Comunicato Stampa ✍️
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domenica 26 dicembre 2021
KRISTAL GANDHI - LA BIOGRAFIA INEDITA DEL RAMPOLLO ITALO INDIANO
venerdì 24 dicembre 2021
Green Pass, mascherine e nuove chiusure. Le novità
Ecco elencate le novità approvate dal Governo il 23 dicembre 2021 in merito alle misure per contenere l'epidemia da Covid-19 che ci accompagneranno già a partire da queste Feste di fine anno. Il testo del decreto legge non è ancora disponibile, pertanto riportiamo quanto annunciato dal Governo (1) e in base al testo del decreto (2) approvato e ancora non pubblicato in GU.
Obbligo di mascherine chirurgiche e FFP2
L'utilizzo delle mascherine viene esteso all'aperto e viene introdotto l'obbligo di mascherine FPP2 (a beccuccio) per diverse attività:
- anche all'aperto e anche in zona bianca;
- obbligo di tipo FFP2 in occasione di spettacoli aperti al pubblico che si svolgono all'aperto e al chiuso in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo (e altri locali assimilati) e per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all'aperto. In tutti questi casi è vietato il consumo di cibi e bevande al chiuso;
- obbligo di tipo FFP2 sui tutti i mezzi di trasporto.
Estensione del Green Pass (3)
Sarà obbligatorio il Green Pass per accedere ai corsi di formazione privati svolti in presenza.
Estensione del Green Pass rafforzato (3)
Il Green Pass rafforzato è reso obbligatorio per le seguenti attività:
- al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra;
- musei e mostre;
- al chiuso per i centri benessere;
- centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche);
- parchi tematici e di divertimento;
- al chiuso per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l'infanzia);
- sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
- ristoranti e bar, anche per il consumo al banco.
Divieto eventi, feste, e chiusura discoteche
Fino al 31 gennaio 2022 rimangono chiuse le discoteche, sale da ballo e simili, e sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all'aperto.
Ingressi di visitatori in strutture socio-sanitarie e Rsa
È possibile entrare per far visita alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice solo ai soggetti muniti di:
- Green Pass rafforzato (ottenuto con il solo completamento del ciclo primario di vaccinazione) e tampone negativo;
- Green Pass rafforzato (ottenuto con la terza dose).
Green Pass valido solo 6 mesi
Infine, è stato anche deciso che dal 1 febbraio 2022 la durata del green pass vaccinale sarà ridotta da 9 a 6 mesi. Inoltre, con ordinanza del Ministro della salute, il periodo minimo per la somministrazione della terza dose sarà ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.
Qui la nostra scheda aggiornata sul Green Pass: https://sosonline.aduc.it/
NOTE
1 - https://www.governo.it/it/
2 - https://www.aduc.it/generale/
3 - https://sosonline.aduc.it/
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
--
www.CorrieredelWeb.it
martedì 21 dicembre 2021
Artificial Intelligence: CM.com avvia trattative esclusive per acquisire Building Blocks
Fondata nel 2013 nei Paesi Bassi, Building Blocks offre soluzioni che aiutano i consumatori a scegliere i prodotti, ma anche a migliorare la loro esperienza nelle fasi di engagement e supporto. L’azienda annovera tra i suoi clienti brand affermati come Samsung, Basic-Fit, Corendon e Sligro.
“Da alcuni anni lavoriamo a fianco di Building Blocks su vari account di clienti e conosciamo molto bene la loro tecnologia. Siamo convinti che l’integrazione di Building Blocks nelle nostre soluzioni cloud mobile consentirà ai clienti di fidelizzare meglio i consumatori. L’acquisizione ci offre molteplici vantaggi come l’aggiunta di funzionalità di AI per i consumatori all’intero portfolio di prodotti, e l’espansione della nostra base di clienti per possibili attività di cross selling. Inoltre, il loro modello di business dà ulteriore impulso allo sviluppo della nostra base di entrate ricorrenti, in linea con la nostra ambizione di passare gradualmente a un modello di business SaaS.» Commenta Jeroen van Glabbeek, CEO di CM.com
“Sempre più aziende nel mondo consumer utilizzano l’intelligenza artificiale per customer journey e rivoluzionare il modo in cui interagiscono con i consumatori attraverso esperienze più avvincenti. La combinazione delle soluzioni CM.com con il nostro software e servizi di data science crea un prodotto SaaS altamente competitivo per qualsiasi cliente che desideri massimizzare il valore del consumatore.
Inoltre, le dimensioni e l’impronta internazionale di CM.com ci consentiranno di accelerare la nostra crescita e raggiungere la nostra ambizione di avere un impatto positivo su 1 miliardo di persone con la nostra intelligenza artificiale.» Aggiunge Alexander van Eerden, CEO Building Blocks.
Come per le acquisizioni precedenti, CM.com ritiene che la tecnologia Building Blocks sia ideale per l’espansione internazionale. Ad esempio, la tecnologia di RobinHQ, acquisita nell’ottobre 2020, è stata completamente integrata nella soluzione Mobile Service Cloud di CM.com in un anno ed è ora disponibile in 15 paesi.
In questa fase non verranno divulgati i termini esatti, poiché la società è ancora in trattativa esclusiva. Le parti prevedono di completare la transazione nel primo trimestre del 2022.
Informazioni su CM.Com
CM.com (AMS: CMCOM) è un leader globale nell’ambito del software cloud focalizzato sul commercio conversazionale. I nostri prodotti software consentono alle aziende di offrire un’esperienza cliente di livello superiore. La nostra piattaforma che include applicazioni di comunicazione e di pagamento consente inoltre agli uffici marketing, vendite e all’assistenza clienti di automatizzare il coinvolgimento con il cliente mediante i canali di comunicazione mobile più utilizzati, insieme alle semplici funzionalità di pagamento che incrementano le vendite, conquistano i clienti e aumentano la loro soddisfazione.
domenica 19 dicembre 2021
CAMPANIA - DE LUCA VIETA ANCHE LE FESTE AL CHIUSO . OGGI L’ORDINANZA
"Fatta salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione della situazione epidemiologica, fermo restando l’obbligo di rispetto delle disposizioni nazionali e regionali vigenti, su tutto il territorio regionale, con decorrenza immediata è fatto divieto di svolgimento di feste ed eventi consimili in sale da ballo, discoteche e locali assimilati. Resta consentito il solo svolgimento di pranzi e/o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti, nonché di altri eventi esclusivamente in forma statica, con posti seduti e preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento".
Questo il contenuto della nuova ordinanza che oggi domenica 19 Dicembre 2021 il presidente si accinge ad emanare.
Ecco il testo completo comparso sugli account ufficiali della Regione Campania .
