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domenica 31 dicembre 2006
Carmen Electra presents Chemtrails
AGnese Ginocchio: Auguri di un Buon 2007 di PACE, di Speranza e di Solidarietà.
Rompi allora il muro dell'indifferenza! /Nasceranno Ponti Arcobaleno di Solidarietà, / Ponti Arcobaleno di Speranza, / Ponti Arcobaleno di Pace, / che restituiranno all'uomo la dignità e la forza dell' unione e del sentirsi tutti Fratelli, / lontani e vicini, ma Fratelli, / che camminano, lottano insieme e riscoprono/ il grande valore del sentirsi 'Amici' , / e Amici per sempre! / PACE! / La vera Amicizia è Pace/ e la Pace è GIOVANE! / A Te dunque o Giovane ( e giovane nel cuore), / Auguro un Buon 2007 di PACE, di Speranza e di Solidarietà, all'insegna della vera amicizia, dell' unione solidale!"
Dopo un'esecuzione capitale...
Mi è stato chiesto di scrivere, la settimana scorsa, un articolo sulla tolleranza.
I miei tentativi di riflessione sull’argomento, le difficoltà tra le quali, viandante smarrito, mi aggiravo per individuare una strada, si sono scontrati ieri con la violenza della notizia dell’impiccagione di Saddam, decisa da una corte di giustizia.
Un silenzio profondo della mente è stata la conseguenza immediata, una disperata impossibilità a rispondere alle molteplici interrogazioni che questo episodio pone.
Spietatezza o follia? Giustizia o ingiustizia? Quali i confini che le separano? Affermazione di valori o spirito di vendetta? Tolleranza o tolleranza zero?
E le intuizioni e i ragionamenti sulla tolleranza, comunque faticosi, si sovrappongono, si mischiano tra loro una sorta di danza macabra all’interno della quale altri pensieri e altre nozioni si con-figurano e si im-pongono.
Da questa sarabanda infernale la scrittura deve riprendere su altre tracce, nello spazio esistente tra logico e illogico, luogo indicibile di elementi indecidibili: luogo che Derrida ha definito quello della "différance".
Tolleranza sopportazione superiorità libertà indifferenza bontà dovere etica legge giustizia castigo comprensione limite diversità estraneità follia, pensiero forte, pensiero debole. A ognuna di queste voci si lega un concetto, un sentimento una associazione che ben difficilmente si inquadrano entro i limiti di un discorso organico e organizzato sull’etica o sulla politica. E ai sostantivi si sovrappongono, in un ordine che non appartiene alla ragione, i nomi di chi nei secoli su questo problema si è interrogato e ha dato risposte.
Seneca Locke Voltaire Foucault, San Francesco Gesù Maometto Derrida Habermas, Popper Vattimo Eco Severino. E Giuliani, con la sua proposta di “tolleranza zero”.
Su questo potremmo iniziare a dibattere…
Barcellona, partorisce due gemelli a 67 anni E' la mamma più vecchia del mondo
Il taglio cesareo in un ospedale spagnolo. Puerpera e neonati stanno bene. Battuto il precedente record detenuto da un'anziana romena
Nessuna notizia sull'identità della mamma né sul sesso dei nascituri. La direzione sanitaria ha scelto di proteggere dall'eccessiva pubblicità la donna, ma non ha nascosto, con un pizzico d'orgoglio, di annunciare al mondo che, grazie alla perizia dei medici del reparto di ostetricia dell'ospedale, è stato raggiunto un record mondiale, anche se la notizia non ha evitato di suscitare giudizi contrastanti. Chi ha esultato per l'obiettivo clinico raggiunto, chi, invece, ha criticato la scelta dell'anziana mamma.
Fino ad oggi, il primato della neomamma più anziana apparteneva alla romena Adriana Iliescu, diventata mamma di una bambina a 66 anni. Anche lei era incinta di due gemelli, ma solo uno dei due è sopravvissuto al parto. Nel luglio scorso, a 62 anni, una psichiatra infantile è diventata la mamma più anziana della Gran Bretagna.
Origine: Repubblica
PiziArte:INVITO alla collettiva: Maldita soledad "Maledetta solitudine"
LA DIRETTRICE DIDATTICA DEL CIRCOLO ALDO MORO DI TERNI APRE LE PORTE DELLA SCUOLA BATTISTI A LO ZOO DI SIMONA
Non ha esitato la Dott.ssa Carla Proietti, Direttrice didattica del circolo Aldo Moro, ad accogliere la proposta de Lo Zoo di Simona, di voler donare, come regalo sociale al territorio ternano del Natale 2006, la ristrutturazione di un'aula della scuola elementare Battisti a Piazza delle Arti a Terni.
Cosi' nei giorni 27, 28 e 29 Dicembre 2006 Lo Zoo di Simona, molti simpatizzanti, amici, parenti ed addirittura insegnanti, professionisti ed un'impresa edile, si sono messi a disposizione gratuita di Simona Angeletti e della sua visione di sensibilizzazione territoriale per la valorizzazione della città di Terni ed hanno ristrutturato da zero, la classe 1° A della scuola elementare Battisti.
Un enorme murales di animali sorridenti, le pareti completamente celesti, la rasatura e la stuccatura dei buchi, la colorazione dei termosifoni, il restauro della cornice della lavagna, degli appendi-abiti, il fissaggio a muro di un armadio, nuovi pezzi di plexi-glass per non rovinare i muri, materiali atossici e tanta allegria, discorsi semi-seri riguardo al supporto diretto dei cittadini volontari alla città di Terni, tanta disponibilità ed un risultato emozionante, ha premiato chi, della donazione spontanea e disinteressata, fa valore aggiunto attivo per la propria città.
Potrebbe forse essere questa prova la posa della prima pietra per la nascita di un'associazione territoriale che sia di supporto diretto alla nostra Pubblica Amministrazione Locale.
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Simona Angeletti - Lo Zoo di Simona < simona@lozoodisimona.it>
www.lozoodisimona.it
IdeeDipinte - PaintedIdeas - 绘画创意©
"...perchè in fondo siamo tutti animali!"
"I sognatori non muoiono mai..."
+39. 346.3506690
Skype: lozoodisimona
Parcheggi male? Un blog e un adesivo.
In allegato un' immagine del suddetto adesivo. (misura 20,5 x 5,5 cm, è removibile)
Gianluca menna - zeropuntouno <mailto:zeropuntouno@libero.it
Liberi Pirandello e Deledda
I testi ci sono stati gentilmente concessi da Marco Calvo di LiberLiber che ringraziamo cordialmente.
Per stringenti motivi giuridici , il PP ritiene che l'Accordo del 1994 sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al Commercio (TRIPS) non comporti modifiche all'art.25 della legge 22 aprile 1941 n.633 e successive modificazioni (durata del diritto di autore di 70 anni solari dalla sua morte ) e che il punto di vista della SIAE al di fuori della legge non costituisca di per sé fonte di diritto.
Pertanto il PP – che oltretutto ritiene eccessivo il periodo di 70 anni – prende l'iniziativa di pubblicare i testi di Grazia Deledda e di Luigi Pirandello, i cui diritti scadono oggi 31 dicembre 2006, come atto di impegno civile teso a dimostrare che la SIAE non può burocraticamente e autonomamente decidere un'ulteriore allungamento del periodo di tutela in violazione alla legge attualmente vigente.
A tutti affettuosi e cordiali AUGURI di BUON ANNO a nome del PP
Athos Gualazzi pres. Partito Pirata
Botti di Capodanno, quattro bambini feriti Sequestri record in Campania e Palermo
Confiscata la "bomba finanziaria" caricata con 850 grammi di polvere nera
La Provincia di Napoli ha inviato centinaia di sms in cui richiama alla prudenza soprattutto i giovani, ma la cronaca ripete il consueto bollettino dei feriti. Il più grave è un bimbo di 10 anni che, a San Giorgio a Cremano (Napoli), ha perso tre dita. Gravi ferite anche per due ragazzi, A.B. di 7 anni e S.M. di 15, entrambi di Barga (Lucca), che sono stati ricoverati per le lesioni riportate in seguito allo scoppio di alcuni petardi, con cui stavano giocando in un garage. Secondo i medici, il più piccolo rischia l'amputazione di un dito della mano.
Un bambino di undici anni di nazionalità iraniana ma residente a Genova è rimasto ustionato alle dita della mano sinistra per lo scoppio di un petardo con cui stava giocando. I medici lo hanno giudicato guaribile in una ventina di giorni. Infine, un uomo di 40 anni, P.P., di Alatri, in provincia di Frosinone è rimasto gravemente ferito al braccio sinistro a causa dell'esplosione di un grosso petardo di contrabbando.
