14/10/2005
Il Premio “Cultura di Rete”, unico in Italia e in Europa e giunto alla sesta edizione, è destinato a dare valore aggiunto al mondo della comunicazione in rete in questo particolare momento di evoluzione tecnologica. Il 2005 ha visto la vittoria di Layla Pavone, Presidente di IAB (Interactive Advertising Bureau) Italia, Presidente di IAB Europa e Managing Director di Isobar Communications – Gruppo Aegis Media Italia.
Il Premio è organizzato dalla rivista Adv e dal Premio Mario Bellavista – Targa d’Oro della Comunicazione Italiana, in collaborazione con Smau e-Academy.
Profilo del Premio
Il prestigioso Premio Cultura di Rete, con il patrocinio delle Associazioni di Categoria del settore della comunicazione, anche per la sesta edizione ha voluto dare un riconoscimento a persona - oppure azienda, ente, associazione ecc.- che abbia particolarmente contribuito o contribuisce a dare valore aggiunto e spessore di pensiero ai servizi di comunicazione interattiva di rete, agendo sul territorio italiano; il premio ha infatti come obiettivo quello di valorizzare l’eccellenza e la qualità della divulgazione di idee e immagini con l’utilizzo delle nuove tecnologie, trattando tematiche di interesse generale, formativo e sociale.
I voti sono stati espressi unicamente dai giurati nominati dalle Associazioni di categoria del Premio Targa d’Oro della Comunicazione Italiana sezione “Web e Communication on line”, per perseguire la massima trasparenza, coerentemente con i principi a cui fa riferimento il Premio.
Fabrizio Bellavista, fondatore del Premio Cultura di Rete nel 1999 afferma: “In questo momento di transizione da una società di prodotto ad una società dell’immateriale, le nuove tecnologie ricoprono un ruolo determinante a patto che la cabina di regia resti in mano ad un pensiero strategico attento alla componente umana dello sviluppo e ad una capacità di visione che la porti ad offrire servizi in rete contraddistinti da valore aggiunto” e conclude “Siamo a due passi dalla connected knowledge age”.
La targa d’oro verrà quest’anno consegnata a Layla Pavone alle ore 18.00 del 20 ottobre alla fiera Smau di Milano, in conclusione del seminario “La creatività off / on line”, all’interno della sezione e-Academy, con la seguente motivazione: “per il costante impegno sia professionale che personale, iniziato agli esordi della rete e portato avanti con lucidità, per lo sviluppo della comunicazione pubblicitaria interattiva”.
Profilo della vincitrice
Layla Pavone è attualmente Managing Director di Isobar Communications – Gruppo Aegis Media Italia, Presidente IAB Italia e Presidente IAB Europa, una federazione composta da undici associazioni nazionali di pubblicitari on line che hanno l’obiettivo di favorire l’espansione del mercato dei media interattivi. Attualmente si occupa di sviluppare progetti relativi alla ricerca, al marketing e alla creatività per incrementare il comparto dei media interattivi a livello europeo.
Layla Pavone ha maturato un’esperienza quasi ventennale in settori quali centri media, Internet Service Provider e concessionarie di pubblicità; laureatasi in scienze politiche e in seguito al conseguimento del Master in comunicazione d’impresa, inizia il suo percorso professionale nel 1988. Nel 1994 collabora alla nascita e allo sviluppo di Video On Line, primo internet service provider italiano, occupandosi di comunicazione, organizzazione commerciale e dello sviluppo dell’advertising sul web. Nel 2000 entra nel Gruppo Aegis Media Italia e nel 2003 è nominata Presidente di IAB Italia, uno dei primi charter nazionali della Federazione Europea IAB, fondata nel 1998; nel febbraio di quest’anno viene eletta Presidente di IAB Europa.
In base alla sua approfondita conoscenza del mercato italiano ed internazionale, afferma “Abbiamo verificato come esistano ancora grandi divergenze tra i diversi paesi nel campo delle misurazioni on line: alcuni sono avanzati e altri ancora molto arretrati; possiamo dire con orgoglio che l’Italia è tra quelli più avanzati”.
Abbiamo fatto una breve intervista alla vincitrice sulla situazione della “cultura di rete” nel nostro paese.
Trova che sia sviluppata armoniosamente la knowledge che sta dietro ai processi in rete?
"L’Italia è senz’altro fra i Paesi all’avanguardia rispetto allo sviluppo di internet, a partire dai livelli di penetrazione dell’audience, nonostante il “sistema pubblico” non abbia ancora effettuato investimenti in infrastrutture tecnologiche e nello sviluppo condiviso della cultura di rete. Mi riferisco nella fattispecie al sistema scolastico, nell’ambito del quale sarebbe davvero auspicabile un intervento sostanziale atto a favorire le conoscenze dei media digitali a partire dalle scuole primarie. Molto si è invece fatto e si sta facendo nell’ambito delle imprese private. Probabilmente, se ci fosse la disponibilità a mettere maggiormente a fattore comune le conoscenze e le esperienze acquisite, si riuscirebbe facilmente ad ottenere una crescita armoniosa dei processi in rete. Mi riferisco all’advertising interattivo; molti sforzi si stanno facendo a livello di Associazione IAB Italia e IAB Europa in collaborazione con le altre Associazioni di categoria. Da diversi anni come IAB Italia, un’associazione “super partes” e senza fini di lucro, collaboriamo con tutte le imprese coinvolte nel business della pubblicità condividendo il capitale di conoscenza acquisito nel tempo, mettendolo a disposizione di tutto il mercato per favorire ed accelerare la crescita del business in internet, l’ambiente più rivoluzionario e dinamico che sia mai esistito nella storia dei mezzi di comunicazione".
Trova frequentemente esempi di applicazione in rete che siano anche portatori di messaggi culturali e sociali?
"La rete è per definizione un ambiente che favorisce lo scambio di informazioni e che pone su un piano di parità i consumatori e le marche. E’ naturale che, avendo a disposizione un “territorio” così democratico, sta nel buon senso e nella volontà degli individui e delle aziende farne il miglior uso a vantaggio della società e del business. In questo senso devo dire che la marca sta facendo uno sforzo enorme per poter comprendere le dinamiche della rete per poterla utilizzare al meglio; ognuno di noi ha comunque il dovere morale e sociale di portare il proprio personale contributo".
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