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Sarà la suggestione dei camini accesi, il cibo genuino o il richiamo del verde dopo la scorpacciata di smog di questo dicembre dal clima anomalo, ma il dato è che molti italiani trascorreranno l'ultimo giorno dell'anno, ed il primo, nelle campagne italiane. Si stima infatti che saranno circa 10 milioni quelli che festeggeranno fuori città. A rivelarlo è la Cia-Agricoltori italiani e la sua Associazione per l'agriturismo, Turismo Verde.
Eccezione fatta per le grandi Città d'arte che si popoleranno anche di molti turisti stranieri, saranno le aree rurali del Paese ad ospitare un italiano su sei. Infatti, si calcola che solamente le strutture agrituristiche dello stivale, isole comprese, sono pronte -sostengono Cia e Turismo Verde- a dare vitto e alloggio a circa 800 mila persone. A queste si sommano gli italiani che aderiranno alle feste di piazza organizzate nei piccoli centri, quelli che animeranno i veglioni "fai da te" tra gruppi d'amici nelle case di campagna, e quelli che preferiranno l'offerta degli alberghi e dei ristoranti ubicati nelle aree interne.
Probabilmente -continuano le due organizzazioni- il capodanno 2016 sarà il più "verde" degli ultimi venti anni. Bisogna infatti risalire al 1995, quando iniziò un vero è proprio boom del movimento agrituristico con circa 10 mila strutture attive, per ritrovare tanta attenzione per le mete di campagna nel giorno più lungo dell'anno.
In coerenza con un San Silvestro dai toni sobri, anche la spesa media -concludono Cia e Turismo Verde- per le famiglie si attesterà tra i 95 e 100 euro.
Per le feste correnti in Italia si stima che salteranno circa 52 milioni di tappi di spumante Made in Italy con consumi in ripresa del 4% per cento. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che è record storico per lo spumante italiano con 242 milioni di bottiglie stappate tra Italia ed estero per le feste di fine anno. Se all'estero - sottolinea la Coldiretti - salgono a 190 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate con un balzo del 13 per cento nelle bottiglie esportate, in Italia si è di fronte ad una storica inversione di tendenza dopo sette anni di progressive riduzioni.
Ben l'86 per cento gli italiani non rinuncia allo spumante mentre – continua la Coldiretti - appena il 14 per cento sceglie lo champagne. A prevalere tra le bollicine italiane sono quelle ottenute con il metodo charmat che rappresentano circa il 95 per cento della produzione e il resto con il metodo classico che differisce perché la fermentazione non avviene in autoclave, ma in bottiglia e comporta una lavorazione che può durare fino a tre anni con un prezzo finale più elevato. Nella classifica delle bollicine italiane piu' consumate nel mondo ci sono il Prosecco, l'Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese.
Se lo spumante è il prodotto irrinunciabile del cenone di capodanno quest'anno molto gettonati sono tornati ad essere il cotechino o lo zampone che vengono gustati a tavola da piu' di due italiani su tre (67 per cento) spesso in accoppiata con le lenticchie (80 per cento). Sul 59 per cento delle tavole ci sarà l'uva, ma il segno di una maggiore attenzione all'economia nazionale e alla sobrietà dei comportamenti viene anche dal fatto che le ostriche rimangono un must per appena il 13 per cento degli italiani, anche se il 58 per cento non rinuncia al salmone, secondo l'indagine Coldiretti/Ixe'.
Sulle tavole del Capodanno - conclude la Coldiretti - si prevede che saranno serviti piatti per un totale di 95 euro a famiglia, il 25 per cento in piu' dello scorso anno anche perché gli italiani quest'anno sembrano preferire una buona cena piuttosto che uscire nelle piazze, al cinema, a teatro, nei concerti o nelle discoteche, dopo i recenti fatti di cronaca.
Lenticchie, cotechino o zampone, panettone e spumante: gli italiani sono pronti a festeggiare l'arrivo del nuovo anno con un menù tutto "made in Italy". Dove a vincere sarà la cucina locale, a vantaggio delle tradizioni ma soprattutto del portafoglio. Perché tra le spese del Natale appena passato e la stangata in arrivo nel 2016 -con i rincari dei trasporti e dei caselli autostradali, l'aumento delle tariffe di acqua, raccolta dei rifiuti e servizi bancari e postali- le famiglie opteranno per una tavola "anti spreco", scegliendo prodotti classici del territorio e contenendo il budget medio entro i 25 euro a persona. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani alla vigilia di San Silvestro.
Nel dettaglio, saranno più di due italiani su tre a festeggiare tra le mura domestiche, a casa di amici o parenti, spendendo in totale oltre 1,4 miliardi di euro per allestire il cenone di Capodanno (comunque ben il 20% in più dell'anno scorso), mentre il 18% degli italiani sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismi per attendere l'arrivo del 2016.
In ogni caso, che sia in un locale o a casa, non si farà a meno dei piatti simbolo: quindi cotechini e zamponi (con una preferenza più marcata per i primi, scelti in due casi su quattro) ma soprattutto lenticchie, tradizionali e convenienti, con un consumo stimato pari a 5 milioni di chili. Il tutto accompagnato dalle immancabili bollicine, con 52 milioni di tappi di spumante che salteranno in aria con lo scoccare della mezzanotte.
Ma nella "top 10" dei prodotti irrinunciabili nella notte che saluta l'anno, ci saranno anche panettone, pandoro, salsicce, anguille e capitoni, oltre che pasta all'uovo e frutta secca. Oltre il 70% degli italiani rispetterà, insomma, un menù tradizionale, molto legato alle diverse consuetudini territoriali, con un'attenzione al riciclo per oltre la metà delle famiglie -aggiunge la Cia-. In particolare, in Emilia Romagna impazzeranno i tortellini, in Piemonte gli agnolotti, in Veneto la polenta e in Lombardia i risotti. Nel Sud sarà un trionfo di pasta fatta "a mano" e pesce fresco, mentre in Toscana vinceranno i crostini ai fegatini e la pappa al pomodoro.
Menù locali e anti spreco vinceranno anche negli agriturismi, dove le tradizioni della cucina contadina si mantengono sempre vive, anche a Capodanno. Secondo Turismo Verde, l'associazione agrituristica della Cia, queste lunghe festività stanno premiando la vacanza in campagna, che cresce dell'8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Merito dei prezzi competitivi, con la possibilità di pacchetti e offerte "last minute", ma anche della scelta di località vicine. Si tratta infatti di vacanze brevi, con soggiorni di 1-2 notti per una tipologia di turismo prettamente regionale.
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