Sull'altopiano di Pinè, in provincia di Trento, un petardo, sparato in aria, è finito sul terrazzo di un'abitazione, dove ha appiccato un incendio ad una catasta di legna, facendo poi diffondere le fiamme ad infissi e tetto. La famiglia che abita l'appartamento si è accorta in tempo dell'accaduto ed ha chiamato i vigili del fuoco. Considerevoli i danni.
Per fronteggiare l'emergenza è stata intensificata l'attività di controlli: ad oggi sono oltre 20 le tonnellate di botti illegali sequestrati dalla Guardia di Finanza in Campania, un vero e proprio record. Oltre a 7 tonnellate sequestrate nella sola città di Napoli in diverse operazioni. Anche in Sicilia circa 12 tonnellate di botti illegali sono state sequestrate da militari della Finanza di Riposto e di Acireale in un immobile nella campagne di Santa Venerina, a 30 chilometri da Catania. Una persona è stata denunciata per detenzione abusiva e produzione illegale di fuochi. Tra il materiale sequestrato anche botti di fabbricazione cinese.
Altri sequestri ci sono stati a Como (2,5 tonnellate), nel bergamasco, nel lecchese, a Torino, nel Lazio, a Brindisi e a Bari, in Sicilia. A Roma, in particolare, sono state sequestrate due tonnellate di fuochi in un furgone-deposito, parcheggiato vicino ad un giardino pubblico frequentato da bambini.
Origine: Repubblica
Autobomba a Madrid: due dispersi Zapatero: "Stop al dialogo di pace"
La deflagrazione è avvenuta intorno alle 9. Lo scoppio ha mandato in frantumi molti vetri; i passeggeri sono stati condotti sulle piste.
Quanto alla chiamata per avvertire dell'autobomba, è arrivata intorno alle 8: l'uomo al telefono ha parlato di un furgone carico di esplosivo che sarebbe saltato in aria alle 9,30. I separatisti baschi dell'Eta spesso in passato hanno comunicato in anticipo proprio alla Dya i loro attacchi.
L'organizzazione aveva dichiarato il cessate il fuoco, la rinuncia a compiere azioni violente, lo scorso marzo, dopo quarant'anni di lotta armata - con un bilancio complessivo di oltre ottocento vittime. Il primo ministro spagnolo, José Luis Zapatero, aveva annunciato in giugno l'avvio di un processo di pace con l'Eta. In novembre, però, i militanti baschi avevano denunciato lo stallo delle trattative.
E oggi, dopo questo nuovo attentato, l'Associazione famiglie delle vittime del terrorismo (Avt) ha chiesto a Zapatero di sospendere il processo di pace; il presidente della Avt, Francisco Alcaraz, ha detto che è necessaria immediatamente "una forte risposta" del governo. Una richiesta che ha trovato subito una risposta: il ministro dell'Interno, Alfredo Perez Rubalcaba, ha detto che l'attentato di oggi a Madrid "interrompe la tregua".
Proprio ieri, il premier - tornato oggi dalle vacanze, dopo aver saputo dell'autobomba - aveva difeso la scelta del negoziato, sbilanciandosi sul sul esito positivo: la situazione "è migliore con un cessate il fuoco permanente rispetto a quando le bombe esplodevano, come un anno fa", aveva detto, "e migliorerà ancora l'anno prossimo". Purtroppo, i fatti lo hanno smentito.
Origine: Repubblica
Saddam, è giallo sulla sepoltura "Sarà sepolto nella città sunnita di Ramadi"
La salma dell'ex dittatore contesa tra governo e autorità locali. La decisione dei parenti: non verrà tumulato accanto ai figli
Lo confermano fonti del clan, secondo cui uno dei membri, Alì Yassin al Nada, è partito alla volta di Bagdad a bordo di un elicottero statunitense per recuperare la salma. Ma lo conferma anche uno degli avvocati dell'ex raìs iracheno.
La notizia arriva dopo una giornata in cui voci e smentite si sono susseguite così come i 'contendendi' delle spoglie dell'ex dittatore che, secondo molti osservatori, rischia di essere più pericoloso da morto che da vivo. La famiglia avrebbe voluto seppellirlo nello Yemen; il governo iracheno in un luogo segreto del Paese e infine, le autorità locali, nella sua città natale.
Alla fine, dunque, hanno prevalso le ragioni di appartenenza al clan. E delle autorità locali che, nel pomeriggio, si erano duramente opposte all'ipotesi di inviare una delegazione a Bagdad che presenziasse alla sepoltura nella capitale, così come richiesto dal governo centrale. Alla richiesta il vice governatore della provincia di Salah ad-Din, Abed Jabbara aveva seccamente risposto "No grazie".
"Abbiamo fatto sapere che parteciperemo solo se la salma dell'ex presidente sarà portata a Tikrit per esser sepolta nel cimitero di al-Awja (la località natale di Saddam), a fianco dei suoi due figli Uday e Qusay, dopo un funerale adeguato", aveva detto il vice governatore.
Il governo, come detto, in un primo tempo era intenzionato a mantenere il segreto sul luogo dove sarebbe stato sepolto Saddam. Fonti vicine a Nuri al-Maliki avevano sostenuto tale ipotesi spiegando che la salma sarebbe stata consegnata alla famiglia solo in un secondo tempo.
Quella stessa famiglia che, per voce della figlia maggiore del raìs, Raghad, aveva rivendicato le spoglie per poterle tumulare a Sanaa, nello Yemen "almeno fino a quando l'Iraq non fosse stato liberato".
In un primo tempo sembrava proprio che Bagdad volesse accogliere tale richiesta - così come aveva sostenuto anche uno dei legali dell'ex dittatore, Giovanni Di Stefano - poi invece il cambio di programma. E la decisione di far tumulare saddam Hussein nel suo villagio natale.
Origine: Repubblica
San Silvestro tra squali, delitti e cavalieri il Capodanno all'insegna dell'avventura
Piccola guida alle feste alternative in Italia. Dal party con l'assassino in stile Agatha Christie al brindisi con sacco a pelo tra le vasche dell'acquario. E il Vesuvio punta sul trekking
Atmosfere da fiaba anche a Bagno a Ripoli nel fiorentino dove è di scena "Mezzinverno": si attende il nuovo anno nell'Antico Spedale del Bigallo vestiti da Excalibur o dal Signore degli anelli, tra elfi, principesse e cavalieri per il più divertente gioco fantasy medievale. Party con delitto in Umbria: il 1 gennaio si può ancora prenotare il gioco di Agatha Christie al relais di charme "Alla Corte del sole" (fino a 20 partecipanti) per una cena di intrighi, suspense e brividi davanti a un grande camino acceso. A Milano invece il Capodanno è "Cosa nostra": al Must di via Belisario si rivivono le scene indimenticabili del Padrino con don Vito Corleone e tutti i personaggi del film di Francis Ford Coppola.
A Cattolica il capodanno per le famiglie è all'Acquario per una notte tra squali e pesci di ogni forma e colore. Si dorme nei sacchi a pelo tra le vasche: il numero è limitato, massimo 200 partecipanti tra adulti e piccini per questo inedito San Silvestro intitolato "Amici per la pinna". Lo staff dell'acquario accoglierà gli ospiti dalle 19 con giochi a tema marino e animazione, segue il cenone e il brindisi di mezzanotte.
A Napoli invece si saluta il 2007 con una serata di autentico tango argentino alla Milonga Portena. Ma il vero capodanno alternativo è sul Vesuvio per un trekking di mezzanotte tra i crinali di lava e un silenzio assoluto mentre lontano impazza la città di Pulcinella tra botti e fuochi pirotecnici. E l'indomani si visita Pompei dove ci sarà un'apertura straordinaria degli scavi con "Il solstizio d'inverno alla fabbrica delle lucerne": per la prima volta assoluta si visita la bottega delle lucerne di via Nocera. Se poi, proprio si vuol scappare lontano, la meta è una sola quest'anno: via dal caos, dai soliti riti e dal brindisi forzato. Dove? Un faro solitario in Croazia, romantico e silenzioso per due, massimo quattro persone.
