento dei fondi agricoli verso la difesa e altre priorità. Secondo Politico, l'idea ha suscitato una forte resistenza da parte delle comunità agricole del l'UE visto che il settore rappresenta 387 miliardi di euro per gli anni 2028-2034.

Infine, dal 1° agosto per dovere di cronaca saranno colpiti dai dazi di Trump anche questi paesi: Myanmar: 40%, Laos: 40%, Cambogia: 36%, Bangladesh: 35%, Serbia: 35%, Indonesia: 32%, Bosnia: 30%, Sudafrica: 30%, Tunisia: 25%, Malesia: 25%, Kazakistan: 25%, Corea Del Sud: 25%, Giappone: 25%. Sarà il mondo a subire le mire americane o lo stesso mondo a mettere da parte l’America dal commercio internazionale.

sabato 12 luglio 2025

Convegno "Consumatori e Disabilità: verso un nuovo modello di consumerismo inclusivo”, Viareggio 19 luglio, a cura di Consumers' Forum


Disabili: in 10 anni spesa dei Comuni salita del 44%, ma in Italia su disabilità strada è ancora lunga.

 

Il 32,5% delle persone con disabilità non ha una occupazione, una su tre è a rischio povertà.

 

Permangono forti disparità sul territorio: in Trentino Alto Adige il miglior welfare, malissimo la Calabria

 

Il 19 luglio convegno Consumers' Forum a Viareggio

 

12 luglio 2025 – In Italia la spesa dei Comuni per i servizi assistenziali ai cittadini disabili è cresciuta del 44% negli ultimi 10 anni, ma le persone con disabilità ancora oggi si scontrano con inefficienze, carenze, limiti e problemi vari, a dimostrazione che in Italia la strada per un pieno riconoscimento dei diritti dei disabili è ancora lunga. Lo afferma Consumers' Forum, ente indipendente di cui fanno parte Associazioni di Consumatori, Imprese Industriali e di servizi e le loro associazioni di categoria, Istituzioni.

 

In base agli ultimi dati Istat la spesa reale dei Comuni in favore dei cittadini con disabilità, al netto della compartecipazione degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale, è passata in 10 anni da quasi 1,7 miliardi di euro a 2,4 miliardi di euro, con un incremento del +44% - spiega Consumers' Forum – Nello stesso periodo la spesa per i cittadini anziani (over 65), è scesa da 1,33 a 1,30 miliardi di euro (-1,8%).

 

Forti le differenze sul territorio: al Sud la spesa dei Comuni per l'assistenza ai disabili è due volte e mezzo inferiore rispetto a quella di Nord-ovest e Nord-est, e circa la metà rispetto alla media nazionale.  Analizzando a livello regionale la spesa dei comuni sulla popolazione di riferimento, ossia il costo pro capite dei servizi resi in favore dei residenti disabili, il primato spetta al Trentino Alto Adige con circa 6mila euro annui di spesa, seguito da Sardegna (5.460 euro) e Friuli Venezia Giulia (4.548 euro). Fanalino di coda la Calabria, con appena 395 di spesa annua a disabile.


Per quanto riguarda i servizi offerti dalle amministrazioni locali, il 68,4% dei comuni offre assistenza domiciliare socio-assistenziale, il 33,2% assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari, il 59,9% voucher, assegni di cura, buoni socio-sanitari.

 

"L'aumento della spesa assistenziale non corrisponde, tuttavia, ad un miglioramento della qualità della vita – afferma il Presidente di  Consumers' Forum, Furio Truzzi - Nel nostro Paese infatti solo il 32,5% delle persone con disabilità in età lavorativa ha un impiego, contro un tasso di occupazione nazionale del 62,9%, e addirittura un disabile su tre è a rischio povertà o esclusione sociale. A tutto ciò si aggiunge una generalizzata arretratezza del Paese sul fronte delle barriere architettoniche e sensoriali che viola i più basilari diritti delle persone con disabilità: basti pensare che meno del 10% delle strutture turistiche italiane è accessibile ai disabili".

