E’ la Siria l’ultimo
anello mancante del processo di liberazione dei popoli del nord africa. La primavera
araba ha portato venti di libertà e di rivolta in
Algeria,Bahrein,Egitto,Tunisia,Yemen,Giordania,libia e Syria. Aleppo è una delle roccaforti di guerra civile che il
governo di Bashar al Assad vuole mantenere a tutti i costi. Dall’inizio della
guerra circa 20.000 morti solo sabato scorso ne sono stati uccisi 168 persone
di cui 94 civili. Nella Città di Aleppo, i residenti continuano ad accusare le truppe governative
di sparare e bombardare indiscriminatamente anche sulla popolazione. Ad
avvalorare l’ipotesi di un vero massacro dei video amatoriali fatti da “
Reuters”. In campo sono stati messe le migliori armi dell’arsenale Siriano: carri armati,mortai,elicotteri e caccia
bombardieri che avranno il compito nei prossimi giorni di attuare la strage collettiva
che colpirà tutti. Aleppo è diventata l’ago della bilancia della guerra di
Assad contro i ribelli. Grave l’indifferenza dell’ONU che in Siria sembra non
volere prendere posizione a favore della popolazione,basterebbe uno stop ai bombardamenti
aerei e l’apertura di un corridoio umanitario. Alla base di tutto la presenza
nelle coste syriane di mezzi navali Russi che proprio in quel sito hanno la
loro base nel mediterraneo. La guerra di liberazione Libica si è svolta in un
contesto internazionale completamente diverso e gli equilibri all’ONU erano positivi.
Oggi a baluardo della Syria il veto della Russia e della Cina. Da alcune
dichiarazioni del capo delle forze di liberazione sembra , infatti, che lo
stesso Sergei Lavrov (Ministro della Difesa Russo) abbia dato il semaforo verde
a Bashar al Assad per il massacro di Aleppo. Un vero schieramento che funge da polveriera
per i paesi arabi che da una parte vede Iran, syria e Russia e dall’altra
Israele e Stati Uniti. A farne le spese la popolazione che inerme cade in massa
sotto i colpi della guerra civile.Cerca nel blog
lunedì 30 luglio 2012
Siria, “strage di massa” Onu nell’indifferenza !!
E’ la Siria l’ultimo
anello mancante del processo di liberazione dei popoli del nord africa. La primavera
araba ha portato venti di libertà e di rivolta in
Algeria,Bahrein,Egitto,Tunisia,Yemen,Giordania,libia e Syria. Aleppo è una delle roccaforti di guerra civile che il
governo di Bashar al Assad vuole mantenere a tutti i costi. Dall’inizio della
guerra circa 20.000 morti solo sabato scorso ne sono stati uccisi 168 persone
di cui 94 civili. Nella Città di Aleppo, i residenti continuano ad accusare le truppe governative
di sparare e bombardare indiscriminatamente anche sulla popolazione. Ad
avvalorare l’ipotesi di un vero massacro dei video amatoriali fatti da “
Reuters”. In campo sono stati messe le migliori armi dell’arsenale Siriano: carri armati,mortai,elicotteri e caccia
bombardieri che avranno il compito nei prossimi giorni di attuare la strage collettiva
che colpirà tutti. Aleppo è diventata l’ago della bilancia della guerra di
Assad contro i ribelli. Grave l’indifferenza dell’ONU che in Siria sembra non
volere prendere posizione a favore della popolazione,basterebbe uno stop ai bombardamenti
aerei e l’apertura di un corridoio umanitario. Alla base di tutto la presenza
nelle coste syriane di mezzi navali Russi che proprio in quel sito hanno la
loro base nel mediterraneo. La guerra di liberazione Libica si è svolta in un
contesto internazionale completamente diverso e gli equilibri all’ONU erano positivi.
Oggi a baluardo della Syria il veto della Russia e della Cina. Da alcune
dichiarazioni del capo delle forze di liberazione sembra , infatti, che lo
stesso Sergei Lavrov (Ministro della Difesa Russo) abbia dato il semaforo verde
a Bashar al Assad per il massacro di Aleppo. Un vero schieramento che funge da polveriera
per i paesi arabi che da una parte vede Iran, syria e Russia e dall’altra
Israele e Stati Uniti. A farne le spese la popolazione che inerme cade in massa
sotto i colpi della guerra civile.Disclaimer
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