Origine: Repubblica
Capodanno all'insegna del risparmio e in 13 milioni festeggiano fuori città
L'associazione segnala complessivamente "un bel -3% rispetto lo scorso anno".Male i conti del Natale: il 5% di spese in meno nonostante aumenti del 2,5%
Quanti brindisi. Verranno stappate 74 milioni di bottiglie (tra le altre, 20 milioni di Asti, 4 di Franciacorta e oltre 6 milioni di bottiglie di champagne) per un giro di affari di almeno 420 milioni di euro. Si consumeranno inoltre 7 milioni di cotechini e migliaia di tonnellate di lenticchie per la tradizionale piatto che si dice porti prosperità nell'anno nuovo.
Si spende meno. Il preventivo economico stilato da Telefono Blu per il cenone è dunque il seguente: 1,3 miliardi spesi per i cenoni e l'alimentazione in genere (dolci, vegetali, carni), 520 milioni spesi in ristoranti e pub; 1,3 milioni per viaggi, 500 milioni per vestiti, divertimenti, spettacoli e regali. Complessivamente comunque "un bel -3% di spese rispetto lo scorso anno".
Tredici milioni di italiani fuori città. Il 70 per cento di loro, secondo un'indagine effettuata dall'Osservatorio di Milano in dodici metropoli, trascorrerà il 31 sera nella seconda casa o da parenti e amici, il restante 30 in viaggio in Italia o all'estero. Dati in controtendenza rispetto all'abitudine di non partire stabilitasi negli ultimi cinque-sei anni. E chi ha deciso di restare nella propria città cosa farà? Il 69 per cento trascorrerà la mezzanotte a casa con parenti e amici, mentre quattro milioni di persone andranno in piazza, in discoteca o in ristorante.
Botti. Secondo le stime di Telefono Blu, i botti sparati saranno oltre 60 milioni (con una spesa media di 8 euro per botto). Ma di questi, ancora un'altissima percentuale, pari al 24%, sarà illegale.
Auguri. Saranno inoltre 225 milioni gli auguri scambiati dagli italiani via telefono, mail o sms: questi ultimi da soli raggiungeranno fra la vigilia e il Capodanno la cifra record di oltre 150 milioni.
Autotutela. A queste cifre Telefono Blu ha voluto affiancare una iniziativa di "autotutela": sui portali www.telefonoblu.it e www.sosconsumatori.it "si potrà firmare e fare il passaparola su molte petizioni contro gli aumenti imminenti delle imposte".
I conti del Natale. "Abbiamo già speso secondo le previsioni (durante Natale) - ricorda Telefono Blu - circa 12 miliardi di euro: 6,7 miliardi per doni ai parenti, agli amici, ai coniugi e ai figli. Circa 1,5 miliardi in alimentari. Circa 1,2 miliardi per cinema, teatri e divertimenti. Circa 1,3 per viaggi. Nel totale si registra il 5% di spese in meno del 2005 (nonostante gli aumenti siano stati intorno al 2,5%). Una flessione che - secondo l'associazione - è dovuta soprattutto ad razionalizzazione delle spese e al ricorso ai regali utili".
Origine: Repubblica
Castro, messaggio per il nuovo anno "Battaglia lunga, ma non è persa"
Pochi giorni fa, il medico spagnolo José Luis Garcia Sabrido, esperto in interventi all'apparato digerente, che all'Avana lo ha visitato, ha assicurato che il Lider Maximo non è malato di cancro e non ha alcuna "patologia maligna terminale. Quello di cui soffre sono complicazioni mediche dovute al gravissimo intervento chirurgico subito nei mesi scorsi. Tenuto conto dei suoi 80 anni, entro questi limiti Castro può recuperare completamente la salute".
Origine: Repubblica
Esecuzione Sadda: "La strategia della vendetta" di VITTORIO ZUCCONI
di VITTORIO ZUCCONI
L'aveva firmata, in quel dicembre del 2003, George Bush, il Presidente della nazione occupante, quando aveva dichiarato alla BBC subito dopo la cattura che soltanto "la pena ultima (la morte)" sarebbe stato il giusto castigo per questo "disgustoso tiranno".
Caso chiuso e Capodanno con il patibolo. Non sono serviti tribunali internazionali, giuristi e giudici di peso e di altre nazioni, come fu appunto a Norimberga. La sentenza era già stata depositata a priori. Tutto il resto, il processo con giudici destituiti e cambiati a piacere dall'immaginario governo di Bagdad, le procedure seguite un tanto a spanna verso il finale già scritto secondo le leggi scritte ancora dal Rais, la sentenza, l'appello farsa che ha richiesto ben 15 minuti di delibere, l'esecuzione, sono pantomime organizzate per dare una parvenza di legittimità giudiziaria alla vendetta finale del vincitore contro il vinto, soprattutto contro l'uomo che aveva "tentato di uccidere il mio papà".
Nella guerra insieme globale e privata che da quasi sedici anni, dalla Tempesta nel Deserto, vede in campo Stati Uniti e Iraq ma senza che mai l'Iraq abbia aggredito gli Stati Uniti, alla fine il clan texano dei Bush ha saldato il conto con il clan sunnita dei Takriti. E il figlio potrà finalmente esibire la testa del nemico al padre.
Nell'entusiasmo voglioso con il quale Bush ha seguito il processo e ha accolto la sentenza, "una pietra miliare" l'ha chiamata, e "una svolta", l'ennesima, nel sentiero di sangue verso la stabilizzazione dell'Iraq (sulla "democrazia" esportata in Mesopotamia oggi si preferisce sorvolare) c'è molto più della oggettiva, dura risolutezza giustizialista con la quale Winston Churchill, nel vertice di Teheran con Stalin e Roosevelt, invocò l'esecuzione sommaria di Hitler, nel caso fosse stato catturato vivo come sarebbe accaduto con Mussolini, contro il parere degli Alleati.
La personalizzazione dei conflitti, che è sempre la forma preferita negli Stati Uniti per definire le guerre e per "venderle" meglio a un'opinione pubblica refrattaria alle astrazioni, aveva chiaramente assunto, in questo duello a distanza fra i Bush e Saddam, un carattere predominante, se non ossessivo. Anche per questo, di fronte alle ultime ore dell'agonia di un tiranno oggettivamente disgustoso, anche se non più ripugnante di altri che sono morti o moriranno nel loro letto riveriti e finanziati, l'America di "main street", delle vie di tutti i giorni, sembra assai meno agitata dell'America della politica e delle elite intellettuali.
In una nazione che sta riesaminando le procedure, ma non la sostanza morale, della forca, non può essere l'impiccagione di un personaggio descritto da un decennio come la incarnazione dell'anti Cristo, come colui che possedeva sterminati arsenali da scatenare contro le città americane ed era stato complice dei massacratori delle Torri, a muovere e commuovere la gente in questa fine anno segnata ancora da notizie di morte e di lutti.
Le contorsioni morali appartengono tutte alla intelligentsija, agli "opinionator", esclusi naturalmente i "boia chi molla" sempre e comunque favorevoli alla violenza risanatrice, dunque felicemente assolti dai dubbi che scuotono i non fanatici.
"Se esiste la pena capitale chi può essere più qualificato di Saddam a riceverla?" si chiede riflessivo il direttore di New Republic, un periodico considerato di sinistra, il professore di Harvard Marty Peretz, che critica Romano Prodi e l'Europa per la nostra opposizione al patibolo. "Non è questione di colpevolezza, che è fuori discussione - lo contraddice il New York Times - ma di una opportunità perduta per creare uno spartiacque morale tra il passato che lui rappresenta e il futuro che si vorrebbe creare".
Invece, l'uccisione per procura del grande assassino di stato decisa dal grottesco remake di Norimberga, lascerà indifferente quell'opinione pubblica americana che si prepara a digerire la "mini escalation" che Bush le proporrà al ritorno dalla fuga natalizia nel Texas e ben difficilmente quella forca potrà essere una svolta in un Iraq che da tempo si suicida in un bagno di sangue settario che con il rais deposto e ridicolizzato ha più nulla che fare.
Un Saddam umiliato dal coraggio civile e dalla lungimiranza di vincitori davvero forti e non soltanto forzuti, cioè da quei sentimenti che lui aveva ignorato nel suo regno del terrore e della, appunto, vendetta, sarebbe stato un segnale forse sconvolgente, nell'universo dei clan e delle sette arabe dominate da quella "legge del taglione" alla quale ora anche il Grande Liberatore venuto da Occidente si è golosamente adeguato.