 

Proprio per discutere delle carenze italiane e proporre soluzioni per garantire pienamente i diritti dei cittadini disabili, Consumers' Forum * ha organizzato il convegno "Consumatori e Disabilità", che si terrà sabato 19 luglio a Viareggio, durante il quale istituzioni e associazioni si confronteranno sul tema dell'accessibilità universale e dell'inclusione dal punto di vista delle persone con disabilità in qualità di consumatori e utenti.

 

Spesa dei comuni sulla popolazione di riferimento al netto di compartecipazioni degli utenti o rimborsi del Servizio Sanitario Nazionale (dati in euro):


Trentino Alto Adige 5.915

Sardegna 5.460

Friuli Venezia Giulia 4.548        

Lombardia 2.996

Marche 2.665

Lazio 2.571

Veneto 2.459

Piemonte 2.325

Abruzzo 2.276      

Toscana 2.175

Emilia Romagna 1.929

Molise 1.349

Campania 1.341

Liguria 1.337

Sicilia 1.331

Umbria 1.188

Basilicata 981

Puglia 818

Calabria 395

 

Fonte: dati Istat

 


*Consumers' Forum è un'associazione indipendente di cui fanno parte importanti Associazioni di Consumatori, numerose Imprese Industriali e di servizi e le loro Associazioni di categoria, Istituzioni.

mercoledì 9 luglio 2025

L’estate dei giochi da tavolo: 10 titoli da portare sotto l’ombrellone (senza riempire la valigia)

È l'estate dei giochi da tavolo: 10 titoli da portare sotto l'ombrellone (senza riempire la valigia)

Stefano de Carolis (Giochi Uniti): "Dimensioni ridotte, regole intuitive e dinamiche veloci fanno di un board game un must-have per una vacanza all'insegna della compagnia e dello svago"

 

NAPOLI - Il boom dei giochi da tavolo non accenna a fermarsi: il segmento continua a registrare una crescita costante anche nel 2025, spinto dalla ricerca di esperienze condivise. Un trend che si conferma anche in estate, e ne è riprova la partnership tra la casa editrice Giochi Uniti e l'agenzia di animazione Obiettivo Tropici per portare i giochi da tavolo nei villaggi turistici italiani.

Ma come scegliere il gioco giusto da portare in vacanza? «Quando si viaggia conta ogni centimetro: i formati pocket o i card game permettono di portare con sé un'intera ludoteca senza rinunce». dichiara Stefano De Carolis, direttore operativo di Giochi Uniti. «Dimensioni ridotte, regole intuitive e dinamiche veloci fanno di un board game un must-have per una vacanza all'insegna della compagnia e dello svago».

«Negli ultimi mesi abbiamo selezionato e riproposto i titoli che meglio incarnano la doppia anima che chiedono le famiglie in vacanza: regole spiegate in cinque minuti e partite capaci di scaldare l'atmosfera tra un tuffo e una passeggiata sul lungomare», aggiunge De Carolis.

Il catalogo estivo di Giochi Uniti, ad esempio, ruota intorno a una dozzina di giochi che, pur diversi per meccanica, condividono portabilità, immedesimazione e componenti resistenti alla sabbia o al caos dello zaino. Il ventaglio si apre con Cards Vs Gravity, sfida di destrezza che elimina il bisogno del tavolo e trasforma l'asciugamano in arena; prosegue con Solo, rivisitazione adrenalinica dei classici giochi di scarto in cui un colpo di mano può ribaltare la partita, e con Fantascatti, in cui riflessi e colpo d'occhio si misurano a ritmo di fotografie fantasma.

Chi predilige narrazione e cooperazione trova in Rebel Princess una rivisitazione della briscola in ambientazione principesse dove ogni giocatore ha poteri unici e speciali, mentre con Passa la Bomba torna l'immancabile timer che costringe i partecipanti a concatenare parole prima dell'esplosione virtuale. Il piacere del rompicapo, invece, è concentrato nella Linea Exit: escape room in miniatura pensata per essere risolta al chiaro di luna sul terrazzo di un appartamento in affitto.

