La morte del grande Nelson Mandela, la cui figura e vita rimarrà immortale, dovrà spronare i popoli a sconfiggere quelle disuguaglianze, anche di diritti, che ancora esistono in molte aree del mondo. Molte popolazioni nel 2013 soffrono la fame e vivono in condizioni inaccettabili. Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori parla nel ricordo del leader della lotta contro l'apartheid.
Come ha detto il premier britannico David Cameron "una grande luce si è spenta nel mondo" ma -ha aggiunto Politi- la strada che ha costruito Mandela dovrà rimanere illuminata per giungere a un futuro realmente senza sfruttamento, senza razzismo e con il rispetto di diritti inviolabili come quello dell'accesso al cibo.
Noi -ha proseguito Politi- siamo portati a pensare che alcuni temi ci siano lontani, ma sbagliamo. Anche in Italia dobbiamo quotidianamente confrontarci con ingiustizie e difficoltà insopportabili: nei nostri campi avvengono cose ingiustificabili, certamente fenomeni circoscritti e non paragonabili a quello che avviene in altre vaste aree del Pianeta, ma comunque fenomeni che non dovrebbero esistere.
Chi come noi agricoltori -ha concluso il presidente della Cia- ama e vive la terra, anche grazie all'esempio di Mandela, dispone di una sensibilità molto forte verso il rispetto degli uomini e della natura. Ed è proprio per questo motivo che, da sempre, la nostra organizzazione ha messo dentro la propria missione non solo la tutela degli agricoltori e dell'agricoltura italiana, ma progetti di cooperazione internazionale e molte altre azioni finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita di tutti gli agricoltori del mondo.
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