* ++ COMUNICATO STAMPA ++
🔴#COVID19, VIETATE FESTE SCOLASTICHE, DI LAUREA, DI COMPLEANNO IN LOCALI AL CHIUSO
DE LUCA: CONTROLLI SERI SULL'USO DELLA MASCHERINA
Sarà pubblicata in giornata l’ordinanza n.28 a firma del Presidente Vincenzo De Luca, che contiene ulteriori misure di contenimento del contagio da Covid-19. Se ne anticipano i contenuti:
- Fatta salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione della situazione epidemiologica, fermo restando l’obbligo di rispetto delle disposizioni nazionali e regionali vigenti, su tutto il territorio regionale:
- Con decorrenza immediata è fatto divieto di svolgimento di feste ed eventi consimili in sale da ballo, discoteche e locali assimilati. Resta consentito il solo svolgimento di pranzi e/o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti, nonché di altri eventi esclusivamente in forma statica, con posti seduti e preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento.
Dichiarazione del Presidente Vincenzo De Luca:
“In relazione alla crescita abnorme di contagi registrati nelle ultime tre settimane e segnalata dalle autorità sanitarie, con particolare incremento relativo alle fasce di età giovanili, si sono rese indispensabili misure di contenimento e di divieto di feste al chiuso – che continuano irresponsabilmente – con particolare riferimento a feste scolastiche, feste di laurea, di compleanno e simili.
Si ricorda inoltre che in Campania l’uso delle mascherine anche all’aperto, - che viene introdotto in altre regioni - è rimasto obbligatorio per tutto l’anno, anche nei mesi estivi. Si sollecita un controllo, anche con sanzioni - che per ora è rimasto assolutamente inadeguato - da parte delle forze dell’ordine e delle polizie municipali”.
Marco Nicoletti
@castellabatelive24 / Pagina Facebook
sabato 18 dicembre 2021
Dramazon di Giulio Marchetti: il Natale in un’opera di forte contestazione
“Esistono due tipi di società, quelle che lavorano per
provare a far pagare di più e quelle che lavorano per far pagare di meno. Siamo
la seconda”. – Jeff Bezos
Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, è riuscito a fare
di una idea geniale un vero e proprio impero finanziario e spesso è avvenuto,
nel corso della civiltà umana, di osservare una particolare relazione tra
l’incipit e la fine di qualsiasi fenomeno od invenzione. Dapprima è qualcosa
che viene considerata positiva per poi rivelarsi un vero e proprio danno.
E se Bezos ha operato nel cercare di creare una società
nella quale i consumatori fossero attirati ad acquistare presso Amazon per il
costo minore e la celere consegna, di sicuro ciò a cui non si è pensato è che merci
e lavoratori hanno ottenuto lo stesso trattamento e sono ormai di pari valore.
Ed è in questa forte diatriba che l’opera di Giulio
Marchetti mostra tutta la sua efficacia. “Dramazon” è infatti il composto della
parola inglese “Drama” e di “Amazon”. Sin dal titolo l’artista ha voluto
marcare il disastro sociale nel quale stiamo vivendo, un vero e proprio dramma
non solo per i piccoli commercianti ed artigiani costretti a chiudere bottega a
causa delle grosse multinazionali e del mercato globale, ma ciò che ancora più
sconvolge è il taglio netto con la tradizione del dono che Giulio
Marchetti ha voluto rappresentare con il noto Babbo Natale.
“Dramazon” presenta l’istante prima di un possibile
incidente stradale: un camion in consegna si muove veloce per la strada
ghiacciata – i corrieri hanno tabelle di marcia controllate e gestite
elettronicamente – sulle strisce pedonali Babbo Natale che istintivamente si
libera del sacco dei regali da consegnare ai bambini per cercare di ripararsi
dall’impatto. La scena è buia, notturna, mentre il camion è ben illuminato, i
pacchetti sono quasi tutti ancora in volo.
Marchetti costringe l’osservatore alla domanda: il
corriere riuscirà a fermare la sua corsa?
Ed è questo che devono fare le opere d’arte: far porre
domande a chi osserva o legge perché come disse il poeta Rainer Maria Rilke:
“Vivi le domande ora. Forse poi, in qualche giorno lontano nel futuro,
inizierai gradualmente, senza neppure accorgertene, a vivere a tuo modo nella
risposta.”.
L’opera è corredata da una didascalia dell’autore:
“Tutti i negozi hanno aggiunto .com alla propria
insegna.
I supermercati hanno rottamato i carrelli, costruendo
carrelli virtuali.
Valentino Rossi potrebbe essere il rider più veloce,
conteso da Glovo e Just Eat.
I cinema sono pieni di Coca e popcorn, ma le sedie
sono vuote.
Forse verranno smontate e vendute su Amazon.
È così bello l’amore, davanti ad un film di Netflix.
L’importante è restare a casa.
Tutti i giorni. Tutto il giorno.
Perché una volta all’anno, tra corrieri e fattorini,
arriverà Babbo Natale.
E noi lo riconosceremo fra tanti.
Perché Babbo Natale è magia.
E la magia non può morire.
#DRAMAZON”
“Ho sempre pensato al Natale come a un bel momento. Un
momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento
che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire
consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.” ‒
Charles Dickens
L’autore, Giulio Marchetti, nasce nel 1982 a Roma,
ha esordito con “Il sogno della vita” nel 2008. Con Puntoacapo pubblica nel
2010 “Energia del vuoto” con prefazione di Paolo Ruffilli, nel 2012 “La
notte oscura”, nel 2014 “Apologia del sublime”. Con Giuliano Ladolfi editore
pubblica nel 2015 la raccolta “Ghiaccio nero”.
Con la poesia “A metà”, è stato inoltre
selezionato per “Il fiore della poesia italiana” (tomo II – i contemporanei),
un ambizioso progetto antologico che raccoglie il meglio della poesia italiana
sotto la curatela di autorevoli esperti (Puntoacapo, 2016). Nel 2020 pubblica
con la casa editrice Puntoacapo la raccolta “Specchi ciechi” con prefazione
di Maria Grazia Calandone, postfazione di Vincenzo Guarracino ed una nota
di Riccardo Sinigallia. Diverse sue poesie sono edite in antologie collettive.
Della sua poesia si è occupato, fra gli altri, il Prof. Gabriele La Porta,
storico conduttore e direttore Rai.
A Natale 2020, Giulio Marchetti pubblica su la Repubblica
la prima opera della sua trilogia “Dramazon”, segue per San Valentino
2021 “Modern Heart” ed “Easteria” dedicata alla Pasqua. Il 26
novembre 2021 in occasione del Black Friday è stata pubblicata una nuova
provocazione dal titolo "Brain Friday".
Giulio Marchetti, in una intervista datata febbraio
2020, ha connesso il concetto di noia con la meccanizzazione e la creatività:
“Già Lucrezio nel terzo libro del “De Rerum Natura” offriva una definizione
paradigmatica della noia. “Spesso lascia il suo grande palazzo chi si annoia a
restare a casa; ma subito vi torna perché non si trova affatto meglio fuori”.
