UNIVERO' 2018 - CATELLO MARESCA: "LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA SI COMBATTE CON L'UMANITÀ".
Il giudice antimafia che nel 2011 fece arrestare Michele Zagaria il più feroce e sanguinario boss dei casalesi, ha sottolineato: "senza 41 bis la lotta alla mafia farebbe molti passi indietro".
"La criminalità organizzata si combatte con l'umanità. Temere per la propria vita per chi fa un mestiere come il mio, è normale. E' importante riuscire a metabolizzare questa paura e trasformarla in forza, che non è coraggio né eroismo ma umanità". Queste le parole di Catello Maresca, Pm della Procura di Napoli a margine del suo intervento a Univerò 2018, il festival italiano dell'orientamento al lavoro dell'Università degli studi di Verona che si è concluso ieri.
Le mafie non fanno sconti e questo lo si sa, nemmeno dopo che i criminali finiscono in carcere: "L'attività criminale non si ferma mai, viene coordinata anche dal carcere – ha spiegato il pm Maresca – per questo è opportuno che si mantenga il regime di 41bis, uno strumento necessario e indispensabile per combattere questi criminali. Senza il 41 bis la lotta alla mafia rischierebbe di fare molti passi indietro".
Il giudice che nel 2011 arrestò il più feroce e sanguinario boss dei casalesi, Michele Zagaria, ha partecipato ieri a Univero' 2018, il festival italiano del placement dell'Università degli studi di Verona dove ha raccontato agli studenti la sua esperienza di magistrato e di uomo, di come si vive da persona per bene che fa il suo dovere, ma che deve temere per la sua vita ogni singolo giorno. "Quando riesci a metabolizzare la paura questo ti riempie molto più di orgoglio molto più del risultato che riesci ad ottenere. E' normale che un criminale che si sente braccato reagisca con violenza, sta nel gioco delle parti". A conclusione del suo intervento il giudice Maresca si è rivolto direttamente agli studenti: "Fate le cose con il cuore e metteteci passione, ma prima di tutto rimanete con i piedi per terra".
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