La Cia commenta i dati diffusi dall'Ismea sull'andamento dei prodotti di quarta gamma: dopo dieci anni di crescita costante e a ritmo sostenuto, la necessità di risparmiare prevale sulla comodità dei "confezionati freschi", che segnano la loro prima battuta d'arresto.
Dopo dieci anni di crescita ininterrotta, anche i prodotti di quarta gamma finiscono nel tunnel della "spending review" a tavola. La necessità di risparmiare e limitare le spese vincono sulla praticità delle insalate in busta e degli ortaggi pronti all'uso: così, dopo aver chiuso il 2012 con un aumento delle vendite a due cifre (+14,8 per cento), il segmento dei "confezionati freschi" paga l'inasprimento della crisi e nei primi otto mesi del 2013 inverte bruscamente la tendenza crollando al -3,5 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati diffusi oggi dall'Ismea.
Il bisogno di fare economia, insomma, arriva a coinvolgere anche quei segmenti che finora erano rimasti immuni al calo dei consumi -osserva la Cia- con un allungamento dei tempi sia davanti agli scaffali del supermercato (con il 65 per cento degli italiani che compara i prezzi con molta più attenzione rispetto al passato) sia in cucina (con il 30 per cento in più di famiglie che tornano a lavare, pulire e tagliare le verdure da mettere in tavola).
Nel 2012 il volume di mercato degli ortofrutticoli "pronti all'uso" si è attestato oltre le 90mila tonnellate, con un fatturato al consumo di 700 milioni di euro e un incremento delle quantità acquistate del 400 per cento circa in dieci anni (2002/2012) -ricorda la Cia-. Tra gennaio e agosto 2013, invece, le vendite delle insalate in busta sono scese del 4,5 per cento e addirittura quelle degli ortaggi freschi confezionati (cruditè di verdura, ciotole con condimento) sono crollate del 7 per cento.
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