La sua morte sarà perciò un atto banale, scontato, inutile, superato nel momento stesso in cui accade, un altro cadavere sopra quella montagna di morti che si alza ogni giorno nel caos fra il Tigri e l'Eufrate, come una nuova Torre di Babele. Il clan dei Texani avrà la vendetta che cercava dal 1991 e ora si guarda con inutile sgomento non alle possibili rappresaglie, in un luogo dove immaginare peggioramenti è arduo, ma alla ulteriore dimostrazione di miopia e di ottusità di questa presidenza americana quasi finita costituzionalmente e morta politicamente, ma ancora incapace di uscire da una ostinazione che scambia per "strategeria", come disse George Bush in uno dei suoi celebri lapsus.
"E' affare che riguarda il popolo iracheno" ha avuto l'improntitudine di dire il portavoce di Bush a Crawford, mentre si contavano le ore dell'agonia del condannato sempre rimasto per tre anni saldamente incatenato in un campo militare americano, e mai affidato alle autorità irachene se non al momento dell'impiccagione, a riprova della fiducia che Washington nutre verso il governo e il sistema giudiziario locali.
George W. Bush ha avuto la "pietra miliare" che ha comperato con la vita di 2.992 soldati uccisi, 42 mila feriti e 600 miliardi di dollari, ma anche questa somiglia tristemente soltanto a un'altra pietra tombale.
Origine: Repubblica
L’AQUILA AMATRICE: STANZIATI OLTRE 31 MILIONI DI EURO
Si tratta di fondi CIPE, stanziati dalla giunta regionale con delibera n. 1153 del 26 ottobre 2006. Il tratto stradale in questione è stato inserito per il finanziamento nella proposta del quadro strategico dell’APQ.
La notizia è stata annunciata questa mattina dalla presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane e dall’assessore alla viabilità Pio Alleva, nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta nella sede della Provincia, a cui hanno preso parte il sindaco di Pizzoli, Gianni Anastasio, il Sindaco di Campotosto, Bruno D’Alessio; il Sindaco di Capitignano, Maurizio Pelosi, il Sindaco di Montereale, Lucia Pandolfi; il Sindaco di Tornimparte, Antonio Tarquini, il Sindaco di Barete, Enzo Di Giorgio e il sindaco di Amatrice, Carlo Fedeli.
L’attuale finanziamento si va a sommare agli oltre 15 milioni di euro, già stanziati per il terzo lotto, (San Pelino- Marana) a seguito di una convenzione tra Regione, Provincia e ANAS lo scorso 29 novembre 2005, sempre con fondi CIPE.
“Erano anni che sul nostro territorio non arrivavano così tanti fondi- ha commentato con soddisfazione la Presidente Pezzopane- E’ una notizia importante che riapre le speranze e ci fa iniziare bene il nuovo anno. Ringraziamo la tenacia dei Sindaci del comprensorio, ma anche la Regione, che ci ha consentito di portare a compimento i nostri obiettivi, tra le cui priorità rientra la viabilità.
L’importanza strategica della strada è nota a tutti. Lo stesso Remo Gaspari in una recente intervista la indica come uno dei nodi viari strategici per l’Abruzzo e sollecitava la Regione al completamento della superstrada.
Non si tratta solo del collegamento con Amatrice, ma di un’arteria che mette in comunicazione le zone interne con le Marche, l’Umbria e il Lazio”.
L’assessore Alleva ha annunciato la prossima costituzione di un comitato permanente con tutti i sindaci del territorio interessati per seguire l’iter dell’opera “Non possiamo permetterci altri ritardi- ha commentato Alleva, che ha stigmatizzato il ritardo dell’ANAS, che non sblocca i 15 milioni di euro del precedente finanziamento- Dobbiamo avere le idee chiare su come agire per il completamento dell’arteria. Nello stesso tempo dobbiamo fare massa critica perché arrivino altri finanziamenti dal governo per completare totalmete l’opera”.
Soddisfatti anche i sindaci di Zizzoli e di Tornimparte, per le ricadute positive sui loro territori. Commenti positivi anche il Sindaco di Amatrice, Carlo Fedeli , che ha ringraziato la tenacia dell’amministrazione provinciale dell’aquila commentando “A questo punto non ho più dubbi, vorrei cambiare provincia”.
UFFICIO STAMPA
Il “via libera” alla fabbrica di animali geneticamente modificati: ultimo atto (per il 2006) nella corsa al controllo del mercato alimentare
sull’autorizzazione del FDA (Food and Drug Administration, US) alla clonazione animale
31 dicembre 2006
Il “via libera” alla fabbrica di animali geneticamente modificati: ultimo atto (per il 2006) nella corsa al controllo del mercato alimentare …
Per avviare nella zootecnia, o in altri settori, la “fabbrica” di Ogm animali (animali geneticamente modificati per essere più adatti a soddisfare i profitti degli allevatori) è indispensabile che il prototipo prescelto, tra i mille scarti delle modifiche genetiche, venga riprodotto con la clonazione. La riproduzione naturale disperderebbe infatti le caratteristiche artificialmente immesse in laboratorio.
Ciò premesso, il Comitato Scientifico EQUIVITA denuncia che:
Dopo avere sconvolto l’agricoltura mondiale e l’economia dei paesi poveri con l’imposizione delle sementi geneticamente modificate (e privatizzate: il diritto di brevetto viene riscosso ad ogni risemina) gli Stati Uniti danno, con l’autorizzazione del FDA (organismo di controllo statale) alla clonazione animale, il “via libera” ai nuovi Ogm - questa volta animali anziché vegetali – il cui fine è di consentire, ancora una volta, la riscossione dei diritti di brevetto ad ogni ciclo riproduttivo.
Poco importa, a chi persegue queste inaccettabili strategie economiche, se i rischi derivanti dal consumo di animali, facilmente malati (si è dimostrato che i cloni nascono già vecchi e la stessa Academy of Science degli US ne aveva elencato i molti rischi) indurranno qualche nazione a vietare la loro importazione: . c’è sempre l’amico WTO (o OMC, Organizzazione Mondiale del Commercio) al quale si potrà ricorrere, come fu fatto con successo nei confronti dell’Unione Europea per gli Ogm in agricoltura: si otterrà “giustizia” nel fare rispettare la libera circolazione delle merci! Il WTO non tradisce tali aspettative e non ha interlocutori che possano stupidamente alzare la voce sul rispetto della salute, o dell’ambiente, o dei diritti degli animali e … di tutti noi; o sull’osservanza di qualche legge nazionale che abbia preso a cuore cose tanto secondarie. ..
Poco importa il benessere dell’animale che utilizzeremo, il nostro compito è di migliorare l’opera imperfetta del Creatore, di rendere obsolete le previsioni di Orwell e di Huxley, e di aprire la strada ad un business più grande ancora: la clonazione umana.
Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. +39.06.3220720, +39.335.8444949
email: equivita@equivita.it, www.equivita.org
Per leggere i nostri comunicati: www.equivita.it/comunica
sabato 30 dicembre 2006
Lupo di Ferdinando Balzarro
Un forte lupo capobranco, risoluto a lottare contro la sua stessa indole e pronto a mortificare il forte istinto pur di scoprire il senso dell’esistenza, procede verso l’ineluttabile compimento del proprio destino. Corre il lupo ma è fermo un uomo ormai avanti con gli anni, afflitto dal morbo della mediocrità e frustrato dalla deludente esperienza della sua storia.
La metafora sulla vita magistralmente intessuta attraverso i pensieri e le scelte di un animale selvaggio che non esita a mettere in gioco la stessa capacità di sopravvivere al fine di opporsi all’irriducibile spietatezza del creato, si propone quale commovente contraltare alla realtà patetica e rassegnata che segna l’uomo contemporaneo, assuefatto alla delusione, all’indifferenza, e alla progressiva accettazione della propria sconfitta. Sullo sfondo, nell’ambiguo controluce del giorno dopo giorno, immerso nell’atmosfera plumbea di un racconto kafkiano senza titolo e senza trama, si staglia cinica e distante l’agghiacciante cronaca delle catastrofi naturali, gli orrori della guerra, l’effimera meschinità del quotidiano.
Dura sconcertante disanima sull’ingiustizia universale è l’assurdità del vivere.
Bush: "Un atto di giustizia" Condanna Ue: "Una barbarie". Da tutto il mondo le reazioni all'esecuzione di Saddam Hussein
Per il presidente Usa, "tappa importante per l'Iraq, ma non fermerà le violenze".