L'estate 2025 porta con sé anche due novità assolute. La prima, attesa a inizio agosto, è Last Penguin, in cui buffi pinguini sfidano la gravità su un iceberg di carte; la seconda è Cardia, duello tattico per due, misurato ma mai punitivo, ideale per i pomeriggi all'ombra. A chi cerca titoli "da ombrellone", Stefano De Carolis consiglia il tris di classici moderni 6 le prendi, LAMA e Abluxxen: «Sono giochi che si spiegano in un minuto e mettono al tavolo nonni, nipoti e gamer navigati senza alcuna barriera». Per chiudere la giornata con leggerezza, il party game Nacho Party, confezionato in una busta di nachos che strappa già il sorriso, propone bluff e risate… briciole permettendo.

E per i bambini? C'è Smartbook, libro game innovativo che unisce lettura e videogame, capace di far appassionare anche i più piccoli.

«Che si tratti di destrezza in spiaggia, di enigmi da veranda o di rapide sfide serali, questi pocket game trasformano ogni pausa in un momento di connessione autentica» conclude De Carolis. «Il nostro obiettivo è far sì che chiunque, dal giocatore occasionale al collezionista più esigente, trovi nello zaino un motivo per mettere da parte lo smartphone e condividere il tempo con gli altri».



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martedì 8 luglio 2025

Brics la nuova fronda dell’Economia Mondiale

Il vertice dei Brics di Rio de Janeiro del 5-6-7 luglio 2025 termina con una dichiarazione finale che si distingue per i suoi toni molto cauti e con formule generiche per evitare frizioni con gli Stati Uniti. Le critiche contro gli annunciati dazi verso i paesi Brics di Trump sono state declassificate. La mancata presenza di Xi Jinping pone un ruolo diplomatico al vertice lo stesso, infatti, non vuole avere ulteriori problemi con gli Stati Uniti. Tra le dichiarazioni finali certamente la grande preoccupazione sulla problematica tariffaria dei dazi che stanno sconvolgendo il commercio mondiale non rispettando le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Le guerre in atto certamente rappresentano una preoccupazione per il nuovo ordine mondiale dei paesi emergenti. I Brics hanno deciso di voltare le spalle all’Ucraina condannando gli attacchi terroristici delle infrastrutture ferroviarie nelle regioni di Bryansk, Kursk e Voronezh che hanno provocato molte morti tra i civili, tra cui bambini. Importante l’atteggiamento dei Leader verso la problematica di gaza che rappresenta per loro una ampia preoccupazione per l’occupazione del territorio palestinese. Un appello verso il diritto internazionale e l’uso della fame come strumento di guerra. L’ordine Brics ha inoltre dato all’unanimità il suo sostegno alla soluzione dei due stati nel rispetto dei confini del 1967 come strumento di pace e di stabilità dell’area.  

La parte economica della dichiarazione finale ha invece considerato la preminente riforma del Fondo Monetario internazionale che ha chiesto l’aumento del versamento delle quote dei paesi emergenti ed in via di sviluppo condizione insostenibile per molti paesi. In tal senso i Brics hanno rilanciato la loro Banca di Sviluppo (NDB) che ha delle potenzialità utili a sviluppare e modernizzare il sud del mondo attraverso il potenziamento delle valute locali per sostenere le disuguaglianze.

I BRICS oggi rappresentano il 41% della popolazione mondiale, con oltre 3,2 miliardi di persone distribuite tra Cina, India, Brasile, Russia e Sudafrica. Dal punto di vista economico, il PIL nominale combinato del gruppo si attesta a circa 28 trilioni di dollari (27% del PIL globale), mentre a parità di potere d’acquisto (PPP) sale a 65 trilioni, rappresentando il 35% dell’economia mondiale. Nel 2025, la presidenza dei BRICS è detenuta dal Sudafrica. Attualmente, i partner dei BRICS sono Bielorussia, Bolivia, Vietnam, Kazakistan, Cuba, Malaysia, Nigeria, Thailandia, Uganda e Uzbekistan. Con l’aggiunta di nuovi membri come Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti, il loro peso è in ascesa in termini di economia mondiale.

