Seminario "La Green Economy in Puglia"
1 Ottobre 2010 – Politecnico di Bari
Bari, 30 Settembre 2010 - «La Fondazione KFD ha come missione la divulgazione della conoscenza per lo sviluppo. L'energia è il driver fondamentale di sviluppo nell'economia mondiale. Al tempo stesso, la creazione di energia dalle fonti rinnovabili è la sfida del prossimo futuro nella ricerca dello sviluppo ecocompatibile».
Così Gabriele Zito, presidente della Fondazione KFD (www.fondazionekfd.com), spiega l'attenzione verso le energie rinnovabili, argomento centrale del seminario La green economy in Puglia , organizzato dalla Fondazione il 1 ottobre a Bari (programma allegato).
Il seminario ha l'obiettivo di ragionare sulle fonti rinnovabili come opportunità per gli investimenti, il territorio e l'occupazione. È il secondo appuntamento su questo tema organizzato da KFD dopo il workshop "Alla luce del sole", incontro Italia-Spagna sul fotovoltaico organizzato a Bari nel novembre dello scorso anno. «L'anno scorso abbiamo avuto un grande successo di partecipazione di pubblico, e in particolare d'imprese che hanno movimentato il business to business pomeridiano con oltre venti aziende spagnole e settanta italiane» rileva Gabriele Zito. «Abbiamo usufruito dell'entusiasmo che circondava il settore. Quest'anno vogliamo fare una prima verifica di come gli investimenti si sono sviluppati e se il territorio può fare qualcosa in più per migliorare la capacità di attrazione».
Ma in che maniera è possibile attrarre investimenti in Puglia in questo settore? «Innanzitutto con la certezza delle regole e con la creazione e la diffusione locale di professionalità capaci di sostenere gli investimenti proposti» risponde Zito.
La Puglia è probabilmente la Regione italiana più importante per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Può quindi essere fondamentale affinché l'Italia, entro il 2020, produca un quinto del suo fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi europei previsti dalla direttiva 2009/28/CE. Affinché ciò avvenga, è necessario formare una coscienza critica del settore non solo a livello specialistico, come peraltro è già avvenuto, ma in maniera vasta in ambito istituzionale, politico, imprenditoriale, economico, finanziario, della ricerca.
Proprio nei giorni scorsi la stampa nazionale ha parlato della possibilità di arrivare entro il 2026 a un reattore a fusione nucleare, ed entro la seconda metà del secolo a una produzione a regime che rivoluzionerebbe l'attuale modello energetico fondato sul carbonio. L'energia pulita, per KFD, è però quella delle fonti rinnovabili. «È un modello che coinvolge un ampia gamma di operatori: progettisti, produttori di infrastrutture, installatori, manutentori di dimensione diverse, dalla piccola impresa alla grande, dal professionista all'artigiano, dalla banca all'amministrazione locale» evidenzia Zito. «Questa è la condizione fondamentale per creare una vera green economy. Il nucleare, oltre alle valutazioni di ordine tecnico ambientale, pone dubbi su come questi ingenti investimenti possano creare i presupposti di uno sviluppo dell'economia del territorio».
Il seminario del 1 ottobre diventa quindi un'occasione fondamentale per capire meglio la realtà delle fonti rinnovabili, che potrebbe costituire, attraverso sistemi di cooperazione, il modello energetico fondante per l'economia del prossimo futuro.
FOCUS – Nell'ambito del seminario La green economy in Puglia, è centrale la proposta di accordo tra Solartys (www.solartys.com), Asociación Espanola para la Internacionalización y la Innovación de las Empresas Solares, rappresentata dal suo deputy general manager Aintzane Arbride, e il Distretto delle Energie Rinnovabili in Puglia. I dettagli saranno forniti nel corso d'una conferenza stampa che si svolgerà, a margine del seminario, il 1 ottobre con inizio alle 12.30 e fino alle 13.00.
Ufficio Stampa
Pietro Andrea Annicelli
Email: andreaannicelli@libero.it
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