Duro commento europeo: "Si rischia di farne un martire"
Usa. George Bush ha dichiarato che "l'esecuzione è stato l'atto di giustizia che lo stesso Saddam Hussein aveva negato alle vittime del suo regime brutale. E' stato un anno difficile in Iraq per gli iracheni e aver portato Saddam Hussein davanti alla giustizia non fermerà le violenze in Iraq - ha aggiunto Bush - ma è una tappa importante nel percorso che porta l'Iraq ad essere uno stato democratico che è in grado di governarsi, mantenersi e difendersi da sé. Molte scelte difficili e ulteriori sacrifici ci attendono", ha concluso dal suo ranch di Crawford il presidente Usa.
Regno Unito. Margaret Beckett, ministro degli Esteri del governo di Tony Blair si dichiara "sodisfatta che Saddam Hussein sia stato processato da una corte irachena per almeno una parte dei terrificanti crimini che ha commesso. Adesso ha pagato". Il ministro Beckett ha però ricordato che "il governo britannico non ha appoggiato e non appoggia la pena di morte né in Iraq né in altri Paesi", si legge nella nota, "ed è favorevole alla sua abolizione, indipendentemente dalle persone implicate o dal crimine commesso. Abbiamo esposto con chiarezza il nostro punto di vista alle autorità irachene, ma rispettiamo la loro decisione che è stata quella di uno Stato sovrano".
Francia. Il ministero degli Esteri francese ha "preso atto" dell'esecuzione di Saddam Hussein e ha esortato gli Iracheni a "guardare verso il futuro e ad impegnarsi per la riconciliazione e l'unità del popolo iracheno". La nota precisa inoltre che " la Francia milita come tutti i suoi partner europei per l'abolizione universale della pena di morte. Ma l'Iraq è uno stato sovrano e pertanto decide leggitimamente."
Australia e Giappone. Entrambi i paesi rispettano la decisione preso da un Iraq sovrano. Nella nota del ministero degli Esteri australiana si legge anche che si è arrivati alla sentenza al termine di "un processo equo".
Vaticano. L'esecuzione di Saddam "è una notizia tragica", c'è "il rischio che alimenti lo spirito di vendetta e semini nuova violenza". E' il commento di padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana ai microfoni di Radio Vaticana. E' "motivo di tristezza anche quando si tratta di una persona che si è resa colpevole di gravi delitti. La posizione della Chiesa cattolica, contraria alla pena di morte - ha ricordato padre Lombardi - è stata più volte ribadita. L'uccisione del colpevole non è la via per ricostruire la giustizia e riconciliare la società".
Organizzazioni internazionali. Le critiche più dure provengono dall'associazione di difesa dei diritti umani Human Rights Watch. Un suo responsabile, Richard Dicker, ha definito "profondamente irregolare" il processo e sottolineato che i crimini commessi dall'ex dittatore, per quanto brutali, non "possono giustificare l'esecuzione, una punizione crudele e inumana". Contraria anche Amnesty International che fa sapere tramite Larry Cox, direttore dell'organizzazione negli Stati Uniti, che "l'esecuzione è stata semplicemente sbagliata. C'era in corso un altro processo e giustizia non è stata resa ad un incalcolabile numero di vittime".
Origine: Repubblica
"Un errore giustiziare Saddam" Prodi e Berlusconi contro l'esecuzione
I due leader politici uniti nel condannare l'impiccagione dell'ex raìs. Napolitano: "Contrarietà del nostro Paese a ogni sentenza di morte''
Prodi. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, manifesta preoccupazione per l'aumento della tensione provocato all'esecuzione di Saddam Hussein. "Purtroppo le prime ore vedono delle conseguenze di tensione, di violenza che erano sostanzialmente attese - dice il premier -. Mi auguro che siano le uniche proprio perché ieri non avevo espresso soltanto il disagio e la condanna della pena di morte ma anche la preoccupazione che questa servisse ad aumentare la tensione". Il Professore, che aveva più volte espresso una posizione contraria alla pena di morte e che ieri sera aveva inviato un "ultimo accorato appello" per un atto di clemenza, si dice quindi oggi preoccupato per i primi disordini che hanno fatto seguito all'impiccagione dell'ex rais. "Questo è avvenuto nelle prime ore - conclude Prodi - e, ripeto, mi auguro che non continui in futuro".
Berlusconi. "L'impiccagione di Saddam Hussein rappresenta un passo indietro nel difficile percorso dell'Iraq verso una democrazia compiuta", dice Silvio berlusconi. Il leader della Cdl sottolinea che la condanna a morte è stata "decisa da un tribunale legittimo e dunque non espressione di giustizia sommaria", ma allo stesso tempo evidenzia "il rischio concreto che questo atto estremo alimenti un'altra spirale di vendette, di ritorsioni e di sangue tra sciiti e sunniti in un Paese ancora sull'orlo di una tragica guerra civile". L'ex premier, difende la decisione di inviare le truppe italiane in Iraq, sostenendo che "la civiltà" in nome della quale è stato decisa la "missione di pace contempla il superamento della pena di morte". Secondo Berlusconi "la sospensione della condanna avrebbe inoltre consentito lo svolgimento degli altri processi aperti contro il rais per i suoi efferati crimini contro l'umanità così da fare piena luce su trent'anni di genocidi e di orrori". Per questo, il leader di Fi giudica l'esecuzione un "errore politico e storico".
Origine: Repubblica
Saddam impiccato. Maliki: giustizia e' fatta. Bush: pietra miliare verso la democrazia. Vaticano: notizia tragica
Il premier ha poi invitato "i seguaci del passato regime a riconsiderare la
loro posizione dal momento che la porta è ancora aperta per chiunque non si sia macchiato di sangue innocente per contribuire a ricostruire l'Iraq per tutti gli iracheni".
Bush: giustiziato dopo processo equo
Il presidente George W. Bush ha definito l'impiccagione di Saddam Hussein "l'atto di giustizia che lo stesso Saddam aveva negato alle vittime del suo brutale regime".
L’ex dittatore “è stato giustiziato dopo aver ricevuto un processo equo, cioè quel tipo di giustizia negata alle vittime del suo regime brutale".
"Processi equi erano inimmaginabili sotto il dominio tirannico di Saddam Hussein. E' un testamento alla determinazione del popolo iracheno essere riusciti ad andare avanti, dopo decenni di oppressione e di terribili crimini di Saddam contro il suo popolo, con un processo equo nei suoi confronti. Questo non sarebbe stato possibile senza le determinazione degli iracheni nel creare una società governata dalla legge".
"La esecuzione di Saddam Hussein è giunta alla fine di un anno difficile per gli iracheni e per le nostre truppe. Avere portato Saddam Hussein davanti alla giustizia non metterà fine alla violenza in Iraq ma è una pietra miliare nel cammino dell'Iraq per diventare una democrazia che può governarsi, sostenersi e difendersi da sola e che possa essere un alleato nella Guerra al terrorismo".
Gran Bretagna: rispettiamo la decisione dell’Iraq
Il principale alleato americano nella guerra in Iraq è stata la Gran Bretagna. Nel commentare l’impiccagione, il governo britannico sottolinea che “non sostiene la pena di morte, in Iraq o altrove, e auspica la messa al bando delle sentenze capitali, indipendentemente dal reato e dall'individuo responsabile: abbiamo reso chiara la nostra opposizione alle autorità irachene, ma rispettiamo la loro decisione in quanto decisione di uno Stato sovrano".
Nel comunicato, il ministro degli Esteri britannico, Margaret Beckett, si è felicitata “del fatto che Saddam Hussein è stato giudicato da un tribunale iracheno per alcuni dei crimini che ha commesso contro il popolo iracheno".
Dalla Francia appello alla riconciliazione
Il governo francese, nel ribadire la ferma opposizione alle pena di morte, “esorta tutti gli iracheni a lavorare per il futuro e per la riconciliazione e l'unita' nazionale. Ora più che mai, l'obiettivo deve essere il ritorno alla piena sovranità e alla stabilità dell'Iraq".
Mosca esprime rammarico
Il ministero degli Esteri russo ha espresso il suo rammarico per l'esecuzione di Saddam Hussein, nonostante gli appelli alla clemenza giunti da piu' parti. Lo riferisce l'agenzia di stampa russa Interfax.
Il Giappone rispetta la decisione
Il Giappone, alleato degli Stati Uniti, ha detto di "rispettare" la decisione delle autorita' irachene di impiccare l'ex presidente iracheno Saddam Hussein.
"Si tratta di una decisione presa dal nuovo governo dell'Iraq conforme allo stato di diritto. Noi la rispettiamo", ha dichiarato un portavoce degli Affari esteri.