L’inquietudine e il senso di estraniazione tipici della noia trasudano da
questo breve passo. Ci vuole un balzo secolare, ma si giunge inevitabilmente a
Baudelaire. Lo spleen è una condizione interiore tanto angosciosa quanto
suggestiva a livello artistico, nella pienezza dei suoi effetti devastanti,
quasi allucinatori. “Le proprie inclinazioni” di cui oggi argutamente mi
chiedi, risultano socialmente oppresse dal senso utilitaristico dominante, a
partire dall’istruzione. “Le cose monotone” ben presto saranno delegate alle
macchine (che ormai svolgono gran parte dei lavori ripetitivi un tempo affidati
agli esseri umani). Non si tratterà più di cercare lavoro, ma di creare lavoro.
Forse allora l’unica risposta sarà: creatività.”
Info
Profilo Instagram
https://www.instagram.com/giuliomarchetti_art/
Landing Page Giulio Marchetti
http://giulio-marchettiart.it
mercoledì 15 dicembre 2021
CASTELLABATE - RIZZO ANNULLA IL CALENDARIO DEGLI EVENTI NATALIZI .
CASTELLABATE - Il sindaco Marco Rizzo di comune accordo con tutte le associazioni organizzative ha deciso di annullare definitivamente e totalmente il calendario degli eventi natalizi 2021 a fine precauzionale.
Ecco il comunicato completo ;
Il Sindaco Marco Rizzo, visto lo stato d’emergenza prorogato dal Ministero della Salute fino al 31 Marzo, vista la situazione epidemiologica attuale, IN VIA DEL TUTTO PRECAUZIONALE, ha deciso di annullare l’intero calendario delle festività natalizie nel Comune di Castellabate in accordo con tutte le associazioni.
Si tratta di un provvedimento preso per evitare possibili assembramenti ed evitare la diffusione del virus.
Azione tempestiva e consapevole attuata per la salvaguardia e il rispetto della salute dell’intera comunità.
“Consapevole di aver deluso le aspettative dei più piccoli, sono sicuro che essi torneranno al più presto a vivere la quotidianità con spiensieratezza. Avremo modo di organizzare altre manifestazioni per coinvolgerli. Ci tengo a precisare nuovamente che si tratta di misure del tutto precauzionali. Bisogna vivere la quotidianità con consapevolezza e prudenza, non possiamo compromettere i risultati incoraggianti registrati dopo gli screening delle ultime giornate. Io e l’amministrazione tutta siamo vicini alle famiglie colpite da covid e auguriamo a tutti di trascorrere le festività serenamente”
Marco Nicoletti
@castellabatelive24 / Pagina Facebook
domenica 12 dicembre 2021
CASTELLABATE - SCUOLE CHIUSE E SCREENING DI MASSA DA DOMANI ( PER DOCENTI ALUNNI E PERSONALE SCOLASTICO)
Ecco il messaggio completo con i dettagli 👇
“ Vista la situazione attuale dovuta all’incremento di contagi da covid 19, comunica che ai fini della prevenzione collettiva della popolazione scolastica si procederà a screening di massa a partire da domani Lunedì 13 Dicembre.
Tutto il personale scolastico dell’Istituto Comprensivo Castellabate, alunni, personale docente e personale ATA, potranno sottoporsi a questo screening con sistema del drive-in presso Piazza Mondelli a Santa Maria di Castellabate.
Domani dalle ore 14 potranno usufruirne gli appartenenti alle Scuole secondarie di tutto il territorio comunale, mentre Martedì 14 sempre dalle ore 14 gli appartenenti delle scuole Primarie di tutto il territorio comunale. “
Marco Nicoletti
@castellabatelive24 / Pagina Facebook
CASTELLABATE - SCUOLE CHIUSE E SCREENING DI MASSA DA DOMANI ( PER DOCENTI ALUNNI E PERSONALE SCOLASTICO)
Ecco il messaggio completo con i dettagli 👇
“ Vista la situazione attuale dovuta all’incremento di contagi da covid 19, comunica che ai fini della prevenzione collettiva della popolazione scolastica si procederà a screening di massa a partire da domani Lunedì 13 Dicembre.
Tutto il personale scolastico dell’Istituto Comprensivo Castellabate, alunni, personale docente e personale ATA, potranno sottoporsi a questo screening con sistema del drive-in presso Piazza Mondelli a Santa Maria di Castellabate.
Domani dalle ore 14 potranno usufruirne gli appartenenti alle Scuole secondarie di tutto il territorio comunale, mentre Martedì 14 sempre dalle ore 14 gli appartenenti delle scuole Primarie di tutto il territorio comunale. “
Marco Nicoletti
@castellabatelive24 / Pagina Facebook
CASTELLABATE - SALGONO A 29 I CASI DI COVID . DI LUCCIA “ IL SINDACO CHIUDA LE SCUOLE , BISOGNA ARGINARE LA SITUAZIONE GIÀ CRITICA”
CASTELLABATE- “ Il tempo delle mezze misure è finito è necessario chiudere immediatamente le scuole di ogni ordine e grado del nostro comune e ritornare alla didattica a distanza, per non compromettere la salute di tanti nostri piccoli concittadini e dei lori familiari. L'assunzione di responsabilità in questa fase delicata è indispensabile per fare in modo che il nostro paese non precipiti nella situazione difficile che abbiamo già vissuto.”
Così in serata il consigliere di minoranza Domenico Di Luccia a seguito del nuovo bollettino emesso dalla ASL che porta da 27 a 29 il numero dei contagi nel comune Cilentano. Un focolaio vero e proprio che si è sviluppato purtroppo in ambito scolastico .
Già oggi pomeriggio infatti il sindaco Marco Rizzo aveva annunciato la chiusura del plesso scolastico di San Marco Di Castellabate ( domani 13 e martedì 14 Dicembre ) per consentire la sanificazione degli ambienti . Ma stasera appunto l’ex candidato sindaco ha postato questo messaggio , che suona come un appello a tutta l’amministrazione comunale di non rischiare una ennesima ondata come già lo scorso anno è accaduto , portando i casi di contagio a quasi 300 !
Domenico Di Luccia conclude il suo post con un chiaro messaggio al primo cittadino con queste parole
“Il Sindaco faccia sentire adesso la sua autorevole voce al di là di ogni direttiva e indicazione ministeriale.È il momento di far prevalere il buon senso! “
Marco Nicoletti
@castellabatelive24/ Pagina Facebook
CASTELLABATE - CONTAGI IN AUMENTO NELLA SCUOLA . IL SINDACO RIZZO CHIUDE IL PLESSO DI SAN MARCO PER SANIFICAZIONE
“ Con ordinanza sindacale n. 50 del 12/12/2021 il Sindaco Marco Rizzo, premesso che il dipartimento di prevenzione dell' ASL ha comunicato la positività di diversi alunni del plesso di S. Marco, ordina la chiusura dello stesso per le operazioni di sanificazione nei giorni 13 e 14 Dicembre 2021.”