Ultimo ad entrare nel gruppo nel giugno del 2025 il Vietnam che si è unito ai BRICS come paese partner dell'associazione. Il Vietnam è diventato il decimo partner dell'associazione e "condivide con i membri dei BRICS l'impegno per un ordine internazionale più inclusivo e rappresentativo". "Con una popolazione di quasi cento milioni di abitanti e un'economia dinamica profondamente integrata nelle catene del valore globali, il Vietnam è un attore chiave in Asia".

I Brics possono essere a pieno titolo considerati un organismo di cooperazione globale che si propone con forza all’egemonia occidentale con un processo ormai validato che può aiutare le economie emergenti attraverso pagamenti alternativi ed una propria banca di controllo. Un confronto oramai incolmabile con il vecchio continente e con l’occidente già costituito nell’ordine mondiale come organo di potere per il controllo globale che non ha saputo mantenere la sua egemonia.

 

lunedì 7 luglio 2025

Musk lancia il nuovo partito spallata a Trump

Nasce il 5 luglio in America un nuovo partito “America Party” che parla di economia con uno sguardo attento a quello che Trump sta attuando nei primi mesi di mandato. A dare il battesimo proprio Elon Musk che rinsavito dopo gli scontri pubblici con il presidente Donald ha dichiarato battaglia alla nuova politica Trumpiana annunciando la formazione del nuovo partito politico, la prima affermazione e quella di una “grande e bellissima “America proposta dalla nuova legge fiscale di Trump che purtroppo porterà l’America alla bancarotta.

Un partito nato dopo il sondaggio sulla sua piattaforma X dove ha chiesto agli americani se fosse utile fondare un terzo partito dopo quello Democratico e Repubblicano. Un sondaggio che ha portato a 60% di Si e 30% di No, numeri che, come possiamo notare dalle parole di Musk, diventano una esigenza che viene tradotta nelle sue dichiarazioni: "Con un rapporto di 2 a 1, volete un nuovo partito politico e lo avrete. Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia. Oggi, l'America Party è nata per restituirvi la libertà", ha detto Musk su X.

La spallata al sistema è data dalla visione si democratica dell’America ma in pasta democratura che non permette nessuna libertà di contestazione istituzionale sui grandi temi quali il disegno di legge firmato venerdì da Trump sulla riduzione delle tasse e la spesa a cui proprio Musk si è opposto con forza. Musk, infatti, aveva dichiarato in precedenza che avrebbe fondato un nuovo partito politico e avrebbe speso soldi per destituire i legislatori che sostenevano il disegno di legge. 'big beautiful bill', il cui budget di 940 pagine contiene tutte le promesse elettorali del presidente, dal taglio delle tasse a nuovi fondi per combattere l'immigrazione con uno sbilancio di 2000 miliardi che si associano ai 2500 di Biden.

Come uomo più ricco del mondo certamente la sua scelta ricade sulle azioni di casa tesla e nella società di satelliti Space X. Un dietrofront costato centinaia di milioni di dollari spesi nella rielezione di Trump. I segnali si sono subito fatti sentire infatti la società di investimento Azoria Partners rinvierà la quotazione di un fondo negoziato in borsa di Tesla, ha dichiarato il CEO di Azoria, James Fishback, in un post su X. La stessa Fishback ha chiesto al Consiglio di amministrazione di Tesla di chiarire le ambizioni politiche di Musk e ha affermato che il nuovo partito mina la fiducia che gli azionisti che speravano nelle sue possibilità di concentrarsi maggiormente sull'azienda dopo aver lasciato il servizio governativo a maggio.

Una nuova faida che caratterizzerà i tabloid di mezzo mondo quella tra Trump e Musk che però nella sua scommessa dovrà rompere il bipolarismo Democratico - Repubblicano con ardua impresa visto che in America è presente da 160 anni. Ma l’obbiettivo principale sono le elezioni di metà mandato che possono strappare dagli otto ai dieci seggi alla camera e due seggi al senato nel novembre del 2026. Il presidente Trump comunque tiene nei sondaggi che sono oltre il 40%.

giovedì 3 luglio 2025

Sicilia: Aumentano le criticità Sociali nelle Province. Secondo ANAFePC occorrono interventi urgenti e concreti dalla Regione Siciliana.

