La tecnologia diventa invisibile, è cominciata l’era del ‘one push’ e della richiesta di una tecnologia che, per essere diffusa, deve dimostrarsi veloce e senza complicazioni.
Tutta la cultura della società complessa è destinata ad avere un futuro nella semplicità dei processi e dei linguaggi, a partire dalla tecnologia, che risulterà semplice ed integrata, come sostiene, dopo una ricerca effettuata sulle inclinazioni degli italiani, Renato Manheimer: “Solo superando la complessità ancora presente nei dispositivi digitali e garantendo un’esperienza multimediale completa, facile e veloce, la tecnologia potrà conquistare un pubblico aperto e già ben predisposto”.
Massimo Soriani Bellavista, autore della prefazione del libro “Semplicità” di Edward De Bono, afferma: “Trattare il tema della semplicità in un momento in cui si parla continuamente di società della complessità può facilmente generare dubbi. Per esemplificare il concetto vorrei citare un esempio caro a Edward: gli scienziati della NASA dovevano progettare una nuova penna che permettesse agli astronauti di scrivere in assenza di gravità: investimento concordato, due milioni di dollari. I russi, a quei tempi in piena gara per la supremazia nello spazio, disponevano di un budget molto ridotto e adottarono le matite….”.
La Simplicity si è concretizzata nella proposta dell’istituzione di ‘Una giornata annuale della semplicità’ ad opera di E. De Bono; qui di seguito uno stralcio di un’intervista esclusiva rilasciata alla nostra rivista.
Come è arrivato al libro “Semplicity” ?
La motivazione è semplice e si racchiude in alcuni concetti.
Ci sono ricerche che rivelano che il 95 % delle persone non utilizza il 90 % delle prestazioni dei propri videoregistratori, solo perché sono troppo complicati: se in una casa vi capita di vedere un videoregistratore con il timer che non lampeggia, potete tranquillamente scommettere che in famiglia c’è un adolescente.
Conosco un paese in cui i piccoli imprenditori per tirare avanti devono destreggiarsi tra 16.000 leggi.
Si racconta che Ken Olsen, fondatore della DEC, dichiarò pubblicamente di non essere in grado di far funzionare il forno a microonde di casa, troppo complicato anche per lui.
Un’anziana signora è rimasta bloccata per una settimana in un centro commerciale olandese, incapace di ritrovarne l’uscita. Durante il giorno comprava cibo per alimentarsi e la notte dormiva su un bancone.
Le istruzioni per l’uso di apparecchiature come computer e altri strumenti simili sono sempre redatte da persone che conoscono a fondo il funzionamento del sistema e servono a poco a coloro che invece lo ignorano. Non vi è sicuramente mai capitato di imbattervi in un cartello stradale con la scritta: “Questa strada non va all’aeroporto”: il problema è che chi è esperto non riesce neppure a immaginare le difficoltà in mezzo a cui si dibatteranno quelli che esperti non sono.
E nelle realtà aziendale?
All'interno delle organizzazioni ci dovrebbe essere una figura specifica che si occupa della facilitazione di tutto ciò che è semplificabile: idee, prodotti, servizi, processi e così via.
Come è necessario che, all'interno delle organizzazioni, ci sia qualcuno che si occupi della creatività e delle sue applicazioni, così vale per il concetto della semplicità: è indispensabile che esista un ente o una persona con un titolo specifico addetta a semplificare il semplificabile.
Informazioni per la Stampa a cura di: CASA EDITRICE FINEDIT SRL
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