Questo il testo dell’ordinanza appena firmata dal primo cittadino di Castellabate a seguito del notevole aumento dei casi di positività riscontrati soprattutto nel plesso scolastico di San Marco Di Castellabate.
Il totale dei positivi già in stato di quarantena sono ad ora 27
Marco Nicoletti
@castellabatelive24 / Pagina Facebook
sabato 11 dicembre 2021
Uno strano Natale favola di Giovanna Fracassi tratta dal libro Nel magico mondo di nonna Amelia
“Nel mondo magico di Nonna Amelia” è un libro di favole e filastrocche edito da Rupe Mutevole Edizioni nel 2021. L’autrice, Giovanna Fracassi, ha pensato di augurare Buon Natale a tutti i suoi lettori (adulti e piccini) con la pubblicazione della favola “Uno strano Natale”.
“Uno strano
Natale” di Giovanna Fracassi
Oggi bambini, visto che ormai non manca più molto a
Natale, vi voglio raccontare la storia di un bambino triste che però riceve un
regalo straordinario.
Marco sta spiando il cielo, con il mento appoggiato sulle
mani intrecciate sul davanzale della finestra della sua cameretta. Spera di
veder cadere qualche fiocco di neve, almeno oggi che è la Vigilia di Natale.
Vorrebbe tanto sentirsi allegro e felice, invece è ancora più triste degli
altri giorni.
Quest’anno non ha chiesto nulla a Babbo Natale, non
gli ha scritto nessuna letterina. L’anno prima gli aveva chiesto con tutto il
cuore, un solo grande regalo: che i suoi genitori la smettessero di chiudersi
in cucina a discutere e che tornassero ad essere allegri e scherzosi con lui.
Invece, proprio il fatidico giorno di Natale, suo padre
lo svegliò la mattina presto per dirgli semplicemente che per qualche tempo
se ne doveva andare via. Marco gli aveva subito chiesto dove sarebbe andato a
lavorare questa volta, dato che era abituato ai lunghi viaggi del padre, ma lui
gli rispose che non doveva fare nessun viaggio di lavoro. Si trattava di altro:
non voleva più litigare con la mamma e l’unico modo per non farlo era andare a
vivere in un’altra casa.
Marco ricorda molto bene quel giorno. I regali rimasero
intatti sotto l’albero spento: né lui né la mamma avevano avuto voglia di
aprirli. Se ne rimasero abbracciati, avvolti in un grande plaid sul divano,
quasi fino a sera. Mamma piangeva e lui non sapeva più cosa dirle per farla
smettere.
Adesso è a casa di suo padre, ma vorrebbe essere con sua
madre. Quando è con lei però, vorrebbe essere con lui. In realtà sa molto bene
cosa vuole: che loro tre tornino ad essere una famiglia. Senza quella
Marta che fa sempre la carina con il papà “amore qui, amore là” e senza Enzo
che arriva sempre per cena, dal venerdì alla domenica, con un mazzo di fiori
freschi, tanto che il lunedì la casa sembra una fioreria.
Eh sì! Marco guarda il cielo e pensa: «Oh se almeno
nevicasse! Potrebbe essere un bel Natale, nonostante tutto».
Ad un tratto vede qualcosa muoversi, proprio in fondo al
giardino, sotto la panchina dove d’estate si mette a disegnare. Osservando con
più attenzione scopre che si tratta di un grosso gatto arancione che,
quatto quatto, perlustra tutto intorno il laghetto ghiacciato.
La tentazione ora è troppo forte.
Marco corre in corridoio, acchiappa veloce berretto e
giaccone ed esce in giardino. S’impone di procedere piano per non
spaventarlo, lo cerca dappertutto ma non riesce a trovarlo: sparito nel
nulla!
Sta già tornando sui suoi passi, quando si sente chiamare:
«Marco, ehi, sono qui!».
Si gira, si guarda attorno, chi mai può averlo chiamato? Non
c’è nessuno! Ed eccolo lì, il gatto rosso! È seduto, tutto impettito, al
centro della panchina, le orecchie aguzze sull’attenti e due enormi occhi verdi
che splendono come fossero di giada e che lo stanno fissando impertinenti.
È una pazzia, eppure Marco ha la sensazione che a chiamarlo
sia stato proprio il gatto. Gli si avvicina cauto, temendo di farlo
scappare, ma quello invece sembra aspettarlo e appena gli è abbastanza
vicino, strofina il suo grosso muso sulla sua mano, invitandolo quasi ad
accarezzarlo e facendo immediatamente le fusa a mo’ di saluto, così alte e
sonore che un uccellino, che sta beccando qualche briciola sul davanzale, se ne
vola via spaventato.
«Non è possibile che tu sia un gatto parlante, vero? Ho le
traveggole oppure la febbre alta!»
«No, affatto, io parlo e capisco tutto quello che dici,
anzi, so anche cosa pensi. Ho saputo che quest’anno non hai scritto la
letterina a Babbo Natale perché non vuoi nulla».
«Sì, è proprio così! L’anno scorso quello che gli avevo
chiesto non è arrivato, ed era l’unica cosa che desideravo!»
«Quello che tu hai chiesto Marco, non te lo può regalare né
Babbo Natale né nessun altro. So tutto e sono venuto a dirti che devi
accettare di avere ormai due mamme e due papà. E poi, in fondo, se ci pensi
bene, non è poi troppo male».
«Sarà, ma io ora mi sento molto solo e nulla, nella mia
vita, è come prima!»
«Ecco perché sono venuto a cercarti! Mi chiamo Mischa e, se
vuoi, posso diventare il tuo compagno di giochi. Starò sempre con te, finché lo
vorrai. Poi quando avrai altri amici, sarai cresciuto e non avrai più bisogno
di me, me ne andrò. Che ne dici?»
Marco emozionatissimo, prende in braccio Mischa e per la commozione
lo stringe così forte al petto che il micione sospira un debole ma compiaciuto
Miaooo!
Inutile dire che da quel giorno, quei due diventarono
inseparabili.
Posso confidarvi che Marco è cresciuto, si è sposato e ha
un bellissimo bambino: Eddy, ma non si è mai voluto separare dal suo amico
micio e nulla lascia supporre che mai lo vorrà fare.
Chi trova un micio trova un tesoro!
Questa è la letterina che Eddy ha scritto, insieme al
suo papà Marco, a Babbo Natale.
Caro Babbo Natale,
so che hai tanto da
fare
perciò di tempo non
te ne voglio rubare.
Nulla voglio farmi
regalare
perché non credo
d’esser stato buono
come dovevo.
Ti chiedo però un
dono speciale
per il mondo intero:
vola con la tua
slitta tutto intorno
e spargi un po’
d’affetto
della bontà senza
difetto
tanta allegria senza
dispetto
così che ogni cuore
sia sazio d’amore.