La nostra associazione presente da anni attiva sul territorio, denuncia con forza l’emergere di criticità sociali profonde e molto differenziate nelle varie province siciliane - afferma Maurizio Cirignotta Vice Presidente dell’ ANAFePC (Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della Cultura) - che rivolge un appello urgente al Presidente della Regione Renato Schifani e agli assessori competenti della Giunta, affinché vengano adottate misure concrete, mirate provincia per provincia.

I dati Istat, Svimez e Arpa Sicilia anni 2023–2024 sono chiari, gli stessi evidenziano criticità per provincia oggetto di preoccupazione. A Palermo si sono registrati tassi allarmanti di disoccupazione giovanile (42%) e una dispersione scolastica al 22,8%, con intere periferie, come lo Zen e Brancaccio, in stato di degrado urbano e abbandono.

A Catania, la povertà assoluta colpisce oltre il 24% della popolazione, mentre l’evasione scolastica e il disagio giovanile restano una costante in molte aree del centro e della cintura urbana. Il traffico e l’inquinamento contribuiscono a peggiorare la qualità della vita.

Messina soffre un forte isolamento infrastrutturale: il 68% dei comuni è in aree interne difficili da raggiungere. Si registra inoltre un declino demografico del 5,7% in dieci anni, segno di uno spopolamento silenzioso ma continuo.

Ad Agrigento e Trapani, la crisi del settore agricolo e della pesca sta aggravando il disagio economico: Solo Agrigento ha perso il 15% delle aziende agricole in 5 anni, mentre a Trapani il comparto ittico ha visto un crollo delle flotte attive del 42% rispetto al 2000. La povertà e la disoccupazione, in particolare tra i giovani (29,4% fonte Neet a Trapani), sono in aumento.

Siracusa convive con una pesante emergenza ambientale nell’area industriale Priolo-Augusta, dove la mortalità per malattie respiratorie supera la media regionale. Anche Ragusa è colpita dalla crisi del comparto agricolo e dall’emigrazione giovanile: - 6% under 35 in soli cinque anni.

Le altre province interne come Enna e Caltanissetta devono affrontare lo spopolamento (-11% a Enna in dieci anni), assenza di opportunità e disoccupazione complessiva oltre il 28%, con servizi pubblici e sanitari ridotti all’osso nei centri minori.

“Chiediamo in tal senso al Presidente Renato Schifani e agli Assessori Regionali, in particolare all’Assessore all’Economia Alessandro Dagnino, all’Assessore alla Famiglia e Politiche Sociali Nuccia Albano, e all’Assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, di affrontare con determinazione queste criticità - dichiara il Presidente dell’associazione Calogero Coniglio – servono urgenti interventi territoriali, calibrati alle esigenze locali, capaci di creare nuovi posti di lavoro, servizi, sostenibilità e coesione sociale”.

CASTELLABATE - Comunicato Stampa . Sospesa @castellabatelive24

CASTELLABATE - Da questa mattina giovedì 3 luglio 

2025 la pagina social “ @castellabatelive24 “ non è più raggiungibile su Facebook. 


“ Avevo già paventato un certo malessere insofferenza verso un atteggiamento di ostruzionismo generale , in fine ha prevalso almeno per il momento la convinzione di dovermi fermare assolutamente. Non amo ripetermi la scrivo questo per dare una minima spiegazione a quanti hanno da sempre seguito la mia creazione social . Non ho bisogno di consensi perché chi mi conosce dal 2016 su qui social sa che non sono né acquistabile né ricattabile . 


Spesso anche la salute mentale deve essere ad un certo punto tutelata . Io sono felice se domani mattina qualcuno apre una pagina , un gruppo a promozione di Castellabate ma “ Castellabate Live 24 “ e protetto e registrato come marchio .  Per ora questa decisione è irrevocabile.  “ 


A tutti un buon prosieguo una buona estate e soprattutto serenità ! 


Marco Nicoletti 

@castellabatelive24 / Pagina Facebook copyright ©️ 2025  

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