Visita in pompa magna del premier cinese, Wen Jiabao, accolto dalle massime autorità italiane in una Roma illuminata da lanterne rosse.
I rapporti tra i due paesi, l'Italia e
Altre testimonianze della nostra città con il lontano paese, il Collegio de Cinesi trasformato dapprima in Collegio Asiatico e poscia nell'attuale Istituto Orientale per merito di Matteo Ripa, scopo di tale istituzione preparare all'attività missionaria religiosi, non solo europei, ma cinesi ed orientali.
Nativo di Eboli Matteo Ripa (1682-1746) preso i voti come sacerdote secolare fu inviato in Cina come missionario. Il Ripa riuscì ad essere accolto alla corte della dinastia mancese dei Ch'ing, a Pechino ove per accattivarsi la protezione imperiale non ricusò compiti di interprete e di improvvisato quanto apprezzato "pittore, incisore, meccanico". Su commissione dei regnanti intagliò le lastre di rame per un album di vedute della villa imperiale del Jehol e per un atlante dell'impero Ch'ing: opere cui legò la sua fama e inaugurare la stampa all'acquaforte in Cina e servirono, l'una a diffondere in Europa, nel clima della Chinoiserie, la conoscenza e la moda dei giardini cinesi, l'altra a perfezionare la cartografia dell'Asia orientale.
"Appare che sin dai primi decenni del Settecento scrive F.Nicolini, nel suo libro Commento storico alla seconda scienza nuova - corressero per Napoli, provenienti dalla Cina, quelle "statuette di porcellana" e quegli altri "Dilicati lavori" o chinoiseries, di cui poi ogni casa o casuccia napoletana fu per cosi dire inondata. E a diffonderle nella città concorse anche l'essere nel 1724 tornato a Napoli, con alcuni cinesi, dopo quattordici anni di apostolato nel celeste impero, il missionario Matteo Ripa da Eboli".
Singolare il salottino boudoir, sull'esempio del Trianon de Porcelline di Versailes e del salottino di Brunn, della Regina Maria Amalia di Sassonia fatto costruire per
Molti interessi artistici si ebbero verso la meta dell'ottocento con la raccolta estremorientale comprensiva di ceramiche, giade e metalli cinesi e giapponesi diventata parte integrante del Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana. Altre raccolte sono presso il museo Filangieri, Villa Pignatelli e il Museo Correale di Sorrento.
Molte strade e stradine da Capodimonte a Piazza San Severo verso
Nei colloqui diplomatici si è molto parlato di scambi commerciali e della prospettiva di vedere arrivare nel nostro paese milioni di turisti cinesi amanti di archeologia che loro vantano sin dal II sec. a.C.
mario carillo - napoli-news.net
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