Con affetto
Eddy
giovedì 9 dicembre 2021
La letteralità e altri saggi sull’arte di François Zourabichvili: la presentazione di Cristina Zaltieri
“[…] in molti di questi testi l’arte assume una
centralità che si evidenzia in differenti modalità, sia divenendo oggetto di
lettura filosofica in quanto considerata più capace della filosofia di essere
all’altezza dell’evento reagendo ad esso in modo affettivo, immediato e non
cognitivo; ma anche in quanto essa è una pratica di esperienza e di
sperimentazione (le due stanno sempre intrecciate) a cui la filosofia deve
ispirarsi per non decadere ad esangue astrazione.” – Cristina Zaltieri
“La letteralità e altri saggi sull’arte” è uscito in
Francia nel 2011 curato dalla filosofa francese specializzata nelle opere di
Gilles Deleuze, Anne Sauvagnargues e pubblicato cinque anni dopo
la morte del filosofo francese di origini armene François Zourabichvili (28
agosto 1965 – 19 aprile 2006) che, a soli 41 anni, ha deciso di interrompere la
sua vita proprio come aveva fatto dieci anni prima Gilles Deleuze.
È in uscita, nel 2022, per la casa editrice mantovana
Negretto Editore, la traduzione di questa raccolta di saggi che raccoglie
conferenze ed articoli selezionati da due amici di Zourabichvili, Philippe
Simay e Kader Mokkaden. La quasi totalità dei saggi presenti nella
pubblicazione sono inediti nei quali il tema centrale è l’arte.
François Zourabichvili ancor’oggi è poco conosciuto in
Italia malgrado le traduzioni delle monografie su Gilles Deleuze e Baruch Spinoza:
“Deleuze. Una filosofia dell'evento”, Ombre Corte 2002; “Il
vocabolario di Deleuze”, “Spinoza. Una fisica del pensiero”; “Infanzia
e regno. Il conservatorismo paradossale di Spinoza”, Negretto Editore, 2002
– 2017. A marzo del 2018 Negretto Editore ha pubblicato un testo collettivo che
raccoglie gli interventi presentati il 2 febbraio 2017 all’Università Bicocca
di Milano al Convegno omonimo dedicato al filosofo dal titolo: “Il divenire
della filosofia di François Zourabichvili”.
“La letteralità ed altri saggi sull’arte” è curato e
tradotto da Cristina Zaltieri, docente di filosofia ai licei e cultrice di
filosofia all’Università di Bergamo. Dirige assieme alla stimata collega
Rossella Frabbrichesi la collana “Il corpo della filosofia” per Negretto
Editore. Precedentemente altri suoi lavori filosofici sono stati pubblicati per
gli editori Guerini e Mimesis.
Si ringrazia la casa editrice per aver concesso la
pubblicazione in anteprima di un estratto tratto dalla precisa ed
interessante presentazione di Cristina Zaltieri.
Estratto dalla
presentazione di Cristina Zaltieri
[…]
Nel caso dei saggi qui raccolti l’interesse che rivestono,
entro la produzione di Zourabichvili, è indubbiamente significativo. Sono tutti
posteriori alle quattro monografie pubblicate tra il 1994 e il 2003, mostrano
quindi la direzione che il pensiero di Zourabichvili andava prendendo nei suoi
ultimi anni di ricerca, una direzione che si potrebbe definire, utilizzando
un’espressione ricorrente nei saggi qui raccolti, una “svolta estetica”. In
primo luogo, infatti, in molti di questi testi l’arte assume una centralità che
si evidenzia in differenti modalità, sia divenendo oggetto di lettura
filosofica in quanto considerata più capace della filosofia di essere
all’altezza dell’evento reagendo ad esso in modo affettivo, immediato e non
cognitivo; ma anche in quanto essa è una pratica di esperienza e di
sperimentazione (le due stanno sempre intrecciate) a cui la filosofia deve
ispirarsi per non decadere ad esangue astrazione. In secondo luogo, si può parlare
di svolta estetica ponendo l’accento sulla accezione originaria del termine
«estetica» e sottolineare che la materia peculiare dell’operare artistico è il
sensibile confuso-oscuro che resiste al concetto ed insieme lo nutre ponendolo
in contatto con il fluire caotico della vita. La filosofia che opera nella
distinzione del concetto non ha presa immediata sul sensibile, ha bisogno della
mediazione dell’arte per entrare in contatto con tale elemento caotico e denso
di virtualità. Dunque, questi primi scritti
postumi, estrapolati dall’archivio Zourabichvili, fanno legittimamente pensare
che l’autore avesse in cantiere il progetto di un’opera dalla fisionomia nuova
rispetto alle sue precedenti, non più originata specificatamente dall’incontro
con un filosofo (anche se Deleuze resta un interlocutore costante), bensì
ispirata in buona parte a tre temi non separabili l’uno dall’altro, dato che si
richiamano tra loro in una trama di rimandi necessari: l’evento, la
letteralità, il gioco estetico. Per dirlo in sintesi, rinviando poi ad una più
distesa esplicazione: l’evento rimanda alla letteralità in quanto questa è
evento del pensiero, evento del senso nella scrittura; la letteralità rimanda
al gioco estetico laddove Zourabichvili individua nel riconoscimento non
mimetico, bensì ludico, il carattere imprescindibile dell’arte che ispira di sé
anche la filosofia e che si pone al servizio di una lettura non metaforica
delle «metafore». Ma, come si è detto, l’evento ha negli artisti dei testimoni
capaci di registrare le variazioni affettive che l’evento produce in loro con
una immediatezza che è preclusa ai filosofi.
[…]
Nel primo saggio con cui il testo si apre, Evento e
letteralità, conferenza tenuta dall’autore in occasione dell’inaugurazione dei
Fonds Deleuze, la letteralità e l’evento
sono legati insieme in quanto indicati da Zourabichvili come due direzioni
possibili per un lavoro su e attraverso Deleuze che sfugga all’esegesi e alla
commemorazione per cercare piuttosto di far deflagrare quella potenza di perturbazione
del pensiero ordinario e di corrosione dei clichés propria del pensiero
deleuziano, ma rimasta, a parere dell’autore, ancora alquanto inespressa nel
pensiero successivo.
La questione della letteralità, sorprendentemente poco
considerata dagli interpreti di Deleuze, viene assunta da Zourabichvili come
via maestra per praticare un pensiero dell’immanenza a partire dal discorso
stesso.
