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martedì 11 marzo 2025

Laser e rimozione dei tatuaggi: tra innovazione e sicurezza

 

Laser e rimozione dei tatuaggi: tra innovazione e sicurezza

“Pensiamo che il tatuaggio sia per sempre, ma poi la vita cambia. Oggi il laser offre una soluzione efficace ma rimuovere un tatuaggio richiede tempo, competenza e un approccio dermatologico sicuro” spiega Leonardo Celleno, dermatologo e presidente AIDECO - Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia

Il tatuaggio è da millenni un mezzo espressivo, una forma d'arte corporea che racconta storie, emozioni e identità. Le persone si tatuano per diversi motivi, spesso anche profondi, legati alla loro visione della vita, a esperienze vissute, ma non sempre quelle scelte si rivelano immutabili. Con il passare del tempo, infatti, cresce il numero di coloro che si pentono e desiderano eliminare i tatuaggi, che siano il nome di un ex, un simbolo di un'ideologia ormai abbandonata o un logo che non li rappresenta più. In questi casi, la rimozione del tatuaggio diventa una soluzione possibile, grazie a tecnologie avanzate come quelle che vedono l’uso del laser.

Secondo il dermatologo e presidente AIDECO – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, Leonardo Celleno, la rimozione dei tatuaggi è diventata una pratica sempre più accessibile e sicura. “Negli ultimi anni – spiega Celleno – il laser ha subito una vera e propria evoluzione, aprendo una nuova via non invasiva e meno dolorosa rispetto ai metodi tradizionali. Tuttavia, è importante sottolineare che la rimozione non è mai semplice: la complessità dipende dal numero di colori del tatuaggio, dalla superficie da trattare e dalle condizioni della pelle.”

La tecnologia laser oggi è in grado di rimuovere efficacemente i tatuaggi attraverso due principali tipologie: il Laser Q-Switched e il più avanzato Pico Laser, che offre tempi di emissione dell’onda laser molto brevi e risulta estremamente efficace. Tuttavia, il dermatologo avverte: “la rimozione richiede più sedute, specialmente per i tatuaggi più estesi o complessi. E non dimentichiamo che ogni tatuaggio, in base alla sua posizione, può comportare rischi per la salute della pelle, come nel caso dei nei non sempre ben visibili.”

Nonostante i progressi in ambito medico, la legislazione riguardante i tatuaggi in Italia resta ancora frammentata. A livello nazionale, infatti, non esiste una legge specifica, ma solo delle linee guida emesse dal Ministero della Salute nel 1998. Alcune Regioni, come Toscana, Lazio e Friuli-Venezia Giulia, hanno adottato normative specifiche, ma il quadro rimane comunque disomogeneo.

Oltre alle problematiche legate alla sicurezza nell’esecuzione dei tatuaggi, anche alcune sostanze più comunemente utilizzate negli inchiostri hanno allarmato la Commissione Europa circa i rischi per la salute. In particolare, i metalli pesanti e i conservanti, oltre ai composti aromatici presenti negli inchiostri, essendo state identificate come potenzialmente dannose hanno subito una restrizione nell’utilizzo, come indicato nel regolamento (UE) 2020/2081 della Commissione Europea. Tale regolamento, infatti, ha notevolmente ridotto le concentrazioni massime consentite nelle formulazioni degli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente di idrocarburi aromatici policiclici o IPA, il cadmio, il nichel, il cromo, e il piombo.

La formazione dei tatuatori è un altro aspetto fondamentale per garantire la sicurezza dei clienti. Secondo la Circolare ministeriale del 1998, i tatuatori devono seguire corsi di formazione che variano da Regione a Regione. Tuttavia, la qualità e la durata dei corsi possono differire notevolmente, con il rischio di creare spesso un quadro di preparazione piuttosto variabile.

Mentre la rimozione dei tatuaggi rappresenta, dunque, una soluzione sempre più diffusa e meno invasiva, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati e rispettare le normative di sicurezza. Per la rimozione, la consulenza di un dermatologo esperto è essenziale per evitare complicazioni e garantire risultati ottimali, soprattutto in relazione alla salute della pelle e alla prevenzione di danni a lungo termine.

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