Iran: una vittoria degli iracheni
Soddisfatto, invece, l'Iran. Il viceministro degli Esteri, Hamid Reza Asefi, ha detto che l'esecuzione è stata una vittoria per tutti gli iracheni.
Israele: giustizia è fatta
Per Israele "giustizia è stata fatta", ha detto stamani un alto responsabile del governo di Ehud Olmert a commento dell'impiccagione di Saddam Hussein.
"Parliamo di un uomo che ha messo il Medio Oriente a fuoco e sangue in più occasioni, che ha usato delle armi chimiche contro il suo stesso popolo e che è responsabile della morte di diverse migliaia di persone".
Vaticano: una notizia tragica
L'esecuzione di Saddam Hussein "è una notizia tragica". Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ai microfoni di Radio Vaticana ha detto che c'è "il rischio che alimenti lo spirito di vendetta e semini nuova violenza".
E' "motivo di tristezza anche quando si tratta di una persona che si è resa colpevole di gravi delitti. La posizione della Chiesa cattolica, contraria alla pena di morte è stata più volte ribadita. La uccisione del colpevole non e' la via per ricostruire la giustizia e riconciliare la società".
Tre giorni di lutto nazionale in Libia
La Libia ha deciso di decretare tre giorni di lutto nazionale per il "prigioniero di guerra Saddam Hussein". Lo ha annunciato oggi l'agenzia ufficiale Jana.
Hamas: omicidio politico
Per il movimento integralista islamico Hamas, al governo nei territori palestinesi, l'esecuzione è un "omicidio politico" e una "violazione del diritto
internazionale".
Mullah talebano: si rafforzerà la jihad
Il mullah talebano Obaidullah Akhund, oggi uno dei massimi comandanti dei ribelli, ha affermato che l'esecuzione di Saddam Hussein rafforzera' la jihad ha definito anche una provocazione giustiziare l'ex presidente iracheno nel giorno dell'Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio che segna il culmine del pellegrinaggio a La Mecca. "La sua morte", ha aggiunto puntando l'indice contro il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush e il premier britannico Tony Blair, "sollevera' il morale dei musulmani. La jihad in Iraq sara' intensificata cosi' come gli attachi agli invasori. Migliaia di persone si leveranno con l'odio verso l'America".
Da: www.rainews24.it
L'ultima frase di Saddam Hussein: "Iracheni, restate uniti"
Nelle prossime ore le esecuzioni degli altri due coimputati
Gli ultimi istanti. Che Saddam avesse "la paura negli occhi", pochi istanti prima di morire, l'ha raccontato alla Cnn il consigliere iracheno per la sicurezza nazionale, Mowaffak al Rubaie. Cappotto e pantaloni neri, Saddam è stato accompagnato al patibolo da quattro uomini incappucciati e uno a volto scoperto, come mostra il filmato mandato in onda dalla tv di Stato irachena. Nel video, il condannato, in una piccola stanza, parla con uno degli uomini (l'audio originale è stato tolto), rifiuta il cappuccio nero, accetta che gli venga poggiato del tessuto intorno al collo, là dove la corda si stringerà. Poi, gli viene infilato il cappio, e a questo punto le immagini si interrompono. Al Rubaie ha raccontato che Saddam aveva chiesto una copia del Corano: "Ha letto alcuni versi, poi l'ha riconsegnato".
L'appello agli iracheni. L'ex dittatore ha fatto in tempo a dire alcune parole al suo popolo: ha esortato gli iracheni a "restare uniti", e ha denunciato la "coalizione iraniana": "Vi metto in guardia - ha detto Saddam - non date loro fiducia, questa gente è pericolosa".
L'esecuzione in un luogo-simbolo. Saddam è stato impiccato all'interno di uno dei centri utilizzati dal deposto regime per torturare i dissidenti. Sami al-Askari, parlamentare sciita vicino al premier Nuri Al Maliki, che ha assistito all'esecuzione, ha detto che la sentenza è stata eseguita nel vecchio quartier generale dei servizi segreti dell'era Saddam, sottolineando il significato simbolico della scelta: "L'esecuzione ha avuto luogo nell'edificio della quinta sezione dell'ex direzione generale dell'intelligence a Kadhimiyah", dove furono eliminati molti nemici dell'ex raìs.
La sepoltura. La salma di Saddam sarà consegnata alla famiglia. Lo ha anticipato il consigliere per la Sicurezza nazionale iracheno, Mowaffaq al-Rubaie. Stando a quanto riferisce la tv pubblica al Iraqiya, Rubai ha assicurato che i familiari dell'ex dittatore "potranno avere" il cadavere, senza tuttavia indicare quando, né altri dettagli. Poche ore prima dell'esecuzione, la figlia maggiore di Saddam, Raghad, aveva fatto fatto sapere che era intenzione della famiglia seppellire temporaneamente il padre a Sana'a, capitale dello Yemen, "almeno fino a quando l'Iraq non sia stato liberato".
Origine: Repubblica
Disfunzioni nella conversione di Blogger
"Eragon", strenna natalizia fantasy per famiglie a caccia d'avventura
Nelle sale la pellicola tratta dal bestseller di Christopher Paolini. E, per un pubblico più adulto, "The Prestige" e "Tutti gli uomini del re"
Un drago (frutto della magia degli effetti speciali), un giovane cavaliere,
una bella guerriera. Per catturare i fan di "Harry Potter" e gli orfani di "Narnia"...
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Insomma, per chi cerca un mix tra divertimento e suggestioni letterarie (seppure di genere), la pellicola - diretta da Stefen Fangmeier, e distribuita da 20th Century Fox - si candida a essere una delle più tipiche strenne cinematografiche. In un anno in cui, va detto, la concorrenza è particolarmente agguerrita: oltre al tris di commedie all'italiana già nelle sale dalla scorsa settimana, sono appena usciti i più adulti The Prestige del regista-cult Christopher Nolan, storia di un'inimicizia tra maghi nella Londra di fine Ottocento; l'intrigo politico-giornalistico tangentaro di Tutti gli uomini del re, forte di un cast straordinario (Sean Penn, Jude Law, Anthony Hopkins, Kate Winslet); il danese Dopo il matrimonio, per un pubblico più d'essai. Completano le novità i topi cartoon di Giù per il tubo.
Ma per chi non resiste al fascino della fantasia, alla potenza del mito, la scelta obbligata è Eragon. Film tratto dal primo capitolo della trilogia letteraria fantasy di Christopher Paolini, che al suo apparire nelle librerie americane, tre anni fa, stracciò qualsiasi record: due milioni e mezzo di copie vendute nei soli States, pubblicazione in 38 paesi diversi. E se pensiamo che l'autore, oggi ventiduenne, all'epoca aveva solo 19 anni, capiamo che ci troviamo di fronte a un vero fenomeno editoriale.
Un successo che non poteva non attrarre Hollywood. E così Eragon da libro è diventato opera da grande schermo. Ecco la trama. Un tempo, i cavalieri di draghi avevano portato pace e prosperità, nella terra di Alagaesia; poi però il cattivo Galbatorix (John Malkovich) decide di appropriarsi di tutto il potere. Unica speranza rimasta, un uovo di zaffiro, da cui nasce un cucciolo di drago chiamato Saphira. E sarà il giovane Eragon (l'esordiente diciottenne Edward Spleepers, scelto dalla Fox dopo un casting con 180 mila aspiranti), insieme al suo mentore Brom (Jeremy Irons), a cercare di difenderlo, in tutti i modi possibili. Aiutato dalla guerriera Arya (Sienna Guillory).
Ma la vera protagonista della vicenda è Saphira: drago bellissimo, e dalle caratteristiche spiccatamente femminili. Tanto che a darle la voce, in originale, è l'attrice-premio Oscar Rachel Weisz. Per creare lei, così come tutte le scenografie di questo mondo mitologico, ci sono voluti i maghi degli effetti speciali di due diverse società: la Weta - già creatrice delle magie ipertecnologiche della saga Il Signore degli anelli - e il colosso Industrial Light & Magic (Guerre Stellari).
Il risultato è un animale alato che rappresenta, per i draghi, ciò che per i dinosauri sono state le mitiche creature di Jurassic Park. Solo che, visti gli avanzamenti nel settore della computer-grafica, qui l'effetto visivo è sicuramente più realistico, più accurato.