[…]
Occorre intendere, spiega Zourabichvili, questo reiterato
appello di Deleuze alla lettura letterale dei suoi testi: «letterale» non vuol
affatto dire «proprio», richiede invece di pensare oltre l’opposizione binaria
proprio/figurato. Prendiamo ad esempio l’uso di grande rilievo che
Zourabichvili fa del termine «chimera» nella sua ricerca su Spinoza. Chimera è
un termine che Spinoza stesso assume dalla mitologia dove esso designa un
mostro frutto dell’unione di corpi incompatibili tra di loro, leone, capra,
serpente o altri. Spinoza, osserva Zourabichvili, ci conduce a pensare che la
figura del Dio-Re è una chimera. Affermare che il Dio-Re è una chimera esige
che si pensi letteralmente il Dio-Re come l’impossibile fusione di due entità
inconciliabili quali la potenza dell’essere e il potere monarchico. Non si
tratta di una traslazione da un uso proprio del termine chimera, nel mito, ad
un uso figurato, in filosofia, né si tratta di un vedere come, ispirato alla
somiglianza tra i due termini, come pensa Ricoeur: il Dio-Re è realmente una
chimera, una entità mostruosa, perché la potenza infinita espressa negli
infiniti modi è incompatibile, ci insegna Spinoza, con il potere assoluto di un
solo modo – il monarca - sugli altri così come, di contro, la lettura di Dio come colui che ha governo
assoluto sul mondo fa a pugni con il Deus sive natura.
[…]
Nel capitolo 3, I concetti filosofici sono metafore? Deleuze
e il suo problema della letteralità si ritorna sulla letteralità come pratica
che esige l’atto di «credere» a ciò che la relazione inedita dà a vedere. Se si
prende ad esempio l’enunciato deleuziano-guattariano «il cervello è più erba
che albero», la sua lettura letterale poggia sulla relazione inedita tra
cervello ed erba tale da determinare un’esperienza diversa del cervello, non
più visto come un organo centrale di un sistema ramificato (ad albero), bensì
considerato come un «sistema acentrato, una molteplicità le cui connessioni
sono in parte probabilistiche e non predeterminate» (LA, 27). L’affermazione di
tale relazione inaugura così una nuova sensibilità sia neurologica che
filosofica, in quanto va a strutturare nel profondo la nostra esperienza; essa
consiste in un esercizio di «credenza», non intenzionale, non cosciente, per
l’appunto una sintesi passiva di un atto involontario.
[…]
Nel capitolo 6 Sul detto di Nietzsche, Zourabichvili ci offre
un esercizio esemplare di ciò che egli intende con sperimentazione affettiva
del testo, applicato ad uno dei più profondi e misteriosi aforismi di
Nietzsche: «Bisogna congedarsi dalla vita come Odisseo da Nausicaa – piuttosto
benedicendola che restando innamorati di essa». Zourabichvili si ripromette di
stare alla frase, di attraversarla ripetutamente senza volerla né spiegare né
interpretare, senza voler ricondurne le parole ad un significato nascosto […]
[…]
Restare all’immanenza del testo, di quello dell’aforisma in
questione ma insieme anche di tutto il testo nietzscheano, obbliga qui il
lettore a non confondere il distacco espresso dalla frase con figure come
quella dell’«ideale ascetico», perché non consone a Nietzsche che le ha sempre
combattute; inoltre richiede di confrontarsi criticamente con una vulgata che
vorrebbe l’amore per la vita come l’unico imperativo nietzscheano. È come se
nel suo asserto enigmatico Nietzsche ci indicasse un nuovo pathos per la vita,
oltre all’amore, che certo richiama al pathos della distanza attraverso
l’esercizio di una regola («bisogna che…») Tale regola potrebbe di primo
acchito riecheggiare l’esercizio stoico, ma in realtà se ne distanzia: infatti,
per Nietzsche non bisogna smettere di amare la vita al fine di non soffrire
troppo all’idea di separarsene, in modo così da prepararsi alla morte; bisogna invece non continuare ad essere
innamorati della vita per bene-dirla, ossia per renderle pienamente giustizia,
per omaggiarne l’incanto e la bellezza che le sono propri, proprio come il
saggio Odisseo ha riconosciuto l’incanto e la bellezza che promanavano dalla
giovinetta Nausicaa, senza con ciò volerla possedere, ma sapendo lasciarla.
D’altronde la vita, come Nausicaa, è l’inconsumabile che resiste ad ogni
interpretazione, che resiste al concetto, ossia al possesso.
[…]
Nel capitolo 8, Chateaubriand: la rivoluzione e il suo
testimone, è il testo Memorie d’Oltretomba a rivelare la postura del suo autore
nella sua funzione di lucido testimone dell’evento della rivoluzione del 1789
con cui si inabissava per sempre il mondo a cui Chateaubriand apparteneva
profondamente, non per questo ai suoi occhi esente da difetti, lasciando
intravedere il baluginare di un altro mondo alieno a sé, ma non per questo del
tutto indesiderabile. Chateaubriand si sente costantemente interpellato dalla
domanda sul divenire in cui egli è preso vivendo quel frammezzo fra il mondo
che scompare e quello che avanza; si sente come colui che sta tra due rive –
espressione ricorrente nel suo testo - gettato tra due secoli come tuffato alla
confluenza di due fiumi dalle acque agitate senza sapere quale terra potrà
accoglierlo. Ma l’analisi di Zourabichvili mira a mostrare il legame profondo
che sussiste tra la scrittura stessa di Chateaubriand, la sua creazione
artistica, dunque, e il suo destino di testimone della Rivoluzione. Si tratta
di una scrittura che, pur nel divampare delle più laceranti passioni
partigiane, esprime un’attitudine che Zourabichvili definisce di «ritiro
sollecito», in primo luogo dagli schieramenti netti, riconoscendo di incarnare
egli stesso il frammezzo perché scisso, contradditorio, definendosi
«repubblicano per natura, monarchico per ragione». Chateaubriand mira a dare
consistenza semiotica nella sua stessa scrittura alla sua esperienza di
testimone dell’evento, ossia di colui che sta tra due rive, tra due mondi e lo
fa attraverso un’arte scritturale della collisione melodiosa tra incomparabili
dove in una stessa frase due mondi estranei vengono tenuti insieme senza per
questo ridurre lo scarto tra i due. L’arte dimostra, anche in questo caso, la
sua capacità di dar corpo alla potenza di mutamento affettivo dell’evento.
