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lunedì 23 aprile 2012

Massimo Sarmi: Poste Italiane case history internazionale secondo studio Bocconi


Poste Italiane, guidata dall’AD Massimo Sarmi, “case history nel panorama economico internazionale”. Lo afferma la ricerca “Innovazione e diversificazione nei servizi pubblici: il caso di Poste Italiane”, effettuata dall’Università Bocconi di Milano. Capacità di diversificazione dei suoi business e forte impulso per l’innovazione tecnologica applicata a diverse categorie di servizi, sono gli indicatori della buona performance che la rendono un esempio di business in tutta Europa.
Il Gruppo Poste Italiane si afferma come case history nel panorama economico internazionale: il giudizio è frutto dell’approfondita ricerca “Innovazione e diversificazione nei servizi pubblici: il caso di Poste Italiane”, condotta dalla Bocconi e presentata oggi alla presenza del Rettore dell’Ateneo milanese, Guido Tabellini, dell’Amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, e di Vincenzo Perrone e Michele Polo, professori dell’Università Bocconi.
I ricercatori dell’Ateneo milanese hanno individuato i punti di forza dell’azienda e hanno messo in luce quelli che sono gli indicatori delle buone performance di Poste Italiane: la capacità di diversificazione dei suoi business, che la rende un caso per l’intera Europa, e il forte impulso per l’innovazione tecnologica applicata a diverse categorie di servizi.
Secondo lo studio Bocconi il primato raggiunto dall’operatore postale è il risultato “della storia recente di Poste Italiane che è caratterizzata da una prima trasformazione in S.p.A. avvenuta nel 1998, e dalla adozione, negli anni, di piani strategici a partire dai quali l’innovazione è diventata prioritaria nella Corporate Strategy di Poste Italiane”.
Il lavoro dei ricercatori prende il via da questo momento di discontinuità col passato che ha portato, attraverso una forte spinta all’innovazione tecnologica, all’ampliamento del business e dei servizi: solo così Poste Italiane è stata in grado di rispondere al calo della domanda nel settore postale che affligge l’intero universo degli operatori: “I cambiamenti legati alla globalizzazione, allo sviluppo tecnologico e alla liberalizzazione hanno imposto ai principali operatori postali europei la necessità di un processo di rinnovamento (…). Il mercato postale è fortemente concentrato: circa l’85% degli invii attuali viene generato da aziende e solo il 15% da clienti residenziali, motivo questo che ha spinto gli operatori postali ad innovare in maniera significativa i processi produttivi, a focalizzarsi sul miglioramento della qualità dei servizi erogati e ad ampliare il proprio portafoglio di offerta.
Dunque, Poste Italiane negli anni è stata capace di incrementare significativamente il proprio valore d’impresa, per l’azionista e per il sistema paese. Ha ridisegnato il suo ruolo e il suo posizionamento sul mercato puntando sui nuovi servizi con grande anticipo rispetto agli altri grandi operatori europei: “Poste Italiane ha adottato una strategia di diversificazione guidata dall’innovazione tecnologica e di servizio costantemente orientata ad un migliore sfruttamento degli asset disponibili. Gli altri operatori hanno, invece, implementato strategie di diversificazione (geografica e di prodotto) basate su acquisizioni, che hanno richiesto ingenti risorse finanziarie e che, talvolta, hanno comportato rilevanti problemi di integrazione. (…). L’offerta sempre più diversificata di Poste Italiane ha avuto effetti positivi sia per i cittadini-utenti, sia per le imprese, sia per l’azienda Italia nel suo complesso. BancoPosta, PostePay e Poste Vita hanno aumentato l’efficienza e la concorrenza, contenendo così i prezzi, e hanno allargato la capillarità dei servizi finanziari al cittadino. PosteMobile ha impresso una formidabile spinta all’infomobilità e ai moderni servizi di pagamento. L’innovazione tecnologica e di processo hanno portato su livelli di eccellenza non solo il servizio postale, ma a livello internazionale l’eccellenza nella cybersecurity, la frontiera più avanzata nella lotta globale alla criminalità informatica”.
In particolare, lo studio della Bocconi, individuando gli specifici fattori su cui Poste Italiane ha saputo far leva per conseguire l’attuale posizionamento e che costituiscono altrettanti punti di forza nella prospettiva della competizione europea e cioè innovazione, impegnativi investimenti tecnologici e nuove offerte di servizi al mercato, conclude dicendo che “il sentiero evolutivo che Poste Italiane ha intrapreso, ha consentito all’operatore di crescere raggiungendo traguardi importanti anche rispetto agli altri operatori europei. L’impresa ha conseguito, nel corso degli ultimi anni, risultati rilevanti in tutti i settori in cui è entrata. L’ingresso di Poste Italiane in tali mercati, ha attivamente contribuito all’aumento della concorrenza, e la pressione esercitata ha avuto un forte impatto sul benessere dei consumatori non solo in termini monetari ma anche attraverso l’ampliamento dell’offerta di prodotti disponibili sul mercato”, basti pensare alla riduzione dei costi dei conti correnti che hanno dovuto operare le altre banche per essere competitive con BancoPosta, il ricorso alla prepagata anche da parte degli altri istituti di credito etc..

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