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sabato 9 febbraio 2013

Italia,ancora prima in europa per evasione fiscale !!

Continua il trend in negativo dell’Italia, collegato ad una delle più importanti risorse finanziarie nazionali, “l’evasione fiscale”. Dopo decenni la politica delle promesse non è riuscita ancora oggi a creare una condizione stabile e di risorsa per le finanze dello stato. Il quadro che nel 2012 abbiamo creato è collegato ad una crescita dell’evasione fiscale del 15,3%, con balzi in avanti al Nord dove si è raggiunto il 16,1% del totale. A questo dato si aggiunge un’economia sommersa del 21,4% del PIL che nel 2012 è stato di 346 miliardi di euro. Dati alla mano sono stati sottratti all’erario 181,7 miliardi di euro tra imposte dirette ed indirette. A diffondere i dati il Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per conto dell'Associazione Contribuenti Italiani. Un’indagine condotta attraverso la elaborazione di dati ministeriali, banche centrali, istituti di statistica e Polizie tributarie degli Stati dell’Unione. Un risultato eclatante che in Italia l’Economia sommersa, “Il lavoro ed il commercio in Nero per intenderci” è il doppio rispetto a Francia e Germania. In pratica la nostra politica non riesce a trovare una soluzione utile ad arginare il problema perché continua ad agire sulla pressione fiscale e non sulla fiscalità di vantaggio. La speciale classifica vede al primo posto l’Italia seguita dalla Grecia con il 19,2%, Romania con il 19,1%, Bulgaria con il 18,5%, Slovacchia con il 17,6% e Cipro con il 17,2%. In Italia ,invece, la Lombardia, con +16,1% si attesta l primo posto,seguita rispettivamente dal Veneto con + 15,9% e dalla Valle d'Aosta con +15,7%. A seguire il Lazio con +15,5%, la Liguria con +15,4%, il Piemonte con 15,3%, il Trentino con 15,1%, la Toscana con +14,6%, le Marche con +14,2%, la Puglia con +12,3%, la Sicilia con +11,7%, l'Emilia Romagna con +11,4%, la Campania +8,1 % e l'Umbria con +8,0%. In Italia tra i principali vediamo gli industriali (32,5%) seguiti da bancari e dagli assicurativi (32,4%), commercianti (10,7%), artigiani (9,5%), professionisti (7,6%) e lavoratori dipendenti solo il (7,3%). Cinque le aree di maggiore evasione: La prima in assoluto è il lavoro sommerso,un vero esercito composto da 2,9 milioni di persone che comprendono anche 850.000 pubblici dipendenti che fanno il secondo od il terzo lavoro. In questo settore l’evasione viene stimata il 34 miliardi di euro. La seconda è l'economia criminale realizzata dalle grandi organizzazioni mafiose italiane e straniere (Russia e Cina in testa) cresciute del 18,7% nel nord dell’Italia. Evasione stimata 78,2 MLD di euro l'anno. La terza area è quella composta dalle società di capitali, escluso le grandi imprese. Il 78% dichiara un reddito di 10.000 euro. Evasione stimata 22,4 miliardi di euro anno. La quarta area è quella delle big company che sfruttano il "transfer pricing" che spostano la tassazione in paesi dove non esistono controlli fiscali. Evasione stimata 38,6 miliardi di euro all'anno. Terminano la speciale lista i lavoratori autonomi e le piccole imprese con la mancata emissione di scontrini, di ricevute e di fatture fiscali che sottrae all'erario circa 8,2 miliardi di euro l'anno. Un buco di miliardi di euro che la casta politica cerca sempre di colmare non attraverso una vera riforma della finanza pubblica ma con strumenti solo atti a colpire sempre il popolo vedi IMU,Condoni,Benzina,Assicurazioni. In attesa abbiamo raggiunto un debito pubblico di 2022 miliardi di euro a febbraio 2013.

                                                                                                       Di Maurizio Cirignotta

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