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domenica 25 marzo 2012

Calcio Elettronico: sensori sulle porte e microchip nei palloni potrebbero risolvere il problema dei gol fantasma

Perché la lobby del calcio dice no alla tecnologia? Sensori sulle porte,
microchip nei palloni ed altri dispostivi potrebbero risolvere il problema
dei gol fantasma, troppe volte causa di tafferugli e ridurre gli episodi di
violenza

Non passa stagione calcistica che non vi siano episodi conclamati di sviste
arbitrali: fuori giochi inesistenti e gol fantasma continuano ad
imperversare nel mondo del pallone, nonostante la concreta possibilità di
utilizzare le moderne tecnologie per ridurre a zero gli errori umani.

Viene quindi da chiedersi, perché la lobby del calcio ed in particolare le
più alte sfere, continuino a perpetrare la linea, obsoleta, della tradizione
perseverando nell'erronea convinzione che sia meglio qualche errore umano
anche grave, piuttosto che l'introduzione in campo di ausili elettronici con
ciò alimentando la rabbia dei tifosi – che, si badi bene, è sempre
ingiustificata - ma che in non rare occasioni hanno visto alterati i
risultati della propria squadra del cuore.

Sono, in particolare, tre i più avanzati sistemi che potrebbero essere
utilizzati al fine di sgombrare il campo dagli equivoci: "Calcio
Elettronico", "GoalRef" e l'ultimo e forse più famoso "Hawk-Eye".

Il primo sistema è tutto nostrano: è un insieme di sensori e mini
telecamere progettati da Gabriele Cruciani che segnalano quando la palla
supera la linea di porta. Sono due le principali articolazioni di questo
progetto: il "Pallone elettronico" che viene dotato di sensori elettrici
all'interno del materiale di cui è costituita la camera d'aria e la "Porta
elettronica", nella quale si trovano appositi sensori all'incirca un metro
oltre la linea e sotto l'erba. Ogni qual volta il pallone oltrepassa
totalmente la linea di porta, i sensori presenti al suo interno,
interagiscono con quelli nel pallone, segnalando il gol.

Tale sistema risulta essere così accurato e sensibile tanto che è in grado
di segnalare il superamento della linea anche per un lasso di tempo
infinitesimale. L'arbitro viene così avvertito in tempo reale, per mezzo di
un apposito braccialetto elettronico.

L'Hawk-Eye, noto anche come "occhio di Falco" è già utilizzato da tempo nel
tennis. Questo tipo di tecnologia si sostanzia nell'elaborazione di immagini
che provengono da una molteplici telecamere che viaggiano a 500 frame al
secondo (quando quelle standard operano a 25 frame) applicate in diversi
punti della porta, per poter usufruire di numerose angolazioni in tempo
reale. I dati vengono inviati da una serie di computer che elaborano le
immagini ad un server che incrocia tutte le informazioni per determinare se
la palla ha oltrepassato o meno la linea di porta. In caso si verifichi ciò,
l'arbitro viene subito avvertito tramite un dispositivo auricolare o da
polso.

L'ultima ma non ultima per tecnologia sarebbe l'invenzione danese-tedesca
denominata GoalRef che si basa sull'interazione tra un campo magnetico
presente intorno alla porta e un microchip inserito nel pallone.

Alla luce di tali nuove possibilità che ci offre la moderna tecnologia che
potrebbero essere utilizzate anche in combinazione tra loro per assicurare
ancor maggiore accuratezza, Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento
Tematico "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello
"Sportello dei Diritti <http://www.sportellodeidiritti.org/> " si chiede
perché ancora oggi le alte sfere del calcio si oppongano all'introduzione di
sistemi in grado di garantire un diritto di tutti i tifosi: quello della
certezza delle competizioni sportive. Non è possibile che nonostante
timidissime aperture in tal senso, sotto la paventata possibilità di ledere
la "tradizione" ci si ostini a ritardare gli esperimenti su larga scala, se
non che forse conviene alle lobbies sottese al mondo del calcio che non si
raggiunga un grado di verità prossimo al 100 %?

Lecce, 25 marzo 2012


Giovanni D'AGATA

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