[…]
Ricorrente in numerosi dei testi qui raccolti è
l’osservazione che la svolta estetica è un evento tutt’altro che recente,
occorso alla filosofia già da tempo poiché i primi segni di tale svolta
risalgono a Baumgarten, a Schiller… a quel cambiamento di paradigma, sorta di
vera e propria coupure epistemologique, che accade laddove al
filosofo-scienziato, il quale misura il proprio operare su modello della
pratica scientifica (Leibniz e Spinoza tra i tanti), subentra il
filosofo-artista che assume il procedere artistico quale proprio interlocutore
privilegiato. Nietzsche è a pieno titolo un filosofo-artista e anche Deleuze si
pone, per Zourabichvili, in questa direzione in quanto l’intera sua ricerca
testimonia un dialogo costante con l’arte tanto che «la sua opera impone di
chiedere cosa significa che un filosofo, per fare filosofia, abbia bisogno di
confrontarsi con l’arte» (LA, 123), come si legge nel capitolo 14 che chiude il
testo, L’ancoraggio estetico del pensiero di Deleuze. La risposta che
Zourabichvili offre a tale domanda è articolata. Vi è di certo una sorta di
triangolazione tra filosofia, arte e resistenza, non solo nella modalità già
riconosciuta da Adorno per cui entrambe le pratiche devono darsi come compito
quello di resistere al presente e al corrente, di fare resistenza al banale e
al cliché, esplicando così un ruolo politico critico, ma anche perché una filosofia che vuole
portare il pensiero alla sua massima radicalità deve affrontare ciò che più
resiste al suo elemento, ossia il sensibile, l’ambito di ciò che già Baumgarten
definiva come l’eminentemente confuso. Ma la filosofia – in quanto ambito del
pensiero distinto – a diretto contatto con il sensibile non può che tendere a
ridurne la confusione, riportandola entro l’alveo della distinzione
concettuale, poiché questa è la sua vocazione. La soluzione per lasciare al
sensibile la sua potenza, ossia la sua natura confusa, è quella di passare
attraverso la mediazione dell’arte che proprio nella confusione sensibile ha la
propria materia. Questo non è, comunque, il solo motivo dell’interesse
filosofico per l’arte. La creazione artistica si presenta alla filosofia come
un operare sulla materia del confuso, dell’oscuro, capace di smovere – di
toccare – quegli elementi dolorosi, malati anche, che l’artista condivide con
gli uomini del suo tempo.
[…]
Il capitolo 7, L’occhio del montaggio (Dziga Vertov e il
materialismo bergsoniano) offre nella lettura esemplare del film di Dziga
Vertov, L’uomo con la macchina da presa del 1929, l’immagine viva di un gioco
artistico la cui regola di differenza estetica comporta effetti potenti di
riconoscimento non mimetico.
Zourabichvili parte da un asserto tratto dalla cinefilosofia
di Deleuze per il quale, in L’immagine-movimento, il cinema di Vertov è la
realizzazione dell’in-sé dell’immagine, attraverso un concatenamento macchinico
delle immagini-movimento, tanto che Vertov giunge per questa via a realizzare
il programma materialista presentato da Bergson nel primo capitolo di Materia e
memoria. Nel film sperimentale del 1929 il gioco dell’opera d’arte di Vertov
soggiace alla regola della percezione non umana delle immagini, ottenuta
attraverso un montaggio che mette in relazioni immagini molto lontane tra loro,
non concatenate secondo il procedere dell’occhio umano; qui la differenza
estetica, non mimetica, sta proprio nel far interagire le immagini della città
che si sveglia (un tema comune ad alcuni dei film del periodo) per giungere
alle condizioni di una percezione non-umana: ecco che Vertov mostra una giovane
donna che si sveglia insieme ad una locomotiva lanciata nella sua corsa, il
fotogramma della sua schiena nuda e poi una macchina da presa che pur
indirizzata a lei, è situata in un altro punto della città e così via.
[…]
A questo punto Zourabichvili si chiede quale sia il senso di
questa operazione artistica:
E perché dovremmo «disfarci di noi stessi, e disfarci noi
stessi»?
Di certo la ricerca di Vertov è mossa da un desiderio
politico: essa è da collocare entro quella lettura della rivoluzione
d’ispirazione «bergsoniana», già evocata a proposito di Barnet, come apertura
di possibilità, di certo poco consona alla politica dell’apparato sovietico. La
risposta che Zourabichvili offre alla domanda posta a Vertov rivela come la
creatività messa al servizio della visione di un mondo colto da un occhio non
umano ha di mira un potenziamento della vita, che poi è la destinazione ultima
della vocazione terapeutica dell’arte […].
Info
Facebook Negretto Editore
mercoledì 8 dicembre 2021
CASTELLABATE - “ U ‘ MAZZENO” DOPO LA MORTE DEL PICCOLO TOMMY DIVENTA SEDE DELLA CROCE ROSSA
CASTELLABATE - Era fine settembre quando in una tiepida sera d’autunno perdeva la vita il giovane Tommaso Gorga .
Per tutti era Tommy , aveva 15 anni . Un tragico destino lo aspettava sulla strada di casa , una tragedia che ha segnato tutta la comunità di Castellabate.
Tante le domande che da quel giorno hanno assillato la mente della famiglia , dei residenti e non solo . La più insistente è stata “ se fosse stato attivo e funzionale l’ospedale di Agropoli Tommaso si sarebbe salvato !? “. Ovviamente nessuno può saperlo , nessuno può dire se con un tempestivo soccorso e con un ospedale vicino ( Vallo della Lucania dista 40 minuti di macchina da Castellabate) le cose sarebbero andate diversamente.
Dunque da quel giorno si sono susseguite varie iniziative tra cui la “protesta “ pacifica dinanzi la struttura Agropolese che però non tanto successo ha avuto e dell’amaro in bocca ha lasciato agli organizzatori . Ci si aspettava una maggiore affluenza perché l’ospedale è un diritto di tutti . La salute è un diritto inalienabile.
Oggi però “quel seme che cade e produce frutto” ( cit. dai testi sacri ) , a distanza di pochi mesi ha iniziato a dare “frutto “ .
La struttura di proprietà della famiglia di Tommaso Gorga conosciuta da tutti come “ Ristorante U’Mazzeno” sita a pochi metri dal bivio di Ogliastro Marina e a poca distanza dal luogo del fatale incidente , dal 15 Dicembre 2021 diventerà per volere del papà Carmine e della mamma Giovanna la sede della Croce Rossa nel comune di Castellabate. Per la prima volta questa grande ed importante istituzione di soccorso avrà grazie al sacrificio di Tommy una sere è una certezza di soccorso per tutta la popolazione . Si affianca a questa Onlus che si chiama “ Associazione Onlus Tommy 125” un’altra associazione nata in memoria di Tiziana Lembo , un’ennesimo fiore strappato a questa vita troppo presto .
Presso la nuova sede che ripetiamo si trova sulla via provinciale a pochi metri dal bivio di Ogliastro Marina, potrà essere fatta una donazione spontanea e di qualsiasi importo per sostenere i costi per gli acquisti di dispositivi medici che renderanno fruibile a tutti il poliambulatorio “ Una Pallina Per Tommy “ che è in realtà una speranza per tutti noi , perché non ci sia più un altro caso così tragico , per fare avere le cure nel minor tempo possibile . A tutti .
Tommaso non è morto invano !
Con questo immenso gesto di altruismo che la sua bellissima e unita famiglia ha voluto fare , il suo ricordo vivrà in eterno nelle case e nei cuori di tutti . La sua prematura scomparsa ha regalato una speranza . E questa speranza adesso ha bisogno di noi , di ognuno di noi.
Il 15 Dicembre prossimo ad Ogliastro Marina non facciamo mancare la nostra presenza fattiva .
Marco Nicoletti
@castellabatelive24 / Pagina Facebook
Catania : Rinnovate 18 borse lavoro ai facilitatori sociali esperti per esperienza nell'ambito del DSM
Regione Siciliana, rappresenta un esempio unico nell’Italia centrale e meridionale, in
sintonia con le migliori esperienze nazionali e internazionali.
