Di seguito il testo completo :
A DIFESA DELL’INTERESSE PUBBLICO…
Chi lotta per gli interessi della collettività non perde mai.
Chi invece, ricoprendo cariche pubbliche, esulta o parteggia per intereressi privati a
discapito del bene pubblico, perde ogni giorno.
Da due anni e mezzo stiamo portando avanti azioni politiche importanti, complicate
e straordinarie. Non certo paragonabili al piantare un fiorellino nell’aiuola o a
realizzare opere minori.
E quando affronti partite importanti il risultato dipende da tanti fattori, non sempre
logici.
Sentiamo sempre parlare di “competenza amministrativa” da chi ne ha combinate di
tutti i colori. Citiamo solo alcuni delle azioni politiche dei Consiglieri di Minoranza:
mancate costituzioni in giudizio (chissà perché?) che sono costate 2 milioni di euro ai
cittadini (2014 e 2020), perdita di fondi per mancata candidatura di progetti (2021),
perdita del ruolo di Comune Capofila del Piano di Zona (2013), affidamento della
gestione dell’acqua alla Consac (2018), aumento della tassa sui rifiuti (2017),
sequestro marciapiede di Ogliastro (2021), mancato pagamento dei contributi agli
operai, il disastro sotto gli occhi di tutti della spiaggia di Marina Piccola (2018). E
quante altre ne potremmo elencare.
Queste azioni sono costate care al Comune di Castellabate e soprattutto ai cittadini
che ancora oggi subiscono i danni di errori amministrativi e di scelte sbagliate fatte
negli anni precedenti. E quanti sforzi abbiamo fatto in questi due anni per risolvere
problemi ereditati. E l’abbiamo fatto senza aumentare nemmeno una tassa per il
cittadino.
Arriviamo ora alla questione “ex Istituto Matarazzo” e relativa sentenza.
È davvero grave che dei Consiglieri Comunali siano contenti perché un bene pubblico
così importante per lo sviluppo futuro di tutto il territorio ritorni a essere
abbandonato, privato, chiuso.
È bene ricordare che, quando il Comune di Castellabate ha attivato le procedure per
l’acquisizione dell’ex Istituto Matarazzo, l’immobile era all’asta, pignorato dalle
banche che dovevano recuperare i soldi verso una società in liquidazione.
Quattro aste erano andate deserte. Ad un certo punto (Aprile 2022) l’asta per la
vendita dell’ex Istituto Matarazzo a Castellabate è stata sospesa perché il curatore
fallimentare che curava l’asta era stato arrestato con l’accusa di concussione
(estorsione) nell’ambito di alcune procedure fallimentari.
In più c’è da sottolineare come la società in liquidazione che aveva il bene era ed è
debitrice verso il Comune di Castellabate per circa 469.000 euro di tasse non pagate.
Ricordiamo inoltre che l’Amministrazione Rizzo già dalla presentazione del proprio
programma elettorale ha manifestato la volontà di dare sviluppo, lavoro e servizi al
territorio attraverso l’acquisizione e la riqualificazione dell’ex Istituto Matarazzo. Uno
spazio per la salute, per la formazione universitaria.
Immaginate cosa avrebbe significato e cosa potrebbe significare per l’intero territorio
in termini di servizi e di occupazione lavorativa.
Per questo nobile motivo e per evitare che un bene così strategico rimanesse in uno
stato di abbandono (2012 anno della chiusura) e per scongiurare che eventuali capitali
d’investimento di dubbia legalità facessero speculazione sul bene, il Comune di
Castellabate e quindi lo Stato Italiano ha acquisito l’immobile.
Per farlo è stato acceso un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti, la cui rata veniva
coperta integralmente dai proventi che il Comune incassava dal parcheggio antistante
l’immobile.
Per cui un mutuo a costo ZERO per i cittadini.
La procedura di acquisizione, iniziata più di un anno fa, è stata, però, oggetto di ricorso
al TAR da parte della società in liquidazione.
Fa sorridere come le motivazioni che i privati hanno scritto nel ricorso siano
pressappoco le stesse che la Minoranza Consiliare ha inserito nella propria
dichiarazione di voto contrario durante la discussione dell’argomento in Consiglio
Comunale.
Forse era la stessa penna???
E se così fosse, i Consiglieri Comunali di Minoranza rappresenterebbero e
difenderebbero l’interesse pubblico o gli interessi delle società private???
A chi devono dar conto???
Il 28 Giugno 2023 il TAR Salerno respinge il ricorso presentato dai privati e stabilisce,
con propria sentenza, che la procedura amministrativa di acquisizione fatta dal
Comune di Castellabate è corretta, giusta, valida.
A questa notizia di vittoria del Comune di Castellabate (quindi dello Stato italiano) i
Consiglieri Comunali di Minoranza non rilasciano nemmeno una dichiarazione. Muti.
Forse dispiaciuti che l’ex Istituto Matarazzo era diventato della collettività, BENE
PUBBLICO.
Ricordiamoci che il TAR è composto da Magistrati, laureati in Giurisprudenza e
vincitori di concorso. Non sono mica persone che passavano per caso per strada!!!
A seguito della sentenza del TAR, i privati ricorrono in appello al Consiglio di Stato.
Questa volta il ricorso viene accolto e la procedura di acquisizione fatta dal Comune
di Castellabate è stata annullata. Quindi il bene passa da pubblico a privato.
In questo caso i Consiglieri di Minoranza sono generosi di dichiarazioni, gonfiano il
petto, gioiscono intimamente. Contro l’interesse pubblico, a favore degli interessi
privati. Ancora, di nuovo. Sicuramente è un loro vizio.
È palese che queste sentenze sono interpretazioni della legge. E le interpretazioni
vengono fatte dagli uomini. E gli uomini possono sbagliare…
Lo dimostreremo.
Pensate che tra le motivazioni dell’accoglimento del ricorso c’è l’osservazione da
parte del Consiglio di Stato che nel PRG (Piano Regolatore Generale) del 1992 la
destinazione urbanistica del bene era zona “F4 - Attrezzature Pubbliche Esistenti-
sinteticamente definita come “Attrezzatura Ricettiva Studentesca” mentre il progetto
del Comune di Castellabate, secondo l’interpretazione dei giudici, prevedeva un uso
di più funzioni della struttura e quindi un uso diverso.
Invece in tutti gli atti del Comune di Castellabate è stato sempre specificato che la
destinazione urbanistica dell’immobile non veniva assolutamente cambiata e che la
previsione di due piani dell’immobile dedicati alla formazione (quindi allo studio)
andava proprio in quella direzione.
Paradossalmente proprio con il progetto del Comune si rispettava quella destinazione
urbanistica che non è stata mai rispettata in precedenza dai privati, visto che
l’immobile era utilizzato come centro di riabilitazione e non come struttura
studentesca.
Come ogni partita importante c’è un primo tempo, c’è un secondo tempo, i tempi
supplementari e anche calci di rigore se ce ne fosse bisogno.
E siamo, quindi, sicuri che alla fine il bene pubblico trionferà, perché gli aquiloni si
alzano con il vento contrario, mai con quello a favore.
*Castellabate, 18/05/2024
La Maggioranza Consiliare
Marco Nicoletti
@castellabatelive24/ Pagina Facebook ©️
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