Ma c'è un'altra saga a cui, guardando Eragon, è impossibile non pensare: quella di Harry Potter. Non per la trama o per le situazioni, che sono del tutto diverse, ma per il tipico pubblico pre-adolescente che è capace di catturare (senza dispiacere affatto agli spettatori più adulti). Ma per carità, non nominate le avventure del maghetto ai protagonisti della pellicola: rispediscono qualsiasi paragone al mittente. Ad esempio Edward Speelers ha dichiarato:"Posso capire se si dice che il nostro film somiglia al Signore degli Anelli. Ma se si sostiene che è una copia di Harry Potter, non si sa di cosa sta parlando...". Al pubblico, come sempre, la sentenza.
Per ulteriori informazioni su queste e sulle altre uscite natalizie, consultate l'apposita sezione del nostro sito Trovacinema.
Origine: Repubblica
Lutto nel mondo del teatro è morto l'attore Aroldo Tieri
L'attore, 89 anni, si è spento in una clinica romana. Una carriera lunghissima divisa tra palcoscenico (con la moglie Giuliana Lojodice), cinema e tv
Il palcoscenico dunque, ma anche il cinema e la televisione: Aroldo Tieri ha attraversato tutti i campi, in una delle più lunghe e ricche carriere artistiche dello spettacolo italiano, da quando si diplomò dopo il primo triennio di attività dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica (1937), fino agli ultimi lavori di prosa in coppia con la inseparabile moglie Giuliana Lojodice, pochi anni fa.
Un attore "per tutte le stagioni", come si definiva lui stesso, dicendo di sentirsi al suo posto solo in scena, sempre moderno e via via sempre più acuto nelle sue interpretazioni. La sua carriera è infatti quella di un comprimario dotato, che con tenacia e impegno diventa primo attore; di una espertissima spalla cinematografica, per Totò e altri grandi.
Era nato a Corigliano Calabro (Cosenza) il 28 agosto 1917, figlio di Vincenzo, un giornalista e commedigrafo di nome, che non l'aveva particolarmente incoraggiato sulla strada del teatro. Il debutto avvenne nell'alveo della scuola fondata da Silvio d'Amico, ovvero nella allora celebre Compagnia dell'Accademia, che mise in scena il Mistero della Natività, con la regia di Tatiana Pavlova.
Nel triennio successivo prese parte come attor giovane alla Compagnia del Teatro Eliseo, quella passata alla storia per le interpretazioni di Gino Cervi e Andreina Pagnani. Nel dopoguerra Tieri si misurò soprattutto con il repertorio contemporaneo, passando con agilità dalle commedie leggere di Rattigan e Barry, ad opere di maggior impegno, comprese molte commedie di Pirandello, fino a La rabbia nel cuore, dove nel ruolo dell'adolescente psicopatico rivelò il suo talento di attore moderno, attento a tutte le sfumature psicologiche.
Nel 1952 formò una compagnia con Carlo Ninchi e Olga Villi, affrontando con successo un repertorio eclettico. Ma intanto aveva già partecipato a esperienze diverse. Per esempio la rivista con Anna Magnani e poi con Walter Chiari. E poi ancora la televisione, che alla fine degli anni '50 gli diede notorietà con l'adattamento del romanzo di Dickens Nicola Nickleby e poi come conduttore di Canzonissima nel 1960.
Il cinema intanto, dopo l'esordio nel 1939 in Mille km al minuto e varie commedie dei telefoni bianchi durante la guerra, lo lanciò come uno dei volti più significativi della commedia all'italiana e come spalla di molte avventure di Totò. E con la regia di autori come Steno, Sergio Corbucci, Lucio Fulci, Mario Soldati.
In televisione interpretò nel 1957 La Foresta pietrificata. Fu anche ospite fisso alla radio in programmi come Gran Varietà o Gran Gala, e interprete di molti radiodrammi.
Nel 1965 cominciò poi il sodalizio artistico e di vita con Giuliana Lojdice: una delle coppie più longeve e più affiatate del teatro italiano, che in quasi quaranta anni di attività è andata via via affinando le sue qualità interpretative, nonchè le scelte sempre più sofisticate del repertorio. Fra tanti testi eterogenei - da Shakespeare a Salacrou, da Ugo Betti a André Roussin - i due hanno raggiunto i vertici con Un marito, intenso inedito di Italo Svevo, (regia di Gianfranco de Bosio); Il Misantropo di Moliere (regia di Luigi Squarzina): Marionette che passione di Rosso di San Secondo (regia di Giancarlo Sepe); e con alcuni Pirandello particolarmente riusciti.
Origine: Repubblica
venerdì 29 dicembre 2006
Natale:pensieri spettinati
di Gabriella Baldissera
Mi faceva una strana paura quest’anno.
Forse questa parola natale ha troppo a che fare con nascita, nascere, natalità e quindi con morire, morte, mortalità.
Inizio e fine di percorsi.
Un rito di passaggio in cui antichi affetti si rinnovano e si confermano, in cui si rinasce e insieme qualcosa - non so bene cosa - muore.
E in questi ultimi anni ho la sensazione che troppe morti e troppe nascite mi abbiano disorientata.
Voglio un natale mio e per me.
Un rito in cui insieme alla ritualità dei cibi tradizionali c’è una ritualità della memoria, una danza di novità e ricordi.
Bagaglio di affetti mai scomparsi, commozione e gioia per l’amore di figli e nipotine.
Certo ci sono gli assenti: Marina soprattutto. Assente per Giulia, per Alessandro, per me. Assente un padre e un nonno che è altrove.
Ma anche quando era presente era altrove.
Sotto lo sguardo di disapprovazione di Elena in due preziosissimi bicchierini di cristallo colorato ho fatto assaggiare alle due bimbe grandi lo spumante.
“ sai nonna che questo vino mi piace già” dice Anna
“ ma io lo bevo da quando sono nata” risponde Giulia con aria saputa.
E poi vorrebbero fare il sonnellino e dopo aver girato due o tre possibili letti, vogliono andare quello della nonna.
“Anna, stiamo vicine, da questa parte, perché l’altra è la parte degli uomini! Noi dobbiamo stare dalla parte della nonna”
Anche il povero fratello di Giovanna in libera uscita da Niguarda, si illuminava di fronte alle bimbe.
A mezzanotte termino di riordinare. Giochi, briciole, piatti sporchi, bicchieri da lavare a mano…
Anche Sandro è arrivato, e poi mia sorella che in modo del tutto insolito ha ricordato tanti episodi della nostra vita, ha detto il suo rancore verso la mamma, la sua incapacità a ribellarsi. E mentre mi diceva “Ti ricordi?”, io ricordavo in modo totalmente differente.
Sandro era lì, un poco spaesato, un poco assente. Probabilmente il suo pensiero era per la figlia da cui non è amato. Era per me che non ero soltanto sua.
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Pillole del CorrieredelWeb.it: Albert Einstein
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Personaggi: "AGNESE Ginocchio: Una 'Voce' femminile CANTA la PACE"
PACE. Personaggi: "AGNESE Ginocchio: Una 'Voce' femminile CANTA la PACE"
-La Musica della cantautrice della Pace Agnese Ginocchio,
come strumento per la diffusione di una Cultura di educazione alla Pace -
L' INTERVISTA del MESE. Il noto giornalista Alfonso Navarra di Milano, attivista nonviolento e Referente della Lega nazionale Disarmo atomico (nucleare), nonchè della Rete Obiettori di coscienza, ha realizzato il presente articolo/intervista, raggiungendo telefonicamente la cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio di Caserta (originaria di Alife). L'articolo è stato pubblicato sul periodico nazionale della "Protezione civile- Informative Ecoambientali" -Organo Ufficiale Organizzazione Europea Vigili del Fuoco Volontari, diffuso a rete / circuito nazionale(Editrice Iniziative Editoriali Italiane - S.r. l. Anno 9 - pagina 15, del n. 7 del Ottobre 2006 ). L'articolo/Intervista inizia con queste parole: "Agnese Ginocchio, definita la Joan Baez italiana! Questa fragile e riccioluta morettina, nata lo stesso giorno di San Francesco, viene così gratificata per l' instancabile lavoro a supporto della Pace, attraverso le canzoni che scrive e che porta in giro per l'Italia...Voce e chitarra, la vedi sempre presente in marce, manifestazioni e ovunque sventoli il vessillo Arcobaleno della Pace..." - Per leggere l'articolo /Intervista completa collegarsi a questo link :
[ http://www.agneseginocchio.it/Recensioni/IntervistAgneseNavarraPace06.htm ]
P.s: Si ringrazia il giornalista Alfonso Navarra, per la realizzazione dell' articolo/Intervista alla cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio
B&B Day - sabato 3 marzo dormi gratis in migliaia di B&B italiani
Fincipit, è bello divertirsi sul web con un gioco antico come l'arte
Viaggio semiserio fra gli interventi dei lettori
Con una certezza: non c'è limite all'assurdo
"T'amo, pio bue. Anzi: ne amo due". Così scriveva l'artista e poeta Toti Scialoja, anni fa; e mite un sentimento in fondo al cor ci infondeva: di ironia, di grazia inappariscente, in una sola parola, di gioco. Senza conoscerne il nome, stava giocando a Fincipit, un gioco di incipit letterari che finiscono subito, voli poetici che non giungono alla fine della pista di atterraggio: "Dopo una notte di sogni inquieti, Gregor Samsa si ritrovò uguale al giorno prima, ed andò a lavorare".
