In Europa la disponibilità di energia elettrica è una risorsa fondamentale, tale risorsa deve però poter disporre di una adeguata rete di trasmissione elettrica per raggiungere tutto il suo potenziale. La rete di trasmissione elettrica è una rete interconnessa che integra le migliaia di sorgenti localizzate in tutto il continente con i grandi gestori nazionali di energia.
Nonostante la tecnologia sia sempre più avanzata la rete va continuamente adeguata perchè ogni giorno si aggiungono nuove fonti produttive di energia che mettono in gioco la supervisione dell’intero sistema elettrico per garantire della sua stabilità.
L’energia elettrica non basta produrla, ma bisogna distribuirla in “tempo reale” in quanto non può essere immagazzinata.
Oggi si discute molto di produzione di energia elettrica, soprattutto di quella rinnovabile, ma meno di come essa venga poi diffusa e distribuita. La trasmissione dell’energia è in effetti una funzione fondamentale per garantire la sicurezza energetica di un paese. In Italia il gestore della trasmissione dell’energia elettrica è Terna.
Le grandi infrastrutture nazionali per la distribuzione di energia ad alta tensione sono paragonabili alla rete autostradale: una struttura centrale, costituita da autostrade e superstrade, dalla quale si diramano tutte le vie secondarie comprese quelle che entrano nei centri abitati. Analogamente l’elettricità prodotta dalle centrali va trasportata sulle grandi autostrade dell’energia fino alle stazioni di trasformazione che stanno all’esterno delle grandi città e dei centri abitati. Da qui le società di distribuzione elettrica alimentano le reti capillari.
Tutte le attività di un paese dipendono dalla disponibilità di energia, per questo Terna ricopre oggi un ruolo fondamentale come garante della fornitura continua di corrente elettrica. E’ un ruolo delicato e di grande responsabilità (con ricadute dirette sulla quotidianità) anche perchè l’energia elettrica presenta una caratteristica unica e fondamentale: non si può immagazzinare. Tutte le risorse fondamentali per la vita di un paese, dall’acqua al petrolio, possono essere accumulate. Con l’energia elettrica questo non è possibile.
Cosa è il dispacciamento?
Nei prossimi anni forse avremo auto elettriche con tempi di ricarica estremamente veloci ma non c’è all’orizzonte alcuna tecnologia che possa suggerire come si possa immagazzinare l’energia elettrica consumata da una città anche solo per un’ora. L’energia elettrica deve essere prodotta nello stesso momento in cui viene consumata e di conseguenza continuamente trasmessa. Qui sta la complessità della sua gestione: un’attività svolta da Terna che tecnicamente si chiama: dispacciamento.
Il dispacciamento è oggi una funzione molto articolata il cui principale obiettivo è il garantire che la rete sia costantemente in equilibrio fra l’energia prodotta dalle centrali e la domanda di consumo proveniente dal Paese.
Nello svolgere questa funzione bisogna avere la massima attenzione al mix di fonti di produzione da immettere in rete, perchè oggi le modalità di produzione di energia elettrica sono molto diversificate: alle fonti tradizionali utilizzate dalle centrali si stanno affiancando le fonti alternative, quali solare fotovoltaico, eolico, ecc.. , ognuna con le proprie variabili e “fluttuazioni” produttive.
In questo delicato sistema, come garantire la massima efficienza e continuità?
Una completa e reale efficienza si ottiene, oltre che con un continuo adeguamento dell’infrastruttura elettrica (per esempio cavi di distribuzione dell’alta tensione), con il giusto bilanciamento dell’immisione in rete dell’energia proveniente dalle numerose sorgenti energetiche, privilegiando le fonti rinnovabili. Il tutto naturalmente in costante equilibrio con la domanda energetica espressa in “tempo reale”.
Il Centro Nazionale di Controllo di Terna è il fulcro del sistema elettrico nazionale dal quale dipendono altri 8 centri sul territorio. E’ a questo centro operativo che è affidata la continuità del servizio con un insieme di procedure che controllano istante per istante sia i flussi di energia che i dati provenienti dalla rete nazionale.
Qual è la sfida per il prossimo decennio?
In molte regioni italiane si è sviluppata una vasta attività di costruzione di stazioni fotovoltaiche ed eoliche. E’ un dato importante, tuttavia sono iniziative pubbliche e private che nascono secondo progetti locali senza coordinamento centralizzato. Il compito di Terna sarà sempre più quello di raccogliere tutta l’energia prodotta da queste fonti e inserirla nella rete nazionale costruendo nuove stazioni elettriche di raccolta. Non è un’impresa facile a causa della dislocazione casuale delle centrali fotovoltaiche, eoliche, ecc.. che si sono avviate, sempre più numerose, sul territorio nazionale.Le autorizzazioni per queste nuove centrali hanno procedure rapide e portano ad inevitabili ritardi nella realizzazione delle infrastrutture.
Tuttavia il problema centrale per lo sviluppo della rete, che si manifesta a volte in congestioni problematiche sulla rete stessa, è quello di affrontare una razionalizzazione ed ottimizzazione delle infrastrutture in un contesto che vede nascere una moltitudine di piccole e grandi centrali energetiche che rischiano di caricare più del dovuto una rete non adeguatamente strutturata.
Obiettivo principale per il prossimo decennio, quindi, non sarà solo quello di costruire nuove ed adeguate infrastrutture in grado di garantire trasmissioni più efficienti, ma sempre più sarà quello di Razionalizzare e governare efficacemente i flussi di energia derivanti dalla messa in rete delle fonti rinnovabili.
Fonte: Fotovoltaiconorditalia
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