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domenica 5 novembre 2006
ITALIA FANALINO DI CODA DELL'EUROPA NELL'ASSISTENZA PSICHIATRICA
L'Associazione Italiana Psichiatri contesta i dati sulla qualità dell'assistenza psichiatrica pubblica in Italia basati su una ricerca finanziata dal Ministero della Salute, perché non condivide la metodologia dell'indagine e riporta i dati della Organizzazione Mondiale della Sanità, dell'Istituto Superiore di Sanità e dello stesso Ministero della Salute che vedono, invece, l'Italia come il fanalino di coda dell'Europa nell'assistenza psichiatrica.
05/11/2006 - Secondo i dati emersi da una indagine finanziata dal Ministero della Salute e condotta dal Centro studi e ricerche in psichiatria di Torino, illustrati alla presenza del ministro della Salute Livia Turco, al recente congresso SIP, sarebbe soddisfacente la qualità dell'assistenza psichiatrica pubblica.
I parametri presi in considerazione, nella ricerca finanziata dal Ministero della Salute, per misurare la qualità dell'assistenza, sono rappresentati essenzialmente dal numero dei Csm e degli operatori e dalla capacità del personale di far fronte a tutte le richieste di assistenza.
L'Aipsi-Med contesta in primo luogo la metodologia della ricerca, basata su questionari autocompilati inviati ai vari DSM che non prendono in esame la soddisfazione degli operatori, degli utenti e dei familiari. In secondo luogo i risultati non corrispondono alla realtà.
Se è vero che il numero dei Csm è sufficiente e addirittura superiore allo standard, non lo è il numero di operatori. Secondo l'ultima rilevazione statistica nazionale del personale dei DSM, esistono 0,8 operatori ogni 1.500 abitanti, mentre il progetto obiettivo nazionale ne prevede 1 ogni 1.500 abitanti: mancano, perciò, 8.500 operatori.
Inoltre, secondo "Il Progetto Nazionale Salute Mentale: Bilancio Conclusivo" dell'Istituto Superiore di Sanità, l'assistenza psichiatrica non è garantita a ben il 90% delle persone affette da disturbi psichiatrici.
Lo stesso Istituto Superiore di Sanità sottolinea che le ricerche sulla qualità dell'assistenza psichiatrica pubblica e le ricerche sull'efficacia degli interventi non farmacologici, sono assai poco diffuse nei DSM. Inoltre sono pochissime le ricerche di valutazione della soddisfazione degli utenti, del coinvolgimento e del "carico" delle famiglie, degli esiti dell'assistenza di routine.
A causa delle gravi carenze dei servizi psichiatrici centinaia di psichiatri e centinaia di infermieri hanno intrapreso un'azione legale contro la maggior parte delle ASL della Regione Campania, mentre altre regioni, tra cui il Lazio, la Toscana, la Liguria e la Puglia intendono unirsi all'azione.
Ancora più drammatico appare il quadro che emerge dall'indagine dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'Italia, rispetto ai 25 paesi dell'Unione Europea, si trova in una posizione di estrema arretratezza.
Questi i dati ufficiali emanati dall'OMS:
• Il budget per l'assistenza psichiatrica è del 5% in Italia contro una media europea del 7,25%
• Il numero di posti letto negli ospedali generali (non psichiatrici) è di 0,92 ogni 10.000 abitanti contro una media europea di 2,6 ogni 10.000 abitanti
• Il numero di psicologi in Italia è di 3 ogni 100.000 abitanti contro una media europea di 23
• Il numero di assistenti sociali è di 6 ogni 100.000 abitanti contro una media europea di 75
• Il numero di psichiatri è uguale a 9,8 ogni 100.000 abitanti contro una media europea di 12
• Il numero di infermieri è uguale a 33 ogni 100.000 abitanti contro una media europea di 49
Pertanto crediamo che c'è urgente bisogno di risorse per poter garantire almeno i livelli essenziali di assistenza.
Link: www.aipsimed.org
dr. Nicola Gianmarco Ponsillo
Aipsi-Med
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