Questo esempio è stato uno dei primi a comparire, alla fine di novembre, sul blog " E io che mi pensavo" di Alessandro Bonino. Di qui l'epidemia si è diffusa sullo stesso e su altri blog, e poi "Repubblica.it", magari in forme letterariamente meno raffinate: "Dormi sepolto in un campo di grano, ché la mietitrebbia non ci ha il freno a mano".
E' un gioco che sguinzaglia le preferenze di chi partecipa, come in un test di libera associazione. Se l'avvio è obbligato - l'inizio di una poesia, di un romanzo, di una canzone, meglio se celebri - si è poi completamente liberi di rispettare rima, metrica e prosodia o no; di proseguire in modo quasi sensato o di deragliare completamente; di mirare alla quieta follia del limerick o ai graffi della satira; di mostrare un gusto intellettuale per la sfida letteraria o di aderire gioiosamente alla goliardia.
Con rima, da Ungaretti: "M'illumino d'immenso. Il polonio sul sushi era troppo denso" (Luca Passani).
Con rima, da Venditti: "Sara, svegliati è primavera, hai fumato già l'erba di un'annata intera" (Luca Passani )
Da Vasco, con rima e prosodia: "Respiri piano per non far rumore... C'hai il polmone che fischia, sembri un treno a vapore" (Dario Lazzaretto)
Da Leopardi, con conservazione di metrica e rima: "Sempre caro mi fu il vespino in folle" (Simone Bellisai).
Da Baglioni, con rima e prosodia: "Quella sua maglietta fina / tanto stretta al punto che / mi immaginavo tutto /La mia fuga repentina / una volta appreso che /non mi sbagliavo affatto" (Giuseppe Romano).
I temi sessuali e corporali sono ricorrenti, consentendo il rapido sbalzo dal registro più alto all'infimo: "Nel mezzo del cammin della mia vita, / mi ritrovai con una selva oscura, / ché la lametta mia era smarrita... " (Alessandra Partese); "Respiri piano per non far rumore o proprio non ci so fare?" (Andrea).
"Si sta come d'autunno / sugli alberi le foglie" fa venire in mente i contratti a progetto alla quasi totalità degli intervenuti: e si può sospettare che quello sia in realtà merito di Ungaretti. Ugo Foscolo offre l'occasione per alludere alle polemiche postelettorali: "All'ombra dè cipressi e dentro l'urne da bianche molte schede io vidi farsi azzurre" (Leonardo Barucca). Da Tolstoi si passa alla Cogne mediatica: "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo, il che ha fatto la fortuna di Bruno Vespa".
In altri casi il nesso con vicende d'attualità è più libero e fantasioso, come in questo Manzoni rimato dal lettore Bruno: "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti... è proprio lì che George Clooney unisce ville con i ponti".
Ma l'assurdo alla Cochi e Renato vince in molte occasioni, come qui da García Márquez: "Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre l'aveva condotto a conoscere il ghiaccio. "Agitato, non shakerato", aveva detto papà" (Santo Piazzese)
Il gioco proprio nuovo non è. Recentemente lo aveva giocato anche Flavio Oreglio, che al proposito ricorda in un'intervista un bell'intervento di un suo corrispondente: "L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, duecento risme ha reso alla Fabriano". Ma dall'inizio blasfemo dell'Ulysses di James Joyce (un vero e proprio fincipit sulla Messa) allo Scialoja citato, di gente che ha messo i baffi alla Gioconda ce n'è stata parecchia: anche molto prima del Novecento. Questo non toglie nulla al piacere di chi il gioco lo ha reinventato per suo conto oggi e lo ha proposto come una battuta che si fa con gli amici e che finirà per dominare la serata.
In "Fratelli d'Italia" di Arbasino i protagonisti a un certo punto non riescono a smettere di trovare titoli con la parola cielo (come "Il cielo può attendere" o "Il cielo in una stanza"), immaginando di cambiare una vocale alla parola cielo. In certe serate, lo spirito del gioco può far diventare contagiosa e irresistibile anche un'idiozia qualsiasi: e ora che c'è Internet il gioco sembra andare avanti sempre. La prossima volta che se ne avrà voglia, almeno, sarà ancora lì.
Origine: Repubblica
Cosa vogliono le donne
Ivi giunto, iniziò a interrogare chiunque: la principessa, le prostitute, i sacerdoti, i saggi, le damigelle di corte e via dicendo, ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente.
Ciò che la maggior parte della gente gli suggeriva era di consultare una vecchia strega, poiché solo lei avrebbe potuto fornire la risposta, ma a caro prezzo, dato che la strega era famosa in tutto il regno per gli esorbitanti compensi che chiedeva per i suoi consulti.
Il tempo passò... e giunse l'ultimo giorno dell'anno prestabilito, così che Artù non ebbe altra scelta che andare a parlare con la vecchia strega, che accettò di rispondere alla domanda, solo a patto di ottenere la mano di Gawain, il più nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda, nonché il migliore amico di Artù!
Il giovane Artù provò orrore a quella prospettiva...la strega aveva una gobba ad uncino, era orrenda, aveva un solo dente, puzzava di acqua di fogna e spesso faceva anche dei rumori osceni! Non aveva mai incontrato una creatura tanto ripugnante.
Perciò si rifiutò di accettare di pagare quel prezzo e condannare l'amico a sobbarcarsi un fardello simile! Gawain ,venuto al corrente della proposta, volle parlare ad Artù dicendogli che nessun sacrificio era troppo grande per salvare la vita del suo re e la tavola rotonda, e che quindi avrebbe accettato di sposare la strega di buon grado.
Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose alla domanda: ciò che una donna vuole veramente è essere padrona della propria vita.
Tutti concordarono sul fatto che dalla bocca della strega era uscita senz'altro una grande verità e che sicuramente la vita di Artù sarebbe stata risparmiata.
Infatti il sovrano del regno vicino risparmiò la vita ad Artù, e gli garantì piena libertà.
Ma che matrimonio avrebbero avuto Gawain e la strega?
Artù si sentiva lacerato fra sollievo ed angoscia, mentre Gawain si comportava come sempre, gentile e cortese. La strega al contrario esibì le peggiori maniere... mettendo tutti a disagio.
La prima notte di nozze era vicina, e Gawain si preparava a trascorrere una nottata orribile, ma alla fine prese il coraggio a due mani, ed entrò nella camera da letto e... che razza di vista lo attendeva! Dinnanzi a lui, discinta sul talamo nuziale, giaceva semplicemente la più bella donna che avesse mai visto! Gawain rimase allibito, e non appena ritrovò l'uso della parola (il che accadde dopo diversi minuti), chiese alla strega cosa le fosse accaduto.
La strega rispose che era stato talmente galante con lei quando si trovava nella sua forma repellente che aveva deciso di mostrarglisi nel suo altro aspetto, e che per la metà del tempo sarebbe rimasta così, mentre per l'altra metà sarebbe tornata la vecchiaccia orribile di prima.
A questo punto la strega chiese a Gawain quale dei due aspetti avrebbe voluto che ella assumesse di giorno, e quale di notte.
Che scelta crudele! Gawain iniziò a pensare all'alternativa che gli si prospettava: una donna meravigliosa al suo fianco durante il giorno, quando era con i suoi amici, ed una stregaccia orripilante la notte?
O forse la compagnia della stregaccia di giorno e una fanciulla incantevole di notte con cui dividere i momenti di intimità?
Voi cosa avreste fatto?
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Il nobile Gawain disse alla strega che avrebbe lasciato a lei la possibilità di decidere per se stessa. Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perché Gawain l'aveva rispettata, e l'aveva lasciata essere padrona di se stessa!
La morale di questa storia?
Non importa se la tua donna è bella o brutta, se è intelligente o stupida... in fondo in fondo è sempre una strega!!!
da: www.fmboschetto.it