Coinvolti 24 utenti facilitatori sociali e 8 tutor (psicologi) d’inclusione sociale e
lavorativa con l’obiettivo di promuovere sul territorio modelli di inclusione sociale e
lavorativa, e di recovery per utenti adulti con disabilità psichiche
Progetto obiettivo di PSN (Piano di salute nazionale) per la tutela della salute mentale in
età adulta-disturbi gravi persistenti e complessi.
Il progetto, avviato all’Asp di Catania nel mese di settembre 2016 e finanziato dalla
Regione Siciliana, rappresenta un esempio unico nell’Italia centrale e meridionale, in
sintonia con le migliori esperienze nazionali e internazionali (Regno Unito, Nuova
Zelanda, Australia, Norvegia, Finlandia, Svezia) dove le azioni progettuali attivate sono
ormai prassi consolidate e messe a sistema. Sono stati coinvolti 24 utenti facilitatori
sociali, assegnati ai moduli DSM delle quattro aree territoriali di Catania, Caltagirone-
Palagonia, Acireale-Giarre, Adrano-Paternò, e 8 tutor (psicologi) d’inclusione sociale e
lavorativa, ai quali sono state assegnate altrettante borse lavoro, con l’obiettivo di
promuovere sul territorio modelli di inclusione sociale e lavorativa, e di recovery per
utenti adulti con disabilità psichica.
Oggi, nei locali della Direzione generale dell’Asp di Catania, il manager Maurizio
Lanza ha voluto incontrare una rappresentanza dei facilitatori sociali all’inizio del loro
nuovo anno di lavoro.
«Questo progetto porta con sé numerosi valori positivi di promozione umana e di
miglioramento organizzativo - ha detto il manager Lanza -. Sotto il profilo personale
ciascun facilitatore sociale racconta una storia di cambiamento e di speranza, avendo
trasformato, nella loro vita, un elemento di criticità in un punto di forza; sotto l’aspetto
organizzativo vengono anticipate molte intuizioni di sistema per il miglioramento dei
servizi e per la valorizzazione di competenze maturate sul campo. Un esempio concreto
di come sia possibile superare il pregiudizio e dello stigma che spesso accompagnano il
disagio e la malattia mentale».
Intervenuti all’incontro, il direttore del DSM, Carmelo Florio; il coordinatore del
progetto, Raffaele Barone, il coordinatore del Centro Sils (Servizio per l’inclusione
socio-lavorativa), Maurizio Cirignotta. Presenti, in rappresentanza dei facilitatori
sociali, Carmelo Battiato, Rina Graziano, Sebastiano Lemoli e Christian Patanè.
«L’esperienza maturata attraverso il lavoro dei facilitatori sociali ci dice non tanto che
c’è un’altra psichiatria, ma che c’è un modo diverso di avvicinarsi a questo mondo - ha
aggiunto Florio -. E credo che tutto ciò sia un vanto per il nostro Dipartimento di Salute
mentale che vuole essere inclusivo e proattivo, valorizzando le risorse e le abilità
dell’utenza».
Le azioni progettuali, numerose e articolate, sono state realizzate su tutto il territorio
provinciale, formando e valorizzando la figura dell’esperto per esperienza, ovvero il
facilitatore sociale esperto per esperienza.
«La figura del facilitatore sociale - ha spiegato Barone -, in quanto esperto per
esperienza, ha sviluppato una grande sensibilità e capacità di empatia nel rapporto con
gli utenti in carico ai Servizi di salute mentale".
MCV
Fonte ANSA.IT
martedì 7 dicembre 2021
Bitcoin e criptovalute, un boom da 3.000 miliardi di dollari. Ma quali sono i rischi per i consumatori?
Nella nuova infografica di Unicusano si raccontano i motivi di questa crescita esponenziale e i rischi per i consumatori. Ma c'è spazio anche per un focus sui nuovi Paperoni, sulle sponsorizzazioni sportive e sull'adozione della criptovaluta come moneta di scambio nazionale. Numeri e informazioni sul boom registrato nel 2021.
Se anche un colosso come Mastercard è pronto a lanciare un wallet digitale per acquistare, vendere e gestire monete virtuali, è ormai chiaro che l'avanzata delle criptovalute come il Bitcoin è ormai inarrestabile. Un boom che è ben rappresentato dal valore di mercato, passato in meno di un anno da 700 a oltre 3.000 miliardi di dollari. Ma non solo perché, contemporaneamente, sono aumentati i servizi collegati al settore e, per la prima volta, sono stati siglati accordi a nove zeri per le sponsorizzazioni nel mondo dello sport.
Calcio e basket in prima fila.
Sono questi alcuni dei dati e delle informazioni sul boom delle criptovalute nel 2021 raccolti in una nuova infografica curata dall'Università Niccolò Cusano. Infografica che, grazie al supporto della facoltà di Economia dell'ateneo, punta ad approfondire i motivi di questa crescita esplosiva, sottolineando anche i rischi del mercato per i consumatori.
Se fino al 2013 a farla da padrone era il Bitcoin, che da solo rappresentava l'80% del valore totale del mercato, nel 2021 la quota si è ridotta al 50% per via della comparsa di nuove monete digitali come Ethereum, la seconda criptovaluta con il 20% del mercato, Binance Coin, Tether, Solana, Cardano, XRP, Polkadot, Dogecoin e USD Coin.
Tra gli avvenimenti salienti dell'anno, l'infografica di Unicusano segnala il debutto del primo fondo di investimento a gestione passiva (Etf) sui futures dei bitcoin e la trasformazione di Facebook in Meta, dove "Meta" sta per "metaverso", una realtà virtuale condivisa tramite la rete Internet in cui la moneta potrebbe essere del tutto digitale.
Immancabile poi la voce sui Paperon de' Paperoni delle criptovalute, ovvero su chi ha costruito la propria fortuna sfruttando il valore delle monete digitali. Tra i nuovi miliardari spiccano i fratelli Cameron e Tyler Winklevoss, co-fondatori della piattaforma Gemini per lo scambio di criptovalute, con un patrimonio a inizio 2021 stimato in 1,4 miliardi di dollari a testa.
A chiusura dell'infografica, l'Unicusano dedica alcune slide alle misure intraprese dai governi nei confronti delle monete virtuali. Come El Salvador, il primo Paese ad adottare il Bitcoin come moneta legale. Il presidente Bukele ne acquista 21 milioni di dollari. L'esperimento punta a ridurre i costi delle commissioni e favorire lo sviluppo economico.
E sul versante consumatore? Che rischi si corrono? Per la facoltà di Economia sono principalmente tre: l'assenza di una garanzia di conversione in moneta ufficiale a prezzi di mercato, l'esposizione a perdite economiche rilevanti e l'assenza di requisiti patrimoniali o procedure di controllo sulle piattaforme nelle quali è possibile